martedì 31 luglio 2012

La Magagna della Settimana



Rotonda coop,chiediamo ma chi deve bagnarla? 
Nel frattempo sta seccando !!!

Non dimentichiamo la cura del verde pubblico che 
non esiste, come pure la pulizia marciapiedi dalle erbacce.

Bel rispetto del verde che hanno i "Verdi"!

NO AL TAGLIO DEI TRIBUNALI

La soppressione delle sedi distaccate dei Tribunali in Lombardia rappresenta un ''danno ai cittadini, alle imprese e agli operatori del diritto''. Con questa convinzione, il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Fabrizio Cecchetti (Lega), ha scritto una lettera alpresidente del Consiglio, Mario Monti, e al ministro della Giustizia, Paola Severino.

Cecchetti chiede al governo un ripensamento sui tagli che porteranno alla cancellazione in Lombardia di 3 Tribunali e 18 sezioni distaccate. E invita, dunque, a ''un'ulteriore riflessione'' per raggiungere ''importanti obiettivi di recupero, efficienza e produttivita' senza danneggiare precise realtà territoriali''.

Secondo il presidente del Consiglio lombardo, infatti, ''il Governo elimina realta' che hanno un bacino di utenza rilevante e superiore, sia sotto il profilo numerico che di importanza strategica ed economica e demografica, a strutture giudiziarie italiane sopravvissute al taglio''. In sostanza, conclude inviando la sua missiva anche ai presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, ''non si individuano gli effettivi vantaggi e vi sono rischi concreti di un ulteriore effetto depressivo per l'economia locale''. 

CRISI: LOMBARDIA A GOVERNO, AVANTI CON FEDERALISMO FISCALE


Il Consiglio regionale della Lombardia ha invitato il Governo a riprendere celermente il percorso del federalismo fiscale, a intervenire perche' per i costi delle assemblee legislative delle Regioni siano utilizzati parametri standard, a ridurre l'aliquota Ires ai fini del rilancio della crescita economica, ad attuare il regionalismo differenziato, ad applicare il criterio della virtuosita' nella spending review, a recuperare i crediti in modo ''meno vessatorio'' e a estendere il processo di armonizzazione dei bilanci, gia' in fase di sperimentazione in Lombardia, a tutte le Regioni.

Lo chiede una risoluzione approvata oggi coi voti a favore di Pdl e Lega, l'astensione di Pd, Udc e Pensionati, il voto contrario di Idv e Sel.

''I toni del dibattito e la larga convergenza sul documento con il contributo della minoranza sono la prova che questo Consiglio regionale e' piu' che mai deciso a essere protagonista di una rinnovata stagione politico-istituzionale che vede nell'autonomia e nelfederalismo le strade certe per fare uscire la Lombardia dalla crisi''.

''Oggi - ha quindi ricordato - la discussione ha toccato la questione degli esodati, che interessa circa 100 mila lavoratori lombardi che in seguito a una riforma delle pensioni azzardata adesso sono senza stipendio e senza pensione e vivono nel dramma, il patto di stabilita' che strangola i nostri comuni e la spending review del Governo per il contenimento della spesa, che ha finito per penalizzare soprattutto realta' come la Lombardia che hanno i conti a posto''. 

Cantù, Lega contro sindaco sul caso del Ramadan

CANTÙ Questione Ramadan: come previsto, scoppia un vero caso politico, con la Lega che attacca la maggioranza di Lavori in Corso. 

Punti di vista opposti. E' la Lega Nord a dirsi contraria alla concessione del Campo Solare per il 18 o il 19 agosto - dipenderà dal momento esatto in cui si troverà la luna - alla comunità musulmana del territorio, per il momento conclusivo del Ramadan. «Siccome pregheranno, la struttura pubblica di via Giovanni da Cermenate diventerà una provvisoria moschea - l'assunto dell'onorevole Nicola Molteni, parlamentare a capogruppo in minoranza del Carroccio cittadino - siamo pronti a presentare un'interrogazione parlamentare perché si pone una questione di ordine pubblico». 

Ribatte alla tesi il sindaco Claudio Bizzozero. «Ma quale moschea provvisoria, il 18 agosto ci sarà una festa - afferma il primo cittadino della coalizione civica Lavori in Corso - noi abbiamo deciso di acconsentire a quanto negli scorsi anni era stato ugualmente chiesto, ma negato».

lunedì 30 luglio 2012

Il Polo della sicurezza va a quel paese Polemica la posizione del centrodestra, che ha abbandonato l'aula consiliare per protesta

Va a farsi benedire, o è sulla buona strada per andarci, il Polo della sicurezza, uno dei progetti più fortemente voluti dall'Amministrazione comunale precedente, caduta sotto i colpi della Magistratura e sostituita dal responso elettorale. Il sogno dell'ex sindacoEdoardo Sala e soprattutto della componente leghista della sua coalizione si è scontrato frontalmente con la bufera tangentopoli prima, con intoppi di mercato poi (il cantiere, benché inaugurato, è fermo da un anno) e con il cambio di rotta dell'attuale Giunta adesso. Se n'è parlato in piena notte, alle 24.20, durante il Consiglio comunale dello scorso mercoledì. Il punto era penultimo all'ordine del giorno e ci si può immaginare con quale freschezza i consiglieri l'abbiano affrontato. Fatto sta che l'opposizione ha disertato l'aula (tutti tranne Sergio Bestetti , che è rimasto e si è astenuto) e la maggioranza di centrosinistra ha fatto da sé. In sostanza, l'idea di Maviglia e compagni è che i tempi siano cambiati e che i forti rilievi messi in evidenza quando Verdi e Pd erano all'opposizione siano oggi ancor più acuiti dalla situazione economica generale. L'importo di quel mastodonte era stato calcolato intorno ai tre milioni di euro e rotti per una soluzione in grado di ospitare un auditorium da duecento posti, il Comando della Polizia locale, il gruppo di Protezione civile e l'associazione di volontari Croce dell'Adda con le varie ambulanze. «Urbanisticamente - ha commentato l'assessore Andrea Gaiardelli - quella scelta di viale Europa non ci era mai piaciuta. Ma loro (Pdl e Lega, ndr ) avevano tirato dritto nonostante i nostri rilievi e quelli di altri gruppi di opposizione (la lista di Generoso, ndr ). Adesso i lavori sono fermi da un anno e non ci sembra giusto tenere lì in sospeso le imprese. La nostra riflessione è che, soprattutto alla luce dell'attuale momento economico e calcolando che il Tribunale lascerà  libero il palazzo che è di proprietà  comunale, abbiamo valide alternative a quel progetto. Ci stiamo lavorando»..

Commento: Abbiamo gia scritto molto, ora che facciano quello che hanno deciso, ma sappiano che noi faremo tutto quello che ci e' possibile per contastare questa scelta Miope.  Le sorprese non sono finite!

ORA VOGLIAMO LA GRANDE PROVINCIA DELL ’INSUBRIA


“Il taglio scellerato delle provincie operato dal governo Monti cancella le provincie virtuose di Como, Varese, Sondrio, Monza e Brianza. Se l’obiettivo è quello di ridisegnare l’assetto amministrativo dei territori, questa soppressione potrebbe diventare l’occasione per costituire la grande provincia dell’Insubria e per aprire un dialogo immediato con il Canton Ticino. Ci sono tutte le condizioni per rivendicare l’autonomia da Roma e la costituzione di questa provincia è un’importante sfida a cui lavoreremo da subito”.

Lo dichiara il deputato della Lega Nord, Nicola Molteni.
“Tra questi territori esiste già una contiguità economica, culturale , e di tradizioni socio-economiche tali da rendere concreta la costituzione di un unico soggetto virtuoso rappresentativo di più di due milioni di abitanti, capace di dare voce e attenzione a un territorio costituito da migliaia di piccole e medie imprese simbolo dell’eccellenza produttiva del Nord”.

Fuga degli imprenditori dall'Italia verso Balcani e Nordafrica.

Serbia, Montenegro, Croazia, Slovenia, Egitto e Tunisia: sono tra le mete preferite degli imprenditori italiani, specie quelli del Mezzogiorno ma anche del Nord Est, che stanno portando via dall'Italia pezzi rilevanti della produzione industriale e dell'economia italiana. Fisco più favorevole e costo del lavoro nettamente più contenuto sono le due ragioni principali che spingono le imprese del nostro Paese a fuggire verso queste mete. E' questo il fenomeno anticipato da uno studio di Unimpresa in via di pubblicazione, cominciato qualche anno fa e che ha subito un'improvvisa accelerazione a causa della crisi finanziaria e della recessione. Secondo la ricerca, molti imprenditori, nel pieno della bufera internazionale, si sono trovati a un bivio: chiudere o continuare la loro attività fuori dei confini nazionali, dove un contesto economico assai diverso favorisce l'insediamento di nuovi impianti industriali. Sgravi fiscali e incentivi di varia natura attraggono sempre di più le aziende tricolore. Una vera e propria emigrazione che ha preso il via con alcuni grandi gruppi industriali e adesso sta interessando anche realtà nel settore delle piccole e medie imprese. A forte rischio c'è l'attività di trasformazione agricola e l'industria conserviera. Col risultato che sulle nostre tavole arrivano prodotti made in Italy, lavorati nei Balcani e nel Nord Africa. «Una situazione che ci preoccupa enormemente» dice il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. "Come diciamo da tempo - aggiunge - il nostro Paese ha bisogno di misure ad hoc,. La nostra ricetta è nota: fisco, burocrazia, infrastrutture e giustizia civile sono ambiti nei quali, dentro i nostri confini, c'è molto da fare prima di rimettersi a parlare concretamente di creare nuovi nuovi posti di lavoro e mettere in moto il mercato dell'occupazione».

domenica 29 luglio 2012

Riforme/ Stucchi (Lega):Ancora in tempo per approvarle entro 2013

"La Lega Nord, con il suo segretario federale Roberto Maroni, si è fatta promotrice di una proposta che riformi il sistema di voto garantendo però due cose: un premio di gov...ernabilità e il ripristino delle preferenze. Due novità che, se introdotte, metterebbero chi vince nelle condizioni di governare davvero, e darebbero al cittadino la possibilità di scegliere il proprio rappresentante in Parlamento". Lo afferma in una nota il vice segretario federale e deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi.


"Le proposte della Lega Nord però - continua Stucchi - non si fermano alla legge elettorale, ma riguardano anche le riforme istituzionali, come il Senato federale e una giusta riduzione del numero dei parlamentari che si farebbe ancora in tempo ad approvare in questa legislatura

Sviluppo: Torazzi, Grazie alla Lega 300 milioni per le imprese del Nord colpite dal sisma

“Finalmente sarà garantito un aiuto concreto alle imprese del Nord. I trecento milioni di euro che il governo stanzierà nei prossimi tre anni contribuiranno al salvataggio di molte imprese danneggiate dal sisma e consentiranno a molti imprenditori di continuare a lavorare ai livelli d'eccellenza che da sempre contraddistinguono il nostro territorio”.
Lo dichiara il deputato della Lega Nord Alberto Torazzi, intervenuto in Aula sul decreto Sviluppo, commentando l'approvazione dell’emendamento della Lega Nord, presentato insieme al deputato Gianni Fava, che stanzia cento milioni all'anno, per la durata di tre anni, alle imprese per l'acquisto di macchinari in sostituzione di quelli danneggiati dal terremoto in Emilia e Lombardia.
“Si tratta di un emendamento fondamentale per il rilancio delle aree terremotate, approvato nonostante il parere contrario di relatori e governo. Tutto ciò è la riprova dell'incompetenza di questo esecutivo che si sta dimostrando sempre più il governo delle disparità”.

Monti ha fallito, si voti in ottobre

Monti ha fallito, si dimetta e si voti a ottobre. La situazione economica del nostro Paese, dopo otto mesi di governo Monti, è drammaticamente peggiorata. Monti non ha mantenuto nemmeno una delle sue promesse. Altro che risanamento: siamo in piena recessione. Il premier e i suoi ministri prendano atto che il loro è il Governo dei record negativi: ha aumentato il debito pubblico e la disoccupazione giovanile mentre la pressione fiscale ha raggiunto un livello insopportabile. A questo punto bisogna dare di nuovo la parola agli elettori, è il popolo che deve decidere del proprio destino e non un governo fallimentare nominato nei palazzi". Lo dichiara Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato.

sabato 28 luglio 2012

Caro Maroni, Le scrivo come un "vecchio" militante federalista che da quasi sessant'anni si batte per l'unificazione d'Europa.

Pur essendo fortemente critico di alcuni aspetti delle scelte politiche della "Lega", ho sempre riconosciuto, e tuttora riconosco, che torna di grande importanza politica per le sorti future d'Europa l'emergere di una coscienza politica "regionale" (uso tale termine per indicare le cd. "macro-regioni" d'Europa), consapevole, come lo è la "Lega", che gli stati nazionali sovrani sono del tutto tramontati (come scriveva anni fa Luigi Einaudi, "sono polvere senza sostanza"), e che il loro peso burocratico-fiscale, sulle spalle dei cittadini d'Europa, sia del tutto inaccettabile perché privo di qualsiasi funzionalità poli-tica in punto ai problemi fondamentali che affliggono i popoli d'Europa. Ritengo che, in passato, la "Lega", pur facendosi forza di tale meritoria critica allo stato nazionale sovrano, abbia commesso il grave errore di chiudersi in un localismo cieco, rinunciando, di fatto, a prendere posizione in politica estera (rinuncia incomprensibile per qualsiasi partito politico: il prendere posizione in politica estera torna, infatti, fondamentale per definire il proprio fronte d'azione). Mi preme porre in rilievo che l'unica via strategica con cui si possa recuperare (come giustamente ci si deve proporre di fare) in chiave "democratica" un'indipendenza ade-guata all'"auto-governo locale", in chiave "regionale", è quella di istituire un'intesa d'azione con tutte le altre "regioni d'Europa" che già si sono mosse da tempo per riven-dicare l'esigenza di liberarsi dallo strapotere dello stato nazionale ( come in Italia con la "Lega", così è accaduto in alcune regioni della Spagna, della Francia e della Germania). Occorre, a questo punto, aver chiara in mente un'opportunità strategica cruciale che unisce strettamente il raggiungimento di due scopi con un unico mezzo: l'alleanza di più "macro-regioni" d'Europa per raggiungere, tutte insieme, un'effettiva indipendenza d'"autogoverno locale", consentirebbe un'incisiva azione di rivendicazione comune nei confronti dei diversi stati nazionali; d'altra parte, questa stessa alleanza aprirebbe la via per una rapida unificazione "federalista" d'Europa, mirata a raggiungere non già un'unificazione burocratica per più aspetti stentata e inefficiente, ma una vigorosa unità politica tramite una "Europa delle regioni", capace di confrontarsi con il resto del mondo (USA, Russia, Cina, India, ecc.) e, nello stesso tempo, radicata in una nuova, autonoma vitalità "democratica" delle sue "regioni". A tal fine occorrerebbe, tra l'altro, rivendicare con urgenza un diverso ruolo delle "re-gioni" all'interno dell'attuale UE: tale rivendicazione va rivolta con fermezza e coraggio al Parlamento Europeo. Contestualmente, occorre richiedere che venga convocata d'urgenza un'Assemblea Co-stituente eletta a suffragio universale dal popolo europeo, per rimediare efficacemente all'inconcludenza con cui gli "uomini di vertice" stanno affrontando il problema dell'unificazione politica d'Europa (esigenza fondamentale per il salvataggio della mo-neta unica, per il rilancio della crescita economica, ecc.). L'unificazione d'Europa è più che mai urgente per uscire dalla gravissima crisi attuale. Criticare l'attuale incapacità dei governi nazionali d'Europa di uscire dalla crisi può di-ventare una critica giusta soltanto se si sa indicare che l'errore sta nel tentare di trovare una soluzione alla crisi entro l'ambito nazionale; mentre, invece, l'unica soluzione può trovarsi a livello "continentale", cioè con l'istituzione "federale" dell'"Europa delle re-gioni". È indegno che nessuna forza politica abbia fino ad oggi rivendicato al "popolo europeo" il diritto di fondare, attraverso la sovranità popolare, lo stato federale d'Europa. Occorre che qualcuno faccia propria tale irrinunciabile richiesta. Ritengo che Lei possa davvero segnare un nuovo corso delle scelte politiche della "Le-ga", contribuendo con ciò a rinnovare decisamente anche le iniziative politiche per l'unificazione d'Europa. Senza una "rivolta federalista" delle "macro-regioni" d'Europa (quale potrebbe sortire ad es. da un'alleanza tra le regioni che fanno capo a Milano, Monaco, Lione, Barcellona, ecc.), credo illusorio sperare nella capacità degli "uomini di vertice" di rinunciare al potere nazionale. Auspico che forze autonome come la "Lega", radicate in una volontà politica che cresce "dal basso", sappiano fare una scelta strategica verso l'"Europa delle regioni". Con tale auspicio, Le formulo i miei più cordiali auguri.

Federalismo fiscale, crescita economica e regionalismo differenziato: i temi in discussione in Aula nella prossima seduta

Approvata in Commissione Bilancio presieduta da Ugo Parolo (Lega Nord) la risoluzione che costituirà il documento di riferimento per la discussione sul tema della fiscalità prevista nella seduta pomeridiana di Consiglio regionale di martedì 17 luglio.


Nel documento si invita il Governo nazionale a riprendere celermente il percorso del federalismo fiscale, a intervenire nelle opportune sedi istituzionali affinché per la determinazione dei costi delle assemblee legislative delle Regioni siano utilizzati parametri standard, a ridurre l’aliquota IRES ai fini del rilancio della crescita economica e a estendere il processo di armonizzazione dei bilanci, già in fase di sperimentazione in Regione Lombardia, a tutte le regioni. 


La risoluzione chiede inoltre di dar seguito all’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione, il cosiddetto regionalismo differenziato, per raggiungere una maggiore autonomia della Regione Lombardia e di tutte le Regioni a statuto ordinario e per rispondere all’esigenza di una più ampia autonomianormativa ed economica della nostra Regione. Si chiede inoltre al Governo nazionale di applicare criteri di virtuosità per i tagli relativi alla spending review sottolineando che regioni virtuose come la Lombardia non possono essere ulteriormente toccate da questi provvedimenti, di ridurre ulteriormente l’aggio corrisposto ad Equitalia, di prevedere procedure meno vessatorie nei confronti dei contribuenti introducendo limiti temporali oltre i quali non possano essere addebitati interessi ai cittadini, e di consentire infine compensazioni automatiche tra i crediti detenuti dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni e i debiti tributari delle stesse imprese.
Nel documento approvato viene espressa ferma contrarietà alla sospensione del regime di tesoreria mista con conseguente trasferimento delle disponibilità liquide degli enti locali alla tesoreria unica statale e si esprime forte contrarietà alla trasformazione delle Province in enti di secondo livello.

“Alle Regioni a statuto ordinario viene chiesto un contributo di 700 milioni di euro nel 2012 e di 1 miliardo a partire dal 2013, oltre a quelli già previsti con le diverse manovre degli anni 2010 e 2011 –spiega il presidente della Commissione Bilancio Ugo Parolo-. Oltre a ciò, è previsto un taglio al fondo sanitario nazionale di 3 miliardi di euro in 2 anni. Regione Lombardia, alla quale sono stati già tagliati 1,5 miliardi di trasferimenti e 1,1 miliardi sul tetto del patto di stabilità, dovrà concorrere con ulteriori 250 milioni di euro mettendo così a rischio servizi fondamentali quale il trasporto ferroviario locale. Per quanto attiene la sanità, il taglio potrebbe essere pari a 174 milioni nel 2012 e addirittura il doppio nel 2013, colpendo duramente i cittadini lombardi. A fronte di questi tagli che colpiranno in maniera indiscriminata tutte le Regioni punendo anche chi è già virtuoso come Regione Lombardia –prosegue Parolo- verranno invece attivati finanziamenti specifici per il risanamento delle aziende ferroviarie di Calabria, Campania e Puglia per un totale di 240 milioni di euro. Questo non è accettabile, anche perché se con le manovre estive sono stati posti alcuni limiti precisi per la diminuzione dei Consiglieri e degli Assessori regionali, va detto che Regione Lombardia è l’unica Regione già in regola con questi parametri; il costo dell’assemblea legislativa lombarda è pari a 7,77 euro ad abitante, il più basso in Italia (Basilicata 40,45; Calabria 38,80; Valle d’Aosta 124,74; Sicilia 34,77; Sardegna 50,87)”.

COMUNI, ZAIA: «CHI SI STACCA DA VENETO AVRÀ IL MIO SÌ»


"E' una lotta per la sopravvivenza che conferma che Roma politicamente ha fallito" 

TREVISO - Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, soffermandosi sulle ricorrenti richieste dei comuni veneti di frontiera di passare ad altre amministrazioni, ha assicurato oggi che gli stessi avranno sempre il suo appoggio.

"Il distacco di questi comuni di confine , che sarà esponenziale - ha osservato - nasce da un'esigenza chiara che io condivido cioé quella secondo la quale non puoi vedere sempre il giardino dell'Eden al di là del fosso. E' una lotta per la sopravvivenza 

che conferma che Roma politicamente ha fallito". 

"Io voterò sempre di si. Il problema - ha proseguito - non é la poltrona del governatore, ma il benessere del 
suo popolo. La Regione asseconderà sempre queste richieste, è un problema che si ingigantirà sempre di più. 

Agli uffici di Roma - ha concluso Zaia - non toglieremo loro le castagne dal fuoco, vediamo come se la cavano".

venerdì 27 luglio 2012

Tabella di confronto tra la Lombardia e la Sicilia




Questi numeri si commentano da soli...
Occorre far presente che la Sicilia, essendo Regione a Statuto Autonomo, trattiene sul suo territorio il 100% del gettito derivante da IRPEF, IRES, IVA, tassa sulle successioni, tassa sulle donazioni, imposta ipotecaria, imposta sull'energia elettrica, imposta di bollo, imposta di registro e tasse automobilistiche. 
Se la Lombardia potesse fare lo stesso, avrebbe a disposizione 50 miliardi di euro in più da spendere per i cittadini, il lavoro e i servizi! 

Rom rimpatriati e poi tornati in Italia: 800 mila euro buttati


MILANO - SICUREZZA

“Con i Rom il buonismo non funziona”. come le politiche del Comune di Milano sui campi nomadi. “L’amministrazione di sinistra che governa il capoluogo ha praticamente rinunciato agli sgomberi e cerca di legalizzare e stabilizzare la presenza dei nomadi a Milano. Ma ha dovuto anche ammettere che la “linea morbida” con i Rom non ha mai funzionato. Ogni patto compiuto nel passato è stato puntualmente disatteso.” “L’esempio più eclatante è rappresentato dagli 800 mila euro che il Comune di Milano aveva consegnato ai rom di via Triboniano per convincerli a rimpatriare in Romania. I nomadi hanno incassato i soldi, sono tornati nel loro Paese di origine dopodiché hanno ripreso le loro auto di grossa cilindrata con roulotte e sono rientrati in Italia. Forse hanno fatto solo finta di fare i bagagli. Il risultato però non cambia: dopo qualche tempo erano ancora a Milano, con 15 mila euro in più in tasca per ogni nucleo familiare. Soldi pubblici naturalmente, frutto della continua spremitura fiscale dei cittadini padani.”

Megaconcerti e starlette tv, gli sprechi di Reggio Calabria

La festa è finita. Reggio Calabria non si diverte più: 87 milioni di buco accertati nel biennio 2008-2010, addirittura 170 tra il 2006 e il 2010, lo spettro dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. E adesso anche il rinvio a giudizio per il governatore della Calabria ed ex sindaco della città dello Stretto, Giuseppe Scopelliti. L’accusa? Abuso d’ufficio e falso in atto pubblico per avere truccato i bilanci del Comune e finanziato il “modello Reggio”: un tourbillon di notti bianche, megaconcerti, starlette della scuderia di Lele Mora a passeggio sul corso Garibaldi, viaggi da e per la Spagna, consulenze a gogò e finanziamenti a pioggia.
Su quel modello la città si è ubriacata per anni e Scopelliti ha costruito le sue fortune elettorali. Al secondo mandato ha sbaragliato il candidato dell’opposizione con il 70 percento dei consensi. Così ha preparato il suo trampolino di lancio per arrivare allo scranno più alto della giunta regionale.
Adesso che la festa è finita resta il conto da pagare ed è salatissimo. Lo raccontano i giornalisti Giuseppe Baldessarro e Gianluca Ursini in un bel libro, Il caso Fallara. Storia del “modello Reggio e del suo tragico epilogo (Città del Sole). I due cronisti partono da un episodio drammatico che è l’emblema dell’intera vicenda reggina: lo strano suicidio di Orsola Fallara, donna di fiducia di Scopelliti e dirigente dell’Ufficio finanze e tributi del Comune. Quando la donna decide di togliersi la vita, nel dicembre 2010, la pressione su di lei è altissima: è accusata dall’opposizione di essersi liquidata somme da capogiro per alcune attività svolte per conto del Comune. La dirigente prima si difende come una leonessa, poi al culmine dello scandalo annuncia le dimissioni in un’infuocata conferenza stampa. La sera, inaspettatamente, si reca in auto al porto e ingerisce dell’acido muriatico. Morirà in ospedale, dopo due giorni di agonia.
È il caso Fallara di cui parla il libro: non si tratta solo di una vicenda di cronaca perché l’alta dirigente era una donna potente che per anni ha tenuto in mano i cordoni della borsa comunale. Attorno a lei, sostengono oggi i magistrati, ruotava tutto il sistema di ricche consulenze, bilanci truccati e artifici contabili, messo in atto per sostenere le spese folli volute dall’amministrazione comunale in quegli anni. Tra queste il mega-concerto di Elton John in memoria dello stilista reggino Gianni Versace, tenuto allo stadio “Granillo” il 9 giugno 2004. Uno show, rivelatosi poi un flop, costato alle casse comunali 360mila euro più spese accessorie come la concessione dello stadio, la pulizia e l’illuminazione dell’impianto. O l’acquisto dell’Italcitrus, il rudere di una ex fabbrica per la lavorazione degli agrumi, acquistato per 2 milioni e mezzo di euro per farne, in accordo con la Rai, un centro televisivo dal roboante nome di “Scuola di comunicazione del Mediterraneo”. Peccato che sull’immobile comprato in fretta e furia gravassero un’ipoteca, un pignoramento, una pratica di condono edilizio. E pure l’amianto, di cui la struttura è piena. Soldi pubblici gettati alle ortiche.
Reggio in quegli anni è una sorta di bancomat. Per “la città del divertimento” non si bada a spese: per la sola estate 2008 quasi un milione di euro vanno all’emittente radiofonica Rtl, che monopolizza l’Arena dello Stretto sul lungomare. Per non parlare dei concerti dei Duran Duran e di altri eventi, grandi e piccoli, per un totale di due milioni e mezzo di euro. Qualcuno conia lo slogan “credere, obbedire, ballare” mutuando il celebre motto fascista che Scopelliti conosce bene, essendo cresciuto tra le fila dell’Msi.
Tra i grandi eventi del 2008 c’è una mostra su Maria Callas, che ai contribuenti reggini costa 330mila euro. Solo sei anni prima la stessa esposizione di gioielli e abiti di scena della Diva era stata proposta in città, in uno spazio meno nobile di Villa Zerbi, al costo di 15mila euro. Dagli sprechi alla gestione privata della cosa pubblica il passo è breve. Affidare incarichi professionali a parenti e amici senza alcun criterio di selezione, liquidare somme ingenti per lavori mai svolti è prassi comune. Il caso più eclatante è quello dell’ingegnere Bruno Labate, ex compagno della Fallara, al quale – secondo una perizia della Procura - vengono accreditati 842mila euro per progetti mai realizzati. Scoperto dagli inquirenti, Labate è sotto processo per peculato e truffa aggravata: sta restituendo a rate le somme ricevute e ha chiesto il patteggiamento. 
La gestione allegra delle casse comunali si è trasformata in uno tsunami che, oltre a tre revisori dei conti, rischia di travolgere il governatore Scopelliti. Rinviati a giudizio, i quattro dovranno presentarsi davanti ai giudici del Tribunale di Reggio Calabria il prossimo 7 novembre. L’ex sindaco, oggi presidente della giunta regionale, si difende scaricando ogni responsabilità sulla Fallara e su altri suoi sottoposti. Afferma di non sapere cosa contenevano quegli atti che per anni ha firmato a iosa, confidando nell’onestà e professionalità dei dirigenti da lui nominati. Sarà ora la magistratura, nel processo che si celebrerà in autunno, a decidere se Scopelliti sapesse o meno come funzionava il tanto decantato “modello Reggio”.

giovedì 26 luglio 2012

Consiglio Comunale la maggioranza e la farsa Polo della Sicurezza



Ieri sera abbiamo assistito all’ennesimo atto  della commedia che da più di un anno questa amministrazione sta mettendo in scena

Dopo la votazione dei membri della Commissione Dopolavoro,  vista l’importanza dei punti seguenti, e visto che l’ora era tarda ( le 12.15 passate) e tutto il pubblico aveva lasciato la sala, abbiamo chiesto che i punti seguenti venissero rinviati come primi punti del prossimo consiglio, questo non per fare ostruzionismo ma per favorie un dibbatito libero e con la presenza di pubblico testimone, ed invece i “paladini” della partecipazione ci hanno risposto di no, evidentemente era programmata la loro intenzione fare il classico giochetto del Blitz notturno pre estivo, senza testimoni, per portare avanti le loro scelte scellerate, in particolare per quanto riguarda il Polo della Sicurezza.

A questo punto noi  abbiamo ritirato il nostro ODG nella speranza che la maggioranza facesse altrettanto con il loro, ed invece no!

Abbiamo cosi deciso di abbandonere l’aula, lasciandoli a parlare tra di loro anche perche’ siamo certi che avrebbero ripetuto le  solite panzane.

In ogni caso a proposito del POLO ribadiamo quanto detto e scritto qualche tempo fa:

Ancora una volta questa amministrazione sta dimostrando la propria pressapochezza, nella gestione  dei problemi e come al solito racconta delle frottole ai cittadini. Infatti se avessero deciso di gestire le cose in modo corretto e cioè rispettare gli accordi presi da chi li aveva preceduti (come fanno di solito le amministrazioni che hanno a cuore il bene dei cittadini e non le proprie logiche politiche) non si troverebbero nella situazione di gestire le cose in fretta e indicando delle soluzioni che non sono certo quelle ottimali. 

Ricordiamo che il problema dei ritardi nei lavori, nel rischio di sforamento del patto di stabilita, della mancanza di  liquidità per pagare l’avanzamento lavori allei ditta esecutrice dell’opera e’ frutto delle scelte di questa amministrazione, che ha sempre accamapto mille scuse per osteggiare il progetto. In un primo tempo ha sostenuto che i lavori sono partiti tardi per via di dei sotto servizi non indicati, cosa probabilmente vera ma che si poteva essere risolta in due settimane, solo se lo si fosse voluto. Con la loro indecisione il risultato è stato che il cantiere è stato ufficialmente consegnato solo il 18 Ottobre, data da cui decorrerrano gli 11 mesi previsti per la realizzazione dell’opera. Ci hanno anche detto che non c’erano i soldi, per via della mancanza di oneri provenienti dalla lottizzazione ex Veca, anche qui grandissima falsità in quanto da questa lottizzazione, che così come per altro da noi correttamente previsto, arriveranno circa 700 milioni destinati al polo, mentre i restati per arrivare al costo totale di 3.500.000 erano già nelle casse del comune. Abbiamo scoperto in seguito che i lavori sono stati sospesi  perche alcuni spazi dovevanoo essere ridisegnati perché non adeguati a alla sede di alcuni volontari. Ebbene visto che quando parliamo di volontari si parla di Protezione Civile e di Croce dell’Adda. la cosa ci stupisce molto, infatti in fase di definizione del progetto avevamo incontrato i responsabili di Protezione Civile e della Croce dell’Adda, che avevano condiviso il progetto e gli spazi ed obiettato solo su un parcheggio che stavamo per altro rivedendo.

Ora ci dicono non ci sono in quattrini per colpa del Patto Stabilita’.

Ci chiediamo quale sarà la prossima scusa per nascondere la propria incapacità, ma forse è meglio dire la volontà di non portare a termine un opera che come già detto, e già finanziata?", forse una delle sette piaghe d’Egitto potrebbe andare bene come scusa?

Ripetiamo se si fossero rispettate le tempistiche previste dal contratto di appalto, da noi sottoscritto
11 mesi da Gennaio 2011, e non si fosse perso tempo inutilmente, la Polizia Locale, i gruppi di volontati e le poste sarebbero già in una sede dignitosa da qualche mese! 

Ma anche rispettando i termini che loro indicano come inizio lavori cioe’ Ottobre 2011 a Settembre il Polo e le altre strutture potevano essere pronti!

Perciò ora non cerchino di dire che chi li ha preceduti ha sbagliato scelte e provino di scaricare le responsabilità su altri, loro hanno deciso di boicottare i lavori del Polo e non per come ci vogliono fare credere per via del patto di stabilita, ma perché non sanno cosa vogliono fare di quell’edificio, che non ci stancheremo mai di dire era gia totalmente finanziato e solo la loro imperizia e non decisione ha fatto si che non sia ancora pronto. Se i lavori si fossero fatti nei modi e nei tempi previsti, nei bilanci passati i soldi, ci sarebbero stati senza rischio di sforare nessun patto. Si possono non condividere i progetti, ma accanirsi per boicottarli e gettare discredito su chi li ha preceduti, non e’ sicuramente sintomo di una amministrazione lungimirante, ma di chi per mascherare le proprie incapacità fa di tutto per distorcere la verità. Mentre loro si arrovellano nel cercare scuse puerili la città e’ sempre di più nelle mani della criminalità della delinquenza !

Flash dal Consiglio Comunale del 25 luglio 2012


Approvazione verbali sedute consigliari del 27 giugno 2012.

Variazioni di bilancio - n. 02/2012.
Come al solito questa amministrazione non si smentisce, criticava in passato le variazioni di Bilancio, ma ora in due mesi dopo l’approvazione dal bilancio ne ha gia portate due!
Sintomo di una scarsissima programmazione

Abbiamo votato contro

Esame ed approvazione Piano dell'Offerta Formativa Integrata Territoriale - P.O.F.I.T. (già Piano di Intervento per l'Attuazione del Diritto allo Studio) - Anno scolastico 2012 - 2013.
Il POFIT non ha inventato nulla di nuovo, anche se hanno cercato di farci digerire l’aumento della addizionale IRPEF con la favoletta che era necessaria per ma mantenere i servizi, peccato che nel frattempo abbiano  sprecato tanti di quei soldi che di POFIT ne avremmo potuti fare due, e’ inoltre  spaventoso il tasso di aumento di extracomunitari nella scuole Cassanesi

Ci siamo astenuti

Approvazione progetto preliminare di intervento in project financing per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici in territorio comunale ai sensi dell'art. 153 comma 19, del D.Lgs. 163/2006.
Il progetto e’ intersante, certo deve essere fatto in modo corretto tenendo contro dei vantaggi per l’amministrazione e dei tempi per evitare in nuovo 5 contro energia, abbiamo chiesto che si tenga contro anche dai provati, come gia richiesto in passato ODG dea noi presentato.

Abbiamo votato a favore

Concessione del servizio di gestione di parcheggi pubblici a pagamento mediante parcometri.
Questo era un nostro progetto, abbiamo chiesto che si considerino anche i parcheggi interrati, abbiamo fatto una serie di proposte di migliorie, nella speranza che vengano accolte, la cosa che non ci e’ piaciuta e’ che la consulta ha avuto bozza del capitolato di gara, mentre il consiglio no.

Abbiamo votato a favore

Nomina dei componenti della Commissione di vigilanza del complesso immobiliare di proprietà comunale denominato "Dopolavoro".
Pur ritenendo la commissione importante, abbiamo indirizzato i nostri voti su un consigliere di un altro gruppo

A questo punto vista l’importanza dei punti seguenti, e visto che l’ora era tarda ed il pubblico aveva lasciato la sala, abbiamo chiesto che i punti seguenti venissero rinviati come primi punti del prossimo consiglio, ci hanno risposto di no, evidentemente era loro intenzione fare il giochetto del Blitz Notturno re Festivo per portare avanti le loro scelte scellerate, in particolare per quanto riguarda il Polo

Cosi abbiamo ritirato il nostro ODG nella speranza che la maggioranza facesse altrettanto con il loro, ed invece no!
Abbiamo cosi deciso di abbandonere l’aula, lasciandoli a parlare tra di loro per ripetere le solite  solite panzane

Ordine del giorno: sollecito al Governo relativamente alle problematiche dei cosidetti "lavoratori esodati" e della ricongiunzione a titolo oneroso. Proponenti: Consiglieri Comunali F. Colombo, A. Moretti.

Ordine del giorno in merito al progetto denominato "Polo della Sicurezza e Auditorium" in corso di realizzazione in viale Europa. Proponenti: Consiglieri Comunali L. Colombo, R. Cantù, L. Cerrato, P. Zanaboni.

Interpellanza in merito alla riscossione dell'IMU e Addizionale IRPEF. Proponente: Consigliere Comunale S. Bestetti.

Gazzetta dell'Adda ~ per Colombo la Lega é pulita «Abbiamo fatto i conti tra di noi»

Se dall'interrogatorio qui pubblicato emerge un ruolo della Lega nell'affaire linificio, ecco la replica d'obbligo del principale esponente lumbard cassanese, nonché assessore della Giunta Sala all'epoca dei fatti: «L'ipotesi di un'ingerenza di Boni su Cassano - ha detto Fabio Colombo - si è notevolmente sgonfiata nelle ultime settimane. 

Seguo ovviamente gli sviluppi delle cronache giudiziarie e mi sembra proprio che la Lega Nord, se viene chiamata in causa, è per altre vicende che nulla c'entrano con Cassano.

Ugliola vicino alla Lega? Non mi risulta: posso dire in assoluta tranquillità che io l'ho incontrato una sola volta in vita mia e per di più in sede istituzionale (una seduta di Giunta, ndr ). Conosco bene invece Boni per ragioni politiche e mai, dico mai, mi ha parlato di Ugliola per informarmi che era vicino al nostro movimento o altro. Poi io dico sempre questo: la Giustizia farà il suo corso e vedremo quale sarà la realtà processuale. 

Dal punto di vista politico, la Lega ha già fatto i conti al proprio interno allontanando tramite espulsioni dal partito, anche a Cassano, coloro che si erano comportati in un certo modo. Personalmente non tollero le furbate o i maneggi sottobanco: tutto dev'essere improntato alla correttezza e alla sincerità ».

Sicilia: Dozzo a Monti, non intendiamo pagare per i loro sprechi

“Il Governo deve prendere urgenti iniziative di competenza in relazione alla situazione dei conti pubblici nella Regione Sicilia dove la spesa pubblica presenta dei dati assolutamente preoccupanti”.

Lo chiede il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo, in una interrogazione presentata al premier e al Ministro Grilli, mentre è in corso l’incontro tra il governatore della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, e il presidente del Consiglio Mario Monti.

I ministri interrogati, chiede ancora Dozzo, dovrebbero riferire alle Camere “sulle modalità con le quali sono stati erogati i 400 milioni di euro alla Regione Sicilia, le fonti di approvvigionamento e se sono previsti, nelle prossime settimane, ulteriori disposizioni economiche finanziare in favore dell’ente Regione Sicilia”.

Il capogruppo leghista, e gli altri deputati del Carroccio che hanno sottoscritto l’interrogazione, chiedono inoltre di sapere “quali potrebbero essere le conseguenze per gli organi della Regione Sicilia qualora questa non fosse più in grado di rispettare i propri impegni” e altresì “quali eventuali obblighi sarebbero in capo al Governo nazionale e come si penserebbe di intervenire per adempiere ai debiti in essere tra la Regione Sicilia e gli enti terzi”.

“La Lega Nord – conclude Dozzo - sollecita la rapida determinazione dei fabbisogni standard al fine di assicurare un graduale e definitivo superamento del criterio della spesa storica. Non pensino di ripianare con i soldi del Nord gli sprechi della Sicilia”.

Il governo Monti stanzia 500 milioni per l’emergenza Nord Africa. E i terremotati italiani?


di Riccardo Ghezzi da Qelsi

Il pacchetto di “spese indifferibili” contenuto nel decreto sulla spending review si è arricchito in extremis di un’altra voce: quella dei 500 milioni stanziati per assicurare anche quest’anno la prosecuzione degli interventi umanitari a beneficio dei cittadini nordafricani giunti in Italia in seguito alle recenti guerre civili scoppiate in Egitto, Libia e Tunisia. Con questi 500 milioni, le spese contenute nel decreto sono salite ad un totale di 3,2 miliardi di euro fino al 2013: spicca il miliardo stanziato per finanziare la partecipazione italiana alle missioni di pace già in corso anche nel 2013.
I 500 milioni di “spese umanitarie” stanziati per i cittadini del Nord Africa corrispondono all’importo destinato ai terremotati emiliani in virtù dell’aumento delle accise: i 2 centesimi a litro in più sul costo dei carburanti dovrebbero far entrare nelle casse dello Stato 500 milioni di euro da girare alle zone terremotate. Nel 2013 e 2014, a conta dei danni ultimata, il governo ha previsto che siano stanziati altri 2 miliardi, di cui però non v’è ancora alcuna certezza, oltre agli stanziamenti in arrivo dall’Ue.
I fondi sarebbero così ripartiti: 95% all’Emilia Romagna, 4% alla Lombardia e 1% al Veneto.
Al di là della perplessità che suscita il fatto che il governo abbia deciso di stanziare per il momento la medesima cifra per i terremotati italiani e per i cittadini nordafricani scappati dai loro Paesi, e che abbia destinato fondi per le zone terremotate solo dopo aver aumentato il prezzo della benzina, c’è da sottolineare che l’emergenza Nord Africa è già costata 520 milioni di euro alle casse dello Stato da febbraio 2011 ad oggi.
Si parla di 20.000 profughi di guerra provenienti dalla Libia. Ogni migrante sta costando 42 euro al giorno, 80 se minorenne.
Soldi ben spesi? Nient’affatto. La Protezione civile ha creato un sistema di accoglienza, affidandolo senza gare a strutture private: i risultati sono sfociati in ruberie, disservizi, mancanza di controlli, rivolte, sassaiole, strutture fatiscenti e procedure troppo lente. Per chi vuole approfondire, rimandiamo a questo articolo .
Intanto, nel silenzio dei media, si levano le prime voci di protesta dal parlamento. Ecco la dichiarazione del deputato mantovano Gianni Fava, della Lega Nord, rilasciata alle agenzie di stampa:

Io da oggi mi sento nordafricano, perché per questo governo i territori italiani sono uguali al Nordafrica.
Il governo ha dato ai terremotati per ora solo 500 milioni, non abbastanza risorse a cittadini che per decenni hanno contribuito al benessere del Paese ma sono stati dimenticati. Gli altri due miliardi forse.

Al Senato, all’articolo 23 comma 11 della spending review, si investono 500 milioni di euro, la stessa cifra data ai terremotati dell’Emilia, per la crisi del Nordafrica, territorio che a questo punto per il governo vale quanto la crisi nei nostri territori

mercoledì 25 luglio 2012

Gazzetta dell'Adda ~ Lettera: la Lega Nord e il vicesindaco Caglio


Lettera: la Lega Nord e il vicesindaco Caglio Riceviamo e pubblichiamo. Egregio direttore, vorremmo rispondere al vicesindaco Caglio e alle sue affermazioni, visto che come Lega Nord siamo stati i primi a sollevare il suo presunto conflitto d'interessi e lo abbiamo fatto nella sede deputata, cioè il Consiglio comunale. Abbiamo portato ben tre interpellanze sul suo ruolo di vicesindaco e su quello che ha nella «Punto d'incontro» ma anche una per il suo ruolo nella cooperativa «Ellepikappa»; abbiamo inviato una segnalazione al Prefetto di Milano per verificare la sua incompatibilità , segnalazione alla quale stiamo ancora aspettando una riposta dopo più di un anno. Non lo abbiamo fatto perché lui ci da fastidio, anzi come persona è anche simpatico, lo abbiamo fatto perché è giusto che le regole siano rispettate e che tutti sappiano come stanno le cose nella realtà . Per uscire da questa situazione suggeriamo una soluzione semplice visto che ritiene il suo ruolo pubblico indispensabile per garantire i cittadini: si dimetta dalla «Punto d'incontro», come ha detto aver fatto con «EllepiKappa», ceda le sue quote e lasci il ruolo di direttore generale. A questo punto non vi sarebbe più nessuna ragione per essere attaccato su questo argomento, resterebbe semmai quello che sta facendo o non facendo come vicesindaco. 

                                                                                                          Fabio Colombo

Commento:

Per chi ci segue si accorgera' che la lettera e' stata tagliata in parte, ma l'importante e' che il messaggio sia arrivato.

Riforme: Maroni, ci sono i tempi per approvarle

'Riduzione del numero dei parlamentari, l'elezione diretta del presidente della Repubblica e Senato federale. Ci sono i tempi per approvare le riforme costituzionali'. Cosi' il segretario della Lega Nord,Roberto Maroni, dopo aver illustrato la proposta del partito per la legge elettorale.
'Il Parlamento - ha detto - non ha il semestre bianco e con l'approvazione a maggioranza di due terzi le riforme entrerebbero in vigore subito. Noi non abbiamo paura del giudizio del popolo. E' un'innovazione possibile

Segreteria politica, Maroni

Maroni: conclusa la Segreteria politica, oggi ci siamo occupati di questioni organizzative e alcune questioni rilevanti: legge elettorale, province e spending review.

- Siamo d'accordo con i tagli, ma non con i tagli lineari. Basti pensare ai dati dei dipendenti pubblici in Sicilia a confronto con la Lombardia. 

- Taglio dell'IRES di 15 punti per le piccole e medie imprese

- Le banche non possono avere soldi in prestito all'1% ed investire al 2% per patrimonializzarsi. Soldi alle imprese.

- Se il governo vuole tagliare le Province, tagli in egual misura le Prefetture.

- Sulla legge elettorale, noi proponiamo la preferenza, e il premio di maggioranza che noi chiamiamo premio di governabilità. Inoltre, noi proponiamo lo sbarramento.


Vogliamo portare con la legge elettorale chiarezza e semplicità facendo perno sul principio che le maggioranze si scelgono prima e non dopo, l'elettorato deciderà quindi il premier e la maggioranza.

Proponiamo lo sbarramento, nella legge elettorale, al 4% nazionale alla Camera e del 6% al Senato. Questo vale per tutte le forze politiche, anche quelle che si presentano in coalizione.

- Sulle alleanze, Berlusconi o meno, sono in fondo alla mia agenda delle cose da fare. Ora, La Lega lavora per gli stati generali del Nord. Il nostro obbiettivo e' diventare il partito egemone del Nord.

- Sulla crisi economica noi proponiamo per prima cosa la compensazione tra debiti e crediti fiscali, e il taglio di 15 punti dell'ires. Inoltre, le banche che non usano il denaro ricevuto dalla Bce per dare credito alle piccole e medie imprese devono essere commissariate.

- Abbiamo proposto, per le grandi riforme costituzionali, il Senato federale, l'elezione diretta del presidente della repubblica e la riduzione sostanziale del numero dei parlamentari. La riforma e' in discussione al Senato, e se c'è la volontà politica, si può approvare in tempi rapidi, ben prima della fine della legislatura.

SICILIA: ZAIA, CHI E' AUTONOMO PAGA I PROPRI DEBITI

Il Veneto, in un tempo di crisi, deve pensare prima ai propri cittadini ed e' corretto che chi e' autonomo paghi i propri debiti Cosi' il governatore della regione nordestina, Luca Zaia, ha commentato la situazione finanziaria della Sicilia a margine dell'inaugurazione della variante di Agordo. "Aiutare uno che spreca significa non aiutare. Non capisco come si possa aiutare chi come la Sicilia ha 27.000 forestali contro gli 8.000 che servono per il resto d'Italia. Che sia chiaro: noi siamo felicissimi che la Sicilia sia orgogliosa della propria autonomia. Ma chi e' autonomo paga i propri debiti", ha attaccato il presidente Zaia. "Noi siamo per la solidarieta' nazionale - ha concluso - ma non siamo disposti a pagare per le cicale perche' prima di tutto viene il Veneto e vengono i nostri 152000 disoccupati".

martedì 24 luglio 2012

Stroncato da una polmonite Lazzate e la Lega Nord piangono il Sen. Cesarino Monti

La commozione della famiglia: "Oggi abbiamo perso un marito eccezionale, un padre insostituibile, un Sindaco straordinario, un politico di razza, ma soprattutto abbiamo perso un grande uomo"

Cesarino Monti, sindaco di Lazzate


Lazzate, 22 luglio 2012 - "Abbiamo perso un marito eccezionale, un padre insostituibile, un Sindaco straordinario, un politico di razza, ma soprattutto abbiamo perso un grande uomo". Queste le parole commosse di Rosy e e dei figli Luca e Andrea, che hanno annunciato la scomparsa del Sindaco di Lazzate, Cesarino Monti, senatore della Lega Nord. ‘’Dal 3 luglio ricoverato al Campus Biomedico di Trigoria (Roma), colpito da una grave forma di polmonite, causata dal suo stato di immunodepressione conseguenza dei cicli di chemioterapia a cui era sottoposto - avvertono i familiari - nelle ultime ore si e’ registrato un forte peggioramento che ha portato al decesso, registrato alle ore 18.25’’.

IL MONDO POLITICO - “Con la morte del senatore Cesarino Monti scompare un vero galantuomo, un bravo parlamentare e una persona buona, onesta e gentile. Oggi è un giorno molto triste per il Senato della Repubblica”. Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, dopo aver appreso la notizia della morte del senatore Cesarino Monti.

Il Presidente Schifani esprime i sentimenti del suo più profondo cordoglio e della sua più affettuosa vicinanza ai familiari del parlamentare scomparso.

MARONI: "Addio Cesarino, grande sindaco, leghista autentico, vero combattente. Sei stato un esempio per tutti noi, non ti dimenticheremo mai. Un abbraccio commosso e affettuoso a Rosy, Luca e Andrea."
BOSSI: MI E' STATO VICINO FINO ALL'ULTIMO - ‘’Cesarino Monti era il migliore di noi, mi è stato vicino fino all’ultimo. Per me è stato un vero amico, vi invito tutti a venire al suo funerale’’. Lo ha detto Umberto Bossi nel corso di un comizio questa sera a Soncino (Cremona). ‘’All’ultimo congresso della Lega Lombarda - ha aggiunto Bossi - si vedeva che stava male, sudava e aveva difficoltà a parlare. Ma quegli stupidi dei giovani lo fischiavano, giovani che sono venuti nella Lega quando già tutto era stato fatto, quando non c’era più da andare in galera’’.

CALDEROLI: HO PERSO UN AMICO VERO - “Provo un grande dolore e un senso di vuoto davanti alla scomparsa di un uomo come Cesarino Monti: per me se ne è andato un amico vero, un grande combattente compagno di mille battaglie, uno che quando avevi bisogno c’era sempre, uno che ci ha creduto veramente nella Lega e nella Padania”. Così Roberto Calderoli ricorda il senatore della Lega scomparso oggi.

BRICOLO: "Oggi abbiamo perso non solo un amico e un collega, ma soprattutto un grande uomo, che ha insegnato a tutti noi cosa significhino la determinazione, la dignita', la coerenza e la forza d'animo.
Nonostante la malattia, Cesarino non e' mai venuto meno ad alcuno dei suoi impegni. Anzi, e' stato lui più volte, anche negli ultimi giorni, ad incitarci a non mollare e a proseguire con determinazione nelle battaglie parlamentari.

Cesarino rimarra' per tutti noi un riferimento ed un esempio. Lo abbiamo sempre visto lottare come un leone per affermare le sue idee cosi' come ha fatto nei confronti della spietata malattia che lo ha colpito.
Adesso ci stringiamo con un affettuoso abbraccio alla moglie Rosi e ai figli Luca e Andrea.

GASPARRI: CONDOGLIANZE A FAMIGLIA E LEGA - “Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia del senatore Cesare Monti e al gruppo della Lega Nord a nome del gruppo del Pdl, che ha apprezzato l’impegno del senatore Monti in tante comuni battaglie e la sua generosità nonostante la grave malattia”. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

Nuova priorità del Pd: cancellare il reato di immigrazione clandestina

Di Riccardo Ghezzi

Secondo Marco Paciotti, responsabile del Forum immigrazione del Pd, “Cancellare il reato di immigrazione clandestina è un fatto di civiltà e di democrazia e il Pd conta di riuscire ad ottenere questo risultato”. Andrea Orlando, responsabile giustizia del Pd, ha ribadito: “Il reato di clandestinità è stato sostanzialmente svuotato dalle pronunce della Corte europea, ma esiste e continua a campeggiare come elemento di abominio nell’ordinamento italiano. E’ un residuo archeologico di una stagione, quella della maggioranza Pdl-Lega, che fortunatamente si è conclusa, tuttavia ha ancora un forte valore simbolico”. Due dichiarazioni pronunciate durante la presentazione della Festa nazionale della giustizia, in programma ad Abano Terme fino al 30 luglio. 

Stando ad un comunicato diffuso dall’agenzia TMNews, il Pd ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare un emendamento al disegno di legge governativo sulla depenalizzazione e le misure alternative, all’esame della commissione Giustizia della Camera, per aggiungere i reati discendenti dalla Bossi-Fini nella lista di quelli da cancellare. 

Dunque, una nuova offensiva pro clandestini da parte del Pd, in un periodo in cui le priorità sono altre: crisi economica, disoccupazione, imprese che chiudono, famiglie che faticano a pagare le troppe tasse. Un’Italia che sta affondando, a colpi di manovre “sacrifici e lacrime e sangue” e che di tutto avrebbe bisogno ma farebbe certo volentieri a meno di eterni dibattiti sulla questione clandestinità. 

Chiaro l’intento di fare propaganda da parte del Pd, conquistando quella frangia di elettorato anti-razzista militante ma anche, possibilmente, i voti degli stranieri. Il problema è che sia Marco Paciotti sia Andrea Orlando fanno disinformazione, tanto per cambiare: innanzitutto la Corte Europea non si è mai pronunciata contro il reato di clandestinità, peraltro previsto in altri stati dell’Ue, ma solo l’obbligatorietà dell’azione penale. 

Secondo la Corte Europea, la quale si è pronunciata su un singolo ricorso, la detenzione deve essere prevista come ultima ratio in centri appositi, non nelle prigioni destinate ai detenuti comuni. Nessuna “bocciatura” del reato di clandestinità voluto nel 2009 dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, come è stato riportato su tutti i giornali e soprattutto fatto credere dall’opposizione di centro-sinistra. Semplicemente, pronunciandosi sul “caso El Dridi” (dal nome dell’immigrato che aveva presentato ricorso), la Corte Europea ha ritenuto che la detenzione dell’immigrato rappresentasse una misura sproporzionata ed un ostacolo al rimpatrio. 

Come il Pd dovrebbe sapere, il reato di clandestinità è previsto in altri stati dell’Ue: Belgio, Finlandia, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Regno Unito, Germania, Francia e Danimarca. Perché l’Italia dovrebbe essere diversa?

SVILUPPO: LEGA, CONCESSIONI IDROELTTRICHE ALLE REGIONI UN’ASSICURAZIONE PER I TERRITORI DEL NORD

“Abbiamo ottenuto un risultato importante, un’assicurazione per lo sviluppo dei territori del Nord”. 

Lo scrivono in una nota congiunta i deputati della Lega Nord, Jonny Crosio e Gianni Fava, commentando il via libera nelle commissioni Finanze e Attività produttive all’articolo 37 del decreto Sviluppo per cui saranno le Regioni, e non lo Stato, a indire le gare per il rinnovo delle concessioni per le grandi derivazione idroelettriche.

“È stato un risultato tutt’altro che scontato per la volontà del governo di garantirsi risorse in un momento in cui ha necessità di fare cassa. Sull’offerta economica delle aziende prevarrà la compensazione territoriale che si tradurrà nella realizzazione di opere accessorie, e il venti percento dei canoni che le Regioni trasferiranno ai territori sarà utilizzato per ridurre il costo della bolletta elettrica di cittadini e imprese. È stato fatto il massimo possibile per tutelare e garantire la parte produttiva del Paese, il giusto riconoscimento per quanto ci viene tolto”.

DL SVILUPPO: OSTRUZIONISMO DELLA LEGA IN COMMISSIONE

"Governo e maggioranza continuano a parlare solo di Abruzzo e non ci permettono di affrontare i problemi che riguardano le zone terremotate del Nord. Il Pdl e gli altri partiti vengono sul territorio per tagliare i nastri e poi li abbandonano in commissione". Lo scrivono in una nota congiunta i deputati della Lega Nord, Gianni Fava, Maurizio Fugatti, Alessandro Montagnoli, Gianluca Forcolin e Alberto Torazzi che stanno facendo ostruzionismo nelle commissioni riunite Finanze e Attivita' produttive durante la discussione sul dl Sviluppo. "Il ministro Fabrizio Barca - spiegano - si attiva per le assunzioni a tempo indeterminato negli uffici per la gestione dell'emergenza terremoto, per incarichi che avranno un termine, ma non si preoccupa di reperire i fondi per i territori del Nord"

MARONI VEDE SQUINZI "VENGA A STATI GENERALI DEL NORD A LINGOTTO"

Il segretario della Lega Nord Roberto Maroni ha invitato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi agli Stati generali del Nord che si terranno il 28 e 29 settembre al Lingotto di Torino: "L'ho incontrato stamattina- ha detto Maroni al Senato presentando una proposta di legge elettorale - ho dato la disponibilita' della Lega a sostenere e trasformare in proposte di legge alcune delle misure sollecitate da Confindustria. Lui mi ha fatto un quadro drammatico dello stato delle imprese al Nord, e non ho motivo di ritenere che il suo sia un giudizio di parte. Del resto e' questo il quadro che io stesso ho potuto verificare".

domenica 22 luglio 2012

SVILUPPO: LEGA, RISORSE UE DEVONO ANDARE AL NORD

'Le risorse per i piani di industrializzazione e sviluppo devono essere investite nelle zone produttive del Paese. C'e' una condizione di grave crisi che sta colpendo le imprese del Nord e il governo e' fermo a una logica burocratica e matematica degli investimenti per cui l'85 per cento dei fondi Ue non puo' essere destinatoa quei comparti produttivi del Nord che oggi stanno scomparendo'. Lo scrivono in una nota congiunta i deputati della Lega Nord, Maurizio Fugatti, Gianni Fava e Jonny Crosio, intervenuti durante la discussione sul decreto Sviluppo nelle commissione riunite Finanze e Attivita' produttive.

'Il Sud non ha le risorse e le capacita' per sfruttare quei fondi, per cui - sottolineano - e' necessario capire quali sono le moralita' inadeguate a gestire determinate risorse e quali, invece, quelle amministrazioni virtuose adatte a ripartire gli investimenti in maniera opportuna e trasparente' 




LAVORO: INCHIESTA PANORAMA, A GODRANO UN ADULTO SU DUE FA IL FORESTALE

C'e' un paese in Sicilia dove due abitanti su dieci (un adulto su due, tenendo conto di bambini, anziani e disoccupati) fanno i forestali. Si chiama Godrano, a mezz'ora da Palermo, ha 1.096 abitanti e 190 forestali per occuparsi di meno di 2 mila e...ttari di boschi (nell'intero Molise, che di forestali ne ha 172, la superficie boschiva e' di 160 mila ettari). In tempi di spending review e di tentativi di taglio alla spesa pubblica improduttiva, il settimanale Panorama e' andato a visitare il comune siciliano scoprendo che qui fanno i forestali sindaco, vicesindaco e quasi tutti i membri della giunta comunale. In Sicilia, come documenta l'inchiesta pubblicata sul numero di Panorama in edicola da domani, ci sono 28.542 persone pagate per occuparsi dei boschi che costano quasi 693 milioni di euro all'anno. Un'armata fatta soprattutto di precari: quasi 26 mila, che lavorano per sei mesi seguiti da altri sei di disoccupazione.

Cancellieri: daremo il massimo agli immigrati che arrivano nel nostro Paese

”L’Italia garantira’ il massimo agli immigrati che arrivano nel nostro Paese, ma occorre tener conto di situazione di bilancio molto delicate”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, intervenendo al ‘Cara Fest 2012′ a Mineo (Ct). Una visita lampo dai toni gialli, quella del responsabile del Viminale, tenuto conto che ha lasciato per far ritorno a Roma anticipatamente, rispetto al previsto, la manifestazione catanese, non potendo cosi’ visitare, come programma, il centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo. Nulla e’ trapelato sull’anticipata partenza.

”Dobbiamo impegnarci molto – ha aggiunto la Cancellieri – affinche’ quanti hanno richiesto e ottenuto asilo possano avere una collocazione degna di un’accoglienza civile e di una possibilita’ di vita dignitosa e giusta. E’ una tema sul quale stiamo lavorando, tenendo conto di situazioni di bilancio molto delicate”. Infatti, per il ministro ‘‘stiamo chiedendo al popolo italiano grandi sacrifici e la situazione economica non e’ molto serena per cui noi dobbiamo fare i conti con quello che abbiamo”.