mercoledì 29 febbraio 2012

Zaia: "Roma non avrà i soldi del Veneto"

RICORSO AL TAR CONTRO IL TRASFERIMENTO DEI FONDI  
FABIO POLETTI

Il Governatore del Veneto Luca Zaia giura che non poteva fare diversamente: «E’ solo legittima difesa. Altrimenti tanto vale consegnarsi...». I toni sono da guerra, la solita guerra del Nord targato Lega contro la Capitale. Ma almeno la prima battaglia contro lo spostamento a Roma delle Tesorerie provvedimento contenuto nel decreto sulle liberalizzazioni - sembra averla vinta la regione del Nord Est. Il decreto approvato un mese fa prevede che la liquidità di cassa al 24 gennaio debba essere trasferita per il 50% a Roma, alla Tesoreria centrale, entro il 29 febbraio. Il provvedimento non piace all’Anci, all’Upi che raccoglie le Province ma il Veneto è il primo a non mugugnare e basta. E ieri mattina il Governatore Luca Zaia si è rivolto al Tar per impedire che la banca che fa da tesoriere al Veneto, trasferisca entro domani a Roma metà della liquidità di cassa: «Unicredit non può mandare i soldi a Roma senza la nostra autorizzazione. Adesso vediamo cosa succede dopo la diffida».

A chiedergli se questa sua iniziativa sia una specie di federalismo fai-da-te, Luca Zaia prima risponde snocciolando numeri: «Dovremmo trasferire 8 miliardi di euro. Sono soldi investiti che fanno girare le 600mila imprese del Veneto. Cosa succederebbe se il governo chiedesse alle banche di trasferire a Roma il 50% dei depositi dei cittadini?». Poi la butta in politica: «Sono soldi nostri. Da Governatore di questa Regione ho sempre detto: “Prima il Veneto”. Con il governo Monti invece c’è l’apoteosi del centralismo. Spero che tutti gli Enti Locali ci seguano, dobbiamo costruire una falange macedone contro Roma». Nell’attesa sono al lavoro gli uffici legali. Oltre all’intimazione a Unicredit, al ricorso davanti al Tar e alla Corte Costituzionale c’è pure un’istanza al tribunale di Venezia «contro questo abuso che si profila come un’appropriazione indebita ai danni del Veneto».

Il rischio è che le mosse della regione del Nord Est possano fare scuola. Graziano Delrio presidente di Anci vorrebbe bloccare il trasferimento che su scala nazionale vale 9 miliardi di euro: «Il provvedimento non è stato nemmeno concertato». Dalle Province stesse grida di dolore: «Così torniamo indietro di trent’anni...». Le indiscrezioni che arrivano da Palazzo Chigi assicurano che il governo starebbe valutando le proteste degli enti locali. Ma il tempo stringe, mancano 24 ore alla scadenza del termine imposto dal decreto, e il Governatore del Veneto vorrebbe che si bloccasse tutto e subito: «Questa è una appropriazione indebita».

Il fatto è che almeno in questo angolo del Nord governato dalla Lega, la battaglia contro la Tesoreria centrale ha una marcia in più. Quella del «Nord che lavora» contro «Roma ladrona». Alla fine solo slogan ma Luca Zaia giura che c’è molto di più: «Togliere i soldi alla nostra Regione può provocare danni incalcolabili. Il Veneto è la Baviera italiana. Quegli otto miliardi di euro sono la benzina nel motore delle imprese. Da noi le cose funzionano: non ci sono strade che finiscono nel nulla in mezzo ai campi. E poi perché spostare a Roma i soldi dei veneti? Noi non abbiamo 1900 miliardi di debito... Meglio, molto meglio che i nostri soldi ce li amministriamo noi. Almeno sono al sicuro. E poi sarebbe meglio che il governo Monti si desse un colpo di reni federalista perché noi ne abbiamo le tasche piene, di fare sempre quelli che pagano come Pantalone».

Fisco: piu' controlli e norme severe per money transfer

Rafforzare i controlli e inasprire le norme le nostre idee chiare su come contrastare i pericoli legati ai money transfer. Un fenomeno che nasconde sempre piu' insidie, specialmente online. Secondo le stime piu' prudenti ogni anno sfuggono ai controlli circa 3 miliardi di euro, poco meno della meta' dei circa 6,5 miliardi inviati all'estero con i money transfer. "Il problema c'e' -dice all'Adnkronos-, noi lo denunciamo da tempo. C'e' la difficolta' di controllare i soggetti che frequentano i money transfer, che inviano denaro all'estero. Spesso si tratta di soldi che, proprio attraverso questo sistema, vengono 'ripuliti". Una battaglia che la Lega, ha gia' iniziato nella scorsa legislatura e che, di recente, ha portato all'introduzione della cosiddetta 'legge Harlem' "con cui Regione Lombardia -sottolinea ha preso una posizione molto chiara". Per l'esponente leghista "occorre vigilare sulle aperture di nuovi centri money transfer", ma serve anche un intervento normativo a livello nazionale, "soprattutto visto che la 'sburocratizzazione' dell'online rende il fenomeno ancora piu' rischioso". In sintesi bisogna "rafforzare i controlli perche' si tratta di soldi dell'economia italiana e bisogna togliere ogni tipo di licenza in caso di irregolarita'. Il denaro che sfugge ai controlli e' tanto, altro che scudo fiscale".

Borghezio: "Discriminate le modelle padane" Attacco agli stilisti: "Basta con slave o extracomunitarie"

L'europarlamentare della Lega siscaglia contro il mondo della moda: "Anche riviste come Vogue schifano le donne padane, poi veicolano i loro prodotti con volti non padani. E’ inaccettabile". E annuncia ricorso al Giurì di autodisciplina pubblicitaria contro la modella tunisina Emira

“La moda padana deve usare volti padani. Basta con modelle slave o extracomunitarie che spesso arrivano irregolarmente in Italia. Gli stilisti ma anche riviste come Vogue diretta da Franca Sozzani, che schifano le donne padane, vivono per la maggior parte in Padania poi veicolano i loro prodotti con volti non padani. E’ inaccettabile. Se venissero invece escluse le rumene o le bosniache allora sì che si parlerebbe subito di razzismo?”.
A scagliarsi contro il mondo della moda è Mario Borghezio, europarlamentare della Lega, ospite di KlausCondicio, programma di Klaus Davi su You Tube. Borghezio annuncia ricorso al Giurì di autodisciplina pubblicitaria contro la modella tunisina Emira, in Italia da 10 anni, interprete di uno spot che tratta i temi del lavoro femminile e definisce le sue protagoniste “donne forti per Costituzione”.
“Su temi così delicati - dice - non si deve fare speculazione: per noi che siamo invasi e per quelli che sono strumento di questa migrazione di popoli indotta e in qualche caso non voluta. Sappiamo quali enormi racket veicolano le ragazze portate da noi. Se condizionatori dell’opinione pubblica come le grandi agenzie pubblicitarie, vogliono strumentalizzare la questione dell’immigrazione e dell’integrazione siamo davanti a un pericolo grave. Questo è un argomento su cui non si deve scherzare”. Per Borghezio, infine, gli stilisti sono “esterofili e ingrati”. “E’ grave che diano lavoro a slave, rumene, ungheresi e russe e non a belle ragazze piemontesi, liguri, venete o lombarde”.

Maroni sul futuro della tv pubblica: «Va privatizzata, gli italiani sono favorevoli»

«La presidenza della Rai spetta alla Lega»

Maroni: per l'equilibrio tra poteri deve andare all'opposizione e noi siamo l'unico partito che ne fa parte


L'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni (Imagoeconomica)
La strada per riformare la Rai è la privatizzazione, ma «se rimarrà la legge attuale con il rinnovo del nuovo Cda per l'equilibrio tra maggioranza e opposizione il presidente va all'opposizione. E ricordo che la Lega è l'unico partito di opposizione». Lo ha detto l'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, arrivando a una cena del Carroccio. «VA PRIVATIZZATA» - «Avevamo fatto approvare dalla maggioranza degli italiani un referendum sulla privatizzazione della Rai - ha detto ancora Maroni -: questa mi pare ancora la strada più opportuna». L'ex ministro dell'Interno si è quindi rivolto al governo Monti in vista dell'imminente scadenza dell'attuale Cda della tv pubblica. «Vorrei dire al governo di non prendere decisioni avventate e soprattutto di coinvolgere l'opposizione. Certo è che se rimarrà la legge attuale e ci sarà il nuovo Cda della Rai, per l'equilibrio tra maggioranza e opposizione il presidente va all'opposizione. Ricordo che la Lega è l'unico partito di opposizione». 

martedì 28 febbraio 2012

La sinistra ed il Sindaco fanno come Mussolini !

In tema di Sicurezza questa amministrazione sta facendo come con gli aerei di Mussolini: i poveri agenti della Polizia Locale vengono spostati da una parte all'altra del paese per far finta che ci siano o che ce ne siano di più !

Apprendiamo infatti che con un “mirabolante” coup de théâtre i signori della Sinistra informano la cittadinanza, di seguito riportiamo due articoli apparsi su Il Giorno e la Gazzetta dell’Adda, della creazione di un presidio della Polizia Locale nelle frazioni, questo per rendere le stesse più sicure. Ci domandiamo allora quale sarà la prossima mossa ad effetto? Forse vista questa propensione, quella che la giuliva faccia sanremese del sindaco, subisca una trasformazione maxillo facciale e che il suo mento diventi imponente e volitivo come quello della buon’anima?


Gazzetta dell’Adda: GROPPELLO PIÙ SICURA CON LA MINI STAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE
Groppello ha la «sua» stazione della Polizia locale. Taglio del nastro venerdì pomeriggio per la sede dell'agente di frazione. Il locale è situato in via Papa Giovanni XXIII nei pressi dell'ufficio postale. L'inaugurazione è avvenuta alla presenza del sindaco Roberto Maviglia e vice Vittorio Caglio che hanno sottolineato come la presenza della Polizia locale nelle frazioni fosse un impegno che avevano assunto in campagna elettorale e ora diviene realtà . Presente anche il comandante Varno Maccari . Per essere presente in frazione è stato scelto Basilio Forte , 58 anni, agente operativo dal 1982 che avrà  il compito di presidiare anche la frazione di Cascine San Pietro. L'agente sarà  presente sul territorio di Groppello il martedì e venerdì, mentre risponderà  alle esigenze dei cittadini solo per appuntamento chiamando al numero 335 6962485. 


A Cascine San Pietro l'agente sarà  presente nella sede polivalente solo su appuntamento il martedì e venerdì. Ovviamente essendo gli stessi giorni di Groppello saranno considerate le urgenze e gli orari di servizi.


Il Giorno: VIGILE DI QUARTIERE A GROPPELLO LE FRAZIONI NON SI SENTO SOLE
Basilio Forte sarà presente tutto il giorno ogni martedì e venerdì. Interverrà su piccole questioni di paese e diverbi di vicinato


Cassano   d'Adda, 25  febbraio  2012 - Quartieri    più   sicuri, attivo    il   nuovo servizio dell'Agente di Frazione. Si parte con   Groppello   d'Adda,   dove   l'altro pomeriggio, alla  presenza delle Autorità, è   stato   inaugurato l'ufficio di comando dell'Agente  di   Frazione,   allestito   nel medesimo locale di via Giovanni XXIII che già ospita Poste e poliambulatori, nel pieno centro del paese. "Padrone di casa" il primo Agente di Frazione cittadino, Basilio Forte, 58 anni, dagli anni Ottanta in forze al Comando di Polizia locale cassanese, che sarà presente nelle frazioni ogni settimana il martedì e il venerdì per tutto il giorno. I cittadini potranno prendere appuntamento telefonico con l'Agente di Frazione telefonicamente e incontrarlo nei giorni succitati, o incontrarlo direttamente nei due giorni in questione, per sottoporre direttamente problematiche o segnalazioni. Il servizio è già operativo anche a Cascine san Pietro, dove l'Agente di Stazione sarà presente su appuntamento nei locali polivalenti comunali.

"La logica - ha spiegato il sindaco Roberto Maviglia -. quella di offrire quanto più possibile vicinanza ai cittadini, e in questo caso ai cittadini delle frazioni, che, ciascuna per il proprio motivo, sono di fatto piccoli paesi a sè, con le loro specificità e problemi". Arriveranno presto anche i comitati di frazione: "Il regolamento è già stato approvato in consiglio comunale - così l'assessore alle Frazioni Vittorio Caglio - con la primavera speriamo di poter istituire quest'organismo ufficialmente. Lo avevamo previsto e promesso nel nostro programma elettorale". Quello di Basilio Forte è un volto molto noto ai cittadini cassanesi. "E' importante - spiega il comandante Varno Maccari - perchè il cittadino deve conferire con l'agente direttamente, senza intermediazioni. Pensiamo soprattutto ai cittadini anziani, che hanno spesso difficoltà a recarsi al comando e poca dimestichezza con la tecnologia". Il servizio è già partito da qualche giorno: "E ha già dato qualche buon frutto - ancora Maccari - . Molte piccole questioni di paese, diverbi di vicinato, cose di questo tipo, si risolvono presto e bene se interviene una figura istituzionale di mediazione. Non esagero dicendo che anche in questo caso, con dialogo e prevenzione, è possibile evitare l'esplosione di situazioni difficili".

Nelle realtà questa iniziativa che nelle intenzioni potrebbe essere anche valutata in modo positivo, purtroppo si scontra con la cruda realtà’, e cioè una scarsa se non nulla attenzione a tutto quello che riguarda la sicurezza dei cittadini.

Esempio lampante ne è che ad oggi nonostante le promesse ufficiali fatte dal Sindaco, a fronte di una nostra interpellanza durante il Consiglio Comunale del 26 Luglio 2011, nelle quali assicurava cha le assunzioni per la sostituzione di due agenti mancanti da mesi nell’organico del corpo della Polizia Locale sarebbero state fatte entro la fine del 2011, ad oggi nessuno degli agenti è stato rimpiazzato, ed anzi nel frattempo l’ormai ex Comandante Caprotti è andato in pensione a fine 2011 ma anche in questo caso, nessun rimpiazzo è arrivato… Ma come abbiamo detto in premessa, lor signori sono davvero bravi nel gioco delle tre carte di ventennale memoria.

Non vorremmo essere le cassandre del caso, ma segnaliamo che nei prossimi mesi un altro ufficiale andrà in pensione e temiamo per quello che possa succedere…

I risultati di queste scelte scellerate, in tema di organico di personale della Polizia Locale portano a quello che è sotto gli occhi  di tutti e che si ripete oramai con una frequenza inquietante:

Gazzetta dell’Adda: LADRO ACROBATA FORZA LA FINESTRA CON IL CRIC E METTE A SOQQUADRO IL NEGOZIO PER 100 EURO

Cassano -  Altro che grimaldelli, il ladro che ha preso d'assalto il negozio «Milena fiori» hanno usato addirittura un cric d'auto. Il delinquente che ha colpito il punto vendita di fiori in via Vittorio Veneto ha di certo l'intraprendenza di Arsenio Lupin ma non la sua finezza. Per derubare il punto vendita infatti non ha esitato a scardinare un'inferriata aiutandosi con un cric d'auto e poi a distruggere mezzo negozio solo per mettere le mani sul fondo cassa. Il fatto è successo la notte tra martedì e mercoledì verso le 4 di mattina. Il ladro ha spaccato la serratura del cancello che chiude il vicolo a lato del negozio. A questo punto si è fatto sotto la finestra dell'esercizio commerciale che però sorge a quasi due metri d'altezza. In qualche modo il delinquente si è issato e con il cric ha attaccato la pesante inferriata riuscendo a scardinarla in due punti fino a creare un passaggio sufficiente per passare. Dopodiché a scardinato con un colpo secco l'infisso è si è introdotto nel locale. Davanti alla finestra però c'era uno scaffale con vasi di vetro e libri che il ladro non ha esitato a rovesciare per terra per farsi strada. Una volta dentro ha messo le mani sul fondo cassa, circa 100 euro e quindi non soddisfatto ha frugato ovunque svuotando tutti i cassetti e gli scaffali. Ha passato al setaccio anche i vecchi scontrini. Solo allora il ladro è scappato di nuovo per il varco nell'inferriata. A scoprire il furto il giorno dopo la titolare Milena Tresoldi entrando nel negozio. «Era tutto all'aria - ha raccontato - Con me c'era un fornitore e anche lui non credeva ai suoi occhi. Davvero una volta messe le mani sul fondo cassa non riesco ad immaginare cos'altro pensava di poter trovare».. 

Ma forse anche abbiamo capito come intende muoversi questa amministrazione in tema di politica della sicurezza; accanirsi contro i poveri pensionati ed i genitori che accompagnano i figli a scuola?


Insomma anche qui come diceva la buonanima "Spezzeremo le reni alla Grecia" ovvero saremo forti con i deboli e deboli con i forti!!

Gazzetta dell’Adda: HA PRESO 200 EURO IN CONTRAVVENZIONI PER PORTARE IL NIPOTINO ALL'ASILO NIDO

Cassano -  Portare il nipotino all'asilo gli è costato 200 euro in dieci giorni. Giuseppe Sabotino , 73 anni, è una delle vittime della campagna dell'Amministrazione per mettere in sicurezza l'uscita delle scuole. Il pensionato infatti è stato multato ben tre volte in meno di due settimane. Una pioggia di contravvenzioni che gli ha lasciato l'amaro in bocca. «Capisco le preoccupazioni del Comune - ha spiegato - ma bisogna tener conto anche delle necessità  delle famiglie e in particolare di noi anziani. Mia figlia lavora e allora provvediamo io e mia moglie a portare al nido la nostra nipotina. La bambina ha 20 mesi e bisogna portarla in braccio. Sia io che mia moglie, per ragioni di salute, non possiamo camminare a lungo con un bambino in braccio poi... Nei pressi dell'asilo però non c'è posto e così ho lasciato l'auto sul marciapiede. Sono tornato dopo cinque minuti ma ho trovato la multa. E questo è successo per tre volte! Ormai sono a quota 200 euro. Una bella cifra per chi deve vivere con la pensione... Cosa posso fare?»

Sicuramente multare un pensionato è più facile che andare a cercare chi delinque, chi entra nelle case dei cittadini, chi vende abusivamente o fa dell’accattonaggio molesto, chi è presente illegalmente sul territorio comunale e via di seguito, anche perché se poi con le sanzioni, si rimpinguano le casse del comune e si possono dare dei bei contributi a tutte le associazioni degli amici… ma questo è un altro capitolo.

La sicurezza ce l’ho hanno detto loro in svariate salse in passato, parte dalla educazione e dall’esempio e solo in un secondo momento ci si occupa di repressione, ora invece ci pare che sia partita un azione di repressione, ma la repressione dei comuni cittadini e non dei delinquenti.

Ci pare di potere affermare che mentre in tema di PGT e di scelte urbanistiche la sinistra abbia le idee chiare, o almeno cosi vuole farci credere, in tema di sicurezza le idee, sono poche e confuse.

Facciamo presente al Sindaco che noi qualche mese fa abbiamo presentato un’interpellanza che lui ci ha chiesto di ritirare, poiché vi erano degli accertamenti in corso proprio su quanto da noi segnalato, noi per correttezza e per il bene di cassano abbiamo lasciato in sospeso la questione, ora però forse è giunto il momento che in consiglio comunale si parli di cose vuole fare questa amministrazione concretamente in termini si sicurezza, cosa vuole fare con il personale di Polizia Locale, cosa vuole fare con il Polo della Sicurezza.

Per il bene di tutti i cittadini noi ci aspettiamo delle risposte concrete e non solo del fumo e delle iniziative mediatiche!! 

Presa la banda dei rapinatori dell'Alzaia In manette quattro giovani rom romeni

Per mesi hanno terrorizzato runner e ciclisti sulla riva del Naviglio Grande: arrestati dai carabinieri dopo un inseguimento

MILANO - Li hanno presi. Quattro giovani rom romeni, che per mesi hanno aggredito e rapinato runner e ciclisti lungo la pista ciclabile dell'Alzaia tra Corsico e via Ludovico il Moro, sono finalmente caduti nell'agguato teso dai carabinieri della stazione Barona. E' la fine di un incubo. Ci sono voluti otto militari appostati per mettere finalmente le manette ai polsi dei tre cugini Covaciu, Ivan, Bobi Emanuel e Radu Andeei, di 18, 19 e 21 anni, pregiudicati per furto e rapina, e del loro complice Paul Covaci, 26 anni, tutti accampati nelle baracche tra la ciclabile e le rotaie della ferrovia, orbitanti nella zona di piazza Tirana. Erano rapinatori particolarmente spietati: assalivano le loro vittime e le picchiavano senza pietà, per portar via anche solo un portafogli o un cellulare.
           
LE ULTIME DUE RAPINE - I carabinieri li hanno presi dopo un inseguimento a piedi domenica pomeriggio intorno alle 18.30. La banda si era appena divisa in due gruppi per assalire due anziani: un 74enne, spinto contro una recinzione e derubato del cellulare, e un 72enne, gettato a terra e rapinato dell'orologio e della catenina d'oro, A quel punto i militari, appostati, hanno iniziato l'inseguimento a piedi, proseguito fino in piazza Tirana. I malviventi hanno tentato di dividersi, ma i carabinieri erano in otto: sono riusciti a prenderli tutti.
      
La banda che rapina i ciclisti QUASI UN ANNO DI AGGRESSIONI - Sono circa una quarantina gli episodi denunciati ai carabinieri a partire dalla scorsa estate, tra aggressioni e rapine ai danni di ciclisti, normali passanti e cittadini impegnati a fare jogging lungo il Naviglio Grande. Il modus operandi dei malviventi era sempre lo stesso: scavalcavano la recinzione della ferrovia e sbucavano sulla pista all’improvviso per minacciare le vittime al loro passaggio. Il primissimo episodio di aggressione a un runner risale al 29 aprile 2011. I residenti esasperati nelle scorse settimane avevano affisso tre cartelli scritti a mano e appesi al parapetto del Naviglio Grande in secca: «Ladri con queste cartucce vi spariamo dalle finestre di fronte se assalite chi passa di qui».

Calderoli: “Monti e Napolitano hanno cancellato il federalismo”


”Fino a ieri la mia era l’unica voce, nel deserto, a urlare quanto stava succedendo al Federalismo. Oggi vedo che i tutti rappresentanti degli enti locali si lamentano del fatto che il percorso della riforma federalista si e’ interrotto”. Lo dice il coordinatore delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli.
”Il problema – aggiunge – non e’ che il Federalismo non va piu’ avanti, il vero problema e’ che e’ stato cancellato da decreti legge, firmati da Mario Monti e avallati da Napolitano, che si assumeranno la responsabilita’ storica di aver smantellato questa riforma epocale”.

GOVERNO: LEGA CONTRO NUOVA CARTA ACQUISTI, 'REGALO' A IMMIGRATI

Milano, 23 feb. - "Il governo Monti continua a chiedere sacrifici ai cittadini padani, ma si appresta a fare l'ennesimo regalo agli immigrati". E' la denuncia del deputato della Lega Nord, Marco Rondini, che fa riferimento al disegno di legge recante 'disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo' del quale si e' discusso in commissione Affari Sociali alla Camera. "Nel testo all'articolo 60 ai commi 1 e 2/A - spiega Rondini, in una nota - si prevede la sperimentazione finalizzata alla proroga del programma 'carta acquisti' nei Comuni con piu' di 250mila abitanti fra la popolazione in condizione di maggiore bisogno per contrastare la poverta' assoluta". "Il decreto - sostiene - fissa i nuovi criteri di identificazione dei beneficiari per il tramite dei Comuni, con riferimento ai cittadini comunitari ovvero ai cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo". "Questo - conclude - vuole dire che i benefici finiranno quasi completamente nelle tasche degli immigrati". 

lunedì 27 febbraio 2012

MILLEPROROGHE: CAMERA, GOVERNO BATTUTO SU ODG LEGA ++ RIFERITO AL CANONE RAI, SOLO PD VOTA CON GOVERNO

Governo battuto per la seconda volta nell'aula della Camera, questa volta su un ordine del giorno della Lega al decreto milleproroghe relativo al canone Rai. Il testo, su cui il governo aveva espresso parere contrario, e' passato con 303 voti a favore, 165 voti contrari e 10 astenuti.
Conformemente al governo ha votato solo il Pd.
Il testo approvato impegna il governo a valutare l'opportunita' di stilare un elenco degli apparecchi su cui si debba pagare il canone Rai, indicando anche la tipologia dei soggetti tenuti al pagamento del canone.
Il riferimento e' alle polemiche suscitate dalla decisione dell'azienda di viale Mazzini, di imporre il pagamento del canone anche ai possessori di palmare o altri strumenti 'atti o adattabili alla ricezione del segnale radiotelevisivo'.

Magagna della Settimana

Le condizioni disastrose dei bagni del cimitero di Groppello!!!
Ci diranno che pero' adesso potremmo stare tranquilli perche' li hanno un vigile di quartiere !!





Gazzetta della Adda - LETTERA - LA LEGA BACCHETTA LA GIUNTA SUL BAR DELLA STAZIONE

Apprendiamo che finalmente la Giunta ha approvato il progetto per il nuovo bar della stazione, ben dopo 9 mesi da quando era stato presentato il primo, da loro accantonato, a tal proposito ci sono una serie di considerazioni che meritano di essere fatte e che sicuramente non giocano a favore delle scelte scellerate di questa Amministrazione, Oggi ci raccontano che i tempi di realizzazione saranno di 21 settimane cioe' di 5 mesi ed una settimana, contro i 10 mesi previsti dal progetto approvato dalla vecchia amministrazione e dal loro accantonato, peccato che il primo progetto, se si fosse voluto, poteva essere assegnato a fine maggio 2011, allora quando era stato presentato dall'architetto Rocchi e che pertanto avrebbe potuto essere pronto a fine marzo 2012, ma evidentemente la Giunta pur di accontentare qualcuno ha preferito allungare i tempi di diversi mesi, realizzando un opera prefabbricata, invece che una in muratura e spedendo 18 mila euro in più solo di progettazione, L'assessore dovrebbe vergognarsi ma invece si fa bello, e pare non essere minimamente preoccupato, ne degli sprechi ne dei ritardi.


Riprendiamo quanto avevamo già detto in passato ripercorrendo brevemente, la vicenda. La Giunta con delibera del 15 settembre ha revocato l'incarico all'architetto Angelo Rocchi che in data 22 Maggio 2011 aveva presentato un progetto esecutivo (cioè che poteva essere appaltato il giorno dopo), che prevedeva un tempo per la realizzazione di 10 mesi, progetto di ottima qualità  che era molto gradito dalle Fs. Le motivazioni per la revoca dell'incarico sono state tra gli altri (cito testualmente) garantire tempi brevi e congrui con gli obiettivi di questa amministrazione. Ed infatti solo 2 novembre 2011 si è affidato a tale ingegner. Simone Dominioni, il progetto per la revisione del progetto architettonico, strutturale, impianto elettrico etc. del nuovo bar della stazione per un importo totale di 18.624,32.Facciamo presente che all'architetto Rocchi sono state regolarmente pagate le parcelle per la progettazione definitiva ed esecutiva, e nessuna contestazione gli è stata elevata. Ora visto che dal 22 maggio, cioè quando è stato consegnato il progetto dal Rocchi, sono passati ben 9 mesi e che il suo progetto prevedeva un crono programma di 10 mesi di lavori per completare l'opera, ci aspettiamo che il nuovo bar sia pronto il 21 marzo e non prima dell'estate ciò per: «garantire tempi brevi e congrui con gli obiettivi di questa amministrazione». Ci chiediamo anche, se così non fosse, come si giustificano il 18,624,32 euro per il nuovo progetto, per di più in struttura prefabbricata? Se questa è l'oculatezza del buon padre di famiglia di questa Amministrazione, noi siamo davvero molto preoccupati di come stanno spendono i soldi pubblici, Stiano pur certo che da parte nostra faremo quello che abbiamo sempre fatto in questi mesi e cioè denunceremo per la seconda volta questo spreco alla Corte dei Conti, per far si che la stessa verifichi se vi siano gli estremi per un danno ai danni di tutti i cittadini. Chiediamo infine alla Amministrazione quando apriranno il sottopassaggio pedonale alla stazione, visto che il sindaco ad inizio settembre 2011 diceva «Mi farò consegnare il cronoprogramma per capire quando consegneranno il manufatto - Si era parlato della fine del mese di settembre. E di nuovo a gennaio 2012, finalmente pronto il sottopassaggio è questione di giorni ? Spero che lor signori sappiano che ogni giorno decine di pendolari attraversano i binari, dopo essere scesi da un terrapieno per raggiungere le banchine dei treni mettendo a rischio la loro incolumità . 

FABIO COLOMBO  Lega nord 

Dalla pistola di via De Amicis a Palazzo Marino Maurizio Azzolini, fotografato mentre spara il 14 maggio 1977, è oggi capo di gabinetto del vicesindaco

MILANO - Non è diventata l'immagine simbolo degli Anni 70 solo perché, quel pomeriggio, un altro fotografo inquadrò nel suo obiettivo Giuseppe Memeo: gambe divaricate, busto inclinato in avanti, passamontagna in testa, la pistola impugnata a due mani contro la polizia. È quella la foto che da allora rappresenta un'epoca. Del 14 maggio 1977, il giorno in cui in via De Amicis venne ucciso il vicebrigadiere della polizia Antonio Custra, resta però anche un altro scatto, comunque «storico», quello che probabilmente sarebbe entrato nella memoria collettiva con la stessa forza, se non ci fosse stata l'immagine di Memeo. 
  LO SCATTO - In questa seconda foto si vedono due ragazzi che corrono verso via Olona, col volto rivolto al fotografo, e un terzo giovane di spalle. Anche lui ha un passamontagna come Memeo, anche lui impugna una pistola a mani unite e spara contro lo schieramento della polizia là in fondo, verso via Molino delle armi. Quel giovane, all'epoca studente di scuola superiore all'istituto Cattaneo, si chiama Maurizio Azzolini e oggi è il capo di gabinetto del vicesindaco, Maria Grazia Guida, il funzionario ferito mercoledì dal crollo di un portone in via Agnello.

LA MANIFESTAZIONE - Quel giorno del '77 scesero in strada con le pistole in molti: il collettivo Romana-Vittoria di Marco Barbone, Giuseppe Memeo e Marco Ferrandi (colui che solo molto più tardi sarà individuato come autore materiale dell'omicidio); il collettivo di viale Puglie; il collettivo Barona; infine gli studenti del Cattaneo, tra cui Massimo Sandrini, Valter Grecchi e Maurizio Azzolini (i tre inquadrati nella foto). Azzolini quel giorno sparò, come molti altri, ma non colpì nessuno. Furono proprio i ragazzi del Cattaneo i primi a essere individuati, processati e condannati. In quel momento (le indagini sarebbero state riprese dall'allora giudice istruttore Guido Salvini solo nel 1986 e le nuove condanne sarebbero arrivate nel 1992) pagarono un po' per tutti.

LE REAZIONI - Dopo le polemiche del centrodestra il sindaco ha detto: «Mi sembra che non ci sia nulla da criticare. Credo che sia un principio costituzionale quello del reinserimento dei condannati, principio costituzionale che non bisogna esaltare solo a parole ma anche nei fatti». Giuliano Pisapia ha poi ricordato che Azzolini all'epoca «era minorenne, ha espiato la pena ed è giusto che nel momento in cui ha dimostrato capacità nell'ambito del suo lavoro possa avere anche ruoli di responsabilità». E, ha concluso: «Per quanto posso dire sono ruoli di responsabilità che ha portato avanti in maniera molto positiva in questi mesi».

MILANO - MERCATINI E COSAP - Così facendo si uccidono le nostre tradizioni e la nostra cultura

“Sono condivisibili le proteste contro gli aumenti del canone per l’occupazione del suolo pubblico che andranno a colpire anche i tre mercatini storici dell’antiquariato, organizzati sui Navigli, a Brera e in Piazza Diaz. Con le nuove modalità introdotte proprio dalla Giunta Pisapia, gli espositori dei mercatini si ritroveranno a dover pagare cifre esorbitanti, che di fatto impediranno il ripetersi di un appuntamento ormai storico e tradizionale, che attira turisti e migliaia di cittadini da ogni parte della Lombardia. La Giunta Pisapia, che in campagna elettorale sponsorizzava la necessità di organizzare più eventi culturali a Milano e momenti di incontro per la cittadinanza, in questo modo fa esattamente il contrario, uccidendo e soffocando di tasse una parte insostituibile della cultura milanese, che andrebbe invece tutelata. Questo mentre, quotidianamente, numerosi stranieri allestiscono il proprio banchetto abusivo nei mercati e sui marciapiedi, senza che nessuno chieda loro di pagare neppure un centesimo per l’occupazione del suolo pubblico”. Questo il nostro commento in merito alle proteste da parte degli organizzatori dei mercatini dell’antiquariato, a seguito dell’aumento del canone per l’occupazione del suolo pubblico introdotto dal Comune di Milano.

In Sicilia il 94% degli ambulanti non fa scontrino. Basta operazioni spot contro il Nord, si agisca dove si evade per davvero.

Palermo - Evasione fiscale

Sui rilievi e le irregolarità riscontrate dalla Guardia di Finanza a Palermo, è intervenuto il Presidente della Commissione Bilancio di Regione Lombardia, Fabrizio Cecchetti.

Milano, 22 febbraio 2012 - “Dopo due mesi di campagna mediatica martellante in cui i cittadini della Lombardia e del Nord sono stati dipinti come i peggiori evasori fiscali di sempre, fa piacere leggere che anche dove si evade per davvero si è iniziato a fare qualche timida verifica. I rilievi della Guardia di Finanza parlano da soli: a Palermo il 94% degli ambulanti controllati, praticamente la quasi totalità, non emette lo scontrino e la quota è del 44% nel caso dei ristoratori. Nel totale, le irregolarità riscontrate, porteranno alle casse dello Stato circa 800.000 euro. Non poco per un solo giorno di controlli. La settimana scorsa, inoltre, a Napoli è avvenuto qualcosa di analogo, con percentuali di irregolarità veramente da record.
Intendiamoci, non che si sia scoperta l’acqua calda, si parla di roba nota e che il Governo dovrebbe sapere perfettamente. Stando ai dati pubblicati nel 2011 da Unioncamere del Veneto infatti risulta che ogni 100 euro di imponibile in Calabria vengono evasi circa 65 euro, mentre in Puglia e in Sicilia le quote sono di 63 e 51 euro, a fronte dei 18 euro della Lombardia e dei 20 del Veneto.
Chissà che magari, di fronte a questi numeri, qualcuno capisca finalmente che il vero evasore, quello totale che non dichiara nemmeno un euro, deve essere cercato altrove e non in Lombardia o nel resto del Nord. Se il Governo Monti è realmente intenzionato a combattere l’evasione fiscale ti lasci perdere le operazioni spot con relativa criminalizzazione di commercianti e lavoratori del Nord e colpisca quei territori dove l’irregolarità e il parassitismo sono la prassi.”