martedì 26 aprile 2016

MIGRANTI (Meglio dire CLANDESTINI) Vitto e alloggio senza lavorare né studiare: è l’assistenzialismo dei centri di accoglienza.L’esatto opposto del modello tedesco. Il Viminale ha scritto ai sindaci invitandoli a far fare ai richiedenti asilo piccoli lavori per i Comuni. Non è successo quasi nulla

Corriere della SERA


Briatico (Vibo Valentia) Dice di avere diciannove anni, ma ne dimostra dieci di più. Dice che di solito si sveglia alle nove e trascorre le sue giornate in modo semplice: «Manger, dormir, Facebook, un film». Qualche volta, una partita di calcio. Tiene pulita la sua stanza? No: ci pensa la signora Antonella, la donna delle pulizie. Si prepara da mangiare? «No. Vedo il cibo quando è pronto. Io non cucino». Fofana Samba, che si dichiara cittadino del Mali, conduce precisamente questo stile di vita da quando è sbarcato senza documenti dalla Libia a Vibo Valentia nel giugno di due anni fa. Appena riemerso dal riposo del dopopranzo porge una debole stretta di mano, il tablet sottobraccio, attorno a lui tanti altri ragazzi sub-sahariani assorti nei loro smartphone all’ombra dei pini dell’hotel sul mare che oggi li accoglie. Quasi nessuno di loro viene da guerre o persecuzioni, tutti hanno presentato domanda d’asilo politico — con ricorsi e controricorsi — per guadagnare tempo e intanto restare qui. La lentezza della giustizia italiana è il loro più grande alleato.

Migranti a Lampedusa (Ansa/Ferrari)

«Voglio essere un rifugiato»

Fofana sorride con indolenza. «Voglio essere un rifugiato», è la sua posizione. In due anni un piccolo avvocato locale — Vibo Valentia è prossima al record europeo per densità di legali nella popolazione — ha presentato per lui una serie di domande di asilo. Cento euro l’una, pagate con l’argent de pochedell’accoglienza. Tutte respinte fino al ricorso attuale, pendente da mesi, ma Fofana non ha mai fatto lo sforzo di imparare una parola d’italiano. Ha capito anche lui che questo Paese, per inerzia, sta riproducendo con i migranti le peggiori tare dell’assistenzialismo degli anni 70 e 80 del secolo scorso. Forse è la sola risposta che la macchina amministrativa sia in grado di fornire nell’emergenza, se non altro perché è quella che conosce già. Questo è il welfare che dà qualcosa in cambio di niente. È un sistema che distribuisce vitalizi e protezione senza pretendere dai beneficiari lo sforzo di imparare un mestiere, né le leggi o la lingua del Paese ospitante, o anche solo senza chiedere loro una mano a tenere pulita la strada comunale qui fuori. Una perla del Mediterraneo come Briatico ne avrebbe un gran bisogno, ora che ha di nuovo un sindaco accusato di concorso in associazione mafiosa. Non deve per forza finire così, neanche nei Paesi più aperti agli stranieri. Perché il problema non è se accogliere o no, ma come farlo. Il 14 aprile scorso i leader della grande coalizione al governo in Germania sono riemersi da sette ore di negoziati fra loro con un annuncio che, visto dall’Italia, suona lunare: ci sarà una nuova legge sull’integrazione degli stranieri. La cancelliera ha spiegato che l’obiettivo è rendere più facile per chi richiede asilo accedere al mondo del lavoro. Non renderli alienati, passivi e depressi, con un futuro da accattoni o da manovalanza criminale. Il modo per farlo è superare il welfare paternalista e chiedere ai migranti qualcosa in cambio di qualcos’altro. Lo Stato federale tedesco li nutre e alloggia, proprio come lo Stato italiano versa anche una piccola diaria a chi arriva senza documenti chiedendo asilo politico.


Al bando non si è presentato nessuno

In contropartita però la Germania pretende dagli stranieri alcuni impegni specifici: obbligo di frequenza a corsi di lingua, cultura e legislazione tedesca, con regolari verifiche dell’apprendimento; per chi non adempie c’è il ritiro progressivo dei benefici. La grande coalizione di Merkel prevede anche ciò di cui avrebbero tanto bisogno Briatico e molte altre municipalità italiane che ospitano i migranti: piccole somme in più, magari un euro l’ora, a chi svolge lavoretti per la comunità locale. Vista dal fondo della Calabria, la Germania è lontana. Qui di recente l’Associazione Monteleone, una delle centinaia che gestiscono l’accoglienza per conto delle Prefetture, si è vista costretta ad andare all’estremo opposto. Nella gara vinta per la gestione dei migranti deve impegnare un bilancio che vale oltre 1.100 euro al mese per ciascuno di essi. Ha investito 85 mila euro in un centro computer nell’hotel dell’accoglienza, ha organizzato corsi di italiano e da elettricista, fabbro, pizzaiolo, cartongesso, guida macchine agricole, salvataggio e primo soccorso in spiaggia, teatro. Non si è presentato quasi nessuno. I 219 richiedenti asilo sono rimasti tutti in camera a sonnecchiare e guardare la tivù, semplicemente perché potevano. Alla fine, spiega la direttrice dell’associazione Lelia Zangara, il solo argomento per stanarne alcuni — pochi — è stato un piccolo zuccherino: 50 euro in cambio della frequenza dei corsi.


Le medicine gratis e i mal di testa

Neanche in Italia, dove i migranti in strutture «temporanee» di questo tipo sono oggi ufficialmente 82 mila, deve finire per forza così. Non è scritto nelle leggi che debba continuare a riprodursi con gli stranieri l’assistenzialismo responsabile del debito pubblico. A novembre scorso il prefetto Mario Morcone, capo dipartimento per l’immigrazione al ministero dell’Interno, ha scritto ai sindaci invitandoli a far fare ai richiedenti asilo piccoli lavori per i Comuni. Non è successo quasi nulla. Da settimane esiste poi al ministero della Giustizia una bozza di decreto per velocizzare nei tribunali le pratiche sui ricorsi degli stranieri. Eppure non approda in Consiglio dei ministri. A Vibo Valentia intanto l’associazione Monteleone ha fatto incetta di tic tac. Da quando i migranti hanno scoperto che qui le medicine sono gratis, lamentano ogni giorno mal di testa, mal di pancia e giradito come nell’Italia di prima del ticket. Ma almeno gli stranieri, per ora, non distinguono fra un farmaco e una caramella alla menta.

giovedì 21 aprile 2016

Cassano, Gemeaz Elior non va dal Prefetto e i lavoratori scioperano - Perche l'Assesore (Avvocato) ha Sbagliato la Notifica



giovedì 7 aprile 2016

REFERENDUM TRIVELLE – DIFENDI IL TUO MARE! IL 17 APRILE 2016 VOTA “Sì”!


Corpo del messaggio



Si tratta di un referendum abrogativo, ovvero uno strumento che consente ai cittadini di cancellare una legge statale. Il governo Renzi ha cercato in tutti i modi di boicottarlo, negando il suo accorpamento con il voto delle Amministrative, causando un esborso supplementare di oltre 360 milioni di euro.

Cosa si chiede con il referendum?
Si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.

Se vincesse il “Sì” cosa accadrebbe?
Votando “Sì” le attività petrolifere andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni. Prima che il Parlamento introducesse la nuova norma che il referendum chiede di cancellare, le concessioni avevano una durata di 30 anni (più 20, al massimo, di proroga).
La vittoria del “Sì” non farebbe perdere alcun posto di lavoro: le trivellazioni in essere continuerebbero fino a scadenza naturale della concessione, così come accadeva in passato.

Qual è la vera ricchezza del nostro paese, che dobbiamo tutelare votando “Sì”?
Votando “Sì” al referendum intendiamo tutelare i mari italiani, in quanto la ricerca e l’estrazione di idrocarburi ha un notevole impatto sulla vita del mare; in particolare, la tecnica dell’airgun, utilizzata per la ricerca di gas e petrolio, incide sulla fauna marina che, a causa delle forti emissioni acustiche, può subire gravi livelli di stress e un indebolimento del sistema immunitario.
Ricerca e trivellazioni offshore (attività di prospezione sismica e esplosioni provocate dall’airgun) costituiscono un rischio anche per la pesca, provocando danni diretti a diversi organismi marini (cetacei, tartarughe, pesci, molluschi e crostacei).
Inoltre, essendo quelli italiani dei mari “chiusi”, anche il più piccolo incidente durante l’estrazione o il trasporto di petrolio, potrebbe causare danni incalcolabili con effetti disastrosi sull’ambiente e con gravissime ripercussioni sull’economia turistica e della pesca. Si rammenta, difatti, che turismo e pesca sono fra le ricchezze più importanti del nostro paese:
-         turismo: 10% del PIL nazionale; dà lavoro a 3 milioni di persone;
-         pesca: lungo 7.456 km di costa entro le 12 miglia marine; 2,5% del PIL nazionale; dà lavoro a 350.000 persone.
Perché non è opportuno incrementare l’estrazione di gas e petrolio nei nostri mari?
Con le concessioni, lo Stato dà la possibilità a società private, per lo più straniere, di sfruttare i giacimenti esistenti; in questo modo, le società divengono proprietarie di ciò che viene estratto e possono disporne come meglio credono: portarlo via o rivendercelo.
Le società sono tenute a versare allo Stato solo il 7% del valore della quantità di petrolio estratto o il 10% del valore della quantità di gas estratto. Non tutta la quantità di petrolio e gas estratto è però soggetta a royalty; nell’ultimo anno dalle royalty provenienti da tutti gli idrocarburi estratti sono arrivati alle casse dello Stato solo 340 milioni di euro.
Inoltre, anche sfruttando tutto il possibile, le risorse rinvenute sarebbero comunque esigue e del tutto insufficienti: considerando tutto il petrolio presente sotto il mare italiano, questo sarebbe appena sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale di greggio per 8 settimane.

Perché la norma che il referendum vuole cancellare è palesemente illegittima?
Il referendum chiede di abolire una norma statale che, prevedendo una durata a tempo indeterminato delle concessioni, viola le regole sulla libera concorrenza.
Difatti, la norma statale si pone in contrasto con il diritto dell’Unione Europea, precisamente con la direttiva UE 94/22/CE, recepita dall’Italia con d.lgs 25 novembre 1996, n. 625, la quale prevede che “la durata dell’autorizzazione non superi il periodo necessario per portare a buon fine le attività per le quali essa è stata concessa”, salvo proroghe del tutto eccezionali e, quindi, non generali e non a tempo indeterminato.

martedì 5 aprile 2016

Cassano, ancora un ritardo per la tangenziale - Il SOLITO PASTICCIO di Maviglia e COMPAGNI

Slitta l’ultimo decisivo passaggio che era stato previsto per aprile: il tunnel

di STEFANO DATI
               

IL GIORNO Un Sindaco Leghista per Cassano


venerdì 1 aprile 2016

Cassano - Stazione Sempre piu' terra di nessuno


I cittadini chiedono piu’ sicurezza!
Ma intanto vengono rubate le ruote alle auto in sosta.

Dimenticavamo, in effetti ci sono le telecamere, ma quelle probabilmente servono al Sindaco e i suoi compagni di merende per farsi belli al giro d’Italia o alle mille inaugurazioni o  eventi che stanno organizzando con i soldi dei cittadini per fari belli in campagna elettorale.

E intanto anche il bar della stazione e’ stato svaligiato piu volte.


Tolleranza ZERO anche con questa amministrazione  

Mario Albè - Conferenza Stampa - Intervento integrale


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Ringrazio tutti voi per la partecipazione, sono onorato di rappresentare questa forza di coalizione composta da Lega Forza Italia e Fratelli d’Italia che non sono solo simboli ma sono persone: tanti giovani ed adulti che hanno a cuore il destino della nostra città, che si mettono in gioco per dare il loro contributo consapevoli dell’impegno che si stanno assumendo, colgo qui l’occasione per esprimere a tutti loro la mia stima ed il mio apprezzamento.


Due parole sulla mia persona:
Mi chiamo Mario Albè ho cinquantanove anni sono sposato con Tiziana, ho due figli Gloria ed Alessandro.

Ho conosciuto il mondo del lavoro in giovane età e contemporaneamente ho continuato gli studi. Dopo il servizio militare e l’iscrizione all’albo ho collaborato alle dipendenze di un’ impresa edile ed ho potuto conseguire una notevole esperienza professionale come geometra.
Attualmente sono in pensione e presto volontariato presso una Onlus del territorio come soccorritore certificato. Sono appassionato di montagna e corsa, ho partecipato a maratone ed ultramaratone.
In passato sono stato membro della commissione Edilizia ed Urbanistica di Cassano, in tempi più recenti ho ricoperto il ruolo di Coordinatore della Consulta Soci di una Banca di Credito Cooperativo della zona.

Sono Cassanese amo questo paese cosi ricco di storia e di bellezze naturali dove ho avuto la fortuna di nascere, di vivere, di avere tanti conoscenti ed amici.

Purtroppo come cittadino vedo una decadenza ed una trascuratezza di questo stupendo territorio.
I problemi che aveva Cassano negli ultimi anni anziché essere affrontati e risolti sono ancora ben presenti e sotto gli occhi di tutti. Sicuramente questa Amministrazione ha fatto ciò che sapeva fare.
Ma a noi Cassanesi ciò non basta, abbiamo compreso che questa Amministrazione non è stata all’altezza dell’incarico che si è assunta ben 5 anni or sono.

Purtroppo dico purtroppo, e lo dico con dispiacere, con questo modo di fare politica questa Amministrazione si è allontanata dalla gente, dalle sue necessità e dalle sue problematiche.
Cassano ed i suoi cittadini non meritano questa trascuratezza e disinteresse nei loro confronti.
Ho pensato molto, prima di accettare un impegno così importante ma Cassano mi ha dato tanto e penso sia arrivato il momento di ricambiare e di mettere la mia esperienza al suo servizio ed al servizio della mia gente.

E’ mia intenzione cambiare il modo di far politica mettendo il cittadino, le sue necessità ed il territorio come punto di riferimento dell’Amministrazione.
Ritengo indispensabile creare un contatto diretto con la gente, ascoltarla, accettare i suoi consigli ed i suoi suggerimenti.

Sono un tecnico, ho un’esperienza tecnica e da tecnico con la mia squadra affronteremo i problemi che attanagliano Cassano, li affronteremo con buon senso, professionalità e determinazione nell’interesse di tutti i cittadini.

Siamo una coalizione coesa ed unita e come primo passo presenteremo diverse interpellanze per chiedere chiarimenti in merito a provvedimenti di cui non siamo stati informati o di cui siamo stati insufficientemente informati, scelte sicuramente assunte nel pieno della legittimità giuridica ma decise dalla sola Giunta Comunale.

Il nostro concetto di trasparenza è diverso Noi siamo convinti che decisioni che interessano tutta la popolazione dovrebbero essere discusse ed approfondite in Consiglio Comunale dove sono presenti le forze politiche che rappresentano tutti i Cittadini, ed in merito a questo vorrei lanciare un appello a tutta la maggioranza ricordandogli che essendo il loro mandato in scadenza sarebbe moralmente corretto che scelte importanti, per lealtà e trasparenza nei confronti della prossima Amministrazione venissero portate e discusse in Consiglio Comunale, in quanto tali decisioni condizioneranno notevolmente il futuro dei Cassanesi.

Mario Albé il candidato del Centro Destra

Dopo numerosi incontri è nominativi è stato presentato il candidato che guiderà la coalizione di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
Fumata bianca per il candidato sindaco della coalizione di Centro Destra, la leadership Mario Albé ad affrontare la campagna elettorale per la guida alla città nei prossimi cinque anni. L’Annuncio è stato fatto nel tardo pomeriggio di ieri dai rappresentanti cassanesi di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Mario Albé cassanese, 59 anni sposato e padre di due figli un passato professionale da geometra grazie ai sacrifici di chi da giovane ha dovuto abbinare lavoro e studio, oggi pensionato impegnato nel volontariato come soccorritore certificato in una onlus legata al 118, membro della commissione Edilizia ed Urbanistica di Cassano è ha ricoperto il ruolo di Coordinatore della Consulta Soci della Bcc di Inzago ai tempi in cui lo sportello bancario non era ancora abbinato con la Bcc di Carugate.
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Mario Albé il candidato del Centro Destra
Una candidatura la sua fortemente voluta dalla Lega Nord che si è imposta sui nominativi proposti dai partners della coalizione politica, “Sono onorato di rappresentare questa forza di coalizione composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che non sono solo simboli ma rappresentano soprattutto tanti giovani ed adulti che hanno a cuore il destino della nostra città. - Ah detto il candidato nel suo intervento - Sono Cassanese, amo questo paese cosi ricco di storia e di bellezze naturali dove ho avuto la fortuna di nascere, di vivere in fra tanti amici e persone che ho avuto il piacere di conoscere. Ho pensato molto, prima di accettare un impegno così importante ma Cassano mi ha dato tanto e penso sia arrivato il momento di ricambiare; di mettere cioé la mia esperienza al suo servizio ed al servizio della gente”. Finiti i ringraziamenti e le presentazioni esprime le sue criticità nei confronti dell’Amministrazione comunale attuale, “Sicuramente questa Amministrazione ha fatto ciò che sapeva fare. - Ha continuato - Ma a noi Cassanesi ciò non basta, questa Amministrazione non è stata all’altezza dell’incarico che si è assunta dal 2011. I cittadini di Cassano non meritano questa trascuratezza e disinteresse nei loro confronti”.
Un invito all’esecutivo politico locale per il tempo che resta alla fine della legislatura ” Il nostro concetto di trasparenza è diverso - ha concluso - siamo convinti che decisioni che interessano tutta la popolazione dovrebbero essere discusse ed approfondite in Consiglio comunale dove sono presenti le forze politiche che rappresentano tutti i cittadini, in merito a tutto ciò vorrei lanciare un appello a tutta la maggioranza. Il loro mandato è in scadenza di conseguenza sarebbe moralmente corretto che scelte importanti, per lealtà e trasparenza nei confronti della prossima Amministrazione, venissero portate e discusse in Consiglio Comunale, questo perché condizioneranno notevolmente il futuro dei Cassanesi”. Dopo l’annuncio del candidato del Centro Destra e quelli già noti del Centro Sinistra (Roberto Maviglia) e la lista civica Trasparenza legalità per Cassano (Concetta Sannino), resta da sciogliere il nodo dei candidati delle altre 5 liste civiche. Fallito il tentativo della grande coalizione, che ruotava intorno alla lista di Cassano Sicura, tutto lascia supporre per il quintetto delle civiche un cammino con minime alleanze.
Stefano Dati
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Da sx: Eleonora Casirati responsabile Forza Italia cassanese, Mario Albè candidato sindaco Centro Destra, Mario Cerri segretario della Lega Nord cassanese, e Giovanni Albano coordinatore cittadino Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale.
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