venerdì 31 agosto 2012

PROGETTO MACRO REGIONE, PER GIBELLI GRANDE INIZIATIVA PER CONTRASTARE ROMA

“Anche Formigoni ha capito dell’importanza di creare definitivamente una Macroregione Alpina? Non possiamo che essere soddisfatti”. Cosi il vice presidente di Regione Lombardia e capo delegazione della Lega Nord in giunta, Andrea Gibelli, commenta le dichiarazioni del Presidente di Lombardia, Roberto Formigoni, sulla necessità di dare vita ad una ‘macroregione’ che superi i limiti territoriali della Lombardia e guardi alle Regioni contigue. “Constatiamo – ha continuato Gibelli – che, anche se con un po’ di ritardo, esponenti del Pdl, come appunto il Presidente Formigoni, si sono convinti di cio’ che la Lega pensa da tempo: un grande blocco del Nord formato da Lombardia, Veneto e Piemonte che guardi alla Baviera e non più al sud Italia. E’ con quelle realtà, molto più simili a noi, che dobbiamo collaborare”. “Un progetto ambizioso, – ha spiegato il vice presidente – ma possibile che allontana definitivamente la Padania da Roma e l’avvicina ai popoli a lei più simili: territori economicamente sviluppati, che condivideranno con noi un futuro migliore”. “Il percorso ormai iniziato – ha detto ancora Gibelli – prevede, dopo l’incontro di giugno scorso a San Gallo, altri due appuntamenti in autunno per illustrare questa strategia macroregionale ai rappresentanti dell’Unione Europea e ai governi nazionali, sollecitandone il riconoscimento e l’adozione di tutti i passi istituzionali necessari all’attuazione stessa”. “Oltre alla macroregione, – ha precisato ancora Gibelli – occorre sfruttare la fase di riorganizzazione delle province affinchè attraverso l’aggregazione di questi enti sia possibile dotarli di una maggiore autonomia, proprio come prevede il progetto leghista, avvicinandole sempre più alle attuali province autonome. In definitiva è necessario costituire una macroregione e macroprovince per contrastare con ancora più forza Roma”. “La Lega – ha concluso l’esponente leghista – continuerà a lavorare per raggiungere definitivamente questi grandi risultati; se altri ci vogliono seguire, sono i benvenuti”.

I dirigenti più pagati d'Italia? Sono a Palazzo Carafa Lecce



LECCE - Ci fosse una palma d’oro per i compensi più alti, probabilmente se la aggiudicherebbero loro. I dirigenti di Palazzo Carafa, da questo punto di vista, non temono confronti con i colleghi di altre città, sparse per tutta la Penisola. Ieri a denunciare la cosa è stato Giovanni D’Agata che, da fondatore dello Sportello dei diritti, ha citato il caso del segretario generale del Comune di Lecce e ha sollecitato una riduzione degli stipendi, in un periodo in cui «la maggior parte dei cittadini fatica ad arrivare alla fine del mese». 


Dai dati Istat sulla popolazione, aggiornati al 1° gennaio 2011, risulta che Lecce conta 95.520 residenti. E l’Amministrazione di Palazzo Carafa, nel 2010, ha speso per retribuire i suoi 19 dirigenti una cifra pari a 2 milioni e 195.479 euro lordi. A quest’importo, poi, va aggiunto il compenso (sempre lordo) del segretario generale Vincenzo Specchia: 158.370 euro. Per un esborso complessivo (comprensivo di stipendi e premi vari a vantaggio dei dirigenti), da parte del Comune di Lecce, che arriva a quota 2 milioni e 353.849 euro. Specchia, però, non è il dirigente più remunerato di Palazzo Carafa, perché il primato spetta, di diritto, al capo di Gabinetto del sindaco Paolo Perrone e dirigente del settore Avvocatura comunale, Maria Luisa De Salvo, coi suoi 171.977 euro lordi. Da questo punto di vista, il confronto con altri Comuni di pari entità demografica, però, non regge. Basta fare una carrellata sui dati che, per legge, gli enti locali sono tenuti a pubblicare nei rispettivi siti istituzionali, alla sezione «Trasparenza, valutazione e merito». 

Il Comune di Arezzo (100.212 abitanti) per i suoi “soli” 12 dirigenti stanzia ogni anno un milione e 182.659 euro, meno della metà rispetto a Palazzo Carafa. E il dirigente della città toscana che guadagna di più è Sabina Pezzini, cui spettano, tra compensi e premi, poco più di 128mila euro lordi. 

Dal centro al Nord, si può prendere in considerazione il caso di Udine. Il Comune friulano ha 99.627 abitanti e un numero di dirigenti, che si avvicina a quello del capoluogo salentino. Ma l’Amministrazione municipale di Udine arriva a spendere per i suoi 19 dirigenti un milione e 857.942 euro, vale a dire quasi 500mila euro (per la precisione, 495.907 euro) in meno rispetto a Lecce. E ciò, nonostante al più pagato dirigente di Udine, tal Carmine Cipriano, ottenga ben 225.428 euro lordi. Una cifra che, però, include nell’indennità di posizione 40mila euro (come direttore generale dell’Ente) e la sua retribuzione di risultato somma gli importi sia del 2010 che del 2011. 

Infine il Comune di Cesena (97.056 residenti) ha 15 dirigenti. Per i quali impiega complessivamente un milione e 274.390 euro del proprio bilancio; più i compensi spettanti al direttore generale Vittorio Severi (che, con ulteriori 125mila euro, è il dirigente più pagato) e per l’addetta alla gestione associata del Servizio prevenzione e risoluzione patologie del rapporto di lavoro (73.110 euro).

IMMIGRATI: “UN MILIONE IN MENO UNA PERDITA PER IL PAESE? MA IL MINISTRO RICCARDI CONOSCE I DATI DELLA DISOCCUPAZIONE? SE NON SE NE FOSSERO ANDATI AVREMMO UN MILIONE DI DISOCCUPATI IN PIU'…”

“Il Ministro Riccardi sostiene che la partenza di un milione di immigrati rappresenti testualmente “un fenomeno che rischia di tradursi in una perdita per noi?”.
Ma il ministro Riccardi è a conoscenza degli ultimi dati della disoccupazione che da noi ha toccato livelli da record?
Ma il ministro Riccardi si rende conto che senza quel milione di immigrati che se ne sono andati via avremmo esattamente un milione di nostro cittadini disoccupati in più?
Certo se anche il ministro Riccardi volesse seguire l’esempio del milione di immigrati che se ne è andato altrove e scegliesse di abbandonarci anche lui penso che nessuno si straccerebbe le vesti…”

SPENDING REVIEW: MARONI, PER TAGLI CI VUOLE GOVERNO CON ATTRIBUTI

"Per fare questi tagli ci vogliono gli attributi che questo governo non ha, e' piu' facile spremere i soliti padani". Cosi' Roberto Maroni commenta, su Facebook, un articolo di 'Libero' in cui si chiede a Mario Monti di tagliare l'Asl di Salerno che ha "15 volte" i dipendenti di Milano.
"Monti a casa, prima il Nord", scrive il segretario federale della Lega Nord.

Spending review. Le novità

Tra le principali novità introdotte durante l'esame parlamentare, le tasse universitarie più alte per i fuoricorso, compensato dal blocco delle tasse per i meno abbienti fino al 2016; l'addizionale Irpef più cara per le regioni in deficit sanitario; il tetto a 300mila euro per gli stipendi dei manager. Arrivano 800 mln per i comuni e l'austerity entra anche in Bankitalia.

- TASSE FUORI CORSO: salgono le tasse per gli studenti fuori corso. Con redditi familiari fino 90mila euro, la maggiorazione non può superare il 25%, per quelli compresi tra i 90mila e i 150mila euro, l'aumento non può andare oltre il 50 per cento. Raddoppio per quelli che hanno un reddito familiare superiore ai 150mila euro. Si terrà conto della specifica condizione degli studenti lavoratori. Gli introiti saranno destinati, per il 50%, alle borse di studio e per il resto a interventi di sostegno a servizi abitativi, di orientamento, di ristorazione e di assistenza.

- BLOCCO TASSE UNIVERSITA' MENO ABBIENTI: non ci sarà alcun aumento delle rette, fino al 2016, per gli studenti in regola con gli esami e che hanno un reddito familiare fino a 40mila euro.

- ADDIZIONALE IRPEF: sarà più cara dal 2013 per le otto regioni italiane in deficit sanitario (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), l'aliquota massima sale dallo 0,5% all'1,1 per cento.

- COMUNI: arrivano 800 mln per i comuni. Una parte, pari a 300 milioni, saranno prelevati dal fondo per i comuni virtuosi; gli altri 500 milioni arriveranno dal fondo per i rimborsi fiscali destinati alle aziende.

- FARMACI: resta l'obbligo per il medico di indicare il principio attivo nella ricetta, ma avrà anche la facoltà di indicare il nome del farmaco, motivando la scelta. La scelta sarà vincolante per il farmacista.

- STIPENDI MANAGER: il compenso di manager e dirigenti delle aziende partecipate dello Stato, non quotate, non potrà superare i 300mila euro. La norma si applica anche alla Rai, dal prossimo cda.

- PROVINCE: niente accorpamento ma riordino per le province. Restano invariati i criteri minimi: dimensione territoriale non inferiore a 2.500 chilometri quadrati e popolazione residente non inferiore a 350mila abitanti.

- AUSTERITY BANKITALIA: l'austerity arriva anche a Palazzo Koch. Buoni pasto da 7 euro, dal 1 ottobre, e stop alle consulenze esterne ai dipendenti in pensione. Non saranno più retribuite ferie, permessi e riposi non fruiti. Taglio del 50% alla spesa per il noleggio delle auto blu e per i buoni taxi rispetto al 2011.

- TERREMOTO EMILIA: arrivano 6 mld destinati a imprese e cittadini. I comuni e il commissario regionale potranno fare assunzioni a tempo determinato per affrontare l'emergenza.

- RICERCA: salta il taglio previsto di 30 mln ai fondi per la ricerca.

- INTERCETTAZIONI: sale a 25 mln il taglio delle risorse destinate alle intercettazioni telefoniche.

- PENSIONI PROFESSORI: gli insegnanti che avranno maturato i requisiti entro il 31 agosto prossimo potranno andare in pensione con le vecchie regole, se rientrano nella categoria docenti in esubero.

- SCIOPERI SERVIZI PUBBLICI: raddoppiano, con l'adeguamento da lira a euro, le sanzioni previste dalla commissione di garanzia sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali.

- INDENNITA' PROF. UNIVERSITA': i professori universitari che rientrano in ruolo dopo un incarico diverso non potranno cumulare le indennità allo stipendio.

- CINEMA: niente tagli per il Centro sperimentale di cinematografia, per l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi e per la Cineteca nazionale.

- TAGLI MINISTERI: sei mesi in più per la riduzione del personale dei ministeri dell'Interno e degli Esteri.

- PREFETTURE: salgono al 20% i risparmi che dovranno arrivare dalla trasformazione delle prefetture da ufficio territoriale del governo a ufficio territoriale dello Stato.

- DISMISSIONE SOCIETA' IN HOUSE: lo scioglimento o la cessione delle società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni non saranno più automatici laddove non sarà possibile per l'amministrazione pubblica controllante un efficace e utile ricorso al mercato.

- AGENZIE ENTI LOCALI: salta l'obbligo per Regioni, Province e Comuni di sopprimere o accorpare i propri enti ed agenzie, ma devono ottenere un risparmio del 20% per la loro gestione.

giovedì 30 agosto 2012

Rifiuta le nozze combinate, picchiata dal padre marocchino

- Picchiata violentemente dal padre, incrociato in un centro commerciale di Modena, perche' rifiuterebbe il velo e le nozze combinate. La ragazza, 18 anni, marocchina, e' stata portata in ospedale e il certificato medico con le percosse stilato dal posto di polizia e' finito in procura, facendo scattare per l'uomo la denuncia per lesioni aggravate. La ragazza, a quanto si e' appreso, vivrebbe fuori casa, nel reggiano e avrebbe incontrato casualmente il genitore: l'indagine dovra' ora chiarire i contorni della vicenda, ad esempio se la giovane - che ancora non e' stata sentita dal magistrato - possa o meno essere stata seguita nei suoi spostamenti. (AGI) .

Elezioni/ Salvini ad Affaritaliani.it: “Con chiunque si occupasse di Nord dialogherei”





"Non ci sono le condizioni per un'intesa col Pdl perché rappresenta a maggioranza gli interessi del Centrosud e sostiene il governo Monti che più sta massacrando il Nord negli ultimi trent'anni". Matteo Salvini, segretario della Lega Lombarda, con un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it,chiude la porta in faccia ad Alfano che ha rilanciato un accordo col Carroccio alle prossime elezioni politiche. Non solo, ma il braccio destro di Maroni apre anche al Pd: "Con chiunque si occupasse di Nord dialogherei. Quando il sindaco di Torino Fassino sfonda il patto di stabilità perché è una gabbia romana e riconosce che il Nord ha dei problemi e ha bisogno di risposte differenti, dimostra intelligenza". Berlusconi? "Non conosco nessuno contento del suo ritorno"

Alfano ha dichiarato che ci sono le condizioni per un'alleanza con la Lega?
"La premessa è che la Lega, a tutto sta lavorando, eccetto alle alleanze. Tornando alla domanda, oggi non ci sono le condizioni per un'intesa col Pdl".

Perché?
"Il governo Monti, sostenuto dal Pdl, è quello che più sta massacrando il Nord negli ultimi trent'anni: dal punto di vista, economico, sociale e culturale. Il governo Monti sta portando via alla Lombardia 500 milioni di euro sulla sanità".

A quali condizioni potreste allearvi col partito di Alfano?
"Solo se iniziasse a parlare una lingua romana e più padana e facesse cadere il governo. Il problema del Pdl è che è un partito a trazione meridionale: contano gli Alemanno, i Cicchitto, conta più la Sicilia, la Calabria che non la Lombardia o il Veneto. Quindi come facciamo ad allearci con loro?".

Tosi ha dichiarato che sarebbe un suicidio per la Lega allearsi con un Pdl guidato ancora da Berlusconi. Anche per lei è così?
"Sto incontrando migliaia di persone leghiste e non e non ne ho trovato uno, nemmeno di quelli del Pdl, entusiasta del ritorno di Berlusconi. Se il Pdl avrà la forza, come la Lega, di rinnovarsi, di parlare la stessa lingua a Milano e a Roma e di seguirci in alcune battaglie di disobbedienza che stiamo preparando per dire no allo Stato centrale, allora potremmo ragionare col Pdl. Ma per ora il Pdl incassa solo insulti da Monti, tace, sta con le orecchie basse e vota tutto. Non vedo francamente dove siano i presupposti per l'alleanza".

Per la Lega sarebbe più facile allearsi con un Pdl a guida Alfano?
"Noi il rinnovamento lo stiamo facendo. Pdl e Pd non cambiano di una virgola. Berlusconi non è il nuovo: abbiamo già donato un sacco di sangue alleandoci con lui portando a casa poco e niente. Quindi a un Berlusconi quater diciamo no grazie. Ad oggi la Lega va da sola alle elezioni. Se nascesse un Pdl del Nord, ma questo vale anche per il Pd, sarebbe una buona notizia per tutti".

Sta anche aprendo ad un'alleanza col Pd?
"Penso che nove su dieci la Lega andrà da sola. Dico che sarebbe utile che i partiti nazionali avessero anche delle componenti nordiste. Ad oggi non ci sono, ma con chiunque si occupasse di Nord dialogherei. Faccio un esempio: Formigoni di oggi è indipendentista quasi quanto noi ma il problema è che nel Pdl le decisioni le prendono gli Alemanno e quelli del Sud".

C'è un esponente del Pd con cui si potrebbe aprire un dialogo?
"Quando il sindaco di Torino Fassino sfonda il patto di stabilità perché è una gabbia romana, come il suo predecessore Chiamparino, e riconosce che il Nord ha dei problemi e ha bisogno di risposte differenti dimostra intelligenza".
Daniele Riosa

LEGA: ZAIA, SE SI FA PONTIDA VA FATTA MANIFESTAZIONE VENETO SENZA GRANDI MANIFESTAZIONI NON C'E' PIU' LEGA, MA OCCHIO A COSTI


'Le grandi manifestazioni popolari come Pontida e Venezia sono la LEGA: senza queste non c'e' piu' LEGA': e' la premessa del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, per il quale 'e' dogmatico che se si fara' una si dovra' fare anche l'altra, non esiste che si possa far solo una e non l'altra'.
'Pontida e Venezia saltano in virtu' di tutto un travaglio che il partito ha vissuto negli ultimi mesi, la preghiera rivolta a tutti e' di evitare di sollevare casi di stato - ha detto all'ANSA il governatore veneto - per quel che mi riguarda so che Pontida si fara' e cosi' dovra' essere anche per una grande manifestazione in Veneto alternativa a Venezia'.
'Piuttosto - esorta Zaia - cogliamo l'occasione di rivedere il format di queste manifestazioni evitando l'autoreferenzialita' e cerchiamo di non riempirle di proclami, mantenendo uno sguardo attento ai costi: la forma e' anche sostanza'.

ELEZIONI: DOZZO "A NOVEMBRE? SUBITO, MA SERVE NUOVA LEGGE ELETTORALE"

"Non ci sara' nulla di concreto nel prossimo Consiglio dei ministri, solo propaganda. Per quanto riguarda la Lega, abbiamo una serie di appuntamenti importanti, come gli Stati Generali del Nord nel corso dei quali affronteremo tutta una serie di questioni e faremo diverse proposte". Cosi' Gianpaolo Dozzo, capogruppo della Lega alla Camera a Tgcom24. Sulla possibilita' di elezioni a novembre dice: "Ieri c'e' stato un balletto di dichiarazioni sulla legge elettorale. Io so che nessun passo avanti e' stato fatto. Noi abbiamo detto di andare subito alle elezioni ma ho la sensazione che servirebbe almeno la nuova legge elettorale per il 20 di settembre e la vedo dura, in questi termini". Quanto alle prossime mosse delle Lega, Dozzo sottolinea che il partito "sta risalendo la china e noi stiamo mettendo a punto una serie di proposte. Alla riapertura della Camera riproporremo subito che si torni sulla questione degli esodati, visto che c'e' stato un parere quasi unanime su delle proposte, tra le quali una e' mia, per cercare di trovare una soluzione per queste persone. Come primo atto forte chiediamo dunque di mettere all'ordine del giorno la proposta di legge sugli esodati".

mercoledì 29 agosto 2012

TASSA BIBITE, LA PROSSIMA SARA' SULL'ARIA

''Di questo passo, la prossima sara' la tassa sull'aria...Chi siede al governo deve smetterla di pensare a nuovi balzelli, sempre piu' fantasiosi e ridicoli, e cominciare realmente a tagliare decine di miliardi di sprechi.

Un'idea? Gliela diamo noi. Basta applicare i costi standard, come previsto dall'emendamento della Lega Nord approvato sulla spending review e di botto avremmo un risparmio strutturale di 27 miliardi all'anno. Non ne possiamo piu' di questi deliranti dilettanti allo sbaraglio''. 

Il Giorno ~ La Lega striglia il Sindaco





SICUREZZA e controlli fluviali, dopo le parole del sindaco Maviglia le bordate della Lega Nord:

«È affetto dalla sindrome del primo della classe e manca di rispetto nei confronti di chi lo ha preceduto». All’origine dell’attacco sul blog del Carroccio il bilancio positivo tracciato dal sindaco Roberto Maviglia circa la fra poco conclusa stagione dei controlli estivi fluviali: «Meno incidenti, meno incendi, e un atteggiamento più responsabile da parte dei turisti». «Apprendiamo con piacere - scrive il consigliere ed ex assessore leghista Fabio Colombo - che il sindaco si compiace con se stesso per i risultati ottenuti nell’attività di vigilanza lungo il fiume Adda. Merito, a suo parere, della propria ordinanza. Siamo i primi a essere felici che non sia successo nulla. Dobbiamo però ricordare al sindaco, che forse è di memoria corta,

che la sua ordinanza è identica per non dire copiata da quelle che la passata Amministrazione aveva predisposto e messo in pratica negli anni passati. Noi seminammo bene, lui ora raccoglie i frutti: peccato che come al solito lui e i suoi compagni siano bravissimi a sparare a zero contro chi li ha preceduti, ma non siano altrettanto bravi nel riconoscere le cose positive che sono state fatte in passato».

A Maviglia ancora strali: «Ricordiamo al sindaco che ancora stiamo aspettando l’assunzione dei due ufficiali di polizia locale andati in pensione, e già ci siamo più volte espressi sulla scelta scellerata di abbandonare il progetto del polo per la sicurezza urbana». Su questo tema, gli attacchi di Colombo, che come assessore alla

partita ed esponente della Lega spinse particolarmente per la realizzazione dell’opera, sono frequenti e pesanti. «SE SI FOSSERO gestite le cose in modo corretto, rispettando gli impegni assunti da chi aveva precedentemente amministrato, non ci si sarebbe trovati nella necessità di gestire le cose in emergenza.

I ritardi nei lavori, il rischio di sforamento del Patto di stabilità e la mancanza di liquidità per pagare

l’avanzamento lavori sono frutto delle scelte di questa Amministrazione, che ha sempre accampato mille scuse per osteggiare il progetto ». Un progetto che la Lega continua a reputare valido e un’opera ritenuta indispensabile «per una città che, mentre gli amministratori si arrovellano per cercare scuse, è sempre più in mano alla criminalità».

M.A


Pubblichiamo un articolo di qualche giorno fa, uscito sul Giorno

Cagliari, il Comune paga la casa ai rom: piscina, idromassaggio e aria condizionata

I nomadi sgomberati da un campo sulla statale si sono trasferiti, attraverso la Caritas, in due ville sul litorale di Cagliari: piscina, bagno con idromassaggio e centinaia di metri quadri di terreno. L'affitto lo paga l'amministrazione comunale per un anno, poi si vedrà. E scoppiano già le polemiche.

Una decisione che sta facendo discutere quella del Comune di Cagliari, che paga l'affitto per due famiglie Rom che qualche mese fa sono state sgomberate da un campo nomadi, chiuso per motivi igienici.

A far discutere, però, non è il gesto in sé (non è la prima volta che le amministrazioni, attraverso i servizi sociali, coprono le spese per la casa dei meno abbienti), quanto l'abitazione occupata, come riporta L'Unione sarda

Tramite la Caritas, i nomadi si sono infatti trasferiti in una villa sul litorale, che fino a qualche anno fa era stata trasformata in discoteca. Pavimenti in marmo, caminetto al centro del salone, quattro camere, bagno con idromassaggio e aria condizionata. Di fronte un'altra struttura, un ristorante abbandonato, destinata anch'essa a diventare dimora per rom: piscina, patio in cotto e centinaia di metri quadri di terreno. Per i primi dodici mesi paga il Comune. Poi si vedrà.

Immigrati, entra in vigore il decreto regolarizzazione

Entra in vigore il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109, che introduce sanzioni più dure per chi dà lavoro a immigrati irregolari e la possibilità, per gli stranieri vittime di sfruttamento, di denunciare i datori di lavoro ottenendo un permesso di soggiorno umanitario.

Ma è anche una chance per imprese e famiglie che impiegano clandestini ‘in nero’ di autodenunciarsi, regolarizzare il rapporto di lavoro, con apposita domanda da presentare tra il 15 settembre e il 15 ottobre, evitando così sanzioni e dando un permesso di soggiorno ai lavoratori.

La platea delle persone interessate – secondo una stima del governo – è di circa 150mila lavoratori. In base alla normativa, che recepisce una direttiva Ue, i datori di lavoro dovranno pagare un contributo forfettario di mille euro e, quando verranno chiamati a stipulare il contratto di soggiorno, dovranno anche dimostrare di aver pagato almeno sei mesi di stipendi, tasse e contributi.

Ai lavoratori, che dovranno anche dimostrare di essere in Italia almeno dal 31 dicembre 2011, verrà rilasciato un permesso di soggiorno. “Il messaggio che vogliamo dare non è quello di una sanatoria, tipica di un paese dove si pensa che alla fine tutto si aggiusta e dove invece tutto si scassa… La questione dell’immigrazione va deideologizzata, uscendo dalla corta logica dell’emergenza”, aveva detto il ministro per l’Integrazione, Andrea Riccardi, intervenendo nei giorni scorsi a un convegno sul tema. (adnkronos)

martedì 28 agosto 2012

Gazzetta dell'Adda ~ Ladro di biciclette inseguito: costretto a mollare il bottino

Un inseguimento stile film per recuperare una biciletta in sella alla quale il ladro di turno stava pedalando furiosamente. Veloce sì, ma non abbastanza per sfuggire alle grinfie di Michela P. che l'ha costretto ad abbandonare il bottino tentando una fuga a rotta di collo verso l'argine della Muzza. Tutto è accaduto poco dopo Ferragosto: teatro del furto di bici (un classico di quest'estate) via Galvani. Il velocipede era di proprietà di Giuseppe G., che si era recato dalla figlia. «Ci conosciamo bene, siamo vicini di casa - ha detto Michela - Aveva appoggiato la bici in strada senza chiuderla... Chi avrebbe pensato al furto in pochi minuti?». Invece il ladro era in agguato e con un balzo è saltato in sella prima di sparire a colpi di pedale. «Abbiamo fatto un giro in paese e l'abbiamo visto - ha continuato Michela - Un africano alto e smilzo su 'sta bici bianca da donna col cestino nero: inconfondibile. L'ho inseguito, mi è venuto addosso un nervoso... Anche perché la settimana prima avevano rubato la mia, di bicicletta. Alla fine verso la zona del bar della stazione è saltato giù per proseguire a piedi verso quello che noi chiamiamo il "rivone" (scendendo alla Muzza, ndr ). Abbiamo chiamato i carabinieri che hanno detto di conoscerlo già ». Il ladro sarebbe un marocchino di Pozzuolo, specializzato in furti di biciclette. 

Commento: 
Il Sindaco invece di fare tanti proclami propagandistici, che pensi davvero alla sicurezza e non solo a farsi bello sui giornali. La città e’ alla sbando e Capitan Maviglia / Schettino e la sua ciurma, ci stanno portando tutti sugli scogli!!

Milano come il Sudafrica, ma i discriminati siamo noi

“L’ultima forma di apartheid sarà inaugurata a settembre dalla giunta Pisapia, quando vedremo i bambini rom salire sugli scuolabus e fare ciao con la manina ai loro coetanei milanesi, che sul pulmino per andare a scuola non potranno più salire. Milano come il Sudafrica, ma i discriminati siamo noi. Eh sì perche l’amministrazione di Palazzo Marino ha deciso di ridurre il servizio di trasporto scolastico, ma ad essere tagliati fuori saranno solo gli scolari milanesi, in quanto la riduzione non riguarda nomadi e rom che potranno continuare ad usufruire dello scuolabus. Oltre a rappresentare una forma di razzismo verso i residenti a Milano, la cosiddetta riorganizzazione del servizio rappresenta l’ennesima prova di cattiva amministrazione della giunta rossa. In questo caso poi bisogna sottolineare che la sinistra, che ha sempre dichiarato di voler potenziare il trasporto pubblico locale, alla prova dei fatti finisce per togliere un servizio indispensabile, costringendo quindi i genitori o i nonni a dover accompagnare a scuola i propri bambini con i mezzi privati. Tutto il contrario di quanto proclamato finora dagli amministratori di Palazzo Marino, che a parole dicono di voler migliorare l’ambiente e la qualità dell’aria e poi finiscono per privare parecchie famiglie di un servizio necessario. Vi sono centinaia di piccoli Comuni che compiono enormi sacrifici, pur di mantenere il trasporto scolastico per i più piccoli. Di fronte a queste realtà Milano, che è il capoluogo regionale e dispone di risorse ben più consistenti, compie l’ennesima figuraccia. Le proteste dei genitori e delle famiglie sono sacrosante.”

Crisi: Dozzo, Paese in recessione da tempo e Governo solo venerdi ‘avvia esame’ su crescita

“Sono 10 mesi che il Governo tecnico si è insediato e solo nel Cdm di fine Agosto avvieranno l’esame sul tema della crescita, senza fretta, tanto a chiudere bottega sono gli artigiani, i commercianti, i professionisti, i piccoli imprenditori, mica le banche e allora il Governo se la prende comoda”.

Lo afferma il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo.

“Ho l’impressione – conclude Dozzo – che finchè si è trattato di tassare tutto e tutti il Governo è stato bravissimo ma ora che si tratta di fare ripartire l’economia reale non sappia neppure da dove iniziare: il comunicato stampa della convocazione del prossimo Cdm è talmente criptico che ci vorrebbe un oracolo per decifrarlo. Non sanno che fare

"L'Italia e' in recessione", Pil II trimestre a -2, 5%

- Italia in recessione. Il Pil per il quarto trimestre consecutivo ha registrato una variazione congiunturale negativa. L'Istat rileva che il Prodotto interno lordo nel secondo trimestre e' sceso dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. Rispetto invece al secondo trimestre del 2011 e' calato del 2,5%, il dato peggiore dal 2009.
Brutte notizie anche sul fronte della produzione industriale che a giugno ha segnato -1,4% sul mese e -8,2% annuo. Precipita la produzione di autoveicoli con una flessione del 22,5% su base tendenziale. Nei primi sei mesi invece il calo e' pari al 20,1%. Il calo congiunturale del Pil, spiega l'Istat, e' la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attivita' economica: agricoltura, industria e servizi. Il secondo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2011.
Nello stesso periodo il Pil e' aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti ed e' diminuito dello 0,7% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il Pil e' aumentato del 2,2% negli Stati Uniti, ed e' diminuito dello 0,8% nel Regno Unito. La variazione acquisita del Pil per il 2012 e' pari a -1,9%. Sul fronte dei mercati, le borse dopo una mattinata volatile, sembrano saldamente in positivo. Gli indici, partiti in rialzo, sono passati in negativo perdendo tutti i guadagni accumulati nelle prime tre ore di seduta.
Dalla fine della mattina sono nuovamente tutti in rialzo.
L'Ibex di Madrid avanza dell'1,38% a 7.150 punti. L'Ftse Mib di Piazza Affari sale dell'1,3% a 14.529 punti, il Dax di Francoforte si solleva dello 0,5% a 6.952 punti e il Cac di Parigi dello 0,76% a 3.427 punti. In negativo dello 0,05% solo l'Ftse 100 di Londra. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi e' sceso ai minimi della giornata. Il differenziale tra titoli di stato decennali dei due paesi alle 14 segna 443 punti base. Il rendimento passa al 5,89%. In calo a 531 punti il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli con il tasso al 6,75%. (AGI) .

lunedì 27 agosto 2012

Gazzetta dell’Adda CASSANO D'ADDA, Anche morire diventa roba da ricchi Adeguamento tariffario sulle inumazioni in terra comune; aumenti anche per i colombariAumenti su tutto, anche sulla morte.

Circolano lamentele per i costi delle sepolture, più cari e non di poco da quando è entrata in vigore la delibera di Giunta che ha adeguato le tariffe del servizio. Non è roba di ieri, va detto, ma i mugugni stanno iniziando a diventare più di uno e lo confermano gli addetti ai lavori: «Sì, è vero - ha dichiarato senz'alcuna polemica Clara Mauri , dell'impresa di onoranze funebri attiva in città fin dal 1958 - alcuni clienti si sono lamentati perché dicono che anche scegliendo l'opzione più economica si spendono troppi soldi». E non si tratta del prezzo del funerale ma del servizio proprio comunale: nel caso-base più al risparmio si spendono 246 euro per l'acquisto della terra, 200 per l'inumazione e 14 euro di marca da bollo. Totale 460 euro. Tanto? Poco? Dipende sempre dalle tasche di ciascuno: può essere niente per tizio e una cifra importante per caio. Anche perché prima dell'adeguamento approvato dal Comune si spendevano al massimo 130 euro, meno di un terzo. E non è finita: anche i loculi sono rincarati pur se in misura minore, 2.550 euro il contratto trentennale contro i precedenti 2.300. Infine, l'asticella al rialzo non ha risparmiato neanche l'area cosiddetta «dei viali» dove un posto costava 750 euro contro i circa 1.750 attuali. Insomma, l'adeguamento tariffario ha colpito anche questo settore con il quale prima o poi tutti devono fare i conti. E c'è chi avanza la proposta-shock: il settore funebre sia completamente in capo al pubblico come avviene per la sanità (ammalarsi, come morire, non è una scelta). Sarebbe una svolta rivoluzionaria, ma se ne dovrebbe discutere a livello nazionale.. 

Commento: 
Lo avevamo detto gia da subito, questa e’ la Giunta e la Maggioranza delle Tasse ed ora i tutti nodi vengono al pettine! 
Purtroppo per i cittadini Cassanesi le brutte sorprese non sono finte.

Carburanti: Lega Nord, mettiamo un tetto al prezzo come in Francia

- ''Il governo italiano potrebbe seguire l'esempio del presidente socialista francese Francois Hollande che ha proposto di mettere un tetto ai rincari. Lo annuncio' in campagna elettorale e lo sta attuando. Il prezzo della benzina e del gasolio alla pompa non puo' superare una certa cifra, se ricordo bene in Francia non puo' andare oltre 1.500 la benzina e 1.400 il gasolio. Da noi manca la volonta' politica ''. Lo affermano,in una nota congiunta, il Presidente della Commissione Prezzi e Tariffe del Senato, Sergio Divina (Lega) e la Presidente della Commissione Industria di Montecitorio, Manuela Dal Lago.

Per farla, tecnicamente, ricordano i parlamentari della Lega, ''bisognerebbe tornare a un regime di prezzi amministrati, com'era fino al 1992 quando erano fissati dal Cip (Comitato interministeriale prezzi), o sorvegliati, com'era fino al 1994''. Poi, commentando quanto affermano i petrolieri e cioe' che in Italia il prezzo e' alto non solo per le accise ma perche' l'Euro e' debole e il petrolio sale, Divina e Dal Lago ribattono che gia' nei primi giorni d'agosto, senza l'ultima accisa ''le compagnie petrolifere avevano gia? rincarato di 2,3 centesimi i listini consigliati portando i prezzi medi serviti a 1,870 euro al litro per la benzina, 1,759 per il diesel e 0,765 per il gpl. Con punte massime fino a 1,952 per la verde. Dunque - concludono i due parlamentari della Lega - nascondersi dietro le accise, da tagliare almeno quelle dal 1936 al 2006, e l'Euro debole lo sentiamo dire solo dall' Unione Petrolifera, che fa i suoi interessi ma a scapito dei cittadini''.

Giustizia: Zaia, Governo vuole salvare solo i tribunali del Sud

''Ancora una volta le numerose e potenti lobby parlamentari e non del Mezzogiorno d'Italia hanno stravinto e con i soldi delle Regioni settentrionali alimentano posizioni di rendita, clientele e potere nel Sud''. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, non ci sta e considera ''illogica, illiberale e antidemocratica'' la decisione del Governo di confermare la soppressione di 31 tribunali, compreso quello di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.

''Con lo stesso provvedimento con cui il Consiglio dei Ministri salva sei tribunali del Sud, chiude quello di Bassano - afferma Zaia -, un tribunale strategico per un territorio laborioso e produttivo, per un distretto industriale che ne aveva bisogno, e del quale era gia' pronta la nuova sede, che ora rimarra' inutilizzata con gran spreco di risorse pubbliche. Contemporaneamente il Governo, il quale per sua stessa dichiarazione ha in spregio i parlamenti, prende in giro l'attivita', il ruolo e il prestigio delle commissioni parlamentari che, in modo bipartisan, avevano votato per il mantenimento di un tribunale cosi' importante''. 

''Complimenti, professor Monti - aggiunge con amarezza Zaia -, nessuno si poteva aspettare che il suo esecutivo riuscisse con un sol colpo a insultare i parlamentari, sprecare risorse, frustrare un territorio produttivo, alimentare un sottogoverno protetto dalle lobby e dai gruppi di pressione del Sud''. 

''Alle Istituzioni repubblicane di questo territorio, queste si' legittimate dal voto - prosegue il Governatore del Veneto - non rimane che chiedere scusa ai cittadini del Nord. Noi conosciamo l'importanza di quel tribunale per i cittadini e gli imprenditori. Sappiamo che senza un tribunale efficace ed efficiente quel distretto produttivo rimane privo di una struttura di grande utilita'''. 

''Ci rimane la speranza - conclude Zaia - che presto ritorni a governarci qualcosa che assomigli di piu' a un gruppo di persone legate al popolo e rispettose delle regole. 

E sia chiaro: nel Sud, per quanto ci riguarda, sono liberi di aprire un tribunale per ogni paese, a patto che se lo paghino con i loro soldi e non con quelli dei veneti''.

SPENDING REVIEW:PROTESTA LEGA-IDV,FIDUCIA'TAGLIA' DEMOCRAZIA

Una vera e propria 'compressione della democrazia' e 'della possibilita' di interloquire e discutere i provvedimenti in Parlamento'. Protestano Lega e Italia dei Valori nell'Aula della Camera dopo che il governo ha posto 'l'ennesima fiducia'. Una scelta, dicono Antonio Borghesi (Idv) e Raffele Volpi (Lega Nord) intervenendo in Aula, che certifica che ci sono problemi all'interno della stessa maggioranza visto che da parte delle opposizioni sono stati presentati 'solo tre emendamenti'.'Siamo di fronte - ha detto l'esponente del Carroccio - a una maggioranza che si 'auto-fa' ostruzionismo e a un governo che mette la fiducia contro la sua maggioranza'. Mentre il dipietrista punta il dito contro il ministro Giarda 'colpevolmente assente oggi', che in conferenza dei capigruppo la scorsa settimana 'aveva assicurato che il governo avrebbe deciso in base agli emendamenti presentati se porre o meno la fiducia'. E ora, lamentano, 'non ci lasciano nemmeno discutere tre emendamenti'. Quindi, conclude Volpi, 'se il governo e' costretto a porre la fiducia davanti a 150 emendamenti della maggioranza la questione e' politica, non di tempi ma di contenuti'. Entrambi fanno infine appello al presidente della Repubblica perche' si ricordi del monito che aveva lanciato alle Camere in merito a decretazioni d'urgenza e fiducia, quando andra' a promulgare la legge di conversione del decreto.

domenica 26 agosto 2012

La Magagna della Settimana


Buca che si trova lungo la via Carlo D'adda
Ma questi signori non dovevano fare delle manutenzioni un loro fiore all'occhiello?
A parole sono bravissimi nei fatti giudicate voi!

Zaia - Azzerati i premi ai dirigenti regionali

È LA PRIMA VOLTA. IL GOVERNATORE ZAIA: «VEDIAMO CHI HA DA RIDIRE»

E’ l’austerity, bellezza! Il grimaldello usato da Monti per scardinare ora questa, ora quella saracinesca corporativa (non tutte: qualcuna è ancora asserragliata in cima alla torre) si sta rivelando utile pure tra le mani del governatore Luca Zaia, che non si fa remore ad usarlo per forzare antichi, e pareva intoccabili, tabù. Uno di questi è sicuramente la busta paga della «Casta dei burocrati», come velenosamente la chiama l’altra Casta, quella per eccellenza, quella dei politici, che ne invidia lo stipendio di tutto rispetto (in Regione siamo oltre i 154 mila euro lordi l’anno) e soprattutto la possibilità di goderselo in santa pace, lontano dai giornali, dai grilli e dagli insulti della «signora Maria» (il copyright è di Zaia). E però adesso anche per i manager pubblici sembra arrivato il momento dei tempi cupi e così, dopo la stretta data dal vice presidente Marino Zorzato sulla possibilità di assumere lauti incarichi «extra impiego», ora è Zaia ad annunciare che per quest’anno nessuno di loro riceverà il «premio di risultato», ossia quel bonus che si vorrebbe legato alla produttività, ed invece quasi sempre viene riconosciuto a prescindere, di default, che ogni anno in questo periodo veniva elargito come da contratto per un ammontare variabile fino al 20% dello stipendio.
La misura, dettata «dai tempi in cui viviamo», è stata resa nota dal presidente in persona, senza che i diretti interessati fossero stati informati: «Ecco, forse è mancato questo gentlemen’s agreement» ha ammesso Zaia, che comunque non s’è fatto troppi problemi: «Non si tratta di mettere in discussione il lavoro di queste persone, abbiamo i migliori dirigenti del mondo e non li cambierei con nessun altro, ma in questo momento di difficoltà che affligge tutti i cittadini e le pubbliche istituzioni, loro non possono sottrarsi al sacrificio». La delibera è stata approvata in giunta all’unanimità, perché il segnale che si vuole lanciare è chiaro e né la Lega né il Pdl vuole stare sul rovescio impopolare della medaglia. E pazienza se il provvedimento può dare il via ad una sequela di cause in tribunale, con buone chance di successo visto che il premio è previsto nero su bianco dai contratti, e può essere negato solo nel caso in cui la commissione di valutazione abbia giudicato negativamente il lavoro del manager (il che, come appare evidente dalle parole di Zaia, non è). «Vedremo se qualcuno avrà qualcosa da ridire, se sarà necessario siamo pronti a difendere il provvedimento anche di fronte al giudice» resta fermo il presidente, forse nella consapevolezza che dei 44 dirigenti interessati, pochi hanno convenienza a sfidare la sua ira funesta.
Non ce l’hanno il segretario generale della Programmazione, quello della giunta (che peraltro hanno dato il via libera tecnico all’operazione) ed il capo di gabinetto, che sono tra tutti gli uomini del presidente, «Zaia boys» da sempre. Non ce l’hanno i 5 segretari generali di settore ed il coordinatore dell’avvocatura regionale, perché comunque è dura andare controcorrente mentre il resto del mondo tira la cinghia. Non ce l’hanno il direttore dell’Arpav e di Veneto Lavoro, che sono nominati dalla Regione. E men che meno ce l’hanno i 22 direttori generali delle Usl e delle Aziende Ospedaliere, che andranno a rinnovo a fine anno ed il cui destino sta nelle mani proprio di Zaia. A questi ultimi, guarda caso, è stata assestata la botta più dura: non solo, infatti, non riceveranno il premio di quest’anno, ma gli è stato pure azzerato quello relativo al 2009 ed al 2010, che stavano attendendo. «In un Veneto che conta 160 mila disoccuppati, tutti dobbiamo essere chiamati a dare il nostro contributo, non possono esistere zone franche. E’ giusto lanciare un segnale» chiude Zaia. A quanto ammonta il segnale? Fatti due conti, circa un milione di euro l’anno.

Giancarlo Giorgetti: «Per noi padani la Merkel è più vicina di Alfano»


Bene la Merkel, così così Alfano. Giancarlo Giorgetti, responsabile economico della Lega targata Maroni, rompe il silenzio e detta la linea del Carroccio.

Onorevole, cominciamo dal dibattito sulla sovranità. Monti è stato criticato per un'intervista allo Spiegel in cui, in sostanza, chiede che i governi abbiano più poteri rispetto ai Parlamenti. «Il dibattito sulla sovranità è fuori senso. Approvando il fiscal compact c'è già stata l'accettazione delle regole europee. Diciamo che siamo in sovranità vigilata. Però in Italia non vogliamo che, se la Bce intervenisse per calmierare lo spread, possa richiedere condizioni».

Date ragione alla Merkel? «Ognuno fai propri interessi. Lei vuole verificare dove vanno i soldi che potrebbero arrivare qui».
E qui si parla di strapotere tedesco. «Non giova dar tutta la colpa ai tedeschi. È la ricerca del capro espiatorio».

Il problema dell'Italia è la produttività? «Il Nord ha grande produttività ma è allo stremo. Il metalmeccanico di Brescia è il più produttivo al mondo e, forse, il meno pagato».
La Bce deve intervenire per aiutare l'Italia? «Sì. Gli interventi che servono per abbassare i tassi e che non strozzano la possibilità di tagliare le tasse, vanno chiesti».

È com'è possibile abbassare le tasse? «Se il memorandum chiesto dalla Bce permettesse di abbassare del 2% gli oneri sul debito pubblico, andrebbe firmato subito. Perché così si libererebbero molte risorse».
Per il momento c'è la spending review... «Sono tutti d'accordo sulla diminuzione della spesa pubblica. E tutti sanno dove sono le inefficienze.Non c'è solo il caso limite della Sicilia...».
La spending review funzionerà? «Credo ci saranno risultati inferiori alle attese perché hanno lavorato sulle piante organiche e non sugli organici di fatto».

Lei comprende le ragioni della Merkel, però la Lega è accusata di essere anti-europeista...«Noi non siamo contro l'Europa. La paura di tutti è che se l'Europa arriva a darci una mano, poi non chiude gli occhi. E ha ragione! Non possiamo pretendere che siano i tedeschi a salvare le spese allegre dell'Italia».
Era meglio pensarci prima. «È stata approvata la riforma dell'equilibrio di bilancio, che è in Costituzione. Vale per lo Stato, per le Regioni, per le Province e peri Comuni. Altro che patto di stabilità interno. Il problema è che dovrebbe essere applicata a tutti, ma finora l'unico Comune che ho letto essere stato sanzionato è quello di Torino. Lì il sindaco è Fassino. Non credo sia il peggiore in Italia!».
Per Zaia, la Sicilia sta all'Italia come la Grecia all'Europa. «Ci sono situazioni ormai insostenibili, se si applicasse l'equilibrio di bilancio il prezzo da pagare sarebbe pesantissimo. Però non ci sono alternative. Il primo principio federalista è: pareggio di bilancio per tutti».

E che ne dice della proposta di lasciare tutto il debito sulle spalle del Nord, in cambio di massima autonomia finanziaria? Fatti due calcoli, in meno di 40 anni il Settentrione potrebbe azzerarlo. «È una proposta suggestiva ma impraticabile».

Alfano teorizza un abbattimento del debito di 400 miliardi grazie alle dismissioni. «È poco praticabile nei fatti. Nelle cifre, credo sia più realistico il ministro Grilli che parla di taglio del debito per 15-20 miliardi l'anno».
Per Alfano l'Italia non dovrebbe ricorrere allo scudo anti spread. Lei cosa pensa dello scudo? «Massi, va bene. Però la Bce può attribuirlo a condizioni ben precise. Ecco perché sono giustificati i timori della Germania».

Monti vuole concludere la legislatura, sperando di "aver salvato l'Italia dalla rovina finanziaria". «Pensava di dare nuova credibilità al Paese mettendolo in sicurezza con gli oneri sul debito. Purtroppo e lo dico perché ci rimettiamo tutti non ha prodotto i risultati sperati. Berlusconi aveva altri problemi di credibilità, ma per ora abbiamo visto troppe tasse».

Monti è accusato di essere bravo nella teoria ma poco nella pratica. «Ma sa, una volta si teorizzava il divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro, oggi si dice il contrario. Purtroppo la scelta di fare l'Europa monetaria prima di quella politica è stato un azzardo. Si devono fare gli Stati Uniti d'Europa, con i popoli che devono decidere chi comanda».

Non sembra semplice. «Anche la Fondazione Agnelli aveva teorizzato la devoluzione verso l'alto della moneta e verso il basso, cioè verso le Regioni, alcune competenze come la sanità e l'istruzione».
Crede nella tenuta dell'Euro? «Non c'è convenienza che l'Euro salti per aria. Conviene stia in piedi, alle condizioni di quei Paesi che sono in grado di dettare le condizioni».

Alcuni giornali stranieri, Financial Times in testa, hanno fatto distinguo tra Nord Italia e resto del Paese. All'estero parlano quasi come la Lega, e voi siete in difficoltà. Una beffa.«La Lega ha avuto difficoltà per problemi interni. Le visioni di Bossi, di fatto, sono più che mai attuali. L'euro ha un difetto genetico che purtroppo si manifesta. Per correggerlo servono scelte conseguenti. Ecco perché l'approdo naturale sono gli Stati uniti d'Europa. Meno nazioni, più sovranità regionali».

Ha fiducia in Mario Draghi? «Si sta comportando correttamente, ma in Italia sbaglia chi pensa possa comportarsi a favo re dell'Italia o contro la Germania. L'Italia non può pensare di ricevere aiuti senza dare garanzie».
Visto il vostro feeling con la Germania pensate di allacciare rapporti oltreconfine, a partire dai vostri amici della Csu? «La Csu è un modello a cui anche Maroni fa riferimento, su molte cose la vede come noi».

sabato 25 agosto 2012

Prodi condannato dalla Corte di Giustizia Europea , ma non si deve sapere




Romano Prodi è stato condannato dalla Corte di Giustizia Europea per azioni compiute quando era Presidente della Commissione e nessuno dei media importanti nazionali, sia della carta stampata che soprattutto della TV, sempre pronti a guardare nel letto dei politici, ne ha fatto cenno? Queste le motivazioni di condanna espresse dalla Corte a carico del Prof. Prodi: 1 – aver fornito al Parlamento Europeo notizie false e non documentate; 2 – aver emesso comunicati che mettevano in dubbio l’onorabilità di alti dirigenti che non si erano sottomessi alle sue imposizioni; 3 – aver tentato di ostacolare la giustizia. I fatti che hanno portato alla condanna risalgono al 2002-2003 e si riferiscono a una contorta vicenda relativa all’Eurostat, innescata dalla lettera di una funzionaria che si riteneva discriminata. L’inchiesta è iniziata per capire se tali irregolarità fossero state effettuate su iniziativa di dirigenti o addirittura dallo stesso responsabile della Commissione, Prodi.

È cominciato così il rimbalzo delle responsabilità, nonché la “fughe di notizie” – questo afferma la sentenza – depistate verso giornali amici. Proprio per la paura di rivangare anche questioni irrisolte del passato (gli scheletri nell’armadio: Iri, Nomisma), Prodi ha pensato bene, da far suo, di chiudere con un colpo di mano gli Istituti, ma, non avendo elementi per mandare a spasso un migliaio di persone li ha destituiti tutti dai loro incarichi, tenendoli a non fare nulla fino alla pensione!
In Italia questi si sarebbero trovati un secondo lavoro, e comunque tutti a ringraziare il benefattore che paga senza far fare niente; ma all’estero, qualcuno dal senso civico sviluppato e con un sano amor proprio, si sente discriminato e sottostimato… e si lamenta.
Col suo modo di fare credeva di passarla franca, padroncino anche all’estero, ma, fortunatamente, da quelle parti sanno bacchettare le mani come agli studentelli presi con le mani nella marmellata, anche se si tratta di Professoroni.
Di Marinella Tomasi

Veneto: Zaia, secessione dei Comuni è da Roma




'Se venissero nel mio Comune a raccogliere le sottoscrizioni per la richiesta di passare con il Friuli Venezia Giulia, io firmerei''. Cosi' Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, interpellato dai giornalisti sulla fuga dei Comuni verso le autonomie speciali. '' Questa non e' piu' una secessione contro Venezia. Noi 10, 20 anni fa vivevamo questi fenomeni ma oggi la secessione e' contro Roma.

Il comune che chiede (cito Cinto Caomaggiore) di andare in Friuli, lo fa perche' vede che al di la' dello steccato si vive meglio, in quanto c'e' una dose di autonomia e di federalismo diversa rispetto al Veneto''. Per il governatore Zaia, dunque, ''il movimento secessionista veneto e' la dichiarata prova che Roma ha fallito. Io dico che bisogna andare avanti perche' non si possono togliere le castagne dal fuoco a Roma negando il riconoscimento di queste firme.

Vogliamo vedere cosa avra' il coraggio di fare Roma che ha la risposta, se vuol darcela: il federalismo''.

Salvini: "Basta patto di stabilità Formigoni si unisca alla rivolta"

Il segretario lombardo del Carroccio: la spending review e lo scontento dei suoi sindaci e di quelli del Pd per le decisioni romane. La sfida al governatore nel nome del Nord

«I nostri sindaci non devono essere lasciati soli, quando dopo l’estate arriverà il momento di disobbedire al governo, e a quel punto ci seguiranno anche gli altri, a cominciare dagli amministratori del Pd che su questo tema sono incazzati come e più dei nostri». Eccola la sfida: permettere a chi amministra i Comuni lombardi, quelli con i conti a posto, di spendere i soldi che hanno in cassa per dare un po’ di ossigeno all’economia. E fa niente se il patto di stabilità lo vieta. 
Ma la campagna d’autunno annunciata da Matteo Salvini, plenipotenziario in Lombardia della Lega targata Maroni, a ben vedere ha parecchio a che fare con il destino di Formigoni. Perché è a lui che il neo segretario lombardo del Carroccio si rivolge: «Si deve mettere alla testa di questa rivolta, solo così potrà dimostrare di essere un autonomista non solo a parole, ma anche nei fatti». Insomma: i 200 milioni che la Regione ieri ha messo a disposizione degli enti locali per investire sul fronte delle opere pubbliche vanno bene, ma certo non bastano. E il governatore, se vuole restare in sella, deve uscire dalla scia del Pdl «a trazione meridionale». Deve mettersi l’elmetto e fare la guerra a Monti, anche se il suo partito sostiene il governo.

Ma come? Alfano dice che dopo la virata a sinistra di Casini l’alleanza con la Lega rinascerà...
«Non se ne parla. Alle prossime politiche noi andremo da soli, perché questo è il governo che ha trattato peggio il Nord».

Però in Lombardia la spina non la staccate, anche se volete che si voti l’anno prossimo, e non alla scadenza naturale del 2015.

«Sarebbe la cosa migliore, 17 anni ininterrotti alla presidenza della Regione sono troppi. Comunque trattiamo, vogliamo portare a casa dei risultati concreti. E alla fine tireremo le somme. Non parliamo di alleanze, ma di quel che faranno gli amministratori leghisti in Lombardia, dove governiamo 500 Comuni su tremila. Dovranno lavorare come un solo uomo per disobbedire ai diktat del governo sul patto di stabilità, e allargare il fronte. Mica potranno metterli tutti in galera».

E Formigoni dovrebbe capeggiare questa rivolta.
«Se non lo facesse, perderebbe una grande occasione. Del resto se lo dice un sindaco di sinistra come Fassino, che bisogna sforare il patto, perché non dovrebbe dirlo anche Formigoni? A quel punto si realizzerebbe l’autodeterminazione del Nord, e sulla spinta dei sindaci nascerebbe una grande alleanza territoriale tra Lega, Pd e un Pdl che qui sceglie una strada diversa dal centralismo degli Alemanno e dei Cicchitto».

Questa è fantapolitica.
«No, è la forza dei fatti che ci porta a immaginare questo scenario».

E comunque Formigoni dovrebbe togliere il disturbo per lasciare il posto a uno dei vostri, se davvero si voterà la prossima primavera?
«Dopo tutti questi anni può fare altro, ci sono tanti ruoli importanti. È chiaro che si sente sotto attacco per le vicende giudiziarie in cui è coinvolto, anche se si tratta di accuse non provate. Per questo tende a non muoversi, mentre noi tendiamo a portare a casa il massimo, chiedendogli di passare dalle parole ai fatti».

Nell’immediato che cosa vi aspettate?
«La lista l’abbiamo consegnata: si va dalla riduzione dei ticket sui farmaci ai fondi per le aziende agricole, e bisogna pure mettere dei quattrini per gli esodati. Se Formigoni parlerà in lombardo potrà continuare a governare. Ma la madre di tutte le battaglie è fare in modo che i Comuni virtuosi spendano i loro soldi per asfaltare le strade, costruire gli asili, pagare i creditori privati. È una battaglia difficile, per questo è indispensabile la copertura, anzi la regia, della Regione. Ci seguiranno tutti: destra, sinistra, liste civiche. Sarà la nostra campagna d’autunno».

venerdì 24 agosto 2012

La Lega risponde al Vice Sindaco ed ad PD

Lettera aperta

A Vittorio Caglio e al PD di Cassano

In questi giorni mi è capitato di leggere due lettere, una di Caglio alla Gazzetta e una del PD ai Cassanesi, dove si leggeva dei danni che la passata Amministrazione ha causato alla Città e del suo sviluppo gravemente compromesso per i prossimi decenni.

Io facevo parte di quell’Amministrazione e non mi sono mai nascosto di fronte a nessuno e vi voglio dire che è ora di finirla di aggrapparsi alle sole vicende giudiziarie per giustificare le INCAPACITA’ di amministrare una città come Cassano.

Voglio solo citare un paio di punti, che non riguardano le note vicende giudiziarie che ormai tutti conoscono, ma il lavoro amministrativo da noi fatto negli anni passati.

In primo luogo appena insediati abbiamo dovuto terminare le opere iniziate o pianificate dall’amministrazione Casati di cui facevano parte l’attuale consigliere Gaiardelli e il Sindaco Maviglia, e che forse l’Assessore Caglio non ricorda visto che in quel momento  si occupava solo della Punto d’Incontro, opere che non erano interamente finanziate e solo in parte coperte da contributi Statale.

Il Centro Civico appena terminato già faceva acqua da tutte le parti, il Palazzo Cornaggia Medici infelice sede comunale e le piste ciclabili….

Ebbene le abbiamo ultimate, seppure con tutte le difficoltà economiche e derivanti da una progettazione, lasciamo giudicare ai cittadini come erano state progettate, diciamo solo che degli ambientalisti avevano progettato un edificio come il centro civico in classe energetica D!

E’vero abbiamo approvato due lottizzazioni; Veca e Bucca, che pero’ hanno portato soldi nelle casse del Comune ed è stato acceso un mutuo per l’ampliamento della casa di riposo, ma il comune ha risorse per sostenere le rate negli anni futuri. Inoltre ci sembra che siano state fatte tutte le normali attività di manutenzioni ordinarie e straordinarie e l’avvio dei lavori per la tangenziale.

Se tutto questo ha creato gravi danni alla nostra città scusate tanto!!!

Di contro il polo della sicurezza, opera fortemente voluta dalla Lega e interamente finanziata è subito stata bloccata, prassi molto usata dal centrosinistra nei cambi d’amministrazione, il che ha causato problemi, aumento dei costi per l’amministrazione tra cui vedi uno l’ennesimo trasloco dell’ufficio postale.

Voglio inoltre dire due parole all’Assessore Caglio definitosi “imprenditore del sociale”, forse per il lauto stipendio che percepisce da socio lavoratore della Punto D’Incontro. Non è questione di non sentire o non vedere è che purtroppo  a volte si da fiducia a delle persone che solo in un secondo momento dimostrano di non meritarsela.

In ogni caso come ho già detto deve finirla di dare la colpa ai danni lasciati dalla passata amministrazione, se mai ce ne sono stati, per giustificare la sua incapacità di amministrare.

Il nostro attacco politico non è mai stato a Vittorio Caglio, bravissima persona ben voluta da molti per il lavoro che ha svolto e che svolge con i diversamente abili, ma all’assessore e alla sua incompatibilità che continua a negare ed al PD che pur sapendo questa cosa, con atteggiamento dolosamente omertoso lo copre e non fa nulla per risolvere il problema.




IL Segretario della Lega Nord di Cassano

Mario Cerri 

Sanità a pagamento per gli immigrati irregolari in Spagna. E noi cosa aspettiamo?

La sanità spagnola mette alla porta gli immigrati irregolari. Un decreto del governo di Mariano Rajoy stabilisce che gli stranieri senza documenti dovranno pagare oltre 700 euro all’anno per ricevere assistenza medica negli ospedali iberici. Per chi ha più di 65 anni l’importo da versare supera i 1800 euro.

La legge entrerà in vigore il primo settembre, ma deve già fare i conti con l’opposizione dei medici: “Non risolve il problema e da un punto di vista professionale – sostiene Salvador Tranche dell’associazione Medici di Famiglia – la società dei medici di famiglia continuerà a prestare assistenza così come si è fatto fino ad ora”. (euronews)

LEGA: MARONI, AVVIATA SPENDING REVIEW, STOP DOPPI INCARICHI


'Ho proposto al Consiglio federale di fare una sorta di spending review nella Lega, incaricando Giorgetti di fare una revisione completa della struttura organizzativa delle attivita' non politiche da qui al 30 settembre'. Lo ha confermato Roberto Maroni, che ha spiegato che 'l'obiettivo e' di dimezzare i costi di gestione'.

'Abbiamo anche approvato il regolamento federale - ha aggiunto - e stabilito l'impossibilita' di ricoprire contemporaneamente piu' di una carica elettiva o incarico nel movimento'.

Regione Piemonte: Consiglio di Stato respinge ricorso Bresso contro Cota

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello presentato da Mercedes Bresso, candidata del centrosinistra, contro l'elezione di Roberto Cota alla presidenza della Regione Piemonte avvenuta nel marzo 2010. Bresso denunciava irregolarita' delle firme sulla lista "pensionati per Cota" che appoggiava l'esponente della Lega Nord e che ottenne 27 mila voti. Bresso venne sconfitta da Cota con uno scarto di novemila voti.

Da ricordare che il 22 maggio scorso la Corte d'appello di Torino ha confermato la colpevolezza di Michele Giovine e di suo padre Carlo, accusati di aver falsificato le firme della lista "Pensionati per Cota" alle regionali del 2010, con la condanna a 2 anni e 8 mesi di carcere per Michele Giovine e la riduzione di due mesi, a 2 anni di reclusione, della condanna per il padre Carlo.

Il Consiglio di Stato ha obiettato che e' "precluso al giudice amministrativo l'accertamento in via diretta della asserita falsita' delle firme di presentazione delle liste e delle candidature relative alla lista "Pensionati per Cota", essendo questo l'oggetto del ricorso in appello

giovedì 23 agosto 2012

Rispondiamo alla intervista del Sindaco !!


Apprendiamo con piacere che il Sindaco si compiace con se stesso per i risultati ottenuti nella attività vigilanza lungo il fiume Adda per merito della propria ordinanze. Siamo i prima ad essere felici che non sia successo nulla, dobbiamo pero’ ricordare al Sindaco che forse e’ di memoria corta che la sua  ordinanza e’ identica per non dire copiata da quelle che la passata amministrazione aveva predisposto e messo in pratica negli anni passati.

I risultati si ottengono con la costanza e noi per anni abbiamo seminato bene ed ora lui vuole raccogliere i frutti, peccato che come al solito lui ed i suoi compagni sono bravissimi a sparare a zero contro chi li ha preceduti, ma non sono altrettanto bravi a riconoscere le cose positive che sono state fatte in passato.
Signor sindaco abbia almenol’onesta inelletualle di ammettere l’evidenza, ma forse anche lei si sta facedno ormai predenre dalla sindrome del “primo della classe” che copia il compito dal vicino di banco, sennza ammetterne i meriti.

Le ricordammo che stiamo ancora aspettando l’assunzione dei due ufficiali andati in pensione, sul tema delle scelte scellerate di abbandonare il progetto del polo della sicurezza abbiamo gia detto, in passato e ribadiamo quanto detto e scritto qualche tempo fa:

Ancora una volta questa amministrazione sta dimostrando la propria pressapochezza, nella gestione  dei problemi e come al solito racconta delle frottole ai cittadini. Infatti se avessero deciso di gestire le cose in modo corretto e cioè rispettare gli accordi presi da chi li aveva preceduti (come fanno di solito le amministrazioni che hanno a cuore il bene dei cittadini e non le proprie logiche politiche) non si troverebbero nella situazione di gestire le cose in fretta e indicando delle soluzioni che non sono certo quelle ottimali. 

Ricordiamo che il problema dei ritardi nei lavori, nel rischio di sforamento del patto di stabilita, della mancanza di  liquidità per pagare l’avanzamento lavori allei ditta esecutrice dell’opera e’ frutto delle scelte di questa amministrazione, che ha sempre accamapto mille scuse per osteggiare il progetto. In un primo tempo ha sostenuto che i lavori sono partiti tardi per via di dei sotto servizi non indicati, cosa probabilmente vera ma che si poteva essere risolta in due settimane, solo se lo si fosse voluto. Con la loro indecisione il risultato è stato che il cantiere è stato ufficialmente consegnato solo il 18 Ottobre, data da cui decorrerrano gli 11 mesi previsti per la realizzazione dell’opera. Ci hanno anche detto che non c’erano i soldi, per via della mancanza di oneri provenienti dalla lottizzazione ex Veca, anche qui grandissima falsità in quanto da questa lottizzazione, che così come per altro da noi correttamente previsto, arriveranno circa 700 milioni destinati al polo, mentre i restati per arrivare al costo totale di 3.500.000 erano già nelle casse del comune. Abbiamo scoperto in seguito che i lavori sono stati sospesi  perche alcuni spazi dovevanoo essere ridisegnati perché non adeguati a alla sede di alcuni volontari. Ebbene visto che quando parliamo di volontari si parla di Protezione Civile e di Croce dell’Adda. la cosa ci stupisce molto, infatti in fase di definizione del progetto avevamo incontrato i responsabili di Protezione Civile e della Croce dell’Adda, che avevano condiviso il progetto e gli spazi ed obiettato solo su un parcheggio che stavamo per altro rivedendo.

Ora ci dicono non ci sono in quattrini per colpa del Patto Stabilita’.

Ci chiediamo quale sarà la prossima scusa per nascondere la propria incapacità, ma forse è meglio dire la volontà di non portare a termine un opera che come già detto, e già finanziata?", forse una delle sette piaghe d’Egitto potrebbe andare bene come scusa?

Ripetiamo se si fossero rispettate le tempistiche previste dal contratto di appalto, da noi sottoscritto, 11 mesi da Gennaio 2011, e non si fosse perso tempo inutilmente, la Polizia Locale, i gruppi di volontati e le poste sarebbero già in una sede dignitosa da qualche mese! 

Ma anche rispettando i termini che loro indicano come inizio lavori cioe’ Ottobre 2011 a Settembre il Polo e le altre strutture potevano essere pronti!

Perciò ora non cerchino di dire che chi li ha preceduti ha sbagliato scelte e provino di scaricare le responsabilità su altri, loro hanno deciso di boicottare i lavori del Polo e non per come ci vogliono fare credere per via del patto di stabilita, ma perché non sanno cosa vogliono fare di quell’edificio, che non ci stancheremo mai di dire era gia totalmente finanziato e solo la loro imperizia e non decisione ha fatto si che non sia ancora pronto. Se i lavori si fossero fatti nei modi e nei tempi previsti, nei bilanci passati i soldi, ci sarebbero stati senza rischio di sforare nessun patto. Si possono non condividere i progetti, ma accanirsi per boicottarli e gettare discredito su chi li ha preceduti, non e’ sicuramente sintomo di una amministrazione lungimirante, ma di chi per mascherare le proprie incapacità fa di tutto per distorcere la verità. Mentre loro si arrovellano nel cercare scuse puerili la città e’ sempre di più nelle mani della criminalità della delinquenza !

Che facciano quello che hanno deciso, ma sappiano che noi faremo tutto quello che ci e' possibile per contastare questa scelta Miope.  Le sorprese non sono finite!
 
Ultimo commento il Sindaco si vantava anche di non avere avuto incedi a Cassano durante questa estate e proprio appena avere rilasciato questa dichiarazione, ne e’ scoppiato uno al Dopolavoro,  ci domandiamo non e’ oltre ad avere la memoria corta che porti pure Jella? 

Pressione Fiscale: Ogni giorno lo Stato ci "scippa" venti euro


Effetto Monti: tanto paga di tasse ogni italiano, neonati e ultracentenari compresi, dall'inizio del 2012 
Prendete un biglietto da venti euro. Quello blu, con le quadrifore cotiche su un lato e la mappa dell'Europa sull'altro. Fino a dieci anni fa erani circa quarantamila lire. Ebbene, prendete quel biglietto, sfilatelo di tasca o dal portafoglio e gettatelo in una grande fossa sopra la quale c'è la scritta "STATO". Voi, come tutti, non ve ne rendete conto. Ma è quello che avete fatto ogni giorno dall'inizio del 2012. E non conta che abbiate cent'anni o due giorni di vita appena. Quei venti euro (per l'esattezza 17,34) li avete cacciati ieri, li avete cacciati oggi e li caccerete anche domani. E poi dopodomani. E per il futuro (vista l'aria che tira) potrebbero essere anche di più. E' così, con i vostri 17,34 euro euro al dì, che lo Stato (ma potremmo dire il governo Monti, grazie allo paventoso aumento di imposte , tasse e tariffe che ha varato) ha messo in cassa nei primi sei mesi del 2012 ben 7,9 miliardi di euro di tasse in più rispetto al periodo gennaio-giugno del 2011. In tutto 191 miliardi, con un aumento del 4,3%. Nello stesso periodo, il carico fiscale pro-capite è salito da 3.022 a 3.153 euro. Ma fa più impressione se lo si dice così: è come se ogni giorno dal 1 gennaio al signor Stato abbiate pagato una pizza e una birra.

L. ELETTORALE: MARONI, E' UN BALLETTO NESSUNO VUOLE CAMBIARLA

"E' un balletto: nessuno ha voglia di fare una nuova legge elettorale, tutti vogliono andare a votare con questa legge". La pensa cosi' il segretario della Lega, Roberto Maroni, che a margine di un convegno ricorda di aver chiesto a Fini e Schifani "di tenere aperte in agosto le Camere per fare la riforma"

Governo, 800 mln ai Comuni Spending review: alla Sicilia 171 mln.

In arrivo 800 milioni di euro per le regioni. I soldi però devono essere ceduti ai Comuni «ricadenti nel proprio territorio».

Lo prevede un emendamento al decreto sulla spending review presentato il 26 luglio dai relatori Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Paolo Giaretta (Pd) alla commissione bilancio del Senato: un allentamento alla stretta degli enti locali era trapelato già nella serata del 25 luglio.

Nonostante questo la Corte dei conti ha sottolineato che questi enti sono stati i più colpiti dai tagli, arrivando a un -20%.

ALLA SICILIA 171 MLN. Le risorse sono destinate «alle regioni a statuto ordinario, alla regione Siciliana e alla Sardegna», hanno spiegato i relatori. 

In particolare, la Sicilia è la regione nella quale dovrebbero confluire le maggiori risorse per i Comuni: 171,508 milioni. Seguono Lombardia con 83,353 milioni e la Sardegna con 82,3 milioni.
SOLDI TOLTI ALLE AZIENDE. Immediata la reazione della Lega Nord. «Il governo dei professori fa il gioco delle tre carte. In teoria concede 800 milioni ai Comuni, prendendone 300 dai fondi già destinati ai Comuni stessi e quindi in realtà ne dà solo 500», ha tuonato il leghista Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione bilancio del Senato. «Lo scandalo è che questi 500 vengono tolti dal fondo per i rimborsi fiscali alle aziende».

Sotto accusa il criterio di distribuzione delle risorse. «Gli 800 milioni vengono dati con l'opposto del criterio del merito: chi più spreca ottiene di più. Così ad esempio la Sicilia, sull'orlo del fallimento, prende 171 milioni, la Lombardia 83 e il Veneto 29».

Spending review, Tosi: 'Noi Comuni abbiamo i soldi ma non li possiamo spendere'

'E' brutto amministrare spiegando ai cittadini che pagano le tasse che sul loro territorio non rimane nulla di quello che versano'

Flavio Tosi, sindaco di Verona, intervistato da Tgcom24, rilancia l'allarme dei Comuni per gli effetti dei tagli del Governo e del patto di stabilità: 'Noi i soldi li abbiamo, ma non possiamo spenderli. Alla fine i Comuni si arrangiano aumentando la pressione fiscale locale perche' lo Stato ha via via depauperato i Comuni. O si diminuiscono i servizi o si aumenta la pressione fiscale'.

'E' brutto amministrare - ha aggiunto Tosi - spiegando ai cittadini che pagano le tasse che sul loro territorio non rimane nulla di quello che versano'. Secondo l'amministratore leghista esiste un dato di fondo, e cioe' 'che lo Stato prima qualcosa restituiva qualcosa ai Comuni, adesso niente. A Verona di tasse non ne rimangono'. Sull'operato dell'esecutivo guidato da Mario Monti, Tosi spiega che 'il limite e' che non ha avuto coraggio di incidere dove la spesa poteva essere ridotta. Ministeri e Stato centrale non sono stati toccati; questo governo poteva farlo ma non l'ha fatto, seguendo la via dell'aumento delle tasse'. Tra le proposte che il sindaco di Verona avanza al governo c'e' quella 'di rendere meno idiota il patto di stabilità'

mercoledì 22 agosto 2012

Lombardia: Salvini, Lega non ricatta ma vuole risultati entro l'anno


La Lega non intende ricattare Roberto Formigoni ma ''sara' vigile'' nei confronti del presidente della Regione Lombardia nel tentativo di ''chiudere entro l'anno'' alcuni capitoli come quello della riforma sanitaria. La conferma e' arrivata oggi da Matteo Salvini, il segretetario nazionale della Lega Lombarda che insieme al gruppo consiliare del Carroccio ha incontrato il governatore. ''L'obiettivo della Lega Nord - ha chiarito Salvini - non e' di rompere le scatole o ricattare, ma mantenere il sostegno che c'e' fino a prova contraria, e massimizzare alcune partite su cui stiamo lavorando da anni e che vorremmo chiudere a breve''. D'accordo Formigoni: ''Sono molto soddisfatto di questo metodo che abbiamo perfezionato strada facendo'', ha commentato il governatore lombardo che ha aggiunto: ''La solidita' di un governo sta nella capacita' degli assessori e dei consiglieri di confrontarsi.

Moltiplicheremo questi momenti di confronto''.

La riunione, durata circa un paio d'ore, e' servita soprattutto a individuare gli ambiti di intervento. In cima alla scaletta delle priorita', la riforma sanitaria a partire dalla riduzione dei ticket sanitari, il sostegno alle aziende agricole danneggiate dal sisma, la necessita' di fronteggiare l'eccessivo consumo del suolo. ''Sono tutte partite che vogliamo chiudere entro l'anno'', ha messo in chiaro Salvini assicurando che la Lega Nord ''sara' vigile'' soprattutto sul fronte della riduzione del ticket sanitario per le fasce piu' deboli della popolazione. ''E' come scalare l'Everest con 50 chili di sassi sulla schiena senza bombole d'ossigeno - ha commentato a questo proposito Formigoni - ma e' una sfida che ci piace''.

La Lega parla con Giannino: verso un accordo (Libero)

Il Carroccio dialoga con l'economista, che a settembre sarà ospite agli stati generali del Nord. L'impegno politico di Oscar sarà al fianco di Bobo Maroni?


Giannino alleato con la Lega?
Roberto Maroni dice che le alleanze non sono una priorità, però si sta guardando intorno. Nelle ultime settimane s’è sentito con Oscar Giannino. E sul Pdl ha le idee chiare: finché gli azzurri sosterranno il governo Monti non se ne farà nulla. Potrebbe siglare un nuovo patto solo se le Politiche saranno accorpate alle Regionali in Lombardia, col centrodestra pronto a candidare un leghista per il dopo-Formigoni. Condizioni che al momento sembrano remote: se non si realizzeranno, le truppe padane sono pronte a correre senza gli azzurri. Un’occasione che Maroni cercherà di sfruttare anche per fare un po’ di pulizia interna e liberarsi di quelli che i fedelissimi di Bobo definiscono «gli ultimi giapponesi». In altre parole, i bossiani più intransigenti che non si rassegnano al nuovo corso.

Il segretario del Carroccio trascorrerà un mese di lavoro (prevede due blitz in Sardegna, domenica e a cavallo di Ferragosto), e tra i primi punti in agenda c’è l’organizzazione degli stati generali del Nord del 28 e 29 settembre. Tra gli ospiti ci sarà anche Giannino, che negli ultimi giorni ha parlato proprio con Maroni. Le conversazioni non hanno riguardato il tema-alleanze: d’altronde l’ex direttore di LiberoMercato ha presentato un manifesto politico ma non ha ancora deciso se candidarsi o meno. Tra i lumbard c’è chi tifa per un’intesa. Il più acceso è Matteo Salvini, ma lo stesso Maroni potrebbe pensare a qualche forma di accordo, sul modello di quanto fatto alle ultime amministrative in quel di Verona.

La Lega di Tosi è riuscita a vincere grazie ad alleanze con altre liste e formazioni civiche. Certo, con Giannino ci sono anche delle differenze. Per esempio, Maroni non è iper-liberista e intende salvaguardare la componente che definisce di «welfare sociale» del suo partito. Esempio. La Lega non è d’accordo con la vendita dei patrimoni dei Comuni, lasciando ai privati la gestione di risorse primarie quali acqua o trasporti. Il ragionamento lumbard è che, così facendo, sarebbe difficile immaginare operazioni a favore delle classe sociali più deboli, perché non produrrebbero utili. Differenze che non sembrano ostacoli insormontabili sulla strada che collegherebbe Giannino alla Lega. Anche perché il giornalista, qualora decidesse di candidarsi, avrebbe il problema di raccogliere le firme. Ne servono 5mila per ogni circoscrizione elettorale. Che sono due in Piemonte, altrettante in Veneto e tre in Lombardia. In totale, 35mila autografi da rastrellare solo al Nord. Ecco perché l’accordo con la Lega farebbe comodo pure a lui. Per non parlare, poi, della soglia di sbarramento che punirebbe i soggetti più piccoli.

Per ora, sono tutti esercizi teorici. Dopo gli stati generali del Nord potrebbero diventare più concreti. Nella due giorni, la Lega ha invitato anche altre personalità, tra cui Giorgio Squinzi (leader di Confindustria) e il sociologo Ilvo Diamanti. Attesi anche alcuni esponenti del governo Monti. Gira il nome di Corrado Passera, ma al momento non ci sono conferme. Torniamo ai rapporti col Pdl. La Lega ambisce a diventare il partito egemone del Nord, ricominciando a rappresentarne il tessuto produttivo e non solo. In questo disegno, sarebbe fondamentale conquistare la Lombardia, dopo Piemonte e Veneto. Ma è necessario un patto con gli azzurri. «Sarebbe possibile» spiegano in via Bellerio «solo se le Regionali e le Politiche fossero contestuali. Formigoni non può pensare di candidarsi in Senato, come fatto anni fa, e poi decidere se dimettersi o meno. Anche perché la Lega non accetterebbe l’accordo col Pdl senza la garanzia di avere contemporaneamente un suo candidato al Pirellone», che secondo i bene informati potrebbe essere proprio Maroni. Concetti chiari. E che vengono rafforzati dall’ex ministro su Facebook. Ieri ha postato un articolo del nostro quotidiano: «Secondo Libero la grande ammucchiata Bersani-Vendola-Casini farà tornare la Lega alleata di Berlusconi. Ma chi l’ha detto? Ma chi lo vuole?».