sabato 30 giugno 2012

Mozione indipendentista al congresso Lega Nord



Quello che pubblichiamo qui di seguito è il testo della mozione indipendentista depositata dall’europarlamentare Mario Borghezio in vista del congresso federale della Lega Nord, in programma sabato e domenica prossimi al Forum di Assago.

Ora la battaglia decisiva: secessione!

Il Governo del “grigiocrate” Monti almeno questo avrà avuto di buono. Aver fatto aprire gli occhi a tanti padani più o meno dormienti, obbligandoli a scegliere fra due opzioni: continuare a pagare sempre nuove tasse allo Stato-moloch o scegliere quella strada di libertà che per noi si chiama in un solo modo: secessione!

Infatti il popolo padano, uso a lavorare e produrre – fino ieri anche a risparmiare - piuttosto che ad elaborare teoremi politici, è stato portato dalla crisi e dai pessimi medici che avrebbero dovuto curarla ad un tale punto di esasperazione da non avere alternative. La realtà economica e sociale risulta così chiara da non poter più consentire manovre soporifere da parte della nomenclatura di potere. Un potere un tempo politico, oggi anche tecnocratico, ma sempre asservito a Roma ladrona.

Sono diventati potenzialmente rivoluzionari i ceti medi, i piccoli artigiani e commercianti, i piccoli proprietari di casa, per non parlare di esodati, giovani diplomati e laureati senza lavoro e, ultimamente, persino terremotati del nord, lasciati a se stessi.

C’è un consapevolezza nuova della totale inaffidabilità del ceto politico parassitario che ci ha colonizzati da Roma e che ci tiene sotto il tallone di uno statalismo burocratico, vampiresco, clientelare e per molti aspetti mafioso. I padani non possono attardarsi ulteriormente in generiche proteste e sfoghi improduttivi di stampo qualunquista. Devono imboccare con coraggio edeterminazione la via di uscita. Un grande pensatore politico, Gianfranco Miglio, aveva indicato con incredibile capacità profetica la via della secessione. Per coloro che non hanno dimestichezza con la sua ampia produzione scientifica al riguardo, è bene ricordare a tutti quali sono, in estrema sintesi, i termini politico-giuridici della questione:

1° la piena ed assoluta legittimità di quella che non esitiamo a definire la “via maestra” per la nostra libertà, secondo la “teoria della giusta causa”, cioè il diritto di secessione come rimedio ultimo nel caso in cui ad un popolo venga negato l’esercizio dei propri diritti;

2° che, nell’ambito del principio di autodeterminazione, è previsto in particolare quello della “autodeterminazione interna”, nella fattispecie in cui all’interno di uno Stato una parte della popolazione sia sottoposta a discriminazioni; in tal caso vale il diritto di un popolo a modificare in ogni momento il proprio sistema economico, politico e sociale (ciò anche ai sensi del “Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, eseguito in Italia con la legge 25/10/1977 n.881). Al riguardo si consideri che viene previsto il diritto di pretendere dai poteri centrali che non vi sia un uso discriminatorio delle risorse economiche dello Stato, nonché il diritto del cittadino ad accedere in condizione di uguaglianza ai pubblici impieghi. Posto che la dottrina giuridica internazionale garantisce altresì un sacrosanto “diritto di resistenza” ai popoli che subiscono discriminazioni, soprattutto economiche, da parte di altri settori privilegiati di popolazione, chi potrebbe negarci, come Padani, di essere a pieno titolo portatori di questo diritto di resistenza allo Stato centralista e mafioso? La conclusione non può essere altra che quella che risuona, meravigliosamente spontanea dalle labbra di tutti i nostri militanti. Ora sappiamo che la nostra rivendicazione si basa su norme certe, norme positive di diritto internazionale a cui la Repubblica italiana ha aderito formalmente. La secessione non è più quindi solo un sogno o un semplice auspicio. È un diritto. Sta solo a noi, ai nostri capi anzitutto, assumere la responsabilità storica di passare dalle parole ai fatti. In Europa non siamo certo soli, in questa battaglia di libertà. Lo sanno bene i nostri giovani che, giustamente, si entusiasmano nel veder sventolare, accanto a quelle della nostra amata Padania, le bandiere dei popoli dell’Europa di sempre. Per noi la battaglia decisiva comincia adesso.

SI CHIEDE
che il Segretario Federale e gli altri Organi federali che usciranno dal Congresso
SI IMPEGNINO
- a mantenere intatto l’obiettivo strategico del Movimento, così come chiaramente indicato nell’Art. 1 dello Statuto: l’indipendenza della Padania;
- a rafforzare e incentivare l’attività e lo sviluppo di tutte le iniziative organizzative, culturali e di volontariato del “patriottismo padano”;
- a sostenere in tutta l’Europa la creazione di una rete di partiti, movimenti e realtà politiche e culturali che rappresentino l’Europa dei popoli e delle regioni, organizzando periodicamente incontri europei con tutti i loro rappresentanti ed invitandoli ad inviare loro delegazioni a tutte le più importanti manifestazioni del patriottismo padano.

E' ora che la giunta rossa si occupi di Milano e dei milanesi, e non solo dei fratelli rom


MILANO - BACULA
Un tranquillo bivacco o meglio ancora un Camping con tendine, casette di lamiere e roulotte all'ingresso della città, allacciamenti luce e gas, tutto gentilmente offerto della rete pubblica, arredato con fornelletti, griglie, panni stesi, tavolini e divani. È questo lo scenario che da settimane offre indisturbato l'accampamento rom nei pressi del cavalcavia Bacula, e non ancora una parola in merito da parte della Giunta Pisapia. E' un grido di lamento, che si fa sempre più forte, quello dei residenti e cittadini milanesi della zona, non ne possono più di sporcizia, elemosina ai semafori, odori sgradevoli e zero sicurezza. La gente ha paura, ed in vista delle ferie teme di tornare e trovare la casa svaligiata, e ha paura anche di fermarsi al vicino semaforo. La leggerezza della giunta milanese con la quale affrontò il precedente sgombero in marzo, ha fatto si che l'accampamento dopo pochi giorni si reinsediasse pochi metri più in là, e che diventasse sempre piu corposo, fino alla situazione attuale, che conta una cinquantina di rom, tra adulti e bambini. Situazione analoga, seppur con meno unità, si registra anche in Via Ripamonti e Spadolini e anche qui i milanesi chiedono un intervento. E' con forza ed insistenza che insieme ai cittadini milanesi, ormai esausti della situazione, chiedo spiegazioni sull'utilizzo delle reti pubbliche per luce e gas e interventi rapidi nelle zone critiche per ristabilire sicurezza e condizioni igieniche consone! E' ora che la giunta rossa di Pisapia si occupi di Milano e dei milanesi, e non solo dei fratelli rom.

CALDEROLI - RIFORME: "CON MIO EMENDAMENTO OTTENUTI DUE RISULTATI STORICI: IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI E IL SENATO FEDERALE. ORA LE FORZE POLITICHE SIANO RESPONSABILI E VOTINO IN TERZA E QUARTA LETTURA CON UNA MAGGIORANZA QUALIFICATA DI DUE TERZI"

“Evviva! Dopo più di vent’anni di battaglie con il mio emendamento otteniamo due risultati storici, da una parte la riduzione del numero dei senatori e dall’altra la creazione del Senato Federale, lo strumento con cui il Paese può diventare finalmente federalista, rispetto ad un centralismo che ha rovinato il Paese e la sua economia.
Ora, al di là dei vari scontri politici tra partiti e schieramenti, faccio un appello a tutte le forze responsabili che ci sono in Parlamento perché in terza e in quarta lettura si raggiunga quella maggioranza qualificata dei due terzi che consentirà di ridurre il numero dei parlamentari, di avere il Senato Federale e, perché no, di far eleggere direttamente da parte del popolo il presidente della Repubblica già dalla primavera prossima.”


Lo afferma il Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord e componente del Comitato Esecutivo Federale dei triumviri, sen. Roberto Calderoli .

venerdì 29 giugno 2012

FESTA LEGA NORD PRONVINCIA DELLA MARTESANA A PADERNO DUGNANO


Fino al 8 luglio, presso il Centro Sportivo (Area Feste) di Paderno Dugnano in via E.Toti, si rinnova l'appuntamento con la Festa Provinciale
 
Tutte le sere ristorante e bar aperti, tanti interventi politici e...l'occasione di stare insieme in allegria!




Senato federale il via libera dall'aula Votata a maggioranza

PASSATA CON 153 SÌ, 136 NO E 5 ASTENUTI. TORNA L'ASSE POLITICO TRA LEGA E PDL CHE HANNO VOTATO A FAVORE CONTRO TUTTI GLI ALTRI GRUPPI

L'aula del palazzo Madama ha votato a maggioranza l'emendamento della Lega sul Senato federale. Con 153 sì, 136 no e 5 astenuti il Senato ha dato il via libera all'articolo 2, nella nuova formulazione della Lega, che prevede la nascita del Senato federale con 250 senatori ai quali però si devono sommare 21 rappresentanti regionali: i senatori complessivamente scendono quindi a 271 (invece che 311 come nella precedente formulazione che era stata bocciata ieri in prima commissione). I rappresentanti regionali, viene specificato, «non sono membri del Parlamento e non ricevono la relativa indennità». Torna così l'asse politico tra Lega e Pdl che hanno votato a favore insieme a Coesione Nazionale. Contro tutti gli altri gruppi.

REGIONI - «La ripartizione dei seggi fra le Regioni previa applicazione delle disposizioni del secondo comma - si legge nell testo approvato dall'aula - si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti». «L'elezione del Senato federale della Repubblica - si legge ancora - è disciplinata con legge dello Stato, che garantisce la rappresentanza territoriale da parte dei senatori. Partecipa ai lavori del Senato federale, secondo le modalità e gli effetti previsti dal suo regolamento, con diritto di voto sulle materie di legislazione concorrente ovvero di interesse degli enti territoriali, un rappresentante per ogni regione, eletto tra i propri componenti, all'inizio di ogni legislatura regionale, da ciascun consiglio o assemblea regionale. Per la regione Tentino-Alto-Adige/Sudtirol i consigli delle province autonome eleggono ciascuno un rappresentante.»

Niente incentivi per le imprese che violano gli obblighi sulle gravidanze


VIOLENZA SULLE DONNE - DIMISSIONI IN BIA
Approvato Ordine del Giorno sulle “dimissioni in bianco” nell’ambito della Legge regionale riguardante “Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza”. “Siamo soddisfatti per l’approvazione di questo Ordine del Giorno che intende fornire una risposta in merito al grave problema della “dimissioni in bianco”. Si tratta di un fenomeno pericolosamente diffuso che consiste nel far firmare al lavoratore, o alla lavoratrice, le proprie dimissioni in anticipo, in modo da poterle compilare in un secondo momento a fronte di una malattia, di un infortunio o, nella maggioranza dei casi, in caso di gravidanza. Stando ai dati Istat infatti, oltre la metà delle interruzioni dell’attività lavorativa per la nascita di un figlio non è il risultato di una libera scelta da parte delle donne ma di un qualche genere di costrizione. Una situazione che appare ancora peggiore se si considera che la suddetta pratica appare come clausola nascosta nel 17% dei contratti a tempo indeterminato. Si tratta di un fenomeno molto grave, oltre che illegale, verso cui però bisogna porre in essere rimedi ancora più incisivi. Per questa ragione abbiamo presentato questo Ordine del Giorno che impegna la Giunta a prevedere, quale requisito delle imprese che vogliono accedere ai bandi per ottenere contributi o incentivi regionali, il fatto di non aver commesso violazioni gravi e definitivamente accertate, rispetto alle norme in materia di sicurezza e di ogni altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro, con particolare attenzione alla tutela della gravidanza.”

Immigrati: Malmstrom (Ue), con governo Monti diverso atteggiamento

Con il nuovo governo c'e' stato un ''cambio di atteggiamento'' dell'Italia, rispetto al precedente esecutivo, sui temi dell'immigrazione.

Lo ha detto la commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstrom, inaugurando all'Istituto universitario europeo di Fiesole (Fi) il Migration Policy Centre, un centro di ricerca focalizzato sulle problematiche legate alle migrazioni.

Rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se avesse rilevato una differenza, su questi temi, tra i due governi, la Malmstrom ha risposto: ''Si', penso ci sia stato un cambio di atteggiamento tra il governo precedente e quello attuale nell'approccio dell'Italia nei confronti del problema immigrazione''. La Malmstrom ha spiegato che ''lavoriamo da vicino con il ministro Anna Maria Cancellieri per capire come assistere il governo italiano'' nella gestione dei flussi migratori dal Nord Africa e ''quali metodi diversi'' mettere in campo per affrontarli.

Rispondendo ai cronisti, la commissaria ha ammesso che ''per il momento ci sono troppe poche politiche europee in molte aree del settore immigrazione''. Pero', ha aggiunto, ''penso che per fine anno almeno in materia di asilo avremo una politica comune'' e anche sui ''visti'' l'obiettivo e' quello di un quadro regolamentare unico. ''La speranza - ha detto ancora - e' che in futuro avremo una politica comune sull'immigrazione. Stiamo cercando di avere regole comunitarie di accesso all'area Schengen: ogni Paese e' diverso e ogni Paese deve avere il diritto di decidere chi entra come immigrato, ma bisognerebbe avere un quadro di regole che possa proteggere i migranti e combattere gli abusi. Dobbiamo lavorare ancora ma e' fra gli obiettivi che mi prefiggo''.

Per quanto riguarda le richieste dell'Italia di una maggiore solidarieta' in Europa, in particolare dai Paesi del Nord, sulla questione dell'immigrazione, la Malmstrom ha detto che ''e' vero che l'Italia e' soggetta a grandi flussi migratori, ma non e' l'unica e anche Paesi del Nord Europa sono meta di immigrazione.


Quindi e' giusto dividere la responsabilita'''.

In provincia di Palermo il 60% dei commercianti non emette scontrino.

Il 60% dei commercianti della provincia di Palermo non emettono regolarmente lo scontrino fiscale, secondo quanto emerso da controlli specifici condotti dalla Guardia di Finanza tra Partinico, Bagheria e Termini Imerese, Terrasini e Cefalu'. Su oltre 200 attivita' sottoposte a verifica, sono state riscontrate 145 irregolarita' che in alcuni casi giungevano anche all'omessa installazione del registratore di cassa. Ancora piu' diffusa questa forma di evasione fiscale nei mercatini rionali, dove mancata emissione di scontrini raggiunge picchi dell'85%.
Ad ambulanti abusivi che operavano nei mercatini, soprattutto a Bagheria e Partinico, i finanzieri hanno anche sequestrato circa 500 supporti audiovisivi illecitamente riprodotti, tra cd musicali e dvd, oltre a borse, cinture e accessori vari con marchi falsi. Per questi fatti tre persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica.
I controlli sono stati condotti in attuazione di un piano predisposto dal comando provinciale della Guardia di finanza, che ha selezionato gli esercenti da ispezionare sulla base di precedenti controlli da cui erano emersi come potenziali contravventori delle disposizioni fiscali. Dall'inizio dell'anno sono a 3.035 i controlli sul rilascio di scontrini e ricevute fiscali svolti dalla Guardia di Finanza di Palermo, su tutto il territorio provinciale, con una percentuale di irregolarita', riferita a 1.414 soggetti verbalizzati, di circa il 47%, che sale all'82% nel capoluogo.
Nello stesso periodo sono stati temporaneamente chiusi 12 esercizi commerciali per mancato rilascio del documento fiscale 4 volte nell'ultimo quinquennio. Per altri 22 negozi e' stata proposta all'Agenzia delle Entrate la chiusura.

giovedì 28 giugno 2012

Flash dal Consiglio Comunale 27 Giugno 2012


Il consiglio è iniziato con due nostre richieste la prima di inserire un Ordine del Giorno sugli Esodati, che è stato deciso di NON accogliere, come al solito bella prova di Trasparenza di questa maggioranza Opaca!!

Poi abbiamo chiesto di anticipare i nostri punti ossia le interpellanze, vista la concomitanza delle elezioni cittadine del nostro Segretario, la cosa è stata accettata ci hanno pero' chiesto di votare le prima delibera

Approvazione verbali sedute consigliari del 30 e 31 maggio 2012.


Variazione di bilancio.
Abbiamo chiesto com’è possibile fare una variazione dopo meno di un mese dall’approvazione del bilancio? Che razza di pianificazione fa questa amministrazione, ci avevano sempre rinfacciato questa cose, ma hanno raggiunto l’apoteosi con questa delibera, arrampicandosi sugli specchi per difendere la loro posizione.

Interpellanza in merito alla proroga della gestione del Centro Sportivo. Proponenti: Consiglieri comunali F. Colombo, A. Moretti.
L’Assessore si è arrampicato sui vetri come suo solito divagando e non dando una risposta, abbiamo ribadito che per noi e’ inadeguato e che si deve fare da parte il piu presto possibile. E che la proroga della gestione sara’ negativa per chiunque arrivara’

Interpellanza in merito alla proroga della Festa della Libertà dei Popoli 2012. Proponenti: Consiglieri comunali F. Colombo, A. Moretti.
Ci hanno raccontato la solita storiella, il problema è che sono bravissimi a tartassare i cittadini, ma se devono fare un favore agli amici di partito non si tirano indietro, tanto c’e sempre qualche altro gonzo a pagare. Si erano anche portati il pubblico, che come il solito ha dimostrato il loro livello di tolleranza, urlando e insultano, quando sono stati persi con le mani nella marmellata.

Qui perciò abbiamo lasciato l’aula per andar a votare il nostro nuovo segretario, il consiglio e’ andato avanti ma non hanno piu votato nulla!!!


Approvazione progetto preliminare di intervento in project financing per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici in territorio comunale ai sensi dell'art. 153, comma 19, del D.Lgs. 163/2006.
Ci sono troppi dubbi, che non ci hanno charito convenzione non completa, costi di leasing per il comune, contro energia, incentivi.

E’ stato ritirato, bella programmazione della attivita’ di consiglio

Approvazione del regolamento per l'alienazione del patrimonio immobiliare del Comune.
Il regolamento è molto tecnico, avremmo rimarcato che il patrimonio non deve essere svenduto.

Mozione in ordine agli oneri di conduzione e manutenzione dell'immobile sito in Gorgonzola (MI) adibito a Caserma dei Vigili del Fuoco. Proponenti: Consiglieri comunali L. Colombo, P. Zanaboni, R. Cantù.
Secondo noi i comuni devono essere messi in grado di fare fronte ai loro bisogni senza dipendere dallo stato centralista, abbiamo fatto presente che prima di uscire sui giornali che avrebbero fatto parte pagando, sarebbe stato meglio verificare ed evitare questa figura barbina.

Mario Cerri ~ Eletto in nuovo segeretario della Lega di Cassano


Il Nuovo Segretario della Lega di Cassano 




Ieri sera è stato eletto il nuovo Segretario della Lega di Cassano, Mario Cerri.

Mario è Socio/militante da più di 15 anni è stato Consigliere Comunale per due mandati ed è molto conosciuto in paese  perché gestisce una stazione di servizio, da tutti noi gli auguri per il suo nuovo incarico e un in bocca al lupo per le sfide che lo aspettano.


Di seguito il suo programma elettorale:


La Lega Nord di Cassano questi ultimi anni è cresciuta molto sul territorio, sia in termini di militanti e sostenitori che in termini strettamente elettorali, oggi a differenza di qualche tempo fa dobbiamo dimostrarci oltre che un movimento di lotta sempre presente sulle questioni a noi care anche come un movimento in grado di governare.

In primo luogo il mio obiettivo sara’ quelo di riaprire una sede per portere invitare tutti i cittadini a discutere con noi.
Molte volte nelle riunione vediamo che le discussioni interne vengono fatte su temi molto più specifici e legati al territorio e si tende meno a discutere di temi più generali; per questo propongo, qui nel mio programma di sezione, l’istituzioni dei referenti del territorio o delegati di quartiere.
Ritengo questa iniziativa molto importante anche in vista delle elezioni comunali nel 2016, dobbiamo cominciare adesso a lavorare sul territorio per capire quali esigenze ci sono, quali l’attuale amministrazione non riuscirà a risolvere entro fine mandato e conoscere più da vicino coloro i quali possono essere interessati a partecipare attivamente alla vita politica locale, rendendosi disponibili a candidarsi e a lavorare per il movimento.
Inoltre penso che sia determinate che la sezione si doti di uno strumento di comunicazione proprio, quest anno abbiamo messo in piedi un blog che funziona bene e che ha circa 100 visite al giorno  ma, dobbiamo arrivare anche da coloro che non usano internet con ad esempio un giornalino. L’idea del giornalino è stata più volte proposta in questo ultimo anno ma con l’inizio del mandato del nuovo segretario penso che debba essere una priorità, come pure piu manifesiti per informare i cittadini.
 Per quanto riguarda la base del partito dobbiamo continuare con l’ampliamento dei soci sostenitori e con il passaggio di quest’ultimi a militanti. Su questo tema però voglio essere chiaro: non sono disposto a far salire sul nostro “carro” scontenti di altri partiti (sono già stato scottato), non chiuderò la porta in faccia a nessuno però, per diventare militante della Lega Nord per l’indipendenza della Padania bisogna dimostrare attaccamento al movimento e dimostrare soprattutto impegno sul territorio. E’ importante anche la presenza in sede ma, questa non è sufficiente anzi, preferisco un militante poco presente in sede il Giovedì ma, sempre presente alle manifestazioni, ai gazebo e pronto a difendere il movimento e le sue idee in ogni momento.
Ora voglio fare alcune considerazioni su come intendo mantenere i rapporti con i gli altri partitii, qualora venga di nuovo eletto segretario. Penso che la Lega Nord a Cassano  abbia fatto un patto con i suoi elettori, ci siamo presentati da soli e con un programma da rispettare, quindi se sarò eletto segretario di sezione, sarò chiaro e avviserò gli altri pariti di non dare nulla per scontato, ed eventuali allenze future saranno fatte sulla base dei risultati ottenuti in questi anni che mancano alle elezioni e sui programmi futuri, non sicuramente sulla spartizione dei posti .

Membri del Consiglio federale sostengono la candidatura di Maroni

Al termine della riunione del Consiglio federale della Lega Nord, alcuni membri del massimo organo esecutivo del movimento hanno firmato il modulo a sostegno della candidatura di Roberto Maroni a segretario federale, in vista del congresso di sabato e domenica. A quanto si e' appreso, tutti i membri ancora presenti in sala hanno sottoscritto il documento. Tra i 'big' assenti anche Umberto Bossi (ma il senatur ha firmato da tempo un accordo in cui si impegna a sostenere la candidatura di Maroni). Alcuni, come il vice presidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, e il segretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, avevano gia' firmato il modulo.

L'iniziativa e' stata spontanea, a favore di una "candidatura unitaria", spiegano in Lega. Era stato lo stesso Maroni, al suo arrivo in via Bellerio, a spiegare ai giornalisti di non aver ancora incominciato a raccogliere le 120 firme necessarie per la presentazione della candidatura (la scadenza e' sabato, giorno di apertura del congresso). Durante la riunione odierna, il consiglio ha anche approvato la bozza del nuovo statuto federale, che sara' sottoposta al congresso, e che definisce la nuova 'ossatura' della Lega, istituendo l'incarico di presidente fondatore, pensato 'ad hoc' per Bossi (che dovra' avere l'ultima parola sulle divergenze riguardo alla espulsioni) e crea una struttura collegiale di vice e responsabili per materia da affiancare al segretario federale

CITTADINI OSTAGGIO DEI BUROCRATI E DEI DIKTAT TEDESCHI

“Le famiglie e le imprese italiane, impoverite dall’euro e strozzate dalla crisi e dalle banche, sono ostaggio dei burocrati e dei diktat tedeschi. Questi vertici internazionali sono l’apoteosi del nulla, utili solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini”.

Lo dichiara il vicecapogruppo della Lega Nord alla Camera, Maurizio Fugatti, in merito al vertice quadrilaterale di Roma. 

“Il popolo deve tornare a votare il proprio governo perché un premier nominato dall’alto non può prendere decisioni che vincoleranno il Paese per i prossimi anni. È impensabile di continuare a lungo con questa strategia del rigore che si sta dimostrando un’agonia senza luce”.

mercoledì 27 giugno 2012

A proposito del Vice Sindaco Vittorio


A proposito della presunta incompatibile del Vice Sindaco Vittorio Caglio, in primo luogo constatiamo che c’e’ qualcuno si è appropriato di una nostra battaglia, per avere un po’ di pubblicità  medianica. Questo vuole dire che avevamo colto nel segno. Noi pero’ siamo persone serie e facciamo atti concreti e non solo chiacchiere. Ricordiamo per chi avesse la memoria corta che Noi abbiamo portato in Consiglio ben 3 interpellanze, sul ruolo del Vice Sindaco Caglio due sulla Punto di Incontro e una per il suo ruolo nella cooperativa Ellpeikappa. Oltre a ciò abbiamo inviato una segnalazione al Prefetto di Milano per verificare la sua incompatibilità, segnalazione alla quale stiamo ancora pero’ aspettando una riposta dopo poi di un anno.!! Ripeto  noi facciamo i fatti e non le parole. 

Sempre per chi ha la menoria corta di seguitio una breve elencazione di alcune cose che abbiamo fatto in questi mesi:






Sulla figura del Vice Sindaco lasciateci fare un'altra considrazione oltre a quanto sopra, il signore, usando lo scudo del socio lavoratore, oltre a percepire un lauto stipendio come Direttore Generale delle cooperativa Punto di Incontro percepisce anche l’indennità’ piena come Vice Sindaco, cosa che ad un normale lavoratore dipendente non sarebbe possibile, potrebbe infatti al massimo percepire il 50% della indennità se continuasse a lavorare e fare il Vice Sindaco, oppure solo l’indennità’ di 1000 euro se facesse solo il Vice Sindaco.

Invece il Vice Sindaco afferma candidamente di percepire uno stipendio netto mensile di 4500 euro, 3500 dal Punto di Incontro e 1000 dal Comune, buon per lui, visto che per noi la proprietà non e’ un furto!

Se pero' questo è il nuovo che avanza siamo davvero molto dubbiosi sul futuro.

FINALMENTE - IN SERVIZIO DUE NUOVI AGENTI

Il comandante Maccari: «Più presenza sul territorio»



Cassano d'Adda -  Due nuovi vigili sono entrati in servizio con il mese di giugno. I cassanesi hanno già  avuto modo di incontrarli in pattuglia e nei posti di blocco che vengono effettuati sul territorio: si tratta di Ugo Folchini , 32 anni, proveniente dal Comando di Pioltello, e di Daniel Menghini , 28 anni, ex guardia giurata. Il loro lavoro viene coordinato all'interno della pianta organica (che conta dieci agenti più un ausiliario della sosta) dal comandante Varno Maccari . I due nuovi vigili sono stati ufficialmente assunti dopo il concorso, che vedeva in gara ben 220 candidati, svoltosi a metà  aprile. «Contiamo in questo modo - ha detto il comandante Maccari - di assicurare un più capillare controllo sulle nostre strade. Siamo impegnati su vari fronti, anche oberati da pratiche d'ufficio e dalla burocrazia, ma il nostro impegno primario dev'essere quello della sicurezza. A tal proposito ricordo che si conferma attivo il servizio del vigile di quartiere per le due frazioni di Groppello e Cascine: dalle 7.30 alle 19.30 è attivo il numero di cellulare 335-6962485 che ogni cittadino può comporre per segnalare necessità  o richiedere la presenza in loco dell'agente». Alle viste, in questo scorcio d'inizio estate, anche i pattugliamenti lungo le sponde dell'Adda e della Muzza per prevenire fuochi all'aperto (per le grigliate) o comportamenti poco urbani (sbronze e litigi)..

Commenti: Finalmente si sono dati una mossa, le nostre interpellanza e i nostri articoli su questo blog e sulla stampa sono serviti a qualcosa. Dopo un anno ce l'abbiamo fatta!!! Speriamo che servano anche a migliorare la situazione di una città abbandonata alla criminalità. Adesso aspettiamo risposte sul Polo della Sicurezza.


Benvenuto e in bocca al lupo adi due novi agenti

La nuova geniale idea del Pd: rimborsare le tasse ai cinesi



La Cina è sempre l’orizzonte politico di comunisti ed ex comunisti. Infatti durante un incontro alla Casa del popolo, davanti ad un pubblico di compagni e una piccola rappresentanza cinese, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha dichiarato di essere disponibile a dare finanziamenti regionali alle ditte cinesi se queste escono dal sommerso. Roba che fa rabbrividire.
Mentre gli italiani subiscono una pressione fiscale da incubo, dovremmo pure pagare i cinesi? Insorge l’eurodeputato della Lega Morganti

In sintesi – scrive – cinesi, pagate le tasse che poi la Regione ve le rimborsa. Provo rabbia e sconcerto. Dopo aver dato la sanità gratis ai clandestini, aver garantito vitto e alloggio ai profughi, essere disponibile a finanziare i gay pride, promettere ai cinesi di dargli soldi in cambio del pagamento delle tasse, mi chiedo se arriverà il momento di aiutare le aziende e le famiglie toscane». E ha aggiunto. «Ah, dimenticavo… Lo stipendio a Rossi non glielo paga certamente l’evasione cinese!I nostri piccoli Mao si attrezzano in attesa della loro nuova super propostona: il diritto di voto a tutti gli immigrati. Tanto il voto cinese è assicurato…

Bastoni e Lepore e una bandiera del tibet in Consiglio Comunale a Milano




Milano protesta, la città protesta... Il sindaco dice no alla cittadinanza onoraria al Dalai Lama ma lo riceverà a Palazzo Marino nel corso del Consiglio comunale di martedì mattina.

Ormai però la frittata in campo internazionale è fatta, nonostante gli sforzi di mettere le pezze da parte della Giunta milanese. Ricevere la massima carica buddhista e premio nobel e non conferire l'onorificenza, fa del Sindaco Pisapia un uomo che si piega allo strapotere economico cinese, allora si al dilagare di negozi mandarini a Milano ma no all'onorare sua santità.

La Lega Nord non ci sta, e ieri con il consigliere Luca Lepore come relatore ha chiesto di "riaprire il caso" presentando una mozione, il consigliere è stato supportato dal collegaMassimiliano Bastoni che ha esposto la bandiera del Tibel in Aula. Un gesto simbolico per far sapere al Sindaco che i diritti civili han più importanza di quelli economici.

martedì 26 giugno 2012

Bossi avverte la "Padania": "La libertà è vicina"

L'EX SEGRETARIO DELLA LEGA NORD HA PREANNUNCIATO PER I PROSSIMI GIORNI "UNA BELLA NOTIZIA, UN SOGNO CHE DIVENTA REALTÀ"

"La Padania potrebbe pagare lei il debito pubblico e chiedere la libertà". Lo ha detto Umberto Bossi parlando sul palco di una festa della Lega a Ceriano Laghetto (Mb) dal quale ha anche preannunciato per i prossimi giorni "una bellissima notizia, un sogno che diventa realtà". "Il giorno della libertà è vicino, la libertà è dietro l'angolo, non passeranno molti giorni che leggerete una notizia incredibile", ha aggiunto.
Interpellato su maggiori dettagli riguardo il suo annuncio, Bossi non ha voluto rispondere. In precedenza, parlando dal palco, aveva detto che "qui c'è qualche giornalista che è meglio che non sappia, se no anticipa, ma il giorno della libertà è vicino".

"Uno dei grandi sogni del nord - ha detto ancora - è qui, è maturo. Guardate i giornali tutti giorni - ha proseguito rivolgendosi ai simpatizzanti della Lega presenti - e quando arriverà il giorno della notizia telefonate a Radio Padania: io sarò lì tutto il giorno a rispondervi".

Ma Bossi ha parlato anche degli equilibri interni alla Lega. "Sono le idee che fanno politica, non i titoli: io sarò lì" ha detto avvertendo comunque che il movimento "ha bisogno di unità e non di divisioni". Ai militanti che urlavano 'Bossi segretario', Bossi ha detto che "avrò molti poteri ugualmente". "Qualcuno - ha

AFGHANISTAN CORDOGLIO PER CARABINIERE MORTO

“A nome nostro e del gruppo della Lega Nord alla Camera esprimiamo il più sentito cordoglio per la morte del nostro carabiniere morto in Afghanistan in seguito ad una esplosione. Rivolgiamo alla sua famiglia i sentimenti della nostra vicinanza e solidarietà”.

"Auguri di pronta guarigione agli altri due carabinieri rimasti feriti durante l’esplosione”

PROGETTO DECÒ TER – DESIGN È COMPETITIVITÀ PER IL TERZIARIO BANDO PER LA RICERCA DI IMPRESE INTERESSATE A REALIZZARE IL PROTOTIPO DI IDEE PROGETTUALI DI GIOVANI DESIGNER


Il presente bando fa parte delle azioni previste dal progetto DECÒ TER e si rivolge a giovani designer e a quelle imprese che, pur operanti in settori diversi, sono accomunate da una visione design oriented e da una strategia di gestione che sfrutta il design come leva primaria per innovare e competere sul mercato.  
Le manifestazioni di interesse potranno essere presentate on line a partire dalle ore 12,00 del 25 giugno 2012 e fino alle ore 17,00 del 3 agosto 2012.
SCHEDA DEL BANDO IN ALLEGATO






lunedì 25 giugno 2012

Regione Lombardia ~ Roberto Maroni: «Quello che è successo rende difficile pensare che si possa continuare fino al 2015»


«Valuteremo nelle prossime settimane anche l'eventualità di un abbinamento tra le elezioni politiche del 2013 e le elezioni anticipate in regione Lombardia»: lo hanno detto il vicepresidente lombardo Gibelli e il capogruppo leghista in regione Galli alla fine del Federale della Lega nord. Le parole degli esponenti leghisti precisano l'indicazione data in mattinata dal leader Roberto Maroni: «Mi pare che tutto quello che è successo renda piuttosto difficile pensare che si possa continuare fino al 2015». Le valutazioni della Lega erano particolarmente attese dopo l'inchiesta che avrebbe coinvolto anche il governatore Roberto Formigoni con le accuse di corruzione e finanziamento illecito. All'ordine del giorno della riunione in via Bellerio c'è stato proprio l'atteggiamento da tenere nei confronti del governo della Lombardia. La decisione finale si prenderà però solo dopo il congresso di Assago, quello della successione Bossi-Maroni.

«OPPORTUNITA' POLITICA» - «Sentiremo il segretario della Lega lombarda, Matteo Salvini, gli altri verranno a dirci che cosa pensano, che cosa sanno della vicenda e poi valuteremo», ha spiegato Maroni al suo arrivo, in via Bellerio, per partecipare alla riunione del massimo organo esecutivo del partito. «Non mi interessa tanto capire se ci sono fondamenti di carattere penale, perché questo è compito della magistratura», ha continuato Maroni, «mi interessa capire se questa vicenda rende possibile la continuazione del governo di Regione Lombardia fino al 2015». «Perché - ha insistito - ci sono ragioni di merito, che valuterà il giudice, ma ci sono anche ragioni di opportunità, sul piano politico, che, a volte, rendono difficile o, addirittura, impossibile continuare». «Questa - ha detto - è la valutazione che faremo».
IL SEGRETARIO - Roberto Maroni ha spiegato di non avere ancora cominciato a raccogliere le firme necessarie (in tutto 120) a sostegno della sua candidatura a segretario federale della Lega Nord, in vista del congresso di sabato e domenica. E ha chiarito che sarà il nuovo segretario federale, che verrà eletto nel congresso di sabato e domenica, l'unico «responsabile della linea politica» della Lega Nord. «Il congresso deciderà; è chiaro che poi, quando viene nominato un segretario è responsabile della linea politica del movimento».



Gazzetta dell'Adda ~ CONSIGLIO IL 27: LA LEGA ATTACCA


SI PARLERÀ  DELLA GESTIONE DEL CENTRO SPORTIVO 

Cassano d'Adda -  Questa settimana si riunisce il Consiglio comunale: sindaco, Giunta e i consiglieri di maggioranza e opposizione si ritrovano mercoledì 27 giugno alle 21 per discutere il seguente ordine del giorno: variazione di Bilancio; progetto preliminare per impianti fotovoltaici su edifici pubblici; regolamento alienazioni comunali; mozione sulla caserma dei Vigili del fuoco; proroga della gestione del Centro sportivo; interpellanza in merito alla festa Libertà  dei popoli. 

Da dibattere, come si evince, la questione del Centro sportivo: si tratta di un problema di rilievo considerate le tante attività  che vi vengono svolte. In particolare, il gruppo consiliare della Lega Nord chiederà  lumi alla Giunta proprio per le promesse fatte e ad oggi non mantenute: «L'assessore Angelino Colombo - ha detto il lumbard Fabio Colombo - aveva detto che entro fine 2011 avrebbe preparato il bando da pubblicare nei primi mesi del 2012, per vedere e per scegliere a chi affidare la gestione futura. Ma a tutt'oggi non è stato ancora individuato il soggetto gestore per la stagione 2012-2113, il che potrebbe compromettere la prossima stagione sportiva». 

Bossi: accordo con Maroni per continuare a fare il presidente del partito.



IL SENATUR ANNUNCIA ACCORDO CON MARONI PER CONTINUARE A FARE IL PRESIDENTE DEL PARTITO. MA TRA I RIENTRI ESCLUDE CHE CI SARÀ ROSI MAURO


Umberto Bossi annuncia che, in base ad un accordo con Roberto Maroni, lui resterà presidente della Lega e che avrà anche "il compito di espellere ma anche di tirare dentro: c'è gente che ha fatto la Lega ed è stata buttata fuori, fatalmente verrà riportata dentro". Da una festa del Carroccio nel Comasco, a chi gli chiedeva se tra i rientri ci sarà Rosi Mauro, Bossi risponde: "No, tante persone buttate fuori inutilmente per beghe locali".
Più volte Bossi ricorda che con Maroni "abbiamo fatto l'accordo" e quindi al congresso della prossima settimana i candidati "saremo io e Maroni". Lei candidato presidente e Maroni segretario? "Dipende dai poteri che ha il presidente" risponde. Poi sottolinea: "Vogliamo riunire e rilanciare la Lega. Non vogliamo distruggerla, questo non avverrà". Rivolto ai militanti, poco prima, Bossi aveva detto: "Voi sapete che ho fatto l'accordo con Maroni perché c'era il rischio che si distruggesse la Lega". 


Sempre a proposito del congresso, il Senatùr invita i militanti leghisti ad andare tutti all'appuntamento ma "con il cervello e non a buttare per aria tutto". Devono essere presenti, aggiunge, "col cuore giusto e la testa a posto", anche perché "il congresso deve essere un momento in cui la Lega riparte".


Bossi esprime anche un giudizio sui due nuovi segretari in Lombardia e Veneto, Matteo Salvini e Flavio Tosi. "Quello lombardo è un lavoratore", risponde a una domanda specifica. "L'altro non lo conosco tanto", afferma di Tosi, con il quale si è detto "non d'accordo sulle sue affermazioni che la Padania non esiste: Certo che non esiste, va fatta e la faremo".

Federalismo, "Con Imu e Tesoreria Unica pericoloso passo indietro”


Da Venezia dove si è svolto un convegno oganizzato dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali appello a non minare l'autonomia dei territori e a frenare il processo di riforme

Federalismo finanziario e riforme istituzionali sono state al centro oggi a Venezia di una giornata di studio del Gruppo di lavoro organizzato dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a Palazzo Ferri Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto.
Dall'incontro, cui hanno partecipato tra gli altri anche Carlo Corazza, Portavoce del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, e Luca Antonini, docente ordinario di Diritto Costituzionale dell'Università di Padova e membro del Comitato per l'attuazione del Federalismo Fiscale, è emersa una "frenata nel processo di attuazione del federalismo fiscale"
.
"Sui costi standard si sta procedendo con lentezza ma su altri fronti si registra un preoccupante e allarmante stop. Del federalismo demaniale, che avrebbe dovuto trasferire i beni dello Stato alle Regioni con l'obiettivo di far fruttare meglio le ricchezze paesaggistiche e naturali, ad esempio, non si sa più nulla. 

Al tempo stessodecisioni come l'attuazione dell'Imu, che costringe i Comuni a fare i gabellieri per conto dello Stato senza trattenere risorse per il territorio, e la riattivazione della Tesoreria Unica che impone ai Comuni di trasferire a Roma i soldi che hanno in cassa, ci hanno fatto fare un pericoloso salto indietro nel tempo. Oggi da Venezia i Consigli regionali hanno però ribadito la necessità di continuare sulla strada delleriforme Costituzionali e questa volontà sarà espressa su tutti i piani istituzionali interessando sia la Presidenza della Repubblica che le Presidenze di Senato e Camera.

Non è accettabile che a causa della crisi che richiede un utilizzo responsabile della spesa pubblica a farne le spese sia l'autonomia dei territori e con essa l'impossibilità di dare risposte alle esigenze delle rispettive collettività, col rischio di non distinguere più tra chi è virtuoso e chi virtuoso non è. E oggi ci sono Regioni, e la Lombardia è tra queste, che possono reclamare una virtuosità che non può essere confusa con alcuni settori dello Stato che spiccano per sperpero e sprechi. Se vogliamo cambiare questo Paese bisogna avere il coraggio di non bloccare il processo di riforme che con difficoltà si era riusciti ad avviare negli scorsi anni. E fare come si fa in Germania, dove il federalismo fiscale garantisce una migliore gestione della finanza pubblica e stimola una maggiore efficienza amministrativa anche attraverso il coinvolgimento diretto dei Lander nel Bundesrat, in quello che per noi dovrebbe essere il Senato federale".

domenica 24 giugno 2012

Da Monti altra umiliazione per Parlamento



''La prossima settimana il governo Monti stabilira' un altro record negativo, superando quello della scorsa settimana: quattro fiducie nella stessa giornata e sullo stesso provvedimento. L'ennesima umiliazione per il Parlamento, per le sue prerogative e per la democrazia rappresentativa''. Lo afferma in una nota il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo, in riferimento al ddl lavoro che sara' votato alla Camera il 26 giugno.

''Ma - si chiede Dozzo - avra' il coraggio Monti, vista l'insipienza tecnico-politica della ministra Fornero, di venire in Aula durante le votazioni di fiducia e presentare una proposta scritta che risolva la situazione degli esodati?''. E ancora: ''Avra' il coraggio di inserire gli stessi diritti e doveri tra i dipendenti pubblici e quelli privati? Ne dubito''.

''Il Governo voleva fare presto, e' stato accontentato e fara' prestissimo; poteva fare bene ma ha fatto malissimo: una riforma che non piace a nessuno e che si apprestano ad approvare in tutta fretta affinche' Monti possa portare come trofeo in Europa lo scalpo dei lavoratori'

La "giustizia a orologeria" ricompatta la Lega


Bossi, Maroni e Calderoli: "Attacco mediatico-giudiziario a ridosso del voto perché siamo i soli a opporci a Monti"

Milano - E anche nelle Lega è scoccata l’ora della «giustizia a orologeria». Perché dopo i giorni delle contrapposizioni e delle faide interne, dei dossier e degli interrogatori avvelenati, il nuovo spartito su cui cantar nuovamente in coro è la teoria del complotto: di magistrati e giornalisti, tutti uniti per affondare l’unica vera opposizione al governo Monti che affama il Paese e non taglia gli sprechi.

E così torna la sintonia tra un Umberto Bossi che fa capire di non voler rinunciare a dettar la linea del partito e Roberto Maroni che, pur delfino designato, rivela sempre grande disponibilità ad accettare le indicazioni di quello che rimane comunque «il Capo». E a stonare non è certo Roberto Calderoli. Ciò che sta succedendo «è un attacco politico», ha tuonato l’altra sera Bossi a Crema.

E a Conegliano ieri ha proseguito: «La Lega non è il Partito socialista, il Psi che aveva rubato i soldi e ha preso tangenti. La Lega i soldi li avrà sprecati, ed ora è meglio che venga fuori tutto per ripartire. Nonostante le pietre prese - ha insistito - la testa è dura quindi si va avanti. Dopo la batosta correremo più di prima». Lui stesso. Assicura: «Non posso ritirarmi, altrimenti la gente penserebbe che altri hanno colpe. Io ho fatto la Lega». E sui legami con la ’ndrangheta tuona: «Da noi ci sono solo lombardi e veneti, non ci sono mafiosi».

Maroni, nel suo tour elettorale tra Veneto e Lombardia, punta il dito sulle coincidenze nelle inchieste: «Le tangenti di Finmeccanica alla Lega sono una panzana colossale. Dieci milioni non sono mai entrati», assicura ricordando di aver dato mandato agli avvocati per chiedere «10 milioni a chi ha detto questa panzana, così facciamo pari e patta». E dunque, anche per lui «quello alla Lega è un attacco mediatico senza precedenti», concomitante a un’indagine giudiziaria «iniziata nel 2011 e saltata fuori a pochi giorni dal voto». Riguardo a Finmeccanica le indagini sono di ottobre 2011 e «chissà come mai sono saltate fuori prima delle elezioni. Non voglio pensare male: diciamo che la burocrazia, i tribunali e la lentezza hanno fatto sì che tutto quanto sia stato tenuto nei cassetti per 6 mesi». Ora «ognuno si fa l’opinione che crede, ma di fatto - aggiunge Maroni - questa rivelazione basata su un “ho sentito che qualcuno dice che” e riferita a fondi creati all’estero per finanziare i partiti, è diventata nei titoli del giornali “dieci milioni di tangenti alla Lega”». Secondo Maroni «una cosa vergognosa è un attacco mediatico senza precedenti alla Lega». Toni ancor più accesi per l’europarlamentare Matteo Salvini per cui «l’unica forza di opposizione a un governo fascista è massacrata come neanche nel Ventennio». I soldi? Per Calderoli «all’interno del movimento nessuno sapeva quelle cose lì». Però «si guarda al pelo nel nostro occhio e non alla trave nel loro: noi siamo andati a controllare i nostri conti, abbiamo nominato anche la Kpmg, una società di controllo esterna e risulta che il partito è sano». Poi l’autocritica. «Certo, se avessimo evitato quelle cazzate della Tanzania sarebbe stato meglio».

Ma dopo la protesta, spazio alla proposta. Che per la Lega significa opposizione feroce al governo fatta difendendo la piccola e media impresa dissanguata dalle tasse e da uno Stato che non paga i debiti. E appoggio a chi è alle prese con l’Imu. Il tutto spiegato da Maroni in un convegno organizzato ieri a Milano da Salvini e a cui hanno partecipato Oscar Giannino, il prossimo numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi e il sindaco «arancione» Giuliano Pisapia. Che alla Lega non chiude la porta: «Se su battaglie giuste c’è possibilità di unità di intenti e d’azione, credo che sia dovere di un amministratore perseguirle». Microfono a Maroni che per il «Lega Unita Day» del 1° maggio a Zanica (Bg) anticipa la proposta del Carroccio ai Comuni per «disdire il contratto con Equitalia, assumendoselo in proprio o affidando il compito a un altro ente».

Passo già fatto dai sindaci di Calalzo (Belluno), Morazzone (Varese) e Vigevano (Pavia) e secondo tempo della già annunciata «protesta fiscale» sull’Imu.
Tassa ingiusta, spiega Maroni, «già abolita quando noi eravamo al governo con Berlusconi perché colpisce la prima casa, un investimento affettivo e non certo speculativo degli italiani». Poi la nuova frontiera. Basta Baviera o Catalogna, il federalismo leghista ora si declina secondo il «modello Friuli», dove per il Patto di stabilità i Comuni si regolano con la Regione e non con lo Stato. Il Friuli che trattiene la maggior parte delle tasse, evitandole di «versarle nel calderone romano dove finiscono negli sprechi e non in investimenti».

sabato 23 giugno 2012

Sempre sul Dalai Lama





Pisapia scivola sull’onorificenza al leader spirituale tibetano, dopo che il consiglio comunale l'aveva approvata all'unanimità, dice no alla cittadinanza onoraria al Dalai Lama.Di fronte alle minacce cinesi di un boicottaggio economico su Expo 2015, il sindaco milanese ingrana la retromarcia! Ennesima prova di sottomissione e ai poteri forti economici ma sopratutto cinesi.

Il Sindaco Pisapia, da si l'onorificenza a Saviano, pensa di comprare un tendone per far pregare i musulmani, abbraccia Vendola e i suoi fratelli Rom, ma non abbraccia il massimo esponente per i diritti civili nonchè premio Nobel.

Notizia però importante è che alcuni Consiglieri della Lega Nord in Regione Lombardia stanno facendo domanda di Onorificenza e cittadinanza lombarda, come a dire, se il rispetto per un uomo che per anni ha fatto della libertà per il Tibet il suo credo, non ce l'ha la giunta rossa milanese, ce l'ha la Lega Nord, che di libertà ne parla da 25 anni.

Non passa in Aula al Senato un emendamento della Lega a prima firma Roberto Calderoli per ridurre a 200 il numero dei deputati

Non passa in Aula al Senato un emendamento della Lega a prima firma Roberto Calderoli per ridurre a 200 il numero dei deputati. Il testo della commissione prevede che gli onorevoli scendano da 630 a 508. L'emendamento della Lega aboliva anche la circoscrizione Estero.

Bando "Voucher sperimentale Leva Civica Volontaria Regionale"

Percorsi di cittadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità dei giovani
Il presente bando, promuove progetti di cittadinanza attiva attraverso percorsi formativi destinati ai giovani, tra i 18 e i 35 anni,da realizzarsi all’interno degli enti locali lombardi in un’ottica di sostegno e rilancio di percorsi innovativi in grado di coniugare la partecipazione attiva dei giovani ad opportunità di crescita formativa e occupazionale.
La domanda di partecipazione al bando deve essere presentata esclusivamente on line collegandosi al link https://gefo.servizirl.it/ a partire dalle ore10:00 del 20 giugno 2012 fino alle ore 12:00 del 20 luglio 2012.
SCHEDA DEL BANDO IN ALLEGATO


venerdì 22 giugno 2012

Dalai Lama, Pisapia ci ripensa Nessuna cittadinanza onoraria


Pisapia: «Nessun cedimento a diktat, ma la consapevolezza di dover trovare un equilibrio»


MILANO - Il Comune aveva intenzione di concedere al Dalai Lama (atteso a Milano il 27-28 giugno) la cittadinanza onoraria, ma la Cina ha minacciato di disertare Expo 2015. Così, è stata rimandata sine die la decisione sul conferimento della cittadinanza onoraria. L'aula di Palazzo Marino ha, infatti, approvato la proposta di sospensiva della delibera avanzata in apertura di seduta dal presidente, Basilio Rizzo. In 16 si sono dichiarati favorevoli al rinvio, 12 i contrari e 3 astenuti. Il consiglio dovrebbe comunque mettere a punto un momento di omaggio all'autorità spirituale buddista: l'orientamento è quello di una «manifestazione» (così definita dal sindaco Pisapia), o forse di una lezione del Dalai Lama in aula.

LA COMUNITA' TIBETANA - «Se la giunta farà un passo indietro e rinuncerà a dare la cittadinanza onoraria al Dalai Lama coprirà di vergogna Milano e tutta l'Italia». Lo aveva affermato Kalsang Dolker, presidente della comunità tibetana di Milano, intervistato da tempi.it. E aveva chiesto a Pisapia «di non cedere - afferma - il Dalai Lama ha ricevuto premi in tutto il mondo ed è già cittadino onorario di Bologna, Venezia e Roma; è triste vedere che Comune di Milano tentenna su un gesto simbolico, ma importante. Soprattutto se lo merita, per la sua personalità spirituale e per quello che rappresenta».
«TROVARE UN EQUILIBRIO» - Nessun cedimento a «diktat», ma la consapevolezza di dover trovare un «equilibrio» esprimendo rispetto senza creare inimicizie. Con queste ragioni, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha riportato all'aula di Palazzo Marino la propria posizione circa il conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama, ovvero l'accordo al rinvio della delibera e ad una «manifestazione in Consiglio» con l'autorità spirituale buddista. Al contempo, Pisapia ha reso noto che intende, comunque, ricevere ufficialmente il Dalai Lama.
ASSAGO - Il sindaco Graziano Musella ha deciso di offrire la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Il conferimento, spiega un comunicato, avverrà il 28 giugno al Forum di Assago dove terrà lezioni e insegnamenti, nei giorni 27 e 28 Giugno, agli oltre 10mila persone presenti tra fedeli e non solo. «Assago - afferma Musella - è una città libera, una città che difende i diritti umani, una città solidale che tutela le persone più deboli , una città che sostiene la pace ed è con immenso piacere e onore consegnare la cittadinanza onoraria e le chiavi della città al XIV Dalai Lama. Il tutto avverrà pubblicamente davanti ai 10000 persone. Ritorsioni? Non importa!».


Commento: 
Venndola diceva: 'Abbracciamo fratelli rom e musulmani', ora invece Pisapia per paura della Cina si nascode davanti al Dalai Lama, bella cooerenza non c'e' che dire

Belotti: «No ai rifiuti da Napoli a Dalmine»

Invoca i principi di autosufficienza e prossimità promossi e sostenuti dall'Unione Europa Daniele Belotti, Assessore regionale al Territorio e Urbanistica con delega ai rifiuti, nella lettera che ha inviato oggi al Ministro Clini per chiedere la revoca delle «Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania…» e dire «no al conferimento dei rifiuti di Napoli all'impianto Rea di Dalmine». 

«Ho scritto oggi al Ministro Clini – spiega Daniele Belotti - chiedendogli di revocare le Misure straordinarie che, qualificando i rifiuti urbani prodotti da 7 impianti campani come speciali, consentono il loro conferimento ad impianti fuori regione e quindi anche all'impianto Rea di Dalmine. Il Consiglio di Stato stesso ha chiesto (con ordinanza 28.12.2011 n. 6932) al Ministero dell'Ambiente di acquisire una relazione tecnico-scientifica in base alla quale possa valutarsi l'attuale situazione dei rifiuti derivanti da tritovagliatura alla luce del sistema complessivo della normativa comunitaria e nazionale, specificandosi in particolare se essi siano da classificarsi, ai fini del loro smaltimento o recupero, quali rifiuti speciali ovvero rifiuti urbani. In attesa di una risposta in merito, chiediamo che l'autorizzazione al conferimento di questo tipo di rifiuti in impianti fuori regione venga sospeso, anche in considerazione del fatto che viola apertamente i principi (affermati tanto a livello nazionale che di Unione Europea) di prossimità e di autosufficienza provinciale e regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani».

«In merito al termovalorizzatore della REA poi, - aggiunge Belotti - stiamo analizzando, dal punto di vista normativo, l'invito avanzato con l'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Dalmine che chiede la sospensione dell'autorizzazione alla REA all'esercizio dell'impianto di Dalmine con conseguente attivazione dell'esercizio provvisorio a causa di una violazione della normativa di settore. Personalmente, tra l'altro, credo sia anche poco condivisibile la linea di forte contrapposizione che la direzione della REA e della Green Holding stanno portando avanti da qualche tempo con il territorio e in particolare con il comune di Dalmine». 

«Questo impianto, che è stato voluto e autorizzato a metà degli anni '90 dalle allora Giunte leghiste della Provincia e del Comune di Dalmine per risolvere in modo responsabile una situazione di emergenza legata ai rifiuti, - conclude Belotti - è l'esempio di una scelta di assoluta lungimiranza che ci ha consentito di non ritrovarci in situazioni analoghe a quelle che stanno vivendo oggi altre regioni che non hanno avuto e non hanno tuttora il coraggio di fare scelte impopolari da un lato ma di buon senso e responsabilità dall'altro. Credo, in ogni caso, che impianti di questo genere debbano essere gestiti sempre mantenendo buoni rapporti con il territorio e quindi con il Comune che li ospita».

Invoca i principi di autosufficienza e prossimità promossi e sostenuti dall'Unione Europa Daniele Belotti, Assessore regionale al Territorio e Urbanistica con delega ai rifiuti, nella lettera che ha inviato oggi al Ministro Clini per chiedere la revoca delle «Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania…» e dire «no al conferimento dei rifiuti di Napoli all'impianto Rea di Dalmine». 

«Ho scritto oggi al Ministro Clini – spiega Daniele Belotti - chiedendogli di revocare le Misure straordinarie che, qualificando i rifiuti urbani prodotti da 7 impianti campani come speciali, consentono il loro conferimento ad impianti fuori regione e quindi anche all'impianto Rea di Dalmine. Il Consiglio di Stato stesso ha chiesto (con ordinanza 28.12.2011 n. 6932) al Ministero dell'Ambiente di acquisire una relazione tecnico-scientifica in base alla quale possa valutarsi l'attuale situazione dei rifiuti derivanti da tritovagliatura alla luce del sistema complessivo della normativa comunitaria e nazionale, specificandosi in particolare se essi siano da classificarsi, ai fini del loro smaltimento o recupero, quali rifiuti speciali ovvero rifiuti urbani. In attesa di una risposta in merito, chiediamo che l'autorizzazione al conferimento di questo tipo di rifiuti in impianti fuori regione venga sospeso, anche in considerazione del fatto che viola apertamente i principi (affermati tanto a livello nazionale che di Unione Europea) di prossimità e di autosufficienza provinciale e regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani».

«In merito al termovalorizzatore della REA poi, - aggiunge Belotti - stiamo analizzando, dal punto di vista normativo, l'invito avanzato con l'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Dalmine che chiede la sospensione dell'autorizzazione alla REA all'esercizio dell'impianto di Dalmine con conseguente attivazione dell'esercizio provvisorio a causa di una violazione della normativa di settore. Personalmente, tra l'altro, credo sia anche poco condivisibile la linea di forte contrapposizione che la direzione della REA e della Green Holding stanno portando avanti da qualche tempo con il territorio e in particolare con il comune di Dalmine». 

«Questo impianto, che è stato voluto e autorizzato a metà degli anni '90 dalle allora Giunte leghiste della Provincia e del Comune di Dalmine per risolvere in modo responsabile una situazione di emergenza legata ai rifiuti, - conclude Belotti - è l'esempio di una scelta di assoluta lungimiranza che ci ha consentito di non ritrovarci in situazioni analoghe a quelle che stanno vivendo oggi altre regioni che non hanno avuto e non hanno tuttora il coraggio di fare scelte impopolari da un lato ma di buon senso e responsabilità dall'altro. Credo, in ogni caso, che impianti di questo genere debbano essere gestiti sempre mantenendo buoni rapporti con il territorio e quindi con il Comune che li ospita».

"Milanesi tartassati per acquistare tendone ai musulmani"


MILANO - IMMIGRAZIONE
Milano = Cassano, Stesso colore, stesse Tasse !
Sull'annunciato acquisto da parte del Comune di Milano della tenda - struttura, posta di fianco al Palasharp e utilizzata per la preghiera dalla comunità islamica.  "La Giunta rossa di Pisapia -  si dice pronta ad acquistare il tendone che ogni venerdì ospita la preghiera rituale dei musulmani. Paradossalmente l'assessore alla sicurezza Granelli fa intendere che l'acquisto verrebbe effettuato per motivi di convenienza, dato che attualmente il Comune paga un affitto semestrale di 90 mila euro per l'utilizzo della struttura. Soldi pubblici, tolti dalle tasche dei pantaloni milanesi per consentire agli immigrati musulmani di svolgere i propri riti religiosi. Nessuno vuole impedire agli islamici di pregare, ma perché devono farlo a spese dei contribuenti? "Proprio ieri sera la maggioranza che governa Palazzo Marino ha approvato l'aumento dell'aliquota Irpef. Ulteriori sacrifici per i cittadini del capoluogo da parte di una Amministrazione che, invece di tagliare, ha pensato bene di aumentare le spese previste. Tasse, tasse, tasse: questo è ciò che attende i milanesi. Una stangata che servirà, fra le altre cose, ad acquistare il tendone per gli amici islamici del sindaco Pisapia."