venerdì 28 dicembre 2012

Buone Feste e Felice Anno Nuovo


Ci prendiamo qualche giorno di riposo, per tornare piu' agguerriti che mai, l'anno prossimo.

Buona Fine e un Meraviglioso inizio a tutti !!!

Lombardia: Tony Iwobi, il primo leghista di colore che correrà per il Pirellone


MILANO –  Tony Iwobi da Gusau, Nigeria, sarà in assoluto il primo leghista di colore a correre per il Pirellone. Iwobi, 54 anni, è del resto stato anche il primo leghista venuto dall’Africa eletto in un Consiglio comunale (nel 1995 a Spirano, provincia di Bergamo, comune al cui centralino viene chiesto se si vuole continuare a parlare in italiano o in dialetto bergamasco n.d.r). Iwobi è stato il primo capogruppo di colore della Lega Nord diventato nel gennaio scorso assessore con delega ai Servizi Sociali, nomina avvenuta grazie anche alle preferenze record ottenute alle ultime elezioni.
In Italia dal ’76, Iwobi di professione fa l’informatico: nel suo Comune da presidente della commissione Cultura, ha promosso iniziative  per la promozione del dialetto, dalla segreteria telefonica bilingue, ai corsi di dizione. Iwobi, a chi gli chiede perché abbia scelto la Lega Nord,  risponde spiegando che in “Nigeria il federalismo ha dato soluzioni”. A proposito dei tanti immigrati che vivono in Lombardia, il leghista di origini nigeriane spiega:“E’ giusto che tutti rispettino le regole. Gli immigrati onesti, integrati e perbene sono i primi a essere d’accordo”.
Il Corriere della Sera racconta il perché ora Tony corra anche per la Regione. La sua storia infatti, si intreccia con quella dello scandalo sui rimborsi che hanno coinvolto la Lega Nord e il Pdl:
“Quello di Iwobi è uno dei nomi che giovedì sera, nel clima incandescente dovuto all’esplosione dell’ultimo filone dell’inchiesta sui presunti rimborsi illeciti in Regione, è stato avallato dalla segreteria provinciale orobica per la corsa alle regionali. Un imprimatur giunto dopo che le sezioni si erano consultate e a loro volta avevano presentato al direttivo guidato da Cristian Invenizzi una quarantina di nomi. Molti sono stati scremati, ora tocca alla Lega lombarda, che arriverà a nove. Iwobi sembra essere uno dei favoriti, visto anche il bacino di voti rappresentato dall’area della Bassa che lo ha indicato. La certezza non è assoluta, ma le possibilità che il lumbard africano di Spirano diventi una delle opzioni fra cui i bergamaschi potranno scegliere in vista del voto di febbraio è concreta”.

Bergamo è pronta per un leghista? “Credo proprio di sì”


Bergamo è pronta per un leghista? “Credo proprio di sì”

IMG_0001.jpgCapogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale a Bergamo a 28 anni: un ruolo che Alberto Ribolla, a dispetto della giovane età, ricopre con dedizione e che lo porterà di fronte a decisioni importanti. La conoscenza della macchina amministrativa c’è, così come la verve polemica, marchio di fabbrica degli esponenti leghisti. D'altronde i maestri non gli mancano: a Palafrizzoni è circondato da gran parte dello Stato maggiore del Carroccio, “dal segretario provinciale Cristian Invernizzi, con cui ho condiviso l’esperienza della campagna elettorale per Giacomo Stucchi presidente della Provincia, all'ex assessore regionaleDaniele Belotti, l’assessore provinciale Silvia Lanzani. Da tutti loro ho imparato molto e non posso che ringraziarli”. Oltre ad essere capogruppo in Consiglio è stato dal 2004 al 2010 nella direzione provinciale del partito, è stato coordinatore provinciale dei Giovani padani, senatore accademico in università e membro del coordinamento federale dei Giovani padani, iscritto al partito dal 2002. A poco più di un anno dall'entrata del vivo della competizione elettorale Ribolla fa un bilancio dell'attività in Comune e del rapporto con gli alleati del Pdl.
Come sta la Lega Nord? “Direi bene, la nostra presenza sul territorio è costante ed è quello che conta. Il numero di sezioni aperte è in continua crescita così come le persone che partecipano alle nostre riunioni. In generale non è un momento buono per la politica, cerchiamo di fare bene, impegnarci per la città, per il territorio. La politica deve restare una forma di volontariato che in certi casi può occupare molto tempo. Per fare un esempio, basta guardare il grande lavoro del nostro segretario cittadino Luisa Pecce, impegnata a tempo pieno. Oppure lo sforzo nell'organizzazione dei 200 gazebo per sostenere la campagna di Roberto Maroni. Nonostante il freddo e la neve eravamo in piazza tra la gente a raccogliere le firme e parlare dei problemi della città”.  Tentorio è davvero succube del Carroccio come sostiene l'opposizione? “Noi facciamo il nostro lavoro. Portiamo avanti il programma siglato insieme a Pdl e lista Tentorio con cui abbiamo vinto le elezioni. La nostra organizzazione è molto precisa, c'è un forte coordinamento tra la base e la sezione, tra consiglieri e assessori”.  Cosa chiederete a Tentorio nei prossimi mesi? “L'ambiente, che ha già portato avanti iniziative lodevoli in questi anni, non solo l'apertura di tanti parchi, piste ciclabili, ma anche attenzione generale al verde, alla qualità del vivere, oppure il piano neve. Altre questioni sono i lavori pubblici, portare avanti il programma di mandato con il polo intermodale, la Gamec. Sulla sicurezza è stato fatto tanto, continuiamo e vogliamo andare avanti a tenere d'occhio la questione della stazione. Sulla viabilità abbiamo sottolineato alcune questioni come la contrarietà alle corsie preferenziali oppure a certe  ztl e zona 30. Una delle nostre richieste è la certificazione Isee per gli extracomunitari  come da legge. Riteniamo che le nostre proposte non siano campate per aria, ma hanno basi fondate”. Alla fine del mandato a Palafrizzoni sarete liberi anche voi di andare per la vostra strada? “Con il sindaco Tentorio si lavora bene. Spesso gli chiediamo di dare un'accelerata ad alcune questioni. Noi fino a fine mandato sosterremo questa maggioranza, crediamo di lavorare nel migliore dei modi nonostante la crisi e i continui tagli ai Comuni”. Bergamo è pronta ad avere un sindaco leghista? “Credo proprio di si. Abbiamo dimostrato di avere a cuore il bene della città e di avere persone, interne ed esterne all'amministrazione, che possono ricoprire quel ruolo, mettendo d'accordo anche altre componenti politiche e civiche cittadine, come fatto ad esempio a Verona”.  I colleghi in Consiglio regionale sono nell'occhio del ciclone per i rimborsi spese.“Non c’è nessuna polemica con i colleghi, ma come tutti sanno la realtà dei Comuni è ben diversa. Io non ho mai chiesto un rimborso. L'auto ce la paghiamo, idem il cellulare. Praticamente non abbiamo nemmeno uno stipendio, si parla di 200 euro netti al mese tra vari gettoni di presenza. Nonostante questo siamo tutte le sere in Comune, ma lo facciamo per il bene del territorio. Non abbiamo la possibilità nemmeno di offrire un buffet alla cerimonia delle benemerenze”. Maroni può farcela alle elezioni regionali? “E' la miglior candidatura. Maroni è apprezzato, sia nell'ambito del centrodestra e centrosinistra, per l'attività che ha svolto da ministro, nella lotta alla mafia, ma non solo. Crediamo molto in lui”. 

giovedì 27 dicembre 2012

Maroni: «Voglio vincere in Lombardia per pensionare Monti e i montini»

Su Twitter la reazione alla «salita» in politica del Professore: «Vuole continuare a bastonare il nord»

Roberto Maroni (Imagoeconomica)Roberto Maroni (Imagoeconomica)

MILANO - «Monti vuole continuare a bastonare il Nord. Ribadisco il concetto: basta Monti, basta tasse». Lo scrive su Twitter il segretario federale della Lega, Roberto Maroni, a proposito della «salita» in politica del Professore, annunciata sempre sul social network. E riferendosi alle prossime elezioni regionali e al centrodestra lombardo, Maroni aggiunge: «Voglio vincere in Lombardia per tenere qui le tasse pagate dai lombardi e per pensionare Monti e i montini locali: Albertini e Ambrosoli».

IL PANETTONE - Già la vigilia di Natale Maroni aveva «cinguettato» contro Monti: «Buon Natale a tutti. Anche a Monti: avevo predetto che non avrebbe mangiato il panettone e così è stato. Ora dobbiamo mandarlo in pensione». E il 25 dicembre, ha ricordato: «Un anno fa, di questi tempi, ho messo il mio primo post su Facebook: "Lega nel cuore". È cambiato il mondo, ma noi siamo ancora qui, più forti di prima, decisi a vincere la nostra grande battaglia. Prima il nord».

Deputato leghista critica governo, e Fornero "si tappa le orecchie"

Deputato leghista critica governo  e Fornero  si tappa le orecchie
- Scontro in aula alla Camera tra i deputati leghisti e il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Mentre stava parlando Massimo Bitonci, per annunciare il voto contrario alla fiducia al governo, il ministro per non ascoltare le critiche del Carroccio ha fatto il gesto di tapparsi le orecchie. Immediatamente si sono alzate proteste dai banchi leghisti, mentre il ministro ha lasciato l'aula e il presidente Gianfranco Fini e' dovuto intervenire per riportare la pace. Al termine dell'intervento di Bitonci, Fini ha strigliato il comportamento di Elsa Fornero: "come i deputati hanno il dovere di utilizzare in Aula un linguaggio consono, così i rappresentanti del Governo hanno il dovere di rispettare le opinioni che vengono espresse" ha spiegato il Presidente.

martedì 25 dicembre 2012

Buon Natale



Auguri a tutti i affinché nella Notte di Natale ognuno ritrovi nella famiglia la forza ed il coraggio per operare nella società con competenza, impegno, coscienza e vigore per la difesa dei valori della nostra tradizione che sono garanzia di prosperità e sopravvivenza della nostra comunità.

domenica 23 dicembre 2012

Maroni, no a Monti e no a Berlusconi premier


''No a Monti e no anche a Berlusconi candidato premier''. Lo ha detto il segretario della Lega Nord Roberto Maroni oggi a Mantova, che poi ha sottolineato: ''Abbiamo difficolta' di dialogo con il Pdl perche' non sappiamo bene chi sia l'interlocutore''.
"Io non credo nei complotti, ma mi domando perché si indaghi solo adesso, e solo su noi del centrodestra, quando la legge sui rimborsi risale al 1972. Però non basta per un leghista dire che ha rispettato la legge, per noi vale un codice etico più restrittivo rispetto alla legge". Così il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, ha risposto a Mantova a una domanda sull'indagine in Regione sui rimborsi ai gruppi consiliari di Lega e Pdl.

La nostra storia Carlo Cattaneo


sabato 22 dicembre 2012

Lega, Bossi: Berlusconi in campo?Sarà rottura


Il senatùr dà un altro avvertimento al leader del Pdl Maroni aveva detto:«In Lombardia vinceremo anche da soli»

Umberto Bossi Umberto Bossi

Se Berlusconi si candida a premier, con la Lega sarà rottura. La certificazione di uno scenario già prospettato dal leader del Carroccio Roberto Maroni, arriva da Umberto Bossi. Il senatùr, che dopo gli scandali resta il presidente e padre fondatore del movimento padano, lo ha ribadito chiaramente: «Se Berlusconi fa il candidato premier è difficile». In ballo non c'è solo il voto di febbraio, ma anche la candidatura alla carica di presidente regionale in Lombardia. 

Carica per cui è sceso in campo lo stesso Maroni, che giovedì aveva sostanzialmente ribadito lo stesso concetto: «Se il Pdl vorrà sostenere la mia candidatura in Lombardia ben venga, ma oggi a Roma siamo su fronti opposti. Il Pdl sostiene il governo, noi no. E questo fa la differenza. 

Non ho ansie di alleanze, non ho problemi o timori: ho costruito una coalizione in Lombardia abbastanza forte per vincere anche senza il contributo di Berlusconi.


L. STABILITA’, GARAVAGLIA: PAESE AFFONDA MA MONTI PENSA SOLO ALLA SUA LISTA ELETTORALE


“La legge di stabilità è assolutamente insostenibile e un vero disastro per i comuni: il patto di stabilità è insoddisfacente, restano tagli pesantissimi e non sopportabili per gli Enti locali e anche l’Imu, contrariamente a quanto promesso dal Presidente Napolitano, non andrà completamente ai comuni. Che fine ingloriosa: mentre il Paese e il Governo stanno affondando, il premier Monti passa il suo tempo a preparare la sua lista elettorale e dietro di sé lascia solo macerie”.


Lo dichiara Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato a proposito della legge di stabilità.



“Questa sera i vertici dell’Anci rappresentati da Delrio e Alemanno si sono accorti, finalmente direi, che il Governo e la sua maggioranza gli hanno tirato l’ennesima fregatura. I tagli restano – spiega il responsabile del fisco del Carroccio - e sono insostenibili, per non parlare del pasticcio dell’Imu sui capannoni che va tutto allo Stato”.



“Come se non bastasse, siamo ormai arrivati – prosegue Garavaglia - a due miliardi e mezzo di finta copertura di questa legge di stabilità con i rimborsi ai crediti Iva, cosa che se avessimo fatto noi avrebbero chiamato il 118. E’ l’ultima dimostrazione, per chi ancora avesse qualche dubbio, che siamo di fronte a un Governo che di tecnico ha forse solo l’aggettivo ma nessuna sostanza”.

L.STABILITA': APPROVATO EMENDAMENTO LEGA, 400 MLN PER ENTI LOCALI COLPITI DAL SISMA


 ''Grazie all'impegno della Lega Nord finalmente il governo si è impegnato a emanare un decreto che consentirà agli enti locali colpiti dal terremoto del maggio 2012 ad accedere al credito di 400 milioni di euro messo a disposizione dalla banca di sviluppo del consiglio d'Europa nel giugno scorso e ancora inutilizzati''. Lo dichiara la Senatrice leghista Irene Aderenti firmataria dell'emendamento con il collega Massimo Garavaglia.
''La drammaticità degli eventi mi ha portato - prosegue Aderenti - a ricercare altre strade per reperire ulteriori fondi per la ricostruzione. I fondi del governo per le zone colpite dal sisma erano irrisori. La CEB aveva messo a disposizione questi finanziamenti. Perché non utilizzarli dal momento che questa banca gestisce fondi per lo sviluppo e la crescita? Il gruppo della lega Nord ha quindi presentato alla legge di stabilità l'emendamento che è stato accolto integralmente dal governo''.
L.STABILITA':  APPROVATO EMENDAMENTO LEGA, 400 MLN PER ENTI LOCALI COLPITI DAL SISMA

ROMA, 19 DIC. - ''Grazie all'impegno della Lega Nord finalmente il governo si è impegnato a emanare un decreto che consentirà agli enti locali colpiti dal terremoto del maggio 2012 ad accedere al credito di 400 milioni di euro messo a disposizione dalla banca di sviluppo del consiglio d'Europa nel giugno scorso e ancora inutilizzati''. Lo dichiara la Senatrice leghista  Irene Aderenti  firmataria dell'emendamento con il collega Massimo Garavaglia.
''La drammaticità degli eventi mi ha portato - prosegue Aderenti - a ricercare altre strade per reperire ulteriori fondi per la ricostruzione. I fondi del governo per le zone colpite dal sisma erano irrisori. La CEB aveva messo a disposizione questi finanziamenti. Perché non utilizzarli dal momento che questa banca gestisce fondi per lo sviluppo e la crescita? Il gruppo della lega Nord ha quindi presentato alla legge di stabilità l'emendamento che è stato accolto integralmente dal governo''.

venerdì 21 dicembre 2012

Tosi: «Alleati del Pdl solo se Silvio si ritira»

Il sindaco. «È una condizione irrinunciabile e sarebbe un gesto apprezzato da molti, anche se lo ritengo improbabile. In ogni caso Maroni ha il mandato per valutare le migliori condizioni per garantire alla Lega le presidenze di Veneto, Piemonte e Lombardia»
Flavio Tosi
Flavio Tosi
Verona. «Ritengo improbabile che Berlusconi si ritiri, per come è fatto lui sarebbe un atto contro se stesso, però se si limitasse a fare il padre nobile del Pdl sarebbe un gesto apprezzato da tanti, sia dal centrodestra che dai cittadini in generale». 

Lo ha detto questa mattina a «Omnibus» su La7 il sindaco Flavio Tosi, sottolineando che «se avesse un ruolo esterno e non scendesse in campo in prima persona Berlusconi farebbe una cosa intelligente dal punto di vista politica, ma sappiamo bene quanto lui sia protagonista».
Quanto a un ritorno all'asse Lega-Pdl, Tosi ribadisce che «la non candidatura di Berlusconi sia un pre-requisito per una possibile alleanza con il Pdl» ma spiega che «ieri il Consiglio federale ha dato mandato pieno al segretario Maroni per valutare le condizioni migliori per vincere in Lombardia». Per il sindaco infatti il punto centrale è «trovare il modo migliore per garantire alla Lega la possibilità di avere oltre alla presidenza del Veneto e del Piemonte anche della Lombardia e su questo ci possono essere idee diverse: starà a Maroni trovare una sintesi tra le varie posizioni»
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Con l’albo delle religioni Milano finanzia apertura moschee


ISLAM
L’albo delle religioni recentemente approvato con delibera di giunta da Palazzo Marino, “Per consentire agli immigrati islamici di aprire moschee e spazi di preghiera la Giunta Pisapia ha approvato con delibera urgente l’istituzione dell’Albo delle associazioni religiose. Un altro bel regalo a favore della comunità musulmana, che in questo modo potrà accedere ai contributi del Comune per poter realizzare i propri luoghi di culto. Le tasse pagate dai cittadini e dai commercianti milanesi serviranno a questo, ad agevolare l’insediamento sul nostro territorio delle altre religioni e in particolar modo quella dei fedeli di Maometto, che da sempre reclamano l’apertura di grandi e piccole moschee. Del resto non si può dire che Pisapia non sia coerente, in quanto sta mantenendo fede alle promesse fatte in campagna elettorale alla comunità islamica. A farne le spese saranno come sempre i cittadini milanesi, fra i più tartassati del Paese, che si vedranno impegnare i fondi del bilancio comunale per la regolarizzazione e la messa a norma, ad esempio, di moschee di fatto già esistenti e localizzate attualmente in garage o capannoni.”

Federalismo: Lega Nord, si dimettono relatori al decreto Roma Capitale


Federalismo: Lega Nord, si dimettono relatori al decreto Roma Capitale
I relatori al decreto aggiuntivo su Roma capitale all'esame della commissione per l'attuazione del federalismo fiscale si sono dimessi questa mattina. Lo rende noto il senatore della Lega Nord Paolo Franco, vicepresidente della commissione.

''Con il collega Lucio D'Ubaldo - spiega Franco - abbiamo deciso di rassegnare le dimissioni da relatori in segno di protesta nei confronti delle decisioni del Governo che ancora una volta sta mostrando di essere incoerente e contraddittorio. In particolare non e' possibile, a nostro avviso, proseguire l'esame del provvedimento nel momento in cui l'Esecutivo ha deciso di reintrodurre le intese tra Roma capitale e la Regione per quanto riguarda i contributi al trasporto pubblico locale. E' un modo di procedere schizofrenico e inaccettabile''.

giovedì 20 dicembre 2012

La prova della crisi: gli italiani che emigrano superano i nuovi immigra

Per la prima volta, l’immigrazione in italia è a crescita zero. Nel 2011, infatti, gli stranieri nel nostro Paese sono aumentati dello 0,5%. In compenso è aumentato il numero degli italiani che tentano fortuna all’estero. Circa 50 mila nell’ultimo anno, soprattutto giovani e laureati. Il motivo? La crisi economica.

La crisi economica frena l’immigrazione in Italia. Se tra il 2007 e il 2009 i migranti che ogni anno varcavano i confini del Paese erano 500 mila, adesso la situazione è completamente diversa. Tra il 2011 e il 2012 si è andati vicini alla crescita zero. Con solo 27 mila presenze in più, un incremento dello 0,5%.

Ma se da un lato si emigra sempre meno verso l’Italia, un altro dato segna un grosso cambiamento. Nel 2011 gli italiani che hanno fatto le valigie e hanno deciso di andare all’estero sono stati molti di più. Circa 50 mila. Questo è quanto emerge dal XVIII Rapporto nazionale sulle migrazioni 2012, elaborato dalla Fondazione Ismu e presentato ieri mattina a Milano. 

Secondo Gian Carlo Blangiardo, docente di Demografia all’università Bicocca di Milano, le cause vanno ricercate nel perdurare della crisi economica. «Gli stranieri – spiega a Linkiesta - sono meno attratti dal sistema paese, l’Italia non è più tra le mete preferite come era già accaduto con Spagna e Portogallo, altri due paesi colpiti dalla crisi». Così, al primo gennaio 2012 gli immigrati erano 5 milioni e 430 mila. E per circa il 90% dei casi con dimora abituale in un comune italiano.

Diminuiscono non solo gli arrivi per motivi di lavoro, ma anche per i ricongiungimenti familiari. «Chi vorrebbe raggiungere la famiglia – continua Blangiardo – ci pensa un attimo prima di partire. Oppure chi magari si era spostato, è tornato indietro». Aumentano, infatti, i capifamiglia che fanno tornare moglie e figli nel Paese di origine perché costa meno mantenerli lì.

Secondo l’Ismu questo non significa che poco a poco gli stranieri smetteranno di venire in Italia. Diventeranno, anzi, 6 milioni entro il 2041. «L’immigrazione nel nostro Paese insomma sta diventando lenta e consolidata». Crescono, infatti, i soggiornanti di lungo periodo, gli stranieri over 65 che raggiungeranno i tre milioni a fine 2060 e diminuisce del 26% la quota degli irregolari.

In contemporanea aumentano i giovani che provano a cercare fortuna all’estero. I connazionali emigrati nell’ultimo anno sono, infatti, aumentati del 9%. E tra essi, sono molti i giovani laureati. «Gli italiani non partono più con la valigia di cartone – racconta a Linkiesta Blangiardo – possiamo parlare realmente di cervelli in fuga. L’erasmus ha fatto si che i giovani non compiono nessuna fatica a prendere un aereo e andare a Berlino o a Londra e provarci».

Inoltre, come era già avvenuto negli anni precedenti, il livello di occupazione degli stranieri continua a crescere, mentre quello degli italiani a diminuire. Secondo Blangiardo è un paradosso poiché «arrivano in Italia giovani stranieri che finiscono per trovare un mestiere poco qualificato, e vanno via giovani cervelli che solo all'estero trovano una professione alla loro altezza». La maggior parte degli stranieri ha, così, un lavoro subordinato, molto flessibile e con una bassa paga. 

Tra gli immigrati regolarmente presenti nel nostro Paese, la nazionalità più numerosa è quella rumena con più di 1 milione di presenti, seguita dalla marocchina e dall’albanese (con 506mila e 491mila soggiornanti). La crisi economica incide anche sui tipi di reato compiuti dagli stranieri. Il peggiorare delle loro condizioni economiche li spinge soprattutto a compiere crimini legati alla sopravvivenza. Aumentano, infatti, i reati legati al patrimonio. In aumento rispetto al 2010, i furti del 31,8% e le rapine del 38,1%.

Le province che riescono a trattenere di più gli immigrati sul loro territorio sono Bolzano con il 95%, Genova, Aosta e Imperia, con il 90%, e Trento, con l'89%. Milano non è più, come in passato, il grande polo di attrazione, probabilmente anche per l’aumento del costo delle abitazioni. Nonostante ciò, vivono ancora nella provincia l’88% degli stranieri non comunitari arrivati nel 2007 con regolare permesso di soggiorno. La Lombardia, inoltre, anche quest'anno si conferma la prima regione d'Italia per numero di alunni con cittadinanza non italiana. Il 24,4% del totale degli stranieri iscritti in Italia, infatti, frequenta una scuola lombarda.

Un’altra conseguenza della crisi economica è il diverso modo in cui oggi è vista l’immigrazione in Italia e nel resto d’Europa. Secondo ai dati raccolti dalla Commissione europea e presentati nell'Eurobarometro 2012, per i cittadini europei l'immigrazione è tra gli ultimi problemi che in questo momento affliggono l'Europa. Invece all’inizio del 2011 l'immigrazione era considerata dal 20% degli intervistati uno dei problemi più importanti. Oggi, a preoccupare di più i cittadini sono in ordine di importanza: la situazione economica (54% per cento degli intervistati), lo stato delle finanze pubbliche (34%), la disoccupazione (32%), l'inflazione (15%), e infine l'immigrazione (9%).

RIMBORSI ILLEGALI:PAROLO (LEGA), A ME VENTI EURO AL GIORNO EX ASSESSORE VALTELLINESE, COMPARIRO' DAVANTI GIUDICI MERCOLEDI'


'Visto che di numeri si parla rendo noto che le spese che mi sono state rimborsate per cene e pranzi connessi all'attivita' di consigliere regionale ammontano mediamente a circa 20 euro al giorno'. 

Lo afferma il consigliere regionale della Lombardia Ugo Parolo (Lega Nord), di Colico (Lecco), spiegando di aver ricevuto anche lui un invito a comparire e che si presentera' davanti ai magistrati mercoledi' prossimo.

'Oltre al rispetto delle norme - aggiunge Parolo, presidente della commissione Bilancio al Pirellone e per anni assessore nella giunta provinciale di Sondrio - ritengo anche di aver tenuto un comportamento eticamente corretto nella gestione dei rimborsi connessi all'attivita' di consigliere regionale'.

'Come gli altri consiglieri compariro' davanti ai magistrati milanesi che stanno conducendo le indagini - conclude l'esponente del Carroccio -. In considerazione del fatto che l'inchiesta e' in corso e solo all'inizio credo sia giusto attendere la fine del lavoro dei magistrati prima di emettere un giudizio generale su questa vicenda'

mercoledì 19 dicembre 2012

PDL-LEGA: MARONI, POLITICHE E LOMBARDIA PIANI DA TENERE DISTINTI



"Non subordiniamo la Lombardia ad altre cose": l'alleanza col Pdl a livello regionale e quella in vista delle politiche appartengono a "due piani diversi". Ne e' convinto Roberto Maroni che respinge nuovamente al mittente le ri
chieste degli ex alleati che vincolano un sostegno alla sua corsa al Pirellone al via libera della Lega al ritorno dell'alleanza a livello nazionale. "Sappiamo distinguere il piano territoriale da quello nazionale, non vedo come le due cose debbano essere messe insieme: io voglio tenerle distinte".


"Siamo gia' su due fronti opposti a Roma, non credo che questa flessibilita' sia incoerenza, ma una valorizzazione del territorio", ha aggiunto. Durante la presentazione del libro di Bruno Vespa, il segretario federale dei 'lumbard' ha poi spiegato di aver ribadito anche martedi' sera a Silvio Berlusconi che, per la Lega, "non c'e' alternativa" alla sua candidatura a presidente della Regione Lombardia.

Borghezio: “Noi chiusi ai gay? Per niente. La Lega deve essere aperta a tutti."


“Noi chiusi ai gay? Per niente. La Lega deve essere aperta a tutti, anche agli omosessuali e alle loro associazioni. Non abbiamo preclusioni per nessuno, men che meno per loro. Pensi che ci sono anche i leghisti comunisti, lontanissimi dal mio modo di pensare, ma che comunque hanno diritto di cittadinanza nella Lega”.

Lo ha dichiarato l’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio, ospite di una puntata del programma televisivo “KlausCondicio”, in onda su You Tube (www.youtube.com/klauscondicio).

E, alla domanda di Klaus Davi “Sarebbe favorevole alla ricostituzione di Los Padanos?”, Borghezio ha risposto: “Che si tratti di Los Padanos o di altre associazioni di gay leghisti, non avrei nessun pregiudizio. In linea di principio, qualunque associazione che parta dalla nostra identità e rivendichi l’orgoglio di appartenenza alla civiltà padana, anche se lo fa in nome di una minoranza, ha ragion d’essere, quindi c’è spazio per tutti. Contrariamente all’immagine di xenofobi, intolleranti e persecutori delle minoranze che la politica ha voluto darci, noi leghisti rappresentiamo invece l’anima profonda di un popolo che accoglie tutti quelli che rispettano il nostro territorio, le nostre tradizioni, il nostro modo di vita e, quindi, ovviamente rispettiamo a nostra volta tutte le minoranze, non solo sessuali, ma anche religiose, etniche e culturali. Direi che questa cultura del rispetto degli altri è una delle caratteristiche più profonde della Padania”.

martedì 18 dicembre 2012

LEGA. MARONI: SE CONQUISTIAMO NORD CONDIZIONIAMO OGNI GOVERNO


Se conquistiamo il Nord condizioniamo qualsiasi governo". Lo dice il segretario della Lega Roberto Maroni parlando con i cronisti alla Camera.


"Se le Istituzioni del Nord riescono a fare un'azione comune- aggiunge l'ex ministro- se le tre Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, ndr.) fanno la Macro-Regione, condizioniamo qualsiasi governo di centro, di sinistra e di destra". Maroni pero' glissa quando gli chiede esplicitamente se la Lega presentera' le sue liste per elezioni politiche.

Elezioni: Zaia, per Lega Nord Monti fisiologicamente incompatibile



Elezioni: Zaia, per Lega Nord Monti fisiologicamente incompatibile
 ''Il presidente Monti per noi della Lega Nord e' fisiologicamente incompatibile. Non c'e' modo di renderci compatibili con lui, Berlusconi se ne convinca. Stiamo parlando di specie diverse. Qualunque proposta che vede Monti coinvolto ci vedra' fuori. Le sue scelte sono state e sono incompatibili con quelle della Lega Nord, come la tassazone delle regioni virtuose del Nord''. Lo ha detto Luca Zaia, governatore del Veneto, rispondendo ai giornalisti. L'incompatibilita', ha confermato Zaia, e' anche verso un'eventuale candidatura di Monti a presidente della Repubblica.

Tarsu, la nuova tassa sui rifiuti: 4 rate, la prima si paga l'1 gennaio


Una tassa per chiudere il 2012 e un'altra per aprire il 2013. Il governo di Mario Monti non si smentisce e regala un'altra scadenza poco gradita ai contribuenti: dopo aver versato l'ultima rata dell'Imu (chi può, visto che pure l'ex ministro Renato Brunetta ha confidato di essere ricorso al prestito delle banche...), gli italiani dall'1 gennaio saranno chiamati al pagamento della prima rata della tassa sui rifiuti e servizi, l'altrettanto famigerata Tarsu. Lo prevede una norma di un emendamento alla legge di stabilità a firma dei relatori. Si tratta di una 'riforma' della Tares che implica il pagamento di 4 rate complessive, la prima a gennaio e le altre 3 ad aprile, luglio, ottobre. 

Come funziona la nuova Tarsu - I Comuni dovranno mettere a punto le nuove tariffe, quindi la prima sarà considerata come un acconto e un conguaglio finale dovrebbe essere previsto per dicembre. Viene inoltre rinviata l'applicazione del criterio della superficie catastale per il calcolo della tassa a quando sarà effettuata la riforma del catasto, che però è al momento naufragata insieme con la delega fiscale. Come per il taglio delle province, dunque, per gli eventuali benefici si tratterà di aspettare. Nell'attesa, si paga. 

lunedì 17 dicembre 2012

Maroni:"Al Pirellone voglio rinnovamento"


Bobovenegono
"In Lombardia vinceremo per essere padroni a casa nostra". Presente all'inaugurazione della nuova sede di Venegono Superiore (Varese), il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, ha dato la carica alle decine di militanti presenti in vista delle elezioni regionali e ha dato segnali importanti per quella che sarà la nuova compagine leghista al Pirellone.
Davanti al sindaco di Venegono e "padrona" di casa Francesca Brianza - tra gli altri il sindaco di VareseAttilio Fontana, il presidente della Provincia Dario Galli, il segretario provinciale del Carroccio Matteo Bianchi, il consigliere federale Andrea Mascetti e il senatore Fabio Rizzi -, Maroni ha tracciato "l'identikit" delle nuove linee che verranno. 
"In Regione voglio gente giovane, capace e onesta - ha detto maroni -. Le liste dei candidati? Le decideremo nei prossimi giorni, considerato che dovranno essere presentate entro il 18 Gennaio".
Poco prima Maroni ha detto la sua circa le indagini relative ai rimborsi spese al Pirellone:"Qualcuno ogni tanto ci fa un po' incazzare - ha detto Maroni -. Non so se è reato quello di cui si parla: in Lombardia c'è una legge che trova applicazione dal 1972. In ogni caso se ci sono rimborsi che non c'entrano nulla con l'attività politica, via, "foera di ball!". Quel consigliere non sarà più ricandidato, perchè da noi le scope non sono mai andate via. Vorrei solo una cosa: che le indagini coinvolgessero tutti i gruppi, non solo Lega e Pdl".
Quindi un commento sulla vittoria di Umberto Ambrosoli alle primarie del Pd :"Da parte mia sarà un confronto su idee, progetti e programmi. Noi i programmi li abbiamo".
Quelli citati da Maroni riguardano il trattenimento del 75% delle tasse in Lombardia, la creazione di unaeuroregione - "che si occupi prima delle Pmi, del lavoro per i giovani, della disoccupazione e meno delle banche e degli affari. Quindi il contrario di Monti" - e degli appalti a km0 "per fare lavorare le nostre imprese".
L'obiettivo finale è di arrivare a costituire al Nord "una massa critica con Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli. Dovremo lavorare direttamente sul nostro territorio - ha concluso Maroni -. Meglio così che negoziare emendamenti in Parlamento".
E un commento sulle candidature per le elezioni in Lombardia è arrivato anche dal segretario provinciale della Lega di Varese Matteo Bianchi:"La Lega coinvolgerà la sua base per arrivare in modo democratico ad esprimere i suoi candidati. Le caratteristiche principali saranno quelle del rinnovamento, della competenza e della meritocrazia". 
Quello che si profila è quindi un cambiamento radicale della rappresentanza leghista al Pirellone.

Pdl/ Zaia: Berlusconi? Mi rifiuto pensare farà cadere Veneto Non si manda a casa ottima amministrazione per logiche spicciole



"Mi rifiuto di pensare che si possa mandare a casa, in un contesto sociale ed economico come questo, un'ottima amministrazione come la nostra semplicemente per spicciole logiche di partito". Risponde così il presidente del Veneto, Luca Zaia, a stretto giro alle dichiarazione dell'ex premier Silvio Berlusconi che ha commentato l'ipotesi alleanze.


"Ai veneti - ha aggiunto - si farebbe danno pauroso, inimmaginabile e chi si assumerà questa responsabilità dovrà spiegare loro che si manda a casa un'amministrazione che sta dando tanto, che, sotto la guida Lega-Pdl è la più virtuosa d'Italia e che si regge su un'alleanza che funziona ottimamente".
"Sono sicuro - ha concluso Zaia - che la mia maggioranza si mostrerà nuovamente compatta di fronte a queste dichiarazioni".

LOMBARDIA: MARONI "PORTE APERTE A LISTA TREMONTI, PER BOSSI DIFFICILE"

Nelle prossime elezioni regionali in Lombardia, e presumibilmente anche per le elezioni politiche, ci sara' anche una Lista Tremonti a sostenere la Lega Nord. Lo ha annunciato oggi a Milano il leader del Carroccio Roberto Maroni nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa "Il palazzo e la Piazza".

"Giulio Tremonti - ha aggiunto Maroni - sosterra' la mia candidatura con una sua lista in Lombardia. Ho accettato il suo sostegno e discuteremo presto al consiglio federale se accettarlo anche a livello nazionale, ma credo che non ci siano problemi".

Porte aperte per Tremonti, mentre per Bossi sembra piu' difficile... "Decideremo entro i primi di gennaio se candidare o meno Bossi. Di certo terremo conto della necessita' di rinnovare e dare spazio ai nostri tanti giovani. Decidera' il Consiglio Federale il 7 o l'8 gennaio - ha spiegato Maroni -. Voglio sentire l'opinione della base, ma da quello che mi sembra di capire, c'e' tanta voglia di cambiamento. Non voglio rottamare nessuno pero' i giovani hanno tanta energia, ambizione e visione del futuro".

domenica 16 dicembre 2012

BERSANI-VENDOLA PARTITO DELLE TASSE


"Il governo tecnico non solo ha drogato la democrazia, avendo di fatto esautorato un esecutivo legittimamente eletto dal popolo, ma ha anche fatto il gioco di uno dei partiti che lo hanno sostenuto, il Pd, che all'ombra del Professore ha potuto interpretare due ruoli: quello di governo, determinando anche l'adozione di misure tipicamente di sinistra, come la nuova iniqua tassazione sulla casa; e quello di opposizione, promettendo al suo elettorato, che intanto accorreva ai gazebo per le primarie, una maggiore giustizia sociale".


E' quanto afferma in una nota il vice segretario federale e deputato della Lega Nord, Giacomo Stucchi.



"Ma adesso - continua l'esponente del Carroccio - che il giochetto è finito, e che le annunciate dimissioni di Monti hanno per fortuna avvicinato il ricorso alle urne, la sinistra deve venire alla scoperto e dire agli elettori cosa intende fare, se mai avesse la possibilità di varcare la soglia della stanza dei bottoni. La sensazione, che di giorno in giorno diviene sempre più certezza, è che il ticket Bersani-Vendola, espressione diretta dei partiti romani e dei loro apparati più consolidati, abbia in serbo per i cittadini solo una nuova raffica di tasse e balzelli, con l'intento - conclude Stucchi - di impinguare le casse di uno stato centralista ma anche di compiacere un' Europa sempre più a trazione tedesca e sempre meno dei popoli. E contro questo progetto la Lega Nord è pronta a battersi in campagna elettorale".

Immigrati: Gdf scopre tratta Nigeria-Italia, 22 arresti

Ventidue persone arrestate e 54 denunciate in tutta Italia. E' il bilancio dell'operazione "Caronte" con la quale la Guardia di finanza della Spezia ha disarticolato un'associazione a delinquere composta da nigeriani votata al traffico internazionale di esseri umani tra Nigeria e Italia, alla riduzione in schiavitu' e allo sfruttamento della prostituzione. Secondo gli inquirenti negli ultimi tre anni almeno 10mila persone sarebbero state fatte entrare clandestinamente in Europa, attraverso rischiosi viaggi con i quali le vittime venivano condotte prima attraverso il deserto del Niger e della Libia e successivamente ammassati in veri e propri centri di raccolta dislocati lungo le coste libiche da dove, in relazione alle diverse esigenze del "mercato", erano imbarcate alla volta di Lampedusa.

Qui, dopo un periodo variabile di permanenza, venivano destinati ai centri di accoglienza di Puglia, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. In questa fase si attivavano le teste di ponte dell'organizzazione con sede in Italia: nigeriani gia' domiciliati, legalmente o meno, nel territorio nazionale, rifornivano gli immigrati di schede telefoniche intestate a soggetti inesistenti al fine di renderli reperibili per i loro aguzzini, ma invisibili alle ricerche delle autorita', e ne organizzavano la fuga per poi assegnarli alle dipendenze degli sfruttatori, posti ad un livello intermedio dell'organizzazione, che ne avrebbero disposto in relazione alle direttive dell'organizzazione od alle loro esigenze.

L'attivita' d'indagine, coordinata dalla direzione della procura distrettuale antimafia di Genova, e' scattata nei primi mesi del 2011 ed e' stata condotta con metodi investigativi tradizionali e con intercettazioni telefoniche. L'associazione criminale, con vertice in Nigeria, aveva una connotazione transnazionale potendo contare su ramificazioni in diversi stati africani (prevalentemente Niger e Libia) ed europei, tra cui Italia, Francia e Germania.

Periodicamente venivano fissate delle vere "quote" di persone da inviare in Europa, mediante i canali dell'immigrazione clandestina, assegnando ai loro referenti, anch'essi di etnia nigeriana e ormai radicati nelle nazioni occidentali, il compito di destinarli ad attivita' illecite: prostituzione, spaccio di stupefacenti e altri reati. Alle donne veniva prospettato l'ottenimento di posti di lavoro in Italia, garantendo un sicuro miglioramento delle condizioni di vita, salvo poi richiedere una somma di denaro (fino a 60/70 mila euro) per "riscattare" l'investimento finanziario sostenuto dall'organizzazione; nei confronti dei maschi, invece, veniva assegnato l'incarico di introdursi nella rete di spaccio di sostanze stupefacenti. L'attivita' di prostituzione e di spaccio della droga, se eseguita con perseveranza e obbedienza verso i controllori, avrebbe consentito alle ragazze di riscattare il prezzo pattuito per la liberazione; tuttavia alcune di loro hanno preferito, in luogo di una nuova vita, salire di un gradino nell'organizzazione criminale, accettando a loro volta di diventare protettrici e responsabili di nuove arrivate.

L'ultima tranche dell'operazione si e' conclusa stamattina con interventi a Torino, Milano, Verona, Reggio Emilia, La Spezia, Crotone e Salerno

Zaia ai dirigenti delle Usl: «Basta auto blu e autisti, guidate le utilitarie di servizio»


Un ordine del presidente ai vertici delle aziende controllate per dimostrare sobrietà e risparmiare: se hanno la patente la usino


VENEZIA - Mica ha chiesto loro di usare il trattore o l’autolettiga, ci mancherebbe. Semplicemente il governatore del Veneto, Luca Zaia, vuole che i suoi "nominati" lascino l’auto blu in garage. Meglio ancora: che la vendano. Tutti i "vertici aziendali" della Regione - vale a dire i presidenti delle società controllate o partecipate da Palazzo Balbi, gli amministratori unici di enti e aziende, i direttori generali delle Asl - non devono farsi scarrozzare dall’autista. Hanno la patente? Bene, la usino e guidino da sé. E prendano l’utilitaria, non il macchinone.

L’obiettivo è il contenimento della spesa. Ma anche la volontà di dare un segnale di sobrietà. Solo che non basta fare i sobri a Palazzo Balbi, prendendosi i complimenti del Formez (il Centro che "studia" la Pubblica amministrazione) per aver ridotto le auto blu e conseguito il 29% dei risparmio, se poi, nella galassia delle spa regionali, i signori presidenti e i signori direttori si fanno portare in giro dall’autista. Nossignori, bisogna cambiare registro. E se prima c’era un invito a controllare la spesa, adesso si passa agli ordini. E ai controlli. La lettera che il governatore ha inviato al segretario generale della Programmazione, Tiziano Baggio, è chiarissima: il massimo dirigente della Regione dovrà «impartire puntuali e urgenti direttive a tutti gli amministratori» indicati in un elenco lungo una cartella e mezza. E poi dovrà controllare.

Cosa vuole Zaia? Nulla di nuovo, in realtà, dal momento che si tratta di contenere la spesa. Già in passato il governatore aveva dato precise direttive alle aziende e alle società regionali per limitare se non bloccare il ricorso alle consulenze esterne. Adesso si passa al comportamento dei nominati: «Rappresentanti e Amministratori - ordina il governatore - devono assolutamente rivedere il loro modus operandi improntandolo alla massima sobrietà e alla riduzione dei costi». E come? «In particolare - scrive Zaia - ritengo debba essere evitato l’utilizzo di autovetture di rappresentanza, le cosiddette auto blu condotte da autista, e comunque, in generale, come sia obbligo che anche i vertici aziendali conducano personalmente gli automezzi di servizio».

S’era mai visto un presidente guidare la pandina di servizio? Beh, Zaia vuole vederlo. Meglio, vuole che tutti i vertici delle aziende e delle spa regionali si sbarazzino dei macchinoni: «Devono essere dismessi tutti gli automezzi di grossa cilindrata sostituendoli con utilitarie già presenti nel parco auto aziendale». Non arriveranno a usare un trattore, ma nuovi acquisti non sono consentiti. I dg delle Asl, così come i presidenti delle aziende e delle spa regionali, enti parchi e consorzi di bonifica compresi, sono avvertiti: il dottor Baggio vigila.

sabato 15 dicembre 2012

Pressing su Monti per discesa in campo; l'amarezza del premier

Il 18 dicembre la legge di stabilita' arrivera' in Senato, poi dopo il via libera di palazzo Madama e della Camera il premier potrebbe recarsi al Colle e rassegnare le dimissioni. Un atto concordato e senza traumi, proprio per ribadire che il mandato del governo tecnico e' ultimato e 'cedere' cosi' il passo alla politica. E' questo il percorso ipotizzato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari dei partiti della maggioranza. Oggi prima Alfano, poi Bersani e Casini sono stati a colloquio con Giorgio Napolitano. Il clima e' quello della presa d'atto che e' inutile prolungare la legislatura, occorre semplicemente mettere in salvo i provvedimenti ancora sul tappeto. Angelino Alfano oggi ha garantito al presidente della Repubblica che dal Pdl non arrivera' una sfiducia politica a Monti, ma non ha escluso che il Pdl possa astenersi ancora qualora l'esecutivo portasse in Parlamento alcuni provvedimenti ostili a via dell'Umilta'.
Dunque tempi stretti. Del resto il Professore anche nel Cdm di ieri avrebbe spiegato ai suoi ministri di non avere alcuna intenzione di fari logorare. Le Camere potrebbero sciogliersi intorno al 10 gennaio, il voto - politiche e regionali in Lombardia insieme (Berlusconi ha insistito su questo tracciato per ricompattarsi con la Lega) - ci dovrebbe essere il 10 marzo. Ma per il premier dopo la legge di stabilita' e alcune misure da approvare con urgenza (delega fiscale e decreto Ilva innanzitutto, non ci sarebbe spazio invece per l'accorpamento delle province mentre il Pdl potrebbe tenere mani libere anche per il decreto sulla incandidabilita') si aprirebbe uno spazio per scendere eventualmente in campo. Con i suoi ministri Monti avrebbe espresso preoccupazione per le sorti del polo moderato, senza la riforma della legge elettorale e con Bersani e Berlusconi candidati. Il timore non e' solo legato a come i mercati reagiranno, ma anche al fatto che non c'e' alcuna garanzia all'orizzonte sulla possibilita' di preservare la cosiddetta 'agenda Monti' e il forte legame con l'Europa.
Monti, spiegano fonti ministeriali, non avrebbe nascosto l'amarezza per l'atteggiamento assunto dal Pdl. "Il re Sole si e' un po' allontanato da me", ha detto oggi. Il presidente del Consiglio - riferiscono le stesse fonti - non si aspettava che l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi prendesse le distanze dal governo mettendo in pericolo il Paese. Il pressing affinche' Mario Monti scenda in campo e' ora fortissimo. Innanzitutto portato avanti dai leader europei. Oggi il presidente della Commissione europea, Jose' Manuel Barroso, era intenzionato - riferiscono fonti parlamentari - a sondare il Professore per le prossime elezioni. L'appuntamento pubblico era fissato a Milano, ma poi e' saltato per il maltempo che imperversa in Belgio. Il pressing arriva poi dai promotori della Lista per l'Italia.
Raccontano che Luca Cordero di Montezemolo abbia esaminato l'ipotesi di non presentare neanche le liste alle urne qualora non ci fosse un impegno diretto da parte del presidente del Consiglio. Anche Pierferdinando Casini spinge per la soluzione Monti. Pero' riforma della legge elettorale e' ormai tramontata e il rischio e' che non ci sia spazio di manovra per un 'Terzo polo' e dunque per una candidatura di Monti. Per di piu', spiegano fonti parlamentari, il 'signor Ferrari' avrebbe avanzato dubbi sulla possibilita' di candidare anche uomini molto vicini al leader Udc. In privato anche i ministri del governo attendono un passo, una mossa, da parte del premier.
Monti, viene riferito, sta riflettendo e non avrebbe escluso alcuna pista. I filomontiani del Pdl aspettano fiduciosi. Sono piu' di venti alla Camera e altrettanti al Senato i parlamentari del partito di via dell'Umilta' pronti ad appoggiare il Professore e anche a creare un gruppo. In ogni caso, spiega un ministro, una eventuale decisione da parte del Professore non arrivera' se non ad inizio gennaio.

GOVERNO VUOLE SALVARE BANCA GESTITA DAL PD


“Mentre nel decreto Sviluppo il governo non ha trovato risorse da destinare a famiglie e imprese in difficoltà, il ministro dell’Economia ha subito rintracciato i fondi per salvare con la legge di stabilità una banca gestita dal Partito democratico. Questo esecutivo si conferma fino alla fine del suo nefasto incarico amico delle banche e nemico dei cittadini che non l’hanno votato”.


Lo dichiara il responsabile Sviluppo economico della Lega Nord, Gianni Fava, commentando le dichiarazioni del ministro Vittorio Grilli sulla possibilità di modifiche per i Monti-bond di cui ha beneficiato Banca Mps.

Milano, ogni giorno nascono due imprese cinesi


Il dato è fornito dalla Camera di Commercio di Milano
La via più popolata è Paolo Sarpi con oltre 100 imprese cinesi: il 4% del totale cittadino

Milano, 10 dicembre 2012 - A Milano ogni giorno nascono due imprese cinesi. Il dato è fornito dalla Camera di Commercio di Milano che basa la sua ricerca sui dati del registro imprese ed Istat degli anni 2012, 2011 e 2002. Le imprese cinesi in Italia sono 41mila, cioè l’11% delle imprese straniere. Le imprese cinesi, specializzate nel commercio al dettaglio, sono cresciute del 232% dal 2002. I residenti cinesi in Italia sono 210mila: uno su cinque è imprenditore. Milano è la città con il maggior numero di imprenditori cibnesi (circa 2.800 imprese, il 7% del totale nazionale).
A Milano i bar cinesi sono più dei ristoranti cinesi (17,5% e 9,6%) e il 15% delle imprese è un parrucchiere o un centro massaggiMa a Milano la crescita decennale della comunità cinese è inferiore alla media nazionale. L’imprenditoria cinese di Milano si concentra nella parte nord della città: intorno a Chinatown e nella zona 9, con nuove zone di espansione nelle zone 2 e 3, tra i quartieri di stazione Centrale e Città studi. La via più popolata è Paolo Sarpi con oltre 100 imprese cinesi: il 4% del totale cittadino.

venerdì 14 dicembre 2012

Gli spaventapasseri del Sindaco ~ una barzelletta, se non fossero pericolosi !




Gia' la settimana scorsa avevamo pubblicato una foto dove uno degli spaventapasseri del Sindaco era caduto sul marciapiede, oggi ci segnalano che un altro e caduto in mezzo alla strada durate la nevicata, a questo punto la vicenda diventerebbe una una barzelletta se questi spaventapasseri non fossero pericolosi per chi circola sulle strade.

Ebbene, Sindaco lei ha ragione, ora possiamo dire che l'esperimento ha raggiunto il suo scopo, ridurre la velocita' su corso Europa, abbiamo un suggerimento, la prossima volta, metta in mezzo alla strada una bella ruspa di quelle che piacciono tanto alla sua maggioranza, cosi' evitera' di doverla raccogliere e di fare la solita figura Barbina.

Questo purtroppo e' l'ennesimo brutto esempio della approssimazione con cui questa maggioranza sta lavorando da quando si e' insediata.