venerdì 30 novembre 2012

Veneto indipendente? Si va verso referendum consultivo -


Venezia è sicuramente la città più famosa del Veneto
Il Consiglio si riunirà in una seduta straordinaria per poi stabilire se sia il caso di mettere ai voti la richiesta di un referendum consultivo per far si che la Regione si stacchi dall'Italia.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Corriere della Sera - che ringraziamo.

Roma - L'indipendenza del Veneto approda in Regione. Domani il Consiglio si riunirà in seduta straordinaria per decidere se mettere ai voti la richiesta di indire un referendum consultivo sull'indipendenza della regione cosí come chiesto da Mariangelo Foggiato, di Unione Nord Est.

Per convocare il consiglio erano necessari i due terzi dell'assemblea, obiettivo raggiunto grazie anche al voto favorevole di un consigliere del Pd, Stefano Fracasso, e di Rifondazione Comunista, Pierangelo Pettenò.

Tra alcuni consiglieri che pure hanno votato per la convocazione esiste una preoccupazione: se il referendum, sia pure consultivo, venisse svolto, la Corte dei conti potrebbe chiedere conto delle spese necessarie a realizzare una consultazione il cui responso potrebbe essere fuori dal perimetro della Costituzione.

+++ Questo è il KEBAB +++ SHOCK




Intestino, polmoni, cuore, occhi, scarti di macelleria, ossa, denti, sale e grasso animale. Non stiamo parlando della ricetta della zuppa di una strega ma gli ingredienti della carne di un Doner Kebab.

Una moda spopolata in tutta l’Europa, il Kebab è diventato il Fast Food più diffuso, e molte persone lo mangiano senza sapere quanto è pericoloso per la salute.

Originariamente, il Kebab, nei paesi arabi dove è nato, fosse un piatto artigianale e rustico di carne anche abbastanza fresco e nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero la versione da passeggio , diffusa dalla Germania in tutta Europa) invece non ha nulla di nutriente, nè di buono purtroppo.

Quel sapore anche “non male” e appetitoso, che chiunque conosce, non è nient’altro che la lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale e spezie, questo è ciò che inganna il palato.

Di seguito proponiamo i risultati di un’analisi condotta in Inghilterra da un equipe di scienziati e nutrizionisti che potrebbero farvi cambiare idea al momento di decidere se prendere del Kebab:

- Più del 50% dei Doner Kebab contiene carne diversa dal pollo o vitello, la maggioranza sono dei miscugli di carne diverse, tra cui pecora e maiale.

- In circa il 9% dei casi non si è riuscito a individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione.

- Un Kebab contiene tra il 98% e il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere umano è a rischio.

- Un singolo Kebab contiene tra le 1.000. 1.900 calorie, senza considerare le insalate e le salse.

- Un altro dato scandaloso è che il Kebab contiene tra il 148%-346% della quantità di grassi sturi assimilabili giornalmente da un essere umano

- In quasi tutti i Kebab è stato individuato il batterio tipo l’ Escerichia Coli e lo Staphylococcus Aureus.

- Questi rotoloni di carne sono soggetti a continui e ripetuti congelamenti e descongelamenti.

Veneto: Zaia, 187 milioni per pagare rapidamente fornitori in sanita'


''Oggi ho dato disposizioni perche' venga attivata una rimessa straordinaria di quasi 187 milioni di euro da utilizzare da parte delle aziende sanitarie venete per il pagamento dei crediti vantati dai fornitori''.

Ne da' notizia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.

''La criticita' era evidente - dice Zaia - ed in questo senso avevamo dato garanzia che saremmo intervenuti. Promessa mantenuta - aggiunge il presidente - e resa possibile dal grande lavoro fatto, rivolto alla buona gestione della spesa sanitaria, che ha prodotto le economie necessarie per dare una risposta alle sacrosante esigenze dei fornitori. Il sistema sanitario veneto - prosegue Zaia - non e' solo un fornitore di assistenza di qualita' ai cittadini, ma anche un volano di sviluppo economico e in quanto tale non puo' permettersi di far attendere mesi e mesi le imprese del settore, tanto piu' in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando''.

''La rimessa straordinaria di oggi - precisa Zaia - non e' un fatto isolato, ma parte di una strategia, della quale fa parte anche il protocollo d'intesa siglato pochi giorni fa tra le banche tesoriere delle Ullss, le categorie dei privati convenzionati e dei fornitori per lo smobilizzo dei crediti utilizzando lo strumento dello smobilizzo pro solvendo''.

I quasi 187 milioni saranno utilizzabili da tutte le Ulss per i pagamenti scivolati oltre i 180 giorni, contribuendo cosi' a riportare la questione in termini accettabili.

Tra le Aziende piu' esposte in questo senso, che quindi piu' potranno beneficiare di questi fondi, ci sono l'Ulss 12 di Venezia, la 20 di Verona, la 16 e l'Azienda Ospedaliera di Padova.

giovedì 29 novembre 2012

Lombardia: Podesta', Maroni sta nella logica dei numeri e politica

L'investitura di Roberto Maroni da parte dell'ex premier Silvio Berlusconi alla guida della Regione Lombardia, secondo il presidente della Provincia di Milano Guido Podesta' "sta nella logica dei numeri ma anche nella logica politica perche' non si capisce cosa sia cambiato rispetto a un mese fa quando si governava insieme".
Conversando con i giornalisti al termine degli Stati generali dei Comuni organizzati dalla Lega a Brescia, Podesta' ha tenuto tuttavia a sottolineare che "Albertini e' una risorsa ma non si capisce perche' demonizzi la Lega dopo aver governato con lei per 5 anni".

Elezioni/ Sondaggio La7: Effetto primarie per Pd ma anche la Lega sale

L'effetto primarie porta il Pd al 30,3% e Matteo Renzi al primo posto nella classifica della premiership con il 16% dei consensi rispetto a Mario Monti fermo al 15%. E' quanto emerge dal sondaggio sulle intenzioni di voto alla Camera elaborato da Emg e diffuso questa sera nel corso del TgLa7 diretto da Enrico Mentana.

Le rilevazioni indicano poi il Movimento 5 Stelle in lieve ascesa con il 17,3%, seguito dal Pdl al 16,4%. Positivi i dati della Lega Nord, che salirebbe al 6,8%. E di Sel che raggiungerebbe il 6,1%. Crolli per l'Udc, che scenderebbe al 4% e per l'Idv che sarebbe al 2,1%, perdendo lo 0,7%. Sempre alta l'astensione al 32,8%, con gli indecisi al 9,6% e le schede bianche al 2,1%. Cala dell'1% rispetto la scorsa settimana la fiducia in Mario Monti che scende al 45%. Quanto agli altri partiti, Fli avrebbe il 2%, la Destra sarebbe all'1,9%, la Federazione della sinistra otterrebbe il 2,4%. Mentre Ecologisti Verdi e Reti civiche resterebbero stabili all'1,4%. Psi si conferma all'1,2%, Lista Bonino-Pannella sarebbe allo 0,7% e Fermare il declino avrebbe di nuovo lo 0,6%. Primo test invece per la Lista Montezemolo-Italia Civica che otterrebbe il 2,8%.

Per la classifica della premiership, il sondaggio diffuso dal TgLa7 di Mentana rileva che dopo Renzi (16%) e Monti (15%), il 13% degli italiani preferirebbe come Premier Pier Luigi Bersani, seguito da Angelino Alfano con l'8%. Silvio Berlusconi e Nichi Vendola avrebbero a pari merito il 7% dei consensi, mentre Beppe Grillo avrebbe il 6%. Infine, Luca Cordero di Montezemolo e Roberto Maroni sarebbero preferiti dal 3%; Antonio Di Pietro dal 2% e Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini, Oscar Giannino ed Emma Marcegaglia avrebbero l'1% dei voti ciascuno. Il 5% non indica nessuno di questi nomi e l'11% non esprime alcuna preferenza.

PENSIONI: LEGA, TETTO A 3000 EURO PER PENSIONI E VITALIZI ROMA, 27 NOV. – “Le pensioni erogate da gestioni previdenziali pubbliche e private e i vitalizi percepiti a seguito di incarichi elettivi non potranno superare i 3000 euro netti mensili. I risparmi derivanti dalla presente legge dovranno essere destinati all'innalzamento delle pensioni sociali". E' quanto prevede un disegno di legge presentato oggi dai senatori della Lega Nord Gianpaolo Vallardi, Sandro Mazzatorta, Roberto Castelli e Luciano Cagnin. "A nostro avviso questa proposta - spiega Vallardi - è un atto dovuto nei confronti di chi, in questa fase di recessione economica, non riesce ad arrivare a fine mese. Vorrei solo ricordare che il 77% dei pensionati percepisce un assegno inferiore ai 1000 euro mensili. E' una discriminazione intollerabile e una profonda ingiustizia: Monti ha adottato in poco più di un anno di Governo una serie di misure drammatiche per i lavoratori e i pensionati che percepiscono importi medio-bassi. Noi vogliamo invece colpire i burocrati e i dirigenti dello Stato”.


“Le pensioni erogate da gestioni previdenziali pubbliche e private e i vitalizi percepiti a seguito di incarichi elettivi non potranno superare i 3000 euro netti mensili. I risparmi derivanti dalla presente legge dovranno essere destinati all'innalzamento delle pensioni sociali".
E' quanto prevede un disegno di legge presentato oggi dai senatori della Lega Nord Gianpaolo Vallardi, Sandro Mazzatorta, Roberto Castelli e Luciano Cagnin.

"A nostro avviso questa proposta - spiega Vallardi - è un atto dovuto nei confronti di chi, in questa fase di recessione economica, non riesce ad arrivare a fine mese. Vorrei solo ricordare che il 77% dei pensionati percepisce un assegno inferiore ai 1000 euro mensili. E' una discriminazione intollerabile e una profonda ingiustizia: Monti ha adottato in poco più di un anno di Governo una serie di misure drammatiche per i lavoratori e i pensionati che percepiscono importi medio-bassi. Noi vogliamo invece colpire i burocrati e i dirigenti dello Stato”.


mercoledì 28 novembre 2012

MARONI, PROGRAMMA ALBERTINI NON MI INTERESSA


- 'Il candidato della LEGA Nord per la Regione Lombardia e' solo Roberto Maroni. Se ne stanno accorgendo tutti? Mi fa piacere': e' quanto ha ribadito lo stesso leader della LEGA Nord, intervenendo a un incontro a Pavia per la presentazione del suo libro 'Il mio Nord. Il sogno dei nuovi barbari'.

Maroni ha poi replicato seccamente a Gabriele Albertini, che rifiuta l'ipotesi di un referendum sull'euro. 'Questo e' il programma di Albertini. Con tutto il rispetto, non mi interessa.


La LEGA Nord ha come candidato Roberto Maroni'.

'Io mi candido - ha aggiunto - con il sostegno della LEGA e con una grande coalizione di liste civiche che condividono il progetto dell'Euroregione', di rafforzare la Lombardia e di guidarla perche' torni ad essere il grande motore dell'Europa.

Money transfer e contanti: il Governo Monti dà carta bianca agli stranieri

Il Governo Monti è una montatura; non c'è giorno che non ci sia qualche particolare a confermarlo. Alcune delle ultime notizie riguardano l'eliminazione della tassa del 2% sui trasferimenti di denaro tramite i money transfer e l'assenza di limiti di contante in tasca per gli extracomunitari non residenti.

La tassa del 2% era stata voluta dal precedente governo sui trasferimenti di denaro degli stranieri ipoteticamente irregolari, ossia quelli non residenti e magari senza documenti, ma probabilmente abitanti stabilmente in Italia. Il Governo Monti, per seguire accordi internazionali favorevoli al fenomeno delle rimesse, come forma di finanziamento per lo sviluppo dei Paesi d'origine degli immigrati, ha deciso di togliere tale tassa. Il titolare dell'agenzia, in cui viene richiesto il trasferimento, qualora lo straniero non abbia un documento valido, deve solo segnalare la cosa alle forze dell'ordine (e come, se l'irregolare non ha documenti validi? Lo descrive alla buona? Alto/basso, magro/grasso, ecc? Esce per strada e lo indica col dito agli agenti? O come?).

Perciò, nessuna tassa sui guadagni irregolari di stranieri irregolari e spediti all'estero (ossia tolti alla nostra comunità nazionale).

Su questo, sul giro multimilionario dei money transfer, che servono in particolare i cinesi in Italia, vi consigliamo di leggere i due articoli, riportati più sotto, dell'agenzia ADNKronos. Un bel travaso di bile.

Riguardo il limite di contante, gli italiani possono utilizzare al massimo 1000 euro. Oltre questa cifra devono necessariamente appoggiarsi a forme alternative di pagamento. Invece, gli extracomunitari non residenti in Italia non hanno tale limite. La giustificazione è agevolare il turismo e le abitudini dei turisti ricchi, i quali "a casa loro" non amerebbero forme di pagamento come quelle elettroniche (toglieteci un dubbio? Quando arrivano in Italia, prelevano dai bancomat migliaia e migliaia di euro, o portano il loro denaro direttamente dall'estero, cambiandolo una volta arrivati qui, amando girare con tutto quel contante in tasca? Volete farci davvero credere questo?). E il tutto sarebbe "garantito" solo dalla richiesta di una fotocopia del passaporto al momento dell'acquisto...

Perciò, nessun limite al riciclaggio di denaro da parte di extracomunitari. 

Governo Monti: al peggio non c'è limite.

Fisco, con Money transfer evasione da 3 miliardi anche a portata di click (ADNKronos, 25 febbraio 2012):
In Italia evadere o riciclare denaro non ha ostacoli. Intermediari compiacenti, pagamenti frazionati per aggirare le norme, ma soprattutto un solo click. Il fenomeno money transfer nasconde sempre più insidie, specialmente online. Un affare da capogiro se si considera che il riciclaggio delle criminalità organizzata tocca i 150 miliardi di fatturato.

Secondo le stime prudenti di Ranieri Razzante, consulente della Commissione parlamentare antimafia, ogni anno sfuggono ai controlli "circa 3 miliardi di euro" - dice all'Adnkronos -, poco meno della metà dei circa 6,5 miliardi inviati all'estero con i money transfer.

Cifre che spaventano e hanno indotto il senatore del Pdl, Raffaele Lauro, a chiedere di aprire un'inchiesta sul tema. Se Bankitalia prova a stringere i cordoni della vigilanza, inviare soldi illeciti all'estero è un gioco da ragazzi. E internet offre due vantaggi: farlo comodamente da casa e senza problemi di orario. I controlli? Nulli. O facilmente aggirabili. Provare per credere.

"Secondo le leggi bancarie, dopo la seconda transazione devi fornirci un documento di identità per continuare a utilizzare le transazioni online", l'avvertimento di un sito specializzato. Un'agevolazione non da poco per un'operazione che dura una manciata di minuti: basta registrarsi sul sito, compilare un modulo con i propri dati - si può tranquillamente barare -, indicare la somma che si vuole inviare e gli estremi della carta di credito o di una prepagata. Tutto qui. L'operazione si può ripetere all'infinito. E se ci si imbatte in un sito internet che richiede un documento, l'affare non si complica: basta fotocopiarlo o scansionarlo, vero o falso è un dettaglio, firmare un modulo di conferma dell'identità e inviare i documenti via posta o via mail. I vantaggi? Può farlo anche un minorenne e sono attive promozioni che rendono l'invio più conveniente dei classici money transfer. Riciclare denaro sembra quasi gratis. E la tecnologia continua a dare una mano: ora è possibile inviare denaro con un semplice sms. Un affare visto il numero di cellulari esistenti.

Ma per chi è a digiuno di tecnologia i negozi ad hoc non mancano. In 9 anni le agenzie sono aumentate di quasi il 5000%: da 687 nel 2002 a 34.181 nel 2010. Solo nel 2009 c'è stato un incremento di circa 6.500 sportelli: più di tutte le filiali del gruppo Intesa Sanpaolo in Italia. Nell'ultimo triennio, invece, l'incremento ha superato le 16.000 unità, superiore all'intera rete di Poste Italiane. Anche dieci volte più costoso del canale bancario, il sistema offre la garanzia di operare anche in Paesi dove è assente una regolare rete bancaria o non esiste una legislazione antiriciclaggio.

Né chi invia, né il beneficiario, devono essere titolari di un conto corrente. Né occorre giustificare la provenienza del denaro. Bastano i contanti, il governo Monti ha abbassato il limite a mille euro, e un documento d'identità. Solo nel 2011 il denaro spedito all'estero attraverso i money transfer ha superato i 6,5 miliardi di euro, secondo gli ultimi dati forniti dalla Guardia di Finanza. Circa 1,7 miliardi hanno come destinazione la Cina, pari al 26% della torta globale. Bisogna sommare le cifre inviate da Romania, Marocco, Filippine, Senegal e Bangladesh per bilanciare la quota di denaro trasferita nella sola Repubblica popolare. In quattro anni è di oltre 7 miliardi la cifra che i cinesi hanno inviato in patria. Solo a Prato ogni straniero spedisce in media 16.760 euro, quasi 1.400 euro al mese. Più di quanto guadagna un operaio. Il trucco? Basta entrare in qualsiasi money transfer con soldi e fotocopie di documenti di diverse persone, quindi eseguire in più tranche il trasferimento di denaro. Nessun apparente illecito in caso di controllo. Tranne uno: il fortunato destinatario di migliaia di euro è sempre lo stesso. Lo sa bene Aldo Milone, assessore alla sicurezza urbana e alla polizia municipale del Comune di Prato che invoca "l'intervento del Governo, più strumenti e uomini per combattere un'evasione dilagante. Altro che Cortina, chiediamo ai militari delle Fiamme Gialle di venire a farsi un giro tra money transfer, bar e ristoranti stranieri". Una provocazione che sembra un grido d'allarme.

Mentre il riciclaggio affina le armi c'è chi corre ai ripari come Dante Cattaneo, il sindaco di Ceriano Laghetto (Monza) primo in Italia ad aver vietato i money transfer, o chi invece come Laura Garavini, deputata del Pd e componente della Commissione antimafia chiede di introdurre il reato di autoriciclaggio. Davide Boni, presidente del Consiglio regionale lombardo, ed Emanuele Fisicaro, presidente del centro studi sull'Antiriciclaggio, invitano ad aumentare i controlli. Nel 2011 la Guardia di Finanza ha eseguito 296 controlli su oltre 34mila money transfer. Ben 155 le violazioni e 114 le persone coinvolte o indagate. Negli ultimi 4 anni sono state svolte dalle Fiamme Gialle 1.836 ispezioni nei confronti di altrettanti operatori: 933 le violazioni penali e amministrative riscontrate. Più di un money transfer su due è risultato 'fuorilegge'. Esercizio abusivo dell'attivita' finanziaria e violazione della normativa antiriciclaggio (violazione del limite di denaro da inviare), i reati piu' diffusi. "In più operazioni -spiega il colonnello Antonio Graziano, capo ufficio operazioni del Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza di Roma- abbiamo trovato documenti falsi o di persone morte da anni. La tecnica del frazionamento, più invii di denaro sotto il limite consentito con la complicità di prestanomi o amici compiacenti, resta un evergreen, come dimostrano le sempre più numerose indagini". Se le norme si possono sempre eludere, talvolta con la complicita' degli intermediari, ora il riciclaggio scorre sempre piu' veloce anche sul filo della rete e del telefono.

Comune Prato: Monti intervenga su money transfer, cinesi evadono fisco per 800 mln (ADNKronos, 25 febbraio 2012):
C'e' chi li teme e chi li aspetta. Mentre i controlli della Guardia di Finanza impazzano in tutta Italia dal Comune di Prato arriva l'invito al premier Monti: "Chiediamo l'intervento del Governo, piu' strumenti e uomini per combattere un'evasione dilagante. Altro che Cortina, chiediamo ai militari delle Fiamme Gialle di venire a farsi un giro tra money transfer, bar e ristoranti stranieri". Una provocazione lanciata da Aldo Milone, assessore alla sicurezza urbana e alla polizia municipale, che sembra quasi un grido d'allarme.

"La realta' pratese -dice all'Adnkronos- e' diversa dal resto d'Italia. Qui c'e' un distretto parallelo del tessile dove ho stimato un evasione annua di circa 800 milioni di euro". Una citta' nella citta' popolata da 12mila cinesi "ma, si arriva a 40mila contando i clandestini", dove gli stranieri sfrecciano con potenti Suv e le loro dichiarazioni dei redditi "sono da pensione sociale". Sconcertanti gli ultimi dati su bar e ristoranti cinesi: "su 250 controlli in 240 hanno presentato una dichiarazione in perdita o con un utile sotto i 5mila euro".

Numeri che stonano con i dati reali. Solo a Prato, secondo i dati della Guardia di Finanza, ogni straniero spedisce in media 16.760 euro, quasi 1.400 euro al mese. Piu' di quanto guadagna un operaio. E al danno si aggiunge la beffa: "con questi redditi cosi' bassi pagano meno addizionale comunale Irpef e meno addizionale regionale" e il danno si traduce per il Comune in mancati introiti "per 6 milioni l'anno" rivela l'assessore.

Guai a parlare di razzismo: "non abbiamo nulla in contrario -spiega l'assessore Milone- se si fa concorrenza in modo corretto", ma la sensazione e' che, al di la dei dati ufficiali, "la cifra ufficiosa di denaro esportata in Cina sia almeno il doppio". C'e' chi li nasconde tra valigie e vestiti prima di un lungo viaggio verso casa, chi sfrutta l'invio tramite Internet molto poco sorvegliato e chi si affida ai classici trucchi. Basta entrare in qualsiasi money transfer con soldi e fotocopie di documenti di diverse persone, ed eseguire in piu' tranche il trasferimento di denaro. Nessun apparente illecito, in caso di controllo. Tranne uno: il fortunato destinatario di migliaia di euro e' sempre lo stesso.

"Di fronte a un'evasone spaventosa cosi' non si possono chiudere gli occhi, bene aver abbassato il limite dell'invio di denaro, ma servono strumenti piu' incisivi; e occorre che il governo metta mano a una legge per regolamentare meglio il settore".

I due cardini? Piu' controlli e una riscossione piu' 'snella'. "Basterebbero 50 uomini in divisa in piu' per dare un segnale di presenza forte sul territorio", insieme a "regole per una riscossione piu' semplice". Dopo un intervento degli agenti di Equitalia ai danni di un cinese, "i connazionali che sono andati a pagare per non vedersi auto o merce sequestrata e' raddoppiato quel giorno. La vittima ha versato, immediatamente, un assegno circolare da 70mila euro. Ci fa piacere che la Cina compra il debito italiano, il sospetto -conclude tra amarezza e ironia- e' che lo stiano comprando con i soldi nostri".

Money transfer. Non si paga più la tassa del 2% (Elvio Pasca, Stranieri in Italia, 5 marzo 2012):
Venerdì scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è immediatamente entrato in vigore il decreto legge sulle semplificazioni fiscali, che ha abolito la tassa sulle rimesse dei migranti irregolari ( http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2012-03-02&task=dettaglio&numgu=52&redaz=012G0036&tmstp=1330945661590 ).

Il balzello era stato introdotto qualche mese fa, su impulso della Lega Nord, e costringeva chi spediva denaro all’estero a pagare anche un’imposta di bollo pari al 2% del denaro spedito. Erano esentati i cittadini Ue e i cittadini extraue muniti di matricola inps e codice fiscale, quindi regolarmente soggiornanti in italia.

Il governo Monti l’ha eliminato, giustificando la sua scelta con gli impegni internazionali dell’Italia sul fronte della riduzione dei costi delle rimesse. Proprio l’invio di denaro in patria da parte dei migranti (regolari o irregolari che siano) è infatti una leva fondamentale per lo sviluppo dei Paesi d’Origine, serve a sostenere le famiglie, ma anche ad avviare piccole attività imprenditoriali.

“Al fine di adempiere agli impegni internazionali assunti dall'Italia in occasione, tra l'altro dei vertici G8 de L'Aquila (8-10 luglio 2009) e G20 di Cannes (3-4 novembre 2011) l'articolo 2, comma 35-octies, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e' abrogato” recita quindi uno dei commi dell’articolo 3 del decreto legge n. 16/2012.

Naturalmente rimangono in vigore tutti gli altri paletti previsti dalla legge per l’invio delle rimesse, comprese le norme introdotte dal pacchetto sicurezza del 2009, che già volevano disincentivare l’utilizzo dei money transfer da parte dei clandestini. Chi spedisce denaro all'estero, infatti, è tenuto a mostrare il permesso di soggiorno, se non lo fa deve essere segnalato dall’operatore alle forze dell’ordine.

Evasione fiscale, gli stranieri potranno pagare in contanti oltre i mille euro (Virgilio Economia, 1 marzo 2012):
Novità dal Consiglio dei Ministri. Il decreto fiscale prevede una deroga alla norma sulla tracciabilità per consentire agli stranieri non comunitari e non residenti in Italia di pagare in contanti anche somme superiori ai 1.000 euro.

In base a quanto prevede la nuova norma, i commercianti all’atto dell’acquisto in contanti dovranno fotocopiare il passaporto dei clienti e depositare entro due giorni i soldi incassati sul proprio conto corrente, consegnando alla banca la fotocopia del documento. Una procedura che è stata pensata anche per scongiurare eventuali operazioni di riciclaggio architettate dalle organizzazioni criminali attraverso stranieri compiacenti.

La deroga è stata introdotta per favorire il turismo, soprattutto quello di russi e dei cinesi. Secondo i commercianti, infatti, chi proviene da quei Paesi ama pagare in contanti. In base ad un sondaggio condotto dall’Associazione di via Montenapoleone su 60 associati, un cliente su tre, di fronte a un conto superiore ai mille euro, ha preferito non acquistare nulla anziché utilizzare sistemi di pagamento elettronici, come carte di credito e bancomat.

martedì 27 novembre 2012

Altri 14mila immigrati, decreto del presidente del consiglio


Saranno 13.850 i nuovi lavoratori stranieri ammessi in Italia. Ma si tratterà di autonomi o di persone in possesso di un permesso di soggiorno di altro titolo da convertire in lavoro subordinato. Lo stabilisce il decreto del presidente del Consiglio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

In particolare, 2.000 ingressi saranno di imprenditori, liberi professionisti, artisti, mentre 11.750 quote sono riservate alle conversioni. rgcom

Veneto: Zaia, cacciatori di teste per nuovi DG Ulss


- Saranno i valutatori della Praxi Spa, azienda internazionale specializzata in consulenza organizzativa nel processo di miglioramento, sviluppo e rinnovamento di Aziende ed Enti Pubblici, i ''cacciatori di teste'' che faranno la selezione delle candidature presentate per la nomina a direttore generale delle Ullss venete.


Ne da' notizia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, informando che l'incarico, dopo regolare procedura, e' stato affidato, con decreto del segretario regionale per la sanita' Domenico Mantoan, alla Praxi Spa per un importo totale di 38.599 euro, con un ribasso del 46,833% rispetto alla base d'asta.


''Cominceranno subito - aggiunge Zaia - per presentarmi a breve una rosa di candidati che, secondo le loro valutazioni, sono i piu' idonei per ricoprire l'incarico. Sara' all'interno di questa che scegliero' i nuovi managers della sanita' veneta. Non ci saranno ne' raccomandati ne' amici di qualcuno, ne' persone legate alla politica che, come ho sempre detto, da queste scelte deve stare fuori''.


''L'unico vero criterio di valutazione che mi interessa - aggiunge Zaia - e' la professionalita', la disponibilita' totale a mettere al servizio della comunita' le proprie conoscenze, l'esperienza manageriale. Per affrontare le difficili sfide che attendono un sistema sanitario di valore come il nostro - conclude Zaia - occorrono i migliori e tali saranno i prescelti''

lunedì 26 novembre 2012

LOMBARDIA: SALVINI, 15-16/12 GAZEBO LEGA PER SOSTEGNO MARONI

- Dopo la due giorni di 'primarie' ai gazebo che nel mese di ottobre hanno deciso la candidatura di Roberto Maroni alla presidenza della Regione Lombardia, 'il 15 e 16 dicembre i gazebo della lega torneranno in duemila piazze in Lombardia per lanciare la candidatura e il programma' del leader del carroccio aspirante governatore. Lo fa sapere il segretario della lega lombarda Matteo Salvini, nel giorno in cui le primarie del centrosinistra stanno riscuotendo una massiccia partecipazione. 'La partecipazione dei cittadini - ha osservato in proposito Salvini - e' sempre una buona notizia'.

La bufala dell’affluenza record alle primarie-farsa: partecipazione inferiore rispetto al 2007


di Riccardo Ghezzi

Affluenza record. Code nelle grandi città. Un successone. Questo è ciò che i media italiani hanno fatto credere a proposito delle primarie del centro-sinistra svoltesi ieri, domenica 25 novembre 2012.
Peccato che i numeri dicano ben altro: al di là del fatto che la diffusione del dato ufficiale sull’affluenza stia clamorosamente ritardando, dopo le iniziali stime un po’ grossolane degli “oltre 4 milioni di elettori” il reale numero di partecipanti sembrerebbe attestarsi tra i 3,2 e i 3,5 milioni. Insomma, in linea con le altre due primarie organizzate dal Pd.
Probabilmente i giornalisti non hanno una grande memoria storica, o sono troppo pigri per consultare gli archivi o semplicemente cercare su google.
Lo facciamo noi per loro.
Le primarie del Pd si sono svolte una prima volta il 14 ottobre 2007. Votarono 3.554.169persone, un dato che difficilmente sarà superato dalla consultazione del 2012, nonostante il martellamento mediatico anche attraverso i social network e il presunto appeal di alcuni candidati “rottamatori” come Matteo Renzi. Nonostante anche i dibattiti televisivi, la crisi del centro-destra, la ripresa del centro-sinistra e la corsa alle urne da parte di elettori di centro-destra per votare Renzi. E soprattutto, nonostante queste primarie del 2012 non fossero di partito, ossia finalizzate semplicemente a nominare il segretario del Pd, ma di coalizione, quindi volte a scegliere il leader e candidato premier dell’intero centro-sinistra che a quanto pare ha cambiato nome in “Italia bene comune”, dopo le “fortunatissime” esperienze di Progressisti, Unione e Ulivo.
Nel 2007 i candidati alla segreteria del Pd furono Walter Veltroni, poi vincitore con il 75% delle preferenze, Rosy Bindi, Enrico Letta, Mario Adinolfi e Piergiorgio Gawronski.
Veltroni si è ritirato dalla vita politica dopo la batosta elettorale del 2008, promettendo più volte di scappare in Africa, di Rosy Bindi non vuole sentire parlare nessuno neppure a sinistra, Enrico Letta ogni tanto torna in auge con qualche dichiarazione balzana sullo spread. Eppure, questi cinque candidati sono riusciti a trascinare 3,5 milioni di persone alle urne, impresa che difficilmente sarà eguagliata in questo 2012 nonostante la poca accortezza nel divulgare le notizie da parte dei media.
Le successive primarie del Pd si sono svolte il 25 ottobre 2009, dopo un breve interregno targato Dario Franceschini.
Soltanto tre i candidati: il segretario uscente Dario Franceschini, lo sfidante Pierluigi Bersani e il terzo incomodo Ignazio Marino. Vinse Bersani con il 53%, staccando Franceschini fermatosi al 34%. Affluenza inferiore al 2007: 3.102.709 partecipanti.
Un dato che però non sembra scostarsi più di tanto da questa consultazione del 2012.
Insomma, dove sta questo successo delle primarie del centro-sinistra, se i numeri delle primarie del Pd sono sempre stati questi?
Andiamo ancora più indietro nel tempo, di ben 7 anni. Impensabile chiedere alla stampa italiana una memoria storica così vasta.
Primarie dell’Unione, 16 ottobre 2005: Romano Prodi stravinse su Bertinotti ottenendo il 75% dei voti. Ad andare a votare furono ben 4.311.149 persone.
Nel 2012 circa un milione in meno, aspettando i dati definitivi.
Già, proprio un’affluenza record.

Maroni, noi non aspettiamo Godot

Se qualcuno è interessato si faccia sentire, noi non stiamo ad aspettare Godot": lo ha detto Roberto Maroni riferendosi al Pdl in relazione alle elezioni regionali lombarde, confermando che la Lega "ha già deciso" il suo percorso. A Maroni, che ieri sera a Brescia ha iniziato il tour di presentazione del suo libro 'Il mio nord', è stato chiesto delle parole di Silvio Berlusconi, che ha auspicato una candidatura comune di Lega e Pdl per la presidenza della Regione Lombardia. "Non commento i commenti", ha tagliato corto Maroni. "Noi abbiamo deciso", ha quindi aggiunto di fronte alle insistenze dei giornalisti. Quanto a possibili ulteriori appoggi alla sua candidatura a Governatore, per la quale ha ricevuto mandato dalla Lega di coagulare altre forze politiche e liste civiche, il leader del Carroccio non ha definitivamente chiuso la porta spiegando però di non voler tornare indietro rispetto alle scelte fatte. "Se qualcuno - ha detto - vuole stare con noi, bene. Ma bisogna condividere il nostro progetto, che è 'Prima il nord'

Roberto Cota: Più sport nelle scuole

"Si inizia la giornata con la cerimonia per i 50 anni dell'istituto di medicina dello sport di Torino.

Una riflessione: la pratica sportiva fa bene alla salute e previene molte malattie. Sarà l'uovo di Colombo, ma è bene ricordarselo.

Nelle scuole non si fa sport, oppure lo stesso è praticato soltanto quando si trovano insegnanti sensibili al tema.

Voglio invertire la tendenza. Per questo, stiamo predisponendo una convenzione con il ministero dell'istruzione per far fare tirocinio nelle scuole elementari agli studenti della facoltà di scienze motorie. L'obiettivo è quello di assicurare almeno due ore settimanali di educazione fisica."

domenica 25 novembre 2012

Immigrazione: Munerato a Cancellieri, perché 1.500 euro ad ogni profugo?


''Questo governo non si rende conto, o fa finta di niente, della grave crisi del lavoro che stiamo attraversando. Dare 1.500 euro ad ogni profugo, o regolarizzare con un permesso di soggiorno a chi non ha una occupazione, andra' ad incidere negativamente sulle casse dello Stato realizzando, inoltre, una evidente discriminazione nei confronti dei nostri giovani in cerca di occupazione che non hanno mai usufruito di forme di sostegno al reddito''. E' quanto ha detto in Aula alla Camera, l'on. Emanuela Munerato replicando al Ministro dell' Interno che aveva risposto al question time della stessa parlamentare leghista la quale chiedeva ''la necessita' di procedere al rimpatrio di coloro che si trovano ora sul territorio italiano senza alcun titolo e che il governo d'accordo con le regioni, intenderebbe varare un piano di rientro nei paesi di origine di questi immigrati, attraverso il pagamento del viaggio e la corresponsione di 1.500 euro a carico dello Stato''. 

''In Italia - ha ribadito l'on. Munerato - 1.500 euro sarebbero poco piu' di uno stipendio medio, mentre nei Paesi delle primavere arabe, la cifra equivale a circa un anno di lavoro. Ci chiediamo, vista l'alta percentuale di disoccupazione che italiano in Italia come faranno queste persone senza soldi ne' sostegni a trovare lavoro''. Al ministro Cancellieri la parlamentare della Lega ha voluto stigmatizzare il comportamento del governo che sta operando ''proprio in direzione opposta al bene del Paese, a differenza di quello che ha fatto Roberto Maroni quando era ministro. Voi - ha concluso rivolgendosi sempre al ministro Cancellieri - non state attuando politiche di fermezza per far rispettare le leggi e tutelare la nostra gente. Dobbiamo prima aiutare gli italiani e poi gli altri''.

LOMBARDIA: STUCCHI (LN), CANDIDATURA DI MARONI OLTRE GLI STECCATI

Roma, 6 Novembre - "Sbaglia chi colloca la candidatura di Roberto Maroni a Presidente della Regione Lombardia nel vecchio quadro politico con il quale si è abituati a ragionare da anni. Guardando solo alla classica dicotomia centrodestra-centrosinistra 
non si può infatti capire come sia possibile suscitare consenso, al di là degli steccati e delle casacche di partito".

Così il vice segretario federale e deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi

"La candidatura di Maroni a governatore della Lombardia trova sempre più consensi perché autorevole, in primis, per le qualità politiche da tutti riconosciute, oltre che per l'esperienza maturata sul campo con i prestigiosi incarichi governativi, da ultimo quello alla guida del Viminale, svolti sempre con il massimo impegno e con il raggiungimento di risultati brillanti. Alla guida del Ministero dell'Interno, in particolare, Roberto Maroni ha lasciato un segno indelebile di efficienza e operatività, a cominciare dalla lotta alla criminalità organizzata: un dato noto a tutti, a prescindere dalle latitudini politiche e geografiche. E' proprio per queste sue caratteristiche non deve stupire il fatto che in favore della sua candidatura alla guida del Pirellone si è subito concretizzata la disponibilità di tantissimi importanti esponenti della comunità lombarda, a sostenere in prima persona la sua competizione elettorale. Una vera e propria alleanza in rappresentanza di una società che non vuole rassegnarsi, fatta da persone attive nel mondo dell'industria, del commercio, del sindacato, del volontariato e di tutto ciò che costituisce l'essenza vitale delle nostre realtà locali. Per la Lombardia quindi - conclude Stucchi - si tratta della migliore scelta possibile, che vede da una parte la Lega Nord dare la propria massima copertura politica con la candidatura del suo Segretario Federale e, dall'altra, la comunità lombarda rispondere positivamente riconoscendosi pragmaticamente in un candidato che ne impersonifica le migliori qualità e virtù.

ETICHETTATURA: VALLARDI, ''APPROVATA NOSTRA LEGGE, CITTADINI SAPRANNO FINALMENTE COSA MANGIANO''

''Finalmente i cittadini sapranno cosa comprano e soprattutto cosa mangiano. Al massimo fra 60 giorni su ogni prodotto alimentare venduto nel nostro Paese i consumatori troveranno il luogo di produzione, l'azienda produttrice la data, la veridicità del contenuto''. Parola di Gianpaolo Vallardi sena
tore leghista e primo firmatario del disegno di legge sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari, approvato all'unanimità in sede deliberante oggi pomeriggio in commissione agricoltura del Senato. Il provvedimento passa ora all'esame della camera.

''Fino a oggi era possibile -prosegue Vallardi- spacciare per made in Italy anche un alimento che per l'80% era prodotto all'estero. La contraffazione secondo le stime delle associazioni di categoria costa alle aziende agricole 164 milioni di euro al giorno: è chiaro che gli agricoltori non aspettano altro che mettere la parola fine a questo bollettino di guerra''.

'Il nostro provvedimento rende immediatamente attuativa la legge 3 del 2011 meglio conosciuta come legge Zaia, purtroppo stoppata dagli interessi dei grandi cartelli e delle multinazionali. L'unica vera risorsa del paese è l'agricoltura, è doveroso valorizzarla e proteggerla: per questo è obbligo del Governo e del Parlamento rendere al più presto operativa la legge sull'etichettatura per tutelare la salute dei cittadini e un settore trainante della nostra economia troppo spesso trascurato"

sabato 24 novembre 2012

ZAIA: Il referendum per l'indipendenza del Veneto ''e' essere coerenti con le proprie idee, non e' una sfida''


 - Il referendum per l'indipendenza del Veneto ''e' essere coerenti con le proprie idee, non e' una sfida''. Lo ha precisato Luca Zaia, governatore del Veneto, che davanti ai magistrati della Corte dei Conti ha rilanciato la prospettiva del referendum per l'indipendenza del Veneto.


''Questa e' la volonta' di un territorio che e' disposto anche a chiedere l'indipendenza e che merita un regime di trattamento che sia degno di questo nome. Lo dico perche' il movimento federalista e' centripeto, il non federalismo e' centrifugo, per cui se vogliamo risolvere i problemi importanti del Veneto bisogna dare federalismo e autonomia.


Siccome la direzione del governo sembra opposta, cosa aspettarsi'? Spero che vada a casa e si risolva il problema''.

Tagli posti letto ospedale, piu’ colpite Lombardia, Emilia e Lazio


Sono Lombardia, Emilia Romagna e Lazio le regioni che dovranno ridurre piu’ posti letto ospedalieri, sia in termini relativi che assoluti, in virtu’ della spending review.

Lo si evince dallo schema di regolamento sulla “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, inviato alla Conferenza Stato-Regioni dal Ministro della Salute Renato Balduzzi di concerto con il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli.

L’Emilia dovra’ tagliare 2.543 posti letto (2.007 per acuti e 536 per post-acuti); la Lombardia 2.337 (1.426 per acuti e 911 per post-acuti) e il Lazio 1.963 (1.644 e 319). L’Umbria e’ l’unica Regione che potra’ aumentare i posti letto in entrambe le tipologie (453 posti complessivi in piu’).
In Piemonte diminuiranno i posti per post-acuti e potranno aumentare quelli per acuti. Le Regioni rimanenti (Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) al contrario potranno aumentare i posti per post-acuti e dovranno diminuire quelli per acuti. In sei di queste Regioni (Liguria, Toscana, Abruzzo, Campagna, Puglia e Sicilia) il numero dei posti letto, per effetto del gioco dei saldi, potra’ complessivamente aumentare .

venerdì 23 novembre 2012

Lega: Maroni, centrodestra come lo conoscevamo non esiste piu



"Il centrodestra come lo conoscevamo non esiste piu'". Lo ha detto oggi a Verona il Segretario della Lega Nord, Roberto Maroni.
Per Maroni la Lega dovra' essere "il punto di riferimento di chi e' al nord e crede nel nord". Maroni ha spiegato che non e' "interessato al tema delle alleanze, ma a quello delle cose da fare".

Ddl diffamazione: Maroni, mai giornalista in galera. Da Lega Nord errore

L'emendamento della Lega Nord che prevede il carcere per i giornalisti ''e' stato solo un errore. Ma fatto in buona fede. Nessuno andra' in galera. La liberta' di stampa e di opinione sono nel Dna della Lega Nord''. Lo sottolinea, in un'intervista al quotidiano ''Il Giornale'', il segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni.

L'ex ministro spiega l'accaduto: ''Avevo spiegato al capogruppo Federico Bricolo che la nostra posizione era assolutamente contraria al carcere. In Commissione c'e' stato un corto circuito perche' il senatore della Lega Sandro Mazzatorta si e' accorto che dal testo erano state cancellate le norme a tutela del diffamato''. Ne consegue ''una provocazione'', ma pur nella consapevolezza che ''nessun giornalista deve andare in carcere''. Tuttavia ''con il voto segreto, l'emendamento e' stato usato da chi voleva affossare la legge''.

Ma per Maroni c'e' comunque tempo per rimediare: ''Nella conferenza dei capigruppo abbiamo appoggiato la richiesta del presidente Gasparri di mantenere in calendario il provvedimento sulla diffamazione anche la prossima settimana''. E a chi gli fa notare che il clima politico non sembra quello giusto, il segretario federale del Carroccio risponde: ''Volendo si puo' fare''.

Maroni:pronto a lasciare Roma se la Lega mi candida alla Lombardia


















«Se la Lega mi chiedesse questo sacrificio, di candidarmi governatore della Lombardia, io sono pronto a farlo anche dimettendomi domani dal parlamento di Roma».
Lo ha detto Roberto Maroni dal palco di una festa del Carroccio. «Stiamo già lavorando al programma per la Regione Lombardia», ha aggiunto il segretario della Lega per il quale «questa è la madre di tutte le battaglie», perché permetterebbe di «realizzare il sogno» di guidare le principali regioni del Nord tutte insieme.

FALSE FRASI RAZZISTE IN INTERNET, LA LEGA ANNUNCIA QUERELA


“La Lega Nord ha dato mandato ai propri legali di denunciare tutti coloro che stanno diffondendo via Internet, accostati al simbolo della Lega Nord, frasi deliranti mai scritte né pronunciate da alcun nostro esponente quali “i meridionali sono per me come erano gli ebrei per Hitler e vanno messi nei forni crematori”. Essendo già risaliti ad alcuni degli autori di queste squallide falsificazioni, annunciamo fin da oggi che chiederemo risarcimenti per centinaia di migliaia di euro, che verranno poi devoluti in beneficenza”.

Così Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Lombard

giovedì 22 novembre 2012

Lega di Cassano, Sempre a Testa Alta (Gazzetta e Giorno)



Governo. Bersani: "Primo mio atto cittadinanza a figli degli immigrati"

La proposta del segretario del Pd intervenuto a Radio Anch'io.

Roma, 10 novembre 2012 - "La prima cosa che faro' al governo sara' assicurare che chi nasce qui figlio di immigrati e' italiano.

Lo ha detto il segretario del Pd intervenuto a Radio Anch'io.

Bersani ha indicato, parlando di quelli che saranno i primi tre temi di un eventuale esecutivo da lui guidato, la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia "e le altre due saranno una sorpresa".

Poi, incalzato, ha preannunciato il tema del lavoro e "una lenzuolata sulla moralita'". Quanto alla riforma del lavoro del governo Monti, Bersani ha sottolineato che "si e' risposto troppo limitatamente al problema dei precari".

GOVERNO: STUCCHI, CON LA DOPPIA TORNATA ELETTORALE TIRA LA VOLATA A BERSANI


"Adesso che Monti e i suoi ministri hanno gettato la maschera, dimostrando al popolo come da tecnici si può anche essere servitori di una causa politica, quella del Pd, tutto è più evidente". 


Così in una nota il vice segretario federale e deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi


"Indire una doppia tornata elettorale, per le Regionali a febbraio e per le Politiche più avanti - aggiunge l'esponente leghista - anche a costo di buttare dalla finestra quattrini pubblici sottratti con tasse assurde a famiglie che non arrivano alla fine del mese o alle imprese che sono costrette a chiudere, è un operazione che non serve a nessuno, se non a Bersani per tirargli la volata a Palazzo Chigi".

BENE UE SU BLOCCO AGEVOLAZIONI PER CALAMITA’


“L’indagine della Commissione Europea sulle misure varate a favore delle imprese colpite da calamità naturali è un atto dovuto che va nella direzione della trasparenza e del rispetto delle regole sostenuta dalla Lega Nord”. 

Lo dichiara il deputato della Lega Nord, Gianni Fava, responsabile federale del dipartimento Sviluppo Economico.

“Un controllo capillare sugli stanziamenti significa maggiori risorse per chi realmente ha subito danni alla propria azienda, e l’esenzione da questo provvedimento per i territori dell’Emilia Romagna colpiti dal terremoto dimostrano la correttezza e l’onestà di questa indagine. In questo Paese bisogna capire che è finita l’epoca dei finanziamenti a pioggia e degli aiuti di Stato, soprattutto per i furbetti che lucrano a scapito degli onesti imprenditori”.

mercoledì 21 novembre 2012

Maroni, a prossime elezioni puntiamo al 10%

Alle prossime elezioni nazionali "io punto almeno all'8-9-10%. Mai porre limiti alla crescita e all'ambizione". Cosi' Roberto Maroni, segretario federale della Lega Nord sugli obiettivi del Carroccio per le prossime elezioni. Ospite di 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio, in onda questa sera su Raitre, Maroni si e' detto "soddisfatto di dove la Lega e' posizionata, e' oltre il 6%".

Alla domanda di Fazio che gli chiedeva se teme che i voti della Lega vadano verso il movimento di Beppe Brillo, Maroni ha risposto che "probabilmente ci sara' qualche leghista che votera' Grillo, ma noi siamo ben posizionati e la mia ambizione e' convincere gli elettori di Grillo a votare per la Lega perche' noi abbiamo un progetto per il Nord".

Il segretario federale del Carroccio ha inoltre spiegato che sulla ricandidatura del presidente del movimento, Umberto Bossi, decidera' l'Assemblea Federale che dovrebbe riunirsi in anticipo rispetto all'appuntamento fissato a febbraio. Maroni ha poi sottolineato che "con Bossi ci sentiamo. E' un grande amico, e' il mio fratello maggiore e il legame che abbiamo va al di la' di quello che e' successo".

No di Bruxelles all' albero di Natale, "offende i non cristiani





Le autorità di Bruxelles hanno preso la decisione di mettere sulla piazza centrale della città al posto dell'albero di Natale tradizionale una installazione digitale.

La decisione ha provocato le proteste tra gli utenti dei socialnetwork. La situazione si è surriscaldata dopo il commento di un componente del Consiglio comunale, Bianca Debaets, che ha spiegato la scelta dei motivi religiosi: l'albero di Natale, simbolo cristiano, potrebbe offendere i sentimenti religiosi dei rappresentanti di altre confessioni.

Un blogger chiede: “Dove arriveremo in questo modo? Cancelleranno le uova di Pasqua, perché ricorderanno la resurrezione?”

DDL STABILITA': LEGA A GRILLI, SCENDONO TASSE? 8 SU 10 PAGANO FINO A 400 EURO IN PIU'

''Gaia e gioiosa l'affermazione al Tg1 di Grilli, ma abbiamo preso a campione una decina di dichiarazioni e otto su dieci pagano di piu', dalle 100 alle 400 euro senza considerare l'aumento dell' Iva. Quindi sinceramente fatico a capire di quale equita' parli Grilli. Ormai, nonostante la bolla mediatica che impedisce anche le ovvie critiche al governo, chiunque ha capito che siamo di fronte all' ennesima manovra che aumenta le tasse''. E' la replica della Lega Nord con Massimo Garavaglia responsabile del Dipartimento Fisco, Finanze ed Enti Locali a Grilli che parla della legge di stabilita' al Tg1 e dice che il provvedimento fara' scendere le tasse. ''Certo - riconosce Garavaglia che e' a Bologna per un tavolo di confronto al congresso dell' Anci - il ministro Grilli dice che e' aperto alle modifiche in parlamento a saldi invariati, ma questo 
e' ovvio perche' parliamo di legge di stabilita'. Tuttavia, questa ennesima mazzata fiscale rischia di essere l'ultima per il sistema Paese anche perche', e qui siamo veramente preoccupati, i tagli alla spesa sono lineari e vanno al solito a colpire enti locali che hanno gia' fatto l'impossibile per far quadrare i conti''. Garavaglia prende spunto dall' annuncio del governatore della Puglia sul patto di stabilita': ''A questo punto, dato che Vendola ha deliberato l'uscita del patto di stabilita' e il governo ha dato quasi un miliardo di euro alla Sicilia per consentire di superare il vincolo del patto', siamo al 'tana liberi tutti'. Perche' mai - si chiede il senatore della Lega - amministrazioni virtuose dovrebbero rispettare il patto di stabilita'?''. Un esempio il vicepresidente della Bilancio a Palazzo Madama lo fa con il suo comune, Marcallo in provincia di Milano: ''ha 1 milione e 800 mila euro nella cassa centrale che non puo' spendere. Dovesse sforare il 'patto' dovrebbe rinunciare ai trasferimenti dello Stato. La bellezza di 80 mila euro su un bilancio di 7 milioni e passa quando un comune analogo, Tropea, riceve trasferimenti per 1 milione e mezzo a parita' di abitanti. Ovvio - e' infine la provocazione del parlamentare della Lega - che sforiamo e spendiamo tutto il milione e 800 mila euro che abbiamo in cassa e rinunciamo agli 80 mila. Di fatto siamo gia' indipendenti da questo Stato''.

martedì 20 novembre 2012

Maroni:"Bene l'election day ma si facciano sentire presto"


Il leader del Carroccio coglie subito l’apertura e punta ad arrivare a un accordo lampo per essere in campo. Nella sede di via Bellerio già pronti 80 nomi per la lista Lumbard





«Se qualcuno è interessato, si faccia sentire: noi non stiamo ad aspettare Godot». Da Brescia, arriva la risposta di Bobo Maroni al Cavaliere, che nella visita a Milanello per incontrare la squadra rossonera aveva tagliato corto: in Lombardia bisogna continuare l’alleanza con la Lega. Come dice Albertini, due più due fa quattro, quindi se il Pdl ci tiene così tanto a ripresentarsi con il Carroccio dovrà convergere sul nome di Maroni. 

Il leader della Lega non può che condividere, così mette all’incasso l’uscita di Berlusconi (che sembra scaricare in modo definitivo l’ex sindaco) e invita il Pdl a rompere gli indugi. Anche con parole di apertura: «Io sono un uomo del dialogo, mi piace ascoltare e comprendere la ragione degli altri. Con il Popolo delle Libertà questo dialogo non è mai venuto meno. Ma - ha puntualizzato - il dialogo non vuol dire cedimento». A riprova di ciò, sempre Maroni spiega di essersi sentito con Berlusconi: «L’ho chiamato e mi ha detto che dovevamo vederci per parlare di elezioni. E io gli ho risposto 'no, parliamo di Milan'».

Comunque sia la sostanza è che Godot non lo aspettano, in via Bellerio, dove lunedì il plenipotenziario lombardo Matteo Salvini sottoporrà al segretario federale gli ottanta nomi della lista 'Maroni presidente', composta da non leghisti. Sulla scia di quel modello Verona evocato un giorno sì e l’altro pure per annunciare che, con o senza il Pdl, la Lega in Lombardia si presenterà comunque in coalizione con una o più liste (ci saranno anche delusi del Pdl, e perfino qualcuno vicino al centrosinistra).
Pdl si dia una mossa. Ancora Maroni: «Se qualcuno vuole stare con noi bene, ma deve condividere il nostro progetto di 'Prima il Nord'». 

Nel frattempo le notizie che sono arrivate da Roma sull’election day lo hanno galvanizzato: «Nessuno credeva che si sarebbe fatto e si sbagliava, dovete dar retta alla nostra saggezza, anche quando dico che il candidato in Lombardia sarà della Lega». Il leader del Carroccio ha spiegato ai suoi che con il voto accorpato si aprono nuove prospettive per tutto il centrodestra. Perché Pdl e Lega si ritrovano servite sul piatto d’argento l’occasione per tornare a marciare uniti, ovviamente previo accordo con l’ex presidente del Consiglio. Un patto che prevede una Lega pronta a sostenere il candidato premier pidiellino, e in cambio il Pdl che sostiene Maroni in Lombardia.

Federalismo: Veneto, Ddl Zaia per Tfr, scuole e universita' regionali

Tre disegni di legge regionali da presentare in Parlamento per una ''regione ordinaria differenziata''. Li hanno presentati il Governatore del Veneto, Luca Zaia, e il docente Luca Antonini, dell'Universita' di Padova, che a capo di una Commissione di studiosi ha verificato le possibilita' di sfruttare gli articoli 116, 118 e 119 della Costituzione per ulteriori prerogative al Veneto. ''Se i nostri ddl dovessero essere approvati - esemplifica Zaia - avremo soprintendenze, scuole e universita' regionali, ma anche un nostro Tfr''.

Un'operazione da 5 milioni di euro aggiuntivi nelle casse della Regione, tali da movimentare altri 10 milioni di indotto. Zaia l'ha definita una ''rivoluzione ghandiana, pacifica''. Esemplificando per quanto riguarda il trattamento di fine rapporto, ha spiegato che ''i lavoratori veneti, invece di consegnare a Roma la quota spettante di Tfr, remunerata all'1%, potrebbero dirottarla alla Regione, che investirebbe questi soldi in opere pubbliche''. E che - ha aggiunto Zaia - ''non dovrebbe pagare il 7-8% di interessi, come oggi richiede il project financing, ma garantire una redditivita' maggiore ai propri lavoratori''. Zaia ha precisato che i tre disegni di legge saranno al piu' presto portati in Consiglio regionale per l'approvazione. ''Con queste proposte - ha spiegato Antonini - non si chiede di fare diventare il Veneto una regione a statuto speciale - progetto politicamente utopico - ma che vengano attribuite al Veneto alcune delle competenze che sono gia' state riconosciute ad altre Regioni speciali. Zaia, dal canto suo, ha osservato che ''se, per ipotesi, tutte le regioni italiane adottassero gli standard di spesa del Veneto, potremmo gia' oggi ottenere risparmi per quasi 28 miliardi l'anno, poco meno del 2% del Pil, che potrebbero essere dirottati sugli investimenti e sui servizi per famiglie e imprese. In particolare il 60% del risparmio teorico (quasi 17 mld) riguarderebbe la gestione del personale, con una diminuzione netta di oltre 523 mila dipendenti, che limiterebbe la dimensione del personale pubblico a piu' di 3 milioni (a fronte dei 3,6 attuali).

Legge stabilita': Lega Nord, rifinanziati esuli Istria, Fiume e Dalmazia

''E' stato approvato un emendamento alla legge di stabilita' che riprende la richiesta della Lega Nord di rifinanziare la minoranza italiana in Slovenia e Crozia e gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia nel nostro Paese. E' una questione di giustizia storica e sociale per la quale la Lega Nord si e' battuta con grande convinzione''. Lo rendono noto con soddisfazione i deputati della Lega Nord Massimiliano Fedriga, Massimo Bitonci e Roberto Simonetti, impegnati in commissione Bilancio sulla Legge di stabilita'.

La UE regala 81 mln di euro all’Albania per sostegno riforme


– La Commissione Ue ha stanziato 81 milioni di euro per sostenere le riforme intraprese dall’Albania nel processo d’integrazione europea. Il nuovo pacchetto di risorse comunitarie sara’ destinato in maniera particolare ai settori della giustizia, della pubblica amministrazione e della lotta contro la criminalità organizzata.
Tra gli obiettivi di Bruxelles ci sono anche il miglioramento delle infrastrutture nel settore dei trasporti e il rafforzamento delle capacita’ della polizia e dei controlli fiscali. I fondi sono stati stanziati attraverso il programma annuale dello Strumento di assistenza pre-adesione (Ipa) dell’Ue.

lunedì 19 novembre 2012

Terremoto del Belice, a 44 anni di distanza la Camera stanzia 10 milioni

Lo prevede un emendamento del deputato siciliano Giuseppe Mariniello del Pdl. I fondi serviranno a definire i contenziosi in atto e a ripartire i contributi attraverso un decreto del ministero delle Infrastrutture. Le risorse verranno prelevate dal Fondo per lo Sviluppo e la coesione.
A 44 anni di distanza il terremoto del Belice ha ancora effetti sul bilancio italiano. Non si tratta di pochi spiccioli ma di 10 milioni di euro. Lo prevede infatti un emendamento a firma di Giuseppe Marinello, deputato siciliano del Pdl e approvato dalla commissione Bilancio della Camera che ha all’esame la Legge di Stabilità. Per quanto riguarda le risorse ai quattordici paesi della Valle, esse serviranno anche a definire i contenziosi ancora in atto e a ripartire i contributi attraverso un decreto del ministero delle Infrastrutture.
Poiché come ha anche chiarito il ministro dell’economia Vittorio Grilli la coperta è corta e c’è sempre bisogno di trovare una contropartita economica, in questo caso i soldi arriveranno da un taglio corrispondente del Fondo per lo Sviluppo e la coesione. Soldi che di solito vengono usati per interventi speciali. Nuove polemiche in vista, quindi, dopo i tagli alla sanità con la perdita di più di 7mila posti letto o l’aumento dell’Iva, senza scomodare la questione, per fortuna risolta, dei malati di Sla anch’essi colpiti dalla mancanza di fondi.
Il sisma all’epoca provocò circa 370 morti, mille feriti e oltre 70mila senzatetto e le sue sfortunate vittime sono venute alla ribalta in maniera ciclica, perché ogni governo che si alterna al potere usa la leva delle accise per reperire fondi in maniera celere. Tasse che per il terremoto avvenuto il 15 gennaio del ’68 ammontarono nel momento della loro introduzione a 10 lire e che sono tuttora applicate.

Maroni, tu vo fà il siciliano: "Statuto speciale in Lombardia


Il segretario nella sua corsa al Pirellone ha un'idea:"Lo statuto siciliano in Lombardia".E intanto si rivede in Beppe Grillo:"Lui come me"

Maroni, tu vo fà il siciliano:
"Statuto speciale in Lombardia"












Maroni lo vorrebbe in tutte le regioni del nord governate dalla Lega. Un progetto federalista che può avere basi siciliane
Roberto Maroni già prima delle elezioni regionali in Lombardiapropone di cambiare lo statuto. E non ne vuole uno qualunque. Vuole lo Statuto siciliano. "Lo statuto della Regione Sicilia   è straordinario, vorrei averlo in Lombardia e vorrei che ci fosse in   tutte le Regioni del nord". Beh se a dirlo è il segretario della Lega nord, bisogna riflettere. Maroni alimenta il sogno federalista proponendo una Lombardia a "Statuto speciale". E su come applicarlo ha le idee chiare: "Tra le altre cose - precisa Maroni -tutte le tasse pagate in Sicilia devono rimanere in Sicilia: non è mai stato applicato, ma se ce l’avessimo noi in Piemonte, Lombardia, Veneto e   nelle altre Regioni, assicuro che sarebbe applicato". Parole non da poco. Maroni mette in luce due punti. Il primo è quello che considera la Sicilia come un modello per il suo impianto legislativo, tanto da volerne importare le regole statutarie. L'altro punto è che indirettamente Maroni riconosce una debolezza del sistema siciliano. Le tasse pagate da Palermo a Ragusa spesso prendono il volo per Roma, uccidendo di fatto l'autonomia concessa dallo statuto. Maroni vuole fare il siciliano. Ma in questa sua Lega 2.0 dopo gli scandali dei mesi passati non si ispira a Giuseppe La Loggia, padre dell'autonomia siciliana. Maroni si specchia in uno che gli ricorda tanto i suoi inzi. "Grillo mi ricorda noi 20 anni fa. La differenza è che noi avevamo un grande progetto che in parte dobbiamo ancora realizzare dato che il sistema ha degli anticorpi: Grillo mi sta simpatico", aggiunge. Ma attende Beppe alla prova dei fatti: "La democrazia è un sistema imperfetto - dice Maroni - dato che  non manda al governo solo chi ha 3-4 lauree, come vediamo col Governo   Monti, con i risultati poi sono quelli che sono". Per Maroni se Grillo  vincerà, sarà chiamato a governare. "Vedremo allora cosa saprà   fare", ha prescisato il segretario della Lega Nord. Intanto mentre si prepara a correre verso il Pirellone sogna lo statuto siciliano. E chissà arancine e cassatine per dessert alla mensa dei dipendenti regionali.

Legge stabilita': Lega Nord, da franchigia 1,7 mld di tasse in piu'



 ''Finalmente dopo due settimane il governo riesce a produrre le prime tabelle della legge di stabilita': balza all' occhio la prima vera fregatura di 1,7 mld che deriva dalla franchigia posta a 250 euro sugli oneri detraibili''. Lo dice il senatore della Lega Nord, Massimo Garavaglia.

''Una fregatura doppia soprattutto per i redditi piu' bassi che difficilmente raggiungono quell' importo per tutte le voci detraibili'' aggiunge. Si conferma quindi, per la Lega Nord ''il carattere regressivo di una manovra che colpisce soprattutto i redditi piu' bassi gia' penalizzati dall' aumento dell' Iva. Inoltre - rileva Garavaglia - sara' interessante capire come funzioni la Tobin tax che dovrebbe produrre un miliardo di gettito gia' da gennaio 2013 e ci interessa capire l'impatto dei tagli lineari, in particolare alla voce sanita', sui bilanci degli enti locali e quindi sulle tasche dei cittadini. Insomma, finalmente da domani si puo' analizzare un testo vero, cui faremo le pulci - conclude il parlamentare della Lega - anche se ormai e' chiaro che si tratta dell'ennesima manovra tutta tasse''.

domenica 18 novembre 2012

Manifesti Lega Nord:"Monti, Pd e Pdl tradiscono Varese"



Manifesti Lega Nord:"Monti, Pd e Pdl tradiscono Varese"

Un attacco frontale per fare capire chi potrebbe avere responsabilità soggettive e chi invece vuole prendere le distanze da un cambiamento che non piace, non porterà risparmi (quantomeno al Nord e a Varese in particolare) e rischia di comportare un caos amministrativo a svantaggio dei cittadini. 

"Io amo la mia Provincia" è la nuova campagna di comunicazione avviata dalla segreteria provinciale della Lega Nord Varese per difendere la città giardino e il suo ruolo di capoluogo nell'ambito dell'accorpamento previsto dal Decreto legge del Governo Monti.

PRIMA FASE SUI SOCIAL NETWORK

La prima fase è quella di un'immagine che in queste ore ha iniziato a circolare su Internet attraverso Facebook,partendo dai profili del segretario federale Roberto Maroni e del segretario provinciale Matteo Bianchi.
Lo slogan è accompagnato da un grande cuore rosso e dalla scritta "Monti Pd-Pdl tradiscono Varese". 
Un attacco alle decisioni del presidente del Consiglio e dei due partiti, accusati dal Carroccio di responsabilità e immobilismo nella difesa di Varese capoluogo.

BIANCHI: LA LEGA NON C'ENTRA

"La Lega Nord vuole prendere le distanze da quello che sta accadendo - spiega il segretario provinciale di Varese Matteo Bianchi -. In particolare i parlamentari varesini di Pd e Pdl stanno facendo i soldatini, prontiad appoggiare Monti nel tradire il nostro capoluogo. Noi ribadiamo la sua centralità e vogliamo far sapere ai cittadini chi saranno i responsabili della perdita della nostra autonomia: quelli di Pd e Pdl se voteranno la trasformazione del Decreto in Legge nelle aule del Parlamento".

TERRITORIO TAPPEZZATO
L'immagine diventerà un manifesto che dalla prossima settimana sarà affisso in tutta la provincia.


'Ndrangheta: Salvini, lotta crimine primo punto programma Maroni

"Questa gente non deve avere pace e non avra' piu' pace in Lombardia, soprattutto se il nuovo Governatore della Regione sara' Roberto Maroni. La lotta al crimine organizzato, la guerra senza quartiere a tutte le mafie e' il primo punto del programma elettorale di Maroni presidente". E' quanto sostiene il segretario nazionale della Lega Nord-Lega Lombarda, Matteo Salvini, commentando l'operazione contro la 'ndrangheta messa in campo a Como e a Reggio Calabria, durante la quale sono state arrestate 39 persone.
A questo proposito, Salvini ha voluto esprimere "grande soddisfazione per questa operazione e faccio i miei complimenti alle Forze dell'Ordine, all'Arma dei Carabinieri e ai magistrati che con il loro lavoro l'hanno resa possibile".

IN ITALIA IL 68,3% DEI PROFITTI FINISCE IN TASSE. E QUESTO NON E' UNO STATO LADRO?

Chi fa impresa in Italia deve confrontarsi con procedure lunghe, inefficienti e costose e il nostro peese e' al 73simo posto nel mondo per facilita' di fare impresa. 

E' quanto emerge dal Rapporto Doing Business in Italia 2013, elaborato dalla Banca Mondiale e dall'International Finance Corporation. Dall'analisi emerge che nel complesso le tasse per le imprese italiane ammontano al 68,3% dei profitti e che in un anno si devono prevedere 15 pagamenti, per un totale di 269 ore dedicate agli adempimenti.

DIFFAMAZIONE: BRICOLO "NO AL CARCERE PER I GIORNALISTI"

"Nella conferenza dei capigruppo abbiamo appoggiato la richiesta del presidente Gasparri di mantenere in calendario il provvedimento sulla diffamazione anche la prossima settimana". Lo dichiara Federico Bricolo, capogruppo della Lega Nord al Senato. "L'emendamento approvato ieri con voto segreto ha confermato - spiega Bricolo - cio' che tutti sapevano e cioe' che il testo uscito dalla commissione non aveva una maggioranza in Parlamento. Questo pero' non vuol dire che non si debba piu' affrontare il tema. Al contrario noi siamo convinti che discutendo serenamente e in modo approfondito si possa arrivare all'approvazione nei due rami del Parlamento di un testo che tolga definitivamente il carcere per i reati di diffamazione a mezzo stampa introducendo sanzioni significative e che allo stesso tempo tuteli il diffamato con diverse misure a cominciare dalla rettifica che deve essere adeguata immediata e obbligatoria".

sabato 17 novembre 2012

Un anno di governo Monti: tutti i numeri del disastro, dal debito pubblico alla disoccupazione


Riccardo Ghezzi

Se l’obiettivo del governo tecnico guidato da Mario Monti era solo quello di far calare spread e i rendimenti sui titoli di Stato, allora la missione può dirsi compiuta. In un anno, da novembre 2011 a novembre 2012, il differenziale tra btp italiani e bund tedeschi è effettivamente sceso, così come gli interessi sui Btp 10 anni, i Bot 12 mesi e i Ctz.
Il problema è che tutto questo è costato caro all’Italia, soprattutto alla parte produttiva del Paese. Calata la produzione industriale, calato in modo vertiginoso il pil, crollati consumi della famiglie e retribuzioni, diminuiti i mutui erogati per l’acquisto di prime case e i prestiti alle famiglie e alle aziende. In compenso è aumentata la disoccupazione, il debito pubblico si appresta a sfondare quota 2000 miliardi e il rapporto debito pubblico su Pil si avvia a toccare il massimo storico del 126%: il precedente record, correva l’anno 1995, si era fermato a 121%, prima di scendere fino al 103% negli anni 2003 e 2004 in cui era premier il tanto vituperato Berlusconi. Quota 103% che, a onor del vero, è stata toccata anche nel 2007 con Prodi.
Insomma, un vero disastro. L’Italia si è impoverita per difendersi dallo spauracchio spread, il cui abbassamento non dipende però dall’azione di governo ma piuttosto da quella ben più consistente della Bce: anche con Monti al timone dell’Italia, infatti, lo spread ha più volte superato quota 500, sia a dicembre-gennaio sia a luglio di quest’anno.
Numeri impietosi. E i dati sono attendibili, in quanto diffusi dall’Ufficio Studi del Sole 24 Ore e basati su rapporti di Istat e Bankitalia.
Il bollettino di guerra è ben visibile scorrendo la tabella che alleghiamo: da notare soprattutto il boom del debito pubblico e l’aumento della percentuale di disoccupati in un solo anno, da 9,30% a 10,80%. Altrettanto tremendo il calo costante dei consumi delle famiglie.
A voi la tabella:




AUTISMO: GARAVAGLIA, PRESENTATO PROGETTO A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE

Un progetto sperimentale per sostenere la famiglia in difficoltà con in carico un figlio autistico e i diversi operatori che agiscono in modo parallelo e trasversale, al fine di garantire la qualità della vita della persona autistica che vive al domicilio rispondendo in modo innovativo e adeguato alle necessità con la presa in carico globale personalizzata, sperimentando il “Case Management” territoriale. Il comune di Marcallo con Casone e' il centro pilota di questo progetto, presentato insieme alla piu' grande Asl d'Europa, la Milano 1 e si avvale della collaborazione scientifica dell’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone con il Dott. Lucio Moderato responsabile scientifico del progetto. ''Tale progetto - ha spiegato il sen. Massimo Garavaglia, tra 
gli ideatori del progetto socio-scientifico - della durata di 18 mesi, si inserisce, a pieno titolo, nel disegno di integrazione sinergica tra i servizi che favorisce l’efficace realizzazione del “prendersi cura”, perché integra
gli aspetti sanitari all’interno di una visione più ampia che abbraccia anche le componenti sociali la nostra Asl negli anni ha realizzato''. Questo progetto si pone come logica evoluzione del progetto finanziato da Regione Lombardia e terminato nel 2010 “Rete Autismo Asl MI1'' e vede coinvolti, attraverso specifici protocolli di collaborazione, sia soggetti pubblici, che privati e del privato sociale come la Asl, Uonpia, Istituto Sacra Famiglia, Rete Cdd locali, Angsa, Sportelli Fragilità, Unità Disabili Pdz, strutture e istituzioni scolastiche. 

''Il Case Manager - ha sottolineato il sen. Garavaglia - organizza tutti gli interventi per permettere la permanenza della persona autistica nel proprio domicilio (laddove possibile) evitando interventi costosi, inappropriati e con scarso livello di efficacia, valorizzando la prevenzione, il mantenimento e il recupero delle potenzialità residue che permettono alla persona autistica di non essere istituzionalizzate. Tale intervento si esplica in linea con l’integrazione sociosanitaria così come evidenziata dal Piano Regionale della Salute e dal Piano delle Politiche Sociali, nei quali viene considerata una strategia fondamentale per garantire la copertura di bisogni socio-sanitari complessi, che vedono agire accanto a determinanti sanitari anche e in particolar modo, per quanto riguarda le persone autistiche, interventi psicoeducativi strutturati ''.

venerdì 16 novembre 2012

Regionali: Lega Nord, emendamento a legge stabilita' per election day

''La Lega Nord presentera' un emendamento alla legge di stabilita' in cui e' previsto, grazie all'election day, un risparmio di cento milioni di euro per le casse dello Stato da destinare a famiglie e imprese''. Lo scrivono in una nota congiunta i deputati della Lega Nord Massimo Bitonci, Roberto Simonetti, Raffaele Volpi e Maurizio Fugatti.

''Non si capisce perche' - dicono -, in un momento in cui vengono chiesti continui sacrifici ai cittadini, la politica debba buttare dalla finestra una valanga di soldi pubblici che potrebbero essere risparmiati accorpando le elezioni regionali con le politiche''.

Città metropolitana veneta, Zaia divide i sindaci: contrarie Venezia e Belluno





VENEZIA - Una città metropolitana di Venezia di cui facciano parte non solo Padova e dintorni, ma tutti i 581 comuni del Veneto. La proposta del governatore Luca Zaia per evitare di spaccare la regione, ossia di avere da una parte i favoriti della futura "Città Stato" e dall’altra i cittadini di serie B ancora più penalizzati, fa discutere i sindaci. C’è chi appoggia la proposta, chi tentenna, chi la boccia. Di certo, a due giorni dalla decisione del Governo sul riordino delle province, il dibattito si riaccende.


Approva la proposta di Zaia il collega leghista Gian Paolo Gobbo: per il sindaco di Treviso «la vera area metropolitana è la PaTreVe per le interconnessioni già esistenti e per i progetti di gestione dei servizi. Io penso a tre macroaree - dice Gobbo - La PaTreVe più Rovigo, Vicenza con Verona, Belluno. Il che di fatto coincide con l’area unica di cui parla Zaia». Non ci sarà a Treviso una convocazione del consiglio comunale per deliberare il passaggio con Venezia, come invece sta avvenendo nel padovano: «Vediamo prima cosa fa il Governo».


Si arrabbia, invece, Giorgio Dal Negro, presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni veneti: «Zaia poteva pensarci prima. Certo, la responsabilità non è del governatore, ma del consiglio regionale che non ci ha ascoltato ed è arrivato a decidere di non decidere: noi avevamo proposto di salvare Treviso con pochi metri quadri in più, di puntare sulla specificità di Belluno, di unire Padova e Rovigo. Adesso andrà a finire che il Governo, il cui scopo è diminuire gli enti, farà tre enti: le due province di Vicenza e Verona, poi caccerà tutti gli altri nella città metropolitana di Venezia. L’avevamo detto ai 60 consiglieri regionali, ora vadano tutti i 60 a consolarsi in Chiesa».


La proposta di Zaia non trova sponda in Giorgio Orsoni: «Il suo è un modo elegante per dire di no alla città metropolitana - dice il sindaco di Venezia - Pensare che tutta la regione possa essere città metropolitana è una vecchia idea di alcuni ambienti e forse cerca anche di recuperare un ruolo centrale della Regione. Capisco che Zaia voglia porsi il problema del resto del territorio, ma lo deve affrontare la Regione. E, comunque, la città metropolitana di Venezia potrà portare un beneficio anche al resto del Veneto». Venezia potrebbe "annettere" Padova prima e seconda cintura urbana - dice Orsoni - e «un’appendice di Treviso, ma non certo fino a Vittorio Veneto. Bisogna partire dale relazioni esistenti, ben fotografate da uno studio dell’Ocse».


Di andare con Venezia neanche ci pensa Jacopo Massaro, sindaco di Belluno: «Non convocherei il consiglio comunale per deliberare di far parte della città metropolitana, noi siamo un territorio montano e abbiamo bisogno della nostra provincia, di un ente intermedio, soprattutto per contrastare lo strapotere dei nostri confinanti, Regioni e Province a statuto speciale». Non tutti, nel bellunese, la pensano così: il bastian contrario è Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, fedele al programma del 2008 del Pdl che dice abolizione delle Province. «Sono l’unico che non ha difeso la Provincia di Belluno, non sono neanche andato alla manifestazione dei lumini e mi sono piovute non poche critiche addosso: il deputato Maurizio Paniz avrebbe voluto che mi cacciassero, stia tranquillo: sarà lui a essere cacciato». De Carlo non contesta la proposta di Zaia, anzi:«Diciamo che è una provocazione che serve per ridiscutere e soprattutto agire. Di certo questa architettura dello Stato nel 2012 non è più sostenibile, è troppo pesante e la pesantezza ricade sui cittadini: bisogna smantellare le istituzioni che i cittadini percepiscono come inutili, accorpare i comuni, puntare sulle macroaree».


Bruno Piva, sindaco di Rovigo, sta con Zaia: «La mossa di Padova di questi ultimi giorni di passare con Venezia mi ha sconcertato. Sembra che qualsiasi soluzione prospettata sia fatta per penalizzare Rovigo. A me - dice il sindaco - piaceva l’ipotesi di due aree metropolitane, Vicenza con Verona da una parte e la PaTreVe dall’altra. E Rovigo per quanto mi riguarda sarebbe stata più funzionale con Vicenza e Verona, avrebbe potuto costituire la loro "porta d’acqua"». E adesso? «A questo punto - sostiene Piva - direi che fare una sola città metropolitana con tutti i Comuni veneti come ha proposto Zaia, è l’unica ipotesi percorribile».