Cassano d'Adda, 27 ottobre 2016 - Ancora arresti per terrorismo internazionale nella Martesana. Tre presunti jihadisti sono stati fermati stamane dai carabinieri del Ros della Liguria: un algerino è stato fermato nel Cie di Torino dove era ospite in quanto richiedente asilo politico, due fratelli egiziani sono stati bloccati a Finale Ligure (Savona) e a Cassano d'Adda ( Milano): uno era pizzaiolo, l'altro cassintegrato. L'operazione del Ros dei carabinieri è coordinata dalla sostituto procuratore Federico Manotti della procura distrettuale antiterrorismo di Genova e nasce dal monitoraggio dei siti di propaganda utilizzati dagli jihadisti.  Secondo gli investigatori, i tre erano insospettabili e conducevano una vita normalissima tesa a nascondere la loro radicalizzazione.
Invece, il gruppo, organizzato su base familiare e stanziato tra la Liguria e la Lombardia, sul web si occupava di diffondere materiale jihadista e diinstradare combattenti dal Nord Africa in territorio siriano (e in Libia) per conto di Isis. Allo scopo di dissimulare l'adesione all'ideologia più radicale, spiegano gli investigatori, alcuni indagati avevano volutamente conformato il proprio atteggiamento e le proprie abitudini in modo tale da evitare riferimenti anche solo velatamente religiosi e di appartenenza al mondo islamico. L'opera di propaganda e proselitismo era svolta esclusivamenteonline: non solo attraverso canali riservati ma, spesso, ricorrendo a pseudonimi e account fittizi, anche sui più diffusi social. Il materiale divulgato a numerosi contatti era in parte direttamente ottenuto da al-HayatMedia Center, organo di propaganda ufficiale dell'autoproclamatosi Stato Islamico.
I servizi di monitoraggio hanno permesso di documentare la condivisione in via riservata del giuramento di fedeltà (bay'ah) al califfo Al Baghdadi, poi pubblicato in chiaro sulla piattaforma Facebook da un altro indagato. La formula ricalca, con alcune opportune varianti, il testo già emerso in altri contesti investigativi recentemente oggetto di sentenza di condanna da parte della corte di Assise di Milano. La rilevanza di tale acquisizione, continuano gli investigatori, è dimostrata dalle più attuali informazioni raccolte in ambito internazionale che hanno evidenziato l'esigenza del cosiddetto Stato Islamico di ottenere una pubblica manifestazione di fedeltà da parte di chiunque, anche non inserito ufficialmente nell'organizzazione, abbia intenzione di compiere un'azione in suo nome e per suo conto.