giovedì 3 novembre 2016

Cassano, presunto jihadista nella casa comunale: "Ricordo Hachim, aveva i requisiti



Cassano d'Adda (Milano), - Antar Mustafa Abdel Hachim viveva a Cassano d’Adda dai primi anni Novanta. Nel 1998 aveva ricevuto il certificato di regolare residenza. I primi anni in un alloggio in via Leonardo Da Vinci. Dal 2005 l’assegnazione della casa comunale nel complesso di via Verdi, accanto a Casa Berva. Prima un piccolo appartamento al pianterreno, poi, dal 2012, un alloggio più grande al primo piano, affacciato sulla ringhiera. La famiglia aveva ottenuto un cambio alloggio ed era stato in quella occasione che l’uomo, schivo di carattere e che si vedeva poco in giro, aveva più volte frequentato gli uffici comunali. "Me lo ricordo bene e sono assolutamente sconvolta. Non mi vengono altre parole. Non potevo crederci - dice l’assessore alla Casa Arianna Moreschi -. Era venuto per chiedere un alloggio più grande, perché a lui e sua moglie era nata la quarta figlia. Gli fu accordato quando si rese disponibile, perché in quello stesso cortile era deceduta una persona e si erano liberati i locali". Niente altro.
"Non li ho mai più visti, o comunque pochissimo. Non era una famiglia che si vedeva in giro. Erano seguiti dai servizi sociali per via dei minori. Ma non erano persone che si presentavano in Comune di continuo a chiedere qualche cosa". L’assegnazione della casa con regolare procedura: "Avevano i requisiti, sono cose che vanno in automatico e di cui si occupano gli uffici". Schivi. Lei giovane, con il velo. Lui di poche parole ma garbato. I vicini di casa sono concordi: "Di lui non si sarebbe mai detto. Forse del fratello - sussurra una signora - che aveva una faccia che non piaceva". Lungo vicinato e qualche veleno. "Il signore che abitava in quell’appartamento era morto da poche ore e già si ordinò ai parenti di liberare la casa per la famiglia di egiziani che aveva bisogno". Il fratello per un lungo periodo a Cassano e poi trasferito in Liguria, a Finale. "Non abbiamo mai saputo perché sia andato via". La notizia del blitz antiterrorismo ha fatto in poche ore il giro della città. E si prevede che non sarà un dibattito breve. Dal web sconcerto e crociata: "I bei risultati della politica dell’accoglienza".

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