venerdì 20 dicembre 2013

Cassano, biglietteria fantasma: via al bando - La Farsa Continua....

Il Giorno, Un chiosco volante sostituirà il vero bar che nessuno vuole. Il Comune prova a risolvere i problemi dello scalo ferroviario

giovedì 12 dicembre 2013

Il Giorno Bar chiuso e niente biglietteria: la stazione di Cassano è fantasma

Bar chiuso e niente biglietteria: la stazione di Cassano è fantasma

Proseguono i disagi causati dai cantieri per la tangenziale
di Monica Autunno

venerdì 21 giugno 2013

Tasse, la proposta della Lega: "Legalizzare la prostituzione per evitare l'aumento dell'Iva"


Far emergere il giro d’affari legato alla prostituzione significherebbe per lo Stato e gli enti locali incassare abbastanza risorse per abbassare una serie di imposte


Con le "lucciole" legalizzate e, quindi, obbiglate a versare i contributi all'erario pubblico, si potrebbe evitare l’aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22%.



L’idea è del Carroccio che schiera l’intero gruppo di Palazzo Madama a sostegno di una proposta di legge presentata oggi che porta come prima firma quella del capogruppoMassimo Bitonci.

"Non ha più alcun senso nascondersi dietro ipocrisie e tabù", ha spiegato Bitonci ricordando che la prostituzione è un fenomeno che esiste da sempre. Secondo un recente studio, il 75% degli italiani sarebbe favorevole alla sua regolamentazione, anche per fermare ogni sfruttamento e violenza. Proprio per queste ragioni, i lumbardchiederanno l’immediata calendarizzazione del testo in commissione Giustizia. "Da anni presentiamo questa proposta in Parlamento senza mai arrivare nemmeno alla discussione del testo", ha continuato Bitonci augurandosi che i tempi siano ormai maturi anche alla luce della profonda crisi economica che si è abbattura sul Belpaese. Far emergere il giro d’affari legato alla prostituzione significherebbe per lo Stato e gli enti locali incassare abbastanza risorse per evitare non solo ulteriori aumenti delle tasse ma anche per abbassare una serie di imposte. Il senatore leghista ha, infatti, in mente di usare l'introito per evitare il rincaro dell'aliquota Iva, abrogare l'Imu sulla prima casa o scampare la stangata della Tares. "È tempo di abbandonare la demagogia e un certo bieco moralismo - ha concluso Bitonci - non serve nascondere la testa sotto la sabbia". La proposta firmata dai senatori del Carroccio è, infatti, molto semplice: legalizzare "La prostituzione vuol dire eliminare lo sfruttamento che ora dilaga, togliere le donne dalla strada, proteggere le minori, salvaguardare la salute e combattere la criminalità organizzata che oggi prospera attorno allo sfruttamento".

Lombardia: Maroni, portero' in Ue grido di dolore delle nostre imprese


Lombardia: Maroni, portero' in Ue grido di dolore delle nostre imprese

 ''Quando nei prossimi giorni vedro' a Bruxelles il presidente Barroso per parlare di Expo, portero' l'auspicio che l'Europa non sia solo matrigna, ma sia di aiuto e sostegno alle aree in difficolta''' perche' ''il grido d'allarme, quasi di dolore, che viene dal mondo delle imprese lo sento bene e lo voglio portare all'attenzione di tutte le autorita', soprattutto quelle europee''. E' quanto ha dichiarato il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo questa mattina al convegno 'Europa, Euro, Italia', promosso dalla Federazione nazionale Cavalieri del Lavoro. Per Maroni, il tema del lavoro, dello sviluppo e il modo di contrastare la crisi ''dovrebbero vedere l'Europa protagonista''.


Maroni, nel corso del suo intervento, ha ribadito che ''il lavoro e' per me la priorita' numero uno''. Presenti, tra gli altri, il presidente della Federazione italiana Cavalieri del Lavoro Benito Benedini, il presidente della Rai Anna Maria Tarantola, Antonio Padoa Schioppa, Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis.


''In Lombardia - ha spiegato il presidente - abbiamo gia' deciso una serie di misure, per consentire alle imprese di lavorare. L'occupazione infatti non si crea per decreto, ma consentendo alle imprese di lavorare e, quindi, di assumere''. ''A breve - ha aggiunto Maroni - sara' approvato in Giunta un pacchetto di interventi da 1 miliardo di euro, che permettera' di dare sostegno a oltre 45.000 imprese''.



Come spiegato dallo stesso Maroni, ''il mio compito e' introdurre misure per creare lavoro: non ho tutte le competenze, ma ho il dovere di creare le condizioni, perche' nella mia regione si attuino tutte le politiche, europee, nazionali, regionali e locali in grado dicontrastare quella che rischia di essere un'emergenza sociale''.



A questo proposito Maroni ha sottolineato che ''le difficolta' delle imprese, dei lavoratori e dei giovani rischiano di trasformare il dato fisiologico della disoccupazione in dato patologico''.



Dal 2008 al 2012, infatti, il tasso di disoccupazione e' raddoppiato in Lombardia, quello giovanile ha superato il 25 per cento: ''e' per me necessario - ha ribadito Maroni - attivare tutte le leve regionali e quelle che stanno a Roma e Bruxelles, perche' a questa emergenza si diano risposte concrete e immediate''.



A proposito dell'euro, Maroni ha notato come sia ''una realta' che viviamo con un po' di apprensione e con valutazioni anche diverse''. ''Oggi - ha detto ancora il presidente - ci sono voci critiche in Italia e in Europa. Ci sono soggetti politici in diversi Paesi, che sono euro-critici ed euro-scettici. La richiesta di uscire dall'euro, che c'e' in giro in Europa, molti la considerano una boutade; io la ritengo una cosa seria, perche' puo' portare alla disgregazione

giovedì 20 giugno 2013

Lettera di Bobo Maroni ai militanti

Chi tra i leghisti afferma che la Lega è morta, è un pirla

Il segretario prova a radunare i suoi e avverte i "bossiani": "Chi non è d'accordo con me può andarsene. Basta piangersi addosso"

Chi tra i leghisti afferma che la Lega è morta, è un pirla".Roberto Maroni con una lettera indirizzata a tutti i militanti prova a respingere la tensione che si respira da parecchie settimane in via Bellerio. La guerra per la leadership con Umberto Bossi ha stancato il segretario che serra le fila e prova a guardare avanti cercando anche di fare "pulizia": "Chi fra i leghisti dice che la Lega è morta è gente che Bossi chiamava 'lumaconi bavosi', per me sono solo dei poveri pirla. Bene, questa gentaglia è avvertita: chi vuole distruggere la Lega sarà distrutto", ha scritto Maroni. Il governatore della Lombardia guarda al futuro: "Adesso si riparte a discutere di cose concrete e non di menate di cui siamo stufi. Non accetto più polemiche e diffusione di attacchi personali". Intanto, però, il duello a distanza col Senatùr non è finito. A chi lo ha accusato di aver mantenuto una linea troppo morbida con l'ex leader, Maroni ripsonde così: "Siamo stufi di queste menate interne, di queste interviste degli uni contro gli altri: mi è stato chiesto da tutti di fare il segretario, di farlo anche più cattivo di quanto l'ho fatto finora. Adesso basta piangersi addosso". Maroni cerca anche di rafforzare la sua posizione da segretario e invita chi non è d'accordo a farsi da parte: "Io sono il segretario federale, c'è una linea politica - ha detto oggi Maroni parlando coi giornalisti in Regione - Chi non è d'accordo si può accomodare fuori, il mondo è grande". Una bordata questa rivolta probabilmente a Bossi del quale il segretario del Carroccio dell'Emilia Romagna, Fabio Ranieri, ha chiesto l'espulsione. Il Senatùr tiene duro e contrattacca: "Io non mi dimetto nè sarò espulso. A chi lo chiede rispondo con una pernacchia. Non amo chi espelle. Queste decisioni spaccano il Movimento. E' una regola che vale per tutti". Infine Bossi non vuole sentir parlare di parricidio: "Maroni non è mio figlio e io non sono suo padre". La guerra continua. (I.S.)

mercoledì 19 giugno 2013

Corriere La Lega e quel vuoto intorno a Bossi

Tensione sempre più alta tra Maroni e il Senatùr. Cresce la fronda che chiede l'espulsione. Reguzzoni: rispetto al fondatore


Il vuoto attorno a Umberto Bossi: il gran capo e fondatore della Lega Nord anche oggi ha trascorso la sua giornata nella sede di via Bellerio, solo nel suo ufficio. È l’immagine del paradossale e repentino tramonto di una figura politica che, solo un anno fa, dettava legge all’interno del Carroccio e dalla quale tutti i dirigenti del partito sembrano ora tenersi alla larga.
DIVISIONI - Domenica si è arrivati addirittura al «parricidio» politico, quando Fabio Ranieri, segretario della Lega Nord dell’Emilia ha ipotizzato che Bossi vada espulso dal movimento. «Quando lui era segretario – ha detto Ranieri – chiunque si fosse comportato così sarebbe stato allontanato». Il responsabile emiliano allude in maniera particolare all’intervista in cui il Senatùr ha accusato il suo successore Maroni di tradimento. All’assemblea convocata ieri di tutti gli eletti del movimento (a porte chiuse) più di un dirigente si sarebbe lasciato andare a giudizi critici nei confronti del fondatore, ritenendo ad esempio che le sue dichiarazioni abbiano contribuito all’insuccesso del Carroccio alle ultime elezioni. Solo Ranieri si è spinto a parlare di espulsione di Bossi, ma anche altri dirigenti di primo piano, ad esempio Flavio Tosi lo considerano ormai al capolinea.
Umberto Bossi (Photoviews)
DIFESA - Pochissimi gli esponenti di primo piano del movimento (tutti ormai privi di incarichi effettivi) che si siano esposti in difesa del Senatùr. Ieri lo ha fatto Marco Reguzzoni, ex capogruppo a Montecitorio, che di fronte a un paventato «cartellino rosso» contro Bossi ha commentato: «Non entro nel merito politico, ma almeno il rispetto per la persona e per quello che ha fatto avrebbe salvaguardato». Oltre a Reguzzoni in difesa di Bossi ha parlato anche l’ex parlamentare veneta Paola Goisis, secondo la quale un eventuale allontanamento dell’ex segretario dal movimento farebbe scoppiare la rivoluzione nella base del Carroccio.

RICHIESTA DI ESPULSIONE - Misurare i rapporti di forza in questo momento è quasi impossibile ma un’idea della tensione che sta accumulandosi tra maroniani e bossiani la fornisce il seguente episodio: il 4 luglio prossimo davanti al tribunale civile di Milano verrà discusso il ricorso di alcuni fedelissimi del senatur che chiedono niente meno l’espulsione di Maroni dalla Lega. Iscrivendosi in Regione al gruppo consiliare che porta il suo nome, anziché a quello del Carroccio, avrebbe violato una norma dello statuto. La causa è patrocinata da Matteo Brigandì, fedelissimo di Bossi nonché ex componente laico del Csm in quota carroccio. Possibile che la causa si risolva in un nulla di fatto ma il solo fatto che sia stata avanzata fa da termometro delle fratture che attraversano attualmente il movimento.

Cassano Stazione: I soliti "Pasticcioni" della Sinistra

Come al solito i "signori" della Sinistra non ne fanno una giusta!

Per fare proseguire i lavori della tangenziale, prima di avere predisposto il nuovo parcheggio per i pendolari, hanno chiuso quello vecchio. Solo dopo essersi accorti della loro bravata, hanno cercato di metterci rimedio, disponendo il bigliettino qui sotto allegato sulle macchine parcheggiate.

Ma non ci potevano pensare prima e fare iniziare i lavori una settimana dopo, una volta terminato il parcheggio?

Ora propongono la soluzione parcheggio A2A, posto a qualche centinaio di metri che con gli oltre 30 gradi di questi giorni non sono poi cosi indolori!

Accamperanno le solite scuse, scaricando le colpe su altri, di chi sarà colpa questa volta? Delle Ferrovie, della Ditta appaltatrice, della Provincia,  di Sbirulino?

Dobbiamo ammettere che a livello di incompetenza e di scarsa programmazione i "signori" non sono secondi a nessuno.

I Pendolari ringraziano...

Lavori per sistemare il parcheggio

Gazzetta dell'Adda Polemica leghista sul patrocinio alla Fiom AREA FESTE Ai lumbard non piace la vicinanza ideologica della Giunta con il sindacato di sinistra

(bgf) Il Comune ha concesso il patrocinio per la festa della Fiom e la Lega Nord ha innescato una polemica : ma come, il Comune che è un ente super-partes conferisce la propria «benedizione» a una congrega apertamente schierata(a sinistra)dal punto di vista politico? Così il consigliere Andrea Moretti: «Ho chiesto di sapere se il patrocinio era gratuito o oneroso, ovvero se il Comune ha pagato qualcosa per le attività e gli eventi ivi svoltisi». I complessi, ad esempio, sono stati pagati dal Comune o dagli organizzatori? Ha risposto l’assessore competente Simona Merisi: «Il patrocinio era solo morale, non oneroso: non abbiamo dato un soldo alla Fiom». Anche il sindaco Roberto Maviglia ha detto la sua: «Anzi, come tutti coloro che chiedono di poter usare gli spazi attrezzati pubblici, la Fiom ci paga il plateatico per i giorni di utilizzo» la spiegazione del primo cittadino. Insomma, Moretti alla fine si è detto soddisfatto: «Mai spiegazione fu più completa» la sua chiosa. Fra l’altro, l’appuntamento più di richiamo dal punto di vista politico non si è tenuto. Il segretario nazionale Maurizio Landini di cui era previsto un comizio-dibattito molto atteso è saltato all’ultimo momento.

Peccato, perché la verve di Landini, come si dice, «buca lo schermo» e assistere dal vivo a una delle sue accalorate e dettagliatissime esposizioni non sarebbe stato male. Invece, proprio mentre il capo dei sindacalisti stava arrivando a Cassano è stato avvisato del peggioramento delle condizioni di salute di suo padre. Questo spiacevole imprevisto familiare ha causato l’annullamento dell’intervista sul palco con Rinaldo Gianola, giornalista del quotidiano L’Unità.

Indipendentisti all’estero: “Andremo in Svizzera col passaporto veneto”


Gli «indipendentisti» presentano il passaporto veneto. E per farlo decidono di andare in Svizzera. Sabato prossimo infatti una delegazione del «Parlamento Veneto» e del «Governo Veneto», capeggiati da Daniele Quaglia e da Albert Gardin andranno davanti al posto di frontiera di Chiasso (lato svizzero) per presentare appunto il nuovo documento. «La delegazione intende tenere a battesimo il passaporto alla frontiera di Chiasso, tra Svizzera e Italia, utilizzandolo come unico documento di passaggio», spiegano i promotori dell’iniziativa. Non si sa quale potrà essere la reazione dei poliziotti di frontiera alla consegna del documento.

«Non si tratta di una novità assoluta, il passaporto veniva rilasciato normalmente fino al 1797,anno in cui Venezia ha dovuto subire la prepotenza e il tradimento di alcuni Stati europei che l¹hanno occupata, depredata e ridotta alla paralisi istituzionale – spiega Gardin – Noi abbiamo ricostituito la Repubblica Veneta, seppur ancora embrionalmente, e riteniamo di andare avanti su questa strada fino all’ottenimento e al recupero dei nostri diritti usurpati e calpestati da Francia, Austria e Italia con la complicità di organizzazioni internazionali che hanno sempre fatto finta di non vedere e non capire. La nostra marcia parte dalla Svizzera, una Federazione che ha conosciuto traversie simili alle nostre, ma che ha avuto poi la fortuna di ritrovare il suo status di Paese sovrano. Vogliamo ricordare alla Svizzera i lunghi e positivi rapporti di scambi culturali, commerciali e professionali che sono intercorsi tra Venezia e i Cantoni elvetici».


«Il problema che porremo a Chiasso è serio, delicato e difficile da capire per menti ossidate.Ma se no si incomincia mai a porlo, non si arriverà a nessuna soluzione giusta e riparatrice – prosegue il rappresentante del «Governo Veneto» – Venezia è stata una potenza europea e mondiale che si è guadagnata internazionalmente il titolo di Serenissima per le forme avanzate ed equilibrate del suo buon governo e della sua politica internazionale. La Serenissima continua a restare il nostro modello, un modello antitetico a quello dello Stato italiano, un regime che consideriamo sfruttatore e occupante. Il passaporto è un passo esplicito verso la nostra indipendenza. È un documento di cui vogliamo servirci anche con la burocrazia italiana in sostituzione di quelli che il regime ci impone per negare la nostra identità. Il passaporto veneto è un documento che esprime la nostra volontà e determinazione per l’indipendenza e la sovranità».

martedì 18 giugno 2013

Clippers EX Municipio Repetita Juvant



Lombardia: Maroni incontra Cota e Burlando, strategie comuni con Liguria

Stabilire sinergie e dare vita ad azioni comuni, per sfruttare tutte le potenzialita' di un territorio omogeneo. E' l'intendimento dimostrato oggi a Genova dai governatori di Lombardia, Piemonte e Liguria.

''Regione Lombardia e' interessata a iniziative comuni, che riguardino il porto di Genova e il terzo valico, e a un piu' stretto collegamento sul piano istituzionale fra le nostre tre realta''' ha spiegato il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha aggiunto: ''Genova e la Liguria sono il porto naturale per la Lombardia, dobbiamo intensificare i rapporti, perche' abbiamo interessi comuni. E noi, al di la' delle differenziazioni politiche, rappresentando le istituzioni, abbiamo il dovere di fare cio' che serve nell'interesse dei nostri cittadini''. Il problema, secondo Maroni, e' che ''non tutto dipende da noi''. Percio' ''coinvolgeremo anche il Governo e l'Unione europea e certamente cercheremo anche la collaborazione di tutti i soggetti interessati, a partire dai nostri parlamentari e consiglieri regionali''.

Da Maroni anche una riflessione sul ruolo strategico ''che potra' essere ricoperto da Genova e dalla Liguria'' in vista dell'Expo. ''Questo territorio - ha ribadito - deve essere coinvolto per la valorizzazione degli eventi Expo''.

lunedì 17 giugno 2013

Lo spaventapasseri del Sindaco decapitato


 Cosa sarà successo questa volta?

AFGHANISTAN: MARONI, SAREBBE UTILE LASCIARE QUESTO TEATRO DI GUERRA


Noi abbiamo sostenuto la missione ma dopo oltre 10 anni, con costi esorbitanti perche' si parla di 50 milioni al mese con la crisi che c'e', sarebbe utile ripensarci e lasciare questo teatro di guerra". Lo ha detto il segretario della Lega Roberto Maroni a 'L'intervista' su SkyTg24.

Fisco: Lega scrive a Letta, si attivi per scongiurare aumento Iva

"Il suo Governo, presidente Letta, non sta facendo assolutamente nulla per evitare l'ulteriore incremento dell'Iva dal 20 al 21%. Già il suo predecessore, il professor Mario Monti, è rimasto inerte di fronte all'aumento dell'aliquota dal 20 al 21%. Dobbiamo purtroppo registrare a meno di quattro settimane da questo drammatico evento per famiglie e imprese un immobilismo sconcertante da parte di tutto l'Esecutivo che lei guida".

E' un passaggio della lettera che Massimo Bitonci e Giancarlo Giorgetti, rispettivamente capigruppo della Lega Nord al Senato e alla Camera hanno inviato u al premier e ai ministri dell'economia Fabrizio Saccomanni e dello sviluppo Flavio Zanonato con lo scopo di "sensibilizzare l'Esecutivo che francamente sembra indifferente a questa problematica".

"Presidente Letta, sappia che la Lega Nord è pronta a dare battaglia - è il messaggio che Bitonci e Giorgetti fanno pervenire al capo dell'Esecutivo - se questo Governo continuerà a far finta di nulla. E' un evento assolutamente da evitare perché avrebbe un effetto deprimente sull'economia e sui consumi colpendo soprattutto la domanda interna".



domenica 16 giugno 2013

Gazzetta dall’Adda BIKE-SHARING, Colombo della Lega va all’assalto di Gaiardelli

(bgf) La lite a distanza fra l’ex assessore della Lega Fabio Colombo e l’attuale assessore Andrea Gaiardelli sul bike-sharing non accenna a placarsi. Troppo costose (20mila euro per 7 bici), no giuste così, ma l’avevano deciso quelli di prima eccetera. Solita polemica? Stavolta no: «Gaiardelli si arrabbia perché per l’ennesima volta è stato preso con le mani nelle tasche dei cittadini. La ostra delibera di Giunta del 2010 parlava di un progetto definitivo con tre moduli costituiti da tre pensiline in policarbonato ciascuna con quattro-cinque bici. Pertanto il progetto prevedeva tre moduli e 15 biciclette. A questo punto o Gaiardelli non ha letto bene, oppure tenta di scaricare sugli altri i suoi problemi».

Dl emergenze: Crosio, soldi per gestioni 'allegra' Napoli Palermo e Puglia niente a alluvionati veneti e terremotati emiliani

"Questo “urgente decreto” è un pasticcio, è disordinato e confuso e purtroppo lo riteniamo un ricatto verso il Parlamento. Come possono coesistere l’impegno a favore delle zone terremotate e la vergogna dei rifiuti di Palermo e della Campania? Come è possibile valutare serenamente l’assistenza ai terremotati dell’Aquila, dovuta e necessaria, accomunando questa tragedia alla cronica emergenza dei rifiuti di Napoli, figlia non di una calamità naturale bensì di malagestione e disinteresse?"

Lo ha dichiarato il senatore della Lega Nord Jonny Crosio durante la dichiarazione di voto sul decreto emergenze all'esame dell'aula di Palazzo Madama.

" Troppe le questioni che, camuffate dall’urgenza, si infrangono con i principi di rigore e sono piegate a logiche di puro spreco di denaro pubblico. Basti pensare all'articolo su l’acquedotto Pugliese. La gestione commissariale non è riuscita in tanti anni a portare a termine le opere necessarie per il suo corretto funzionamento".

"Per il Governo è emergenza un articolo con il quale passare le competenze sul turismo da un ministero all’altro e non aiutate la regione Veneto colpita da un'alluvione che ha fatto oltre ½ miliardo di danni. Diamo in fretta i soldi agli Emiliani ai Lombardi ai Piemontesi e ai Veneti alluvionati, per un semplice motivo - conclude Crosio - offrono la garanzia di non rubarli !!!"

sabato 15 giugno 2013

Imu-Cig: Lega, nostra vittoria riduzione stipendio viceministri

 “Annunciamo con soddisfazione che la nostra richiesta finalizzata alla riduzione degli stipendi dei viceministri, esclusi dai tagli nel decreto originale del Governo, è passata quest’oggi in Commissione. Si tratta di una diminuzione giusta e doverosa nei confronti di un Paese in ginocchio a causa della grave crisi economica”.

Lo dichiarano i deputati della Lega Nord Massimiliano Fedriga e Filippo Busin a margine dei lavori delle Commissioni Finanze e Lavoro sul decreto che prevede la sospensione dell'Imu ed il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.

Turchia: Erdogan e’ islam politico. Nulla a che spartire con Europa

 “In cosa assomiglia questa Turchia all’Europa? come si può continuare a spingere per l’integrazione quando tutti gli indicatori vanno nella direzione contraria? Noi siamo a fianco di quei giovani che protestano nelle città turche e siamo contro al disegno oscurantista di Erdogan, emblema e promotore di un regime islamista strisciante. Erdogan non è certo un europeista e dubitiamo fortemente potrà mai farsi garante di quella democrazia che l’Europa richiede. Siamo convinti che dietro questo abbraccio alla Turchia si celino le solite lobbies interessate a de localizzare ancora di più le nostre produzioni. Ci auguriamo che il buonsenso prevalga così da scongiurare pericolosi imbarazzi alla stregua del penoso caso Ocalan”. 

Lo ha dichiarato Gianluca Pini, capogruppo in Commissione Affari Esteri a Montecitorio per la Lega Nord, nel corso di un'informativa alla Camera del Ministro Bonino sulla situazione in Turchia, dove da due settimane e' in corso una protesta antigovernativa.

venerdì 14 giugno 2013

Carceri: Molteni (Ln), Pd scandaloso su Indulto e Amni


 “Governo e maggioranza stanno mandando segnali disastrosi in tema di giustizia. Come abbiamo sempre denunciato, l’obiettivo del Pd è di risolvere il problema del sovraffollamento carcerario tramite l’indulto e l’amnistia, e la proposta presentata oggi da Sandro Gozi alla Camera ne è la conferma”.

Lo dichiara il capogruppo della Lega Nord in commissione Giustizia, Nicola Molteni.

“Riteniamo vergognoso l’atteggiamento del governo e della maggioranza su un tema così delicato che riguarda la sicurezza dei cittadini. Minare il principio della certezza della pena non è certo la soluzione al problema del sovraffollamento carcerario. La Lega Nord si è sempre opposta all’indulto e all’amnistia, fin dai tempi del governo Prodi nel 2006, e anche domani ci opporremo in commissione alla proposta sulle pene alternative e a qualunque provvedimento vada in questa direzione”.

Kyenge contestata a Milano: l'auto di scorta contromano

La Kyenge è già Casta: auto blu contromano con sirene spiegate



















Dopo le polemiche scoppiate per il mancato saluto al capgruppo comunale leghista di Milano, il ministro Cecile Kyenge è ancora al centro delle polemiche. Ancora una volta è successo a Milano. L'ultima è di questa mattina, mercoledì 12 giugno quando il ministro dell'Integrazione è arrviata, perché ospite a un convegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile che si svolge a Villa Clerici, a bordo di un'auto della Guardia di Finanza con le sirene spiegate, preceduta e seguita da altre due auto di scorta. Già tanto era sufficiente a far sollevare le polemiche, come se non bastasse per un tratto di strada l'auto del ministro ha viaggiato contromano e questo ha provocato la protesta di una decina di persone che affollavano il mercato di via Terruggia, zona Niguarda. Si è alzato un coro di "Vergogna, vergogna". Ed è ancora polemica
    . 

giovedì 13 giugno 2013

La Magagna della Settimana


La Stazione sempre più "Terra di Nessuno", Grazie Sindaco per la sua attenzione alla Sicurezza ....

IMMIGRAZIONE: MARONI, IUS SOLI COSA SENZA SENSO KYENGE SU QUESTO GENERA CONFLITTO


Dare la cittadinanza a chi e' nato in Italia e' una ipotesi a cui RobertoMaroni e' contrario. ''Io sono contrario - ha detto su Skytg24 - perche' l'Italia e' un Paese di confine. Significa favorire l'immigrazione clandestina. E' una cosa senza senso e solo ideologica''. Il ministro Cecile Kyenge ''quando parla di ius soli - ha aggiunto - si muove malissimo, perche' genera conflitto''.

mercoledì 12 giugno 2013

Clandestinità è reato: lo dice anche la Cassazione



In una rara dimostrazione di sanità mentale,  la Cassazione ha di fatto confermato che la clandestinità è reato. Non ostante gli schiamazzi di Boldrini e congolese.
I giudici della Corte infatti, con la sentenza n. 24877/13, hanno confermato la pronuncia di secondo grado che ha inflitto la pena pecuniaria di 5000,00 euro a un extracomunitario che, in violazione dell’art. 10bis del D.Lgs. n. 286/1998, dimorò in territorio italiano senza essere provvisto di permesso di soggiorno.
Contro la sentenza di condanna in appello, vi fu, incredibilmente, l’impugnazione del Procuratore Generale – ovvero chi dovrebbe rappresentare in un certo senso la pubblica accusa – il quale argomentò contro la sentenza d’appello, che, secondo lui, la norma contrastava con la nostra Costituzione e le norme europee.  Con questa sentenza la Cassazione dà ragione alla Corte d’Appello e torto al Procuratore Generale, affermando una volta per tutte che il reato di ingresso e permanenza illegale sul territorio italiano è conforme alla nostra Costituzione (come affermato dalla stessa Corte Costituzionale con sent n. 250/10) e non contrasta nemmeno con la Direttiva UE 115/2008 (così come anche esplicitamente sancito dalla Corte di Giustizia Europea con la decisione del 6/12/12).
Secondo la Cassazione infatti, la norma che prevede il reato di immigrazione clandestina “non punisce una condizione ontologica” (la condizione di straniero), ma una precisa condotta penalmente rilevante: l’essere, lo straniero, penetrato nel territorio nazionale illegalmente, e cioè in violazione delle norme che regolano i flussi migratori, che lo Stato italiano è legittimato a controllare.
Insomma, le frontiere esistono, e lo Stato ha il diritto – e il dovere – di farle rispettare in nome della comunità dei cittadini italiani. Resistono, anche nella magistratura, sacche di buon senso.

lunedì 10 giugno 2013

Maroni: «Bossi segretario? Adesso sono io, punto»


«Il governo Letta? Durerà al massimo fino ai primi mesi dell'anno prossimo»

Umberto Bossi e l'attuale segretario della Lega Roberto Maroni in un'immagine del 4 maggio 2011 (Ansa)Umberto Bossi e l'attuale segretario della Lega Roberto Maroni in un'immagine del 4 maggio 2011 (Ansa)
«Bossi ha detto chiaramente mille volte di voler tornare a fare il segretario della Lega. Adesso il segretario sono io: punto». Roberto Maroni nell'Intervista a Maria Latella su SkyTg24 non ammette repliche. Ma ammette che le dichiarazioni di Bossi dei giorni scorsi lo hanno addolorato.
GOVERNO - Il governo Letta «durerà al massimo fino ai primi mesi dell'anno prossimo». Di questo è convinto il segretario della Lega Nord: «Io rimarrò al governo della Lombardia cinque anni - ha detto il governatore della Lombardia -, e non credo che Saccomanni durerà cinque anni perché questo governo dura al massimo fino ai primi mesi dell'anno prossimo». Alla domanda su che voto dà al governo Letta, afferma deciso: «Voto cinque meno perché fino ad oggi di cose concrete non ne fatte».
Maroni: «Bossi segretario? Ora sono io, punto»
Rcd
ILVA - E a proposito dell'intervento del governo con il commissariamento dell'Ilva afferma: «No, non ha fatto bene». «È sbagliato - ha aggiunto - l'intervento pubblico per scopi che non sono di carattere industriale. Al Nord per problemi di inquinamento come a Marghera ma anche a Genova lo stato non è intervenuto».
SENTENZE BERLUSCONI - A proposito dell'influenza che le sentenze che riguardano Berlusconi possono avere sul governo ragiona in questi termini: «Sento commenti politici che fanno riferimento a queste questioni. Mi auguro che il governo abbia ambizioni più alte». «Certamente - ha aggiunto - influiranno pesantemente. È la debolezza del governo. Se il governo è forte le vicende personali non contano».
RUBY- Maria Latella gli pone una domanda sulla famosa notte in cui Ruby fu portata in Questura a Milano «Ho già detto tutto quello che sapevo e l'ho detto in Parlamento. Adesso c'è un processo e il processo verificherà».
QUESTIONE SETTENTRIONALE - Fronte interno: Maroni non crede nella fine del suo partito: «Finchè c'è la questione settentrionale, c'è bisogno di un partito come la Lega». «L'Idv è sparito - ha detto all'Intervista di Maria Latella su Skytg24 - La Lega c'è».
IUS SOLI - Poi si parla del dare la cittadinanza a chi è nato in Italia. Questa è una ipotesi a cui Roberto Maroni è contrario. «Io sono contrario - ha detto - perché l'Italia è un Paese di confine. Significa favorire l'immigrazione clandestina. È una cosa senza senso e solo ideologica». Il ministro Cecile Kyenge «quando parla di ius soli - ha aggiunto - si muove malissimo, perché genera conflitto».

sabato 8 giugno 2013

Crisi: Bitonci, dati allarmanti ma aumento iva sarebbe pietra tombale per economia

"L'ennesima contrazione dei consumi denunciata oggi da Confcommercio è un allarme che non può più restare inascoltato. I dati ci dicono che in 20 mesi abbiamo collezionato ben 17 variazioni negative, un record che questa volta comprende persino il comparto delle telecomunicazioni, settore spesso in controtendenza. Sembra un bollettino di guerra che rischia però di passare inosservato visto che non è diverso da tanti altri che quotidianamente leggiamo. Governo e maggioranza, se ci sono, battano un colpo. E' un'indecenza dare soldi alle regioni sprecone della sanità mentre si avvicina sempre di più il temuto 1° luglio che porta con sé l'aumento di un punto percentuale dell'Iva. Servono 8 miliardi: non sono pochi ma bisogna mettere in campo ogni sforzo per trovarli e scongiurare questo traumatico rincaro che sarebbe pietra tombale sulla nostra già fragile economia".

Lo dichiara Massimo Bitonci, presidente della Lega Nord al Senato.

Turchia: imbarazzante posizione governo italiano che finge di non vedere passi indietro paese su diritti umani

La risposta del governo italiano sulla posizione da tenere in merito alle violenze usate contro i giovani laici che protestano nelle città turche non solo è insoddisfacente, è assolutamente imbarazzante: definire una democrazia compiuta la Turchia di Erdogan che manganella i manifestanti come, come ha fatto il sottosegretario Giro ieri in Commissione esteri, è quantomeno singolare, così com'è singolare che il ministro Bonino, una volta paladina dei diritti umani, oggi taccia sulla re-islamizzazione della Turchia e le conseguenti contrazioni dei diritti civili, in primis delle donne. Più che spingere per l'adesione all'Europa, sarebbe opportuno rivedere radicalmente i rapporti diplomatici con chi usa violenze e censure per mantenere in piedi il proprio, opaco, sistema di potere".


venerdì 7 giugno 2013

Copasir: Giacomo Stucchi eletto presidente

Il senatore della Lega Nord Giacomo Stucchi, gia' presidente della XIV Commissione per le Politiche dell'Ue della Camera, dal 2001 al 2006, e attuale Segretario del Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama, e' stato eletto Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Copasir. Stucchi e' stato eletto con 6 voti a favore, 3 voti sono andati al senatore del M5S Crimi e un voto a Fava di Sel.

"Ringrazio i colleghi per la fiducia riposta nel sottoscritto – ha detto il neo presidente subito dopo l'elezione – ed esorto tutti a mettersi a lavoro nell'ambito dei compiti e delle prerogative riconosciute a quest'importante organo delParlamento".

Garantisco di essere imparziale, il mio e' un ruolo fondamentale e sara' una bella sfida". Lo ha detto Giacomo Stucchi senatore della Lega Nord eletto alla presidenza del Copasir. "La mia elezione ha testimoniato la scelta di una figura collaudata, esperta di attivita' parlamentare - ha aggiunto Stucchi - e del settore. Ho contribuito anche alla stesura delle legge che regola la Commissione del Copasir". Stucchi ha garantito " massima apertura a tutti i componenti" e ha annunciato che "martedi' si decideranno le linee programmatiche".

Lega: Maroni, non sono rottamatore ma serve guida giovane

Il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, non e' un 'rottamatore', ma il partito deve puntare "su una guida giovane". A spiegarlo lui stesso, parlando a Bussolengo, nel veronese, dove e' venuto a sostenere il candidato del centrodestra per il ballottaggio di domenica e lunedi'. "Io non sono un rottamatore, per me e' espressione orrenda. Ci sono delle persone di una certa eta' che danno la biada ai giovani, come Gentilini, che andro' a sostenere stasera", ha precisato. Al tempo stesso, tuttavia, Maroni ha detto di pensare che "il compito, che ci e' stato assegnato, sia quello che ho detto al congresso, ovvero 'largo ai giovani'". La Lega, ha aggiunto, deve "investire sul futuro, su una guida giovane e capace".

''Ho preso questo compito di guidare la Lega quasi un anno fa, dopo le brutte vicende che hanno rischiato di buttar via 25 anni di impegno politico sul territorio''. Il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, intervenendo ad un incontro elettorale nel veronese ha ripercorso il suo anno alla guida del Carroccio, spiegando di averlo fatto ''perche' l'obiettivo e' garantire un futuro alle battaglie storiche della Lega, che sono ancora tutte da vincere''. ''Le partite aperte sono tante - ha concluso – a cominciare dalla questione settentrionale''. Roberto Maroni sceglie di non replicare, almeno direttamente, alle stoccate del fondatore del partito, Umberto Bossi, e di rivendicare la sua azione alla guida del movimento. "La Lega - ha detto il segretario della Lega Nord a Bussolengo, dove e' arrivato oggi per sostenere il candidato del centrodestra al ballottaggio - l'abbiamo tirata fuori dal bagno in cui si era messa e l'abbiamo rilanciata". Il Carroccio, ha aggiunto, "soffre delle vicende di tutti i partiti, tranne i grillini che sono appena arrivati. Alcuni sono morti e sepolti, penso all'Idv, all'Udc: noi siamo qui, combattiamo, siamo belli vispi e abbiamo un grande futuro

davanti a noi". Il presidente della Lombardia, tuttavia, ha preferito non commentare le parole di Bossi: "Non parlo delle vicende interne alla Lega. Parlo delle cose che stiamo facendo e dei compiti degli amministratori: sono compiti rilevanti, da far tremare le vene ai polsi, visto il comportamento del governo, che taglia i fondi e non da risorse". Sulle comunali, poi, Maroni ha auspicato di "fare bene", anche a Treviso, che "e' un appuntamento importante".


giovedì 6 giugno 2013

Il Giorno Vandali scatenati in stazione "Danni per migliaia di euro"



A Cassano è emergenza danneggiatori e writer. Ingenti i costi


di Monica Autunno

Writer in azione a Milano
Writer in azione a Milano

Cassano d'Adda, 1 giugno 2013 - Ben 30mila euro di danni ogni annovandali scatenati in stazione: ultima “vittima” il sottopassaggio nuovo di zecca, inaugurato pochi mesi fa e già diventato campo d’azione notturno di danneggiatori e writers. Il dato numerico rientra nel report annuale di Rfi sulle spese per i danneggiamenti nelle stazioni ferroviarie, e quella della stazione di Cassano d’Adda, in questa classifica dell’inciviltà, è una posizione regina a livello provinciale. Complici, certamente, la posizione isolata dello scalo e la sua condizione di “ostaggio perenne” di cantieri, che dura ormai da anni e altri ancora dovrà durarne.
La ricetta? «Più controlli oggi, gestione condivisa e quindi presidio un domani, quando finalmente i lavori saranno finiti e i cantieri della tangenziale rimossi - così il sindaco Roberto Maviglia -. È molto prematuro parlarne: ma abbiamo già contatti con associazioni che, in futuro, quando finalmente i cantieri saranno rimossi e lo stabile, come da accordi, sarà dato in comodato al comune, sono disponibili a occuparne parte dei locali. Io sono dell’avviso che per mantenere la sicurezza di un luogo sia indispensabile viverlo. Controllare tutto diventa impossibile». Le condizioni della stazione ferroviaria, pure usata ogni giorno da centinaia di pendolari, sono obiettivamente disastrose. I locali non sono presidiati, sale d’attesa, servizi igienici e locali interni sono abbandonati, le incursioni notturne sono cosa normale così come le periodiche occupazioni di balordi e senza tetto. Risale a solo poche settimane fa lo sgombero di un senza dimora che aveva scelto i locali dello scalo quale abitazione provvisoria, «e che ha poi accettato di trasferirsi in una comunità».
L'accordo per la cessione futura in comodato al Comune dovrebbe essere cosa fatta: «In questo modo potremo stabilire il modo migliore per rendere questo scalo il più sicuro possibile, e guidare comunque la rinascita dell’intera zona, oggi disastrata nel complesso. Alla stazione si accederà solo dal lato sud, occorrerà provvedere a che vi sia un presidio continuo». Il sottopassaggio? «Abbiamo visto e constatato anche noi che è già in pessime condizoni. So che le Ferrovie pensavano all’installazione di alcune telecamere. Per quanto ci concerne, pensiamo di organizzare in estate proprio lì un ritrovo di writers, per rimuovere le scritte oscene e le brutture che vi sono oggi e incanalare la creatività su un diverso binario. Ma anche di questo stiamo parlando solo in questi giorni: non si tratta, va ricordato, di strutture comunali, e abbiamo un margine di azione ristretto».

Ius soli: “Con le promesse di Kyenge, parte la tratta dei bambini”

“Dopo le promesse della Kyenge sullo Ius soli, è partita la tratta dei bambini”. Non si ferma la crociata della Lega Nord contro il ministro per la Cooperazione interazione e l’integrazione di origine congolese, Cecile Kyenge, che sembra diventata ormai l’obiettivo e l’ossessione delle camicie verdi di Maroni. Questa volta l’ attacco al ministro è firmato dal deputato della Lega e capogruppo in commissione Giustizia, Nicola Molteni, e dal consigliere regionale in Emilia Romagna, Manes Bernardini.

Secondo i due esponenti del Carroccio il ministro Kyenge, con la sua campagna a favore della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia, incentiva l’arrivo di immigrati sulle nostre coste. Anche l’ultimo caso di Bianco, in provincia di Reggio Calabria, dove oggi sono arrivati 121 stranieri a bordo di una barca a vela, trai quali 49 uomini, 23 donne e 49 bambini, sarebbe risultato dell’atteggiamento mantenuto dal Ministro. “Dopo le parole della Kyenge gli schiavisti del terzo millennio riempiono le barche di bambini e donne” è il commento di Bernardini. “Oltre il 60% dei componenti dei nuovi arrivi sono bambini e donne. Inizia l’invasione dei fiocchi rosa e azzurri, conditi da confetti. Un’ ondata di immigrati che non si fermerà se non manderemo oltremare segnali di una politica diversa da quella oggi caldeggiata da Pd Pdl e Movimento 5 stelle e dal ministro Cecile Kyenge”.

Ci sarebbe dunque un collegamento diretto tra l’attività degli scafisti e le dichiarazioni della Kyenge. Molteni è convinto che “le promesse del ministro Kyenge sullo Ius soli abbiano già attivato i primi barconi e potenziato il business degli scafisti”. Oltremare, continua, “sta passando il messaggio che sulla pelle dei bambini si può conquistare l’agognata cittadinanza italiana. Ed è partita la corsa alla regolarizzazione. Siamo in piena situazione di rischio. Il Governo corra ai ripari immediatamente. O sarà troppo tardi”. Intanto, il parlamentare del Carroccio ha già presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno per sapere il numero dei “bambini sbarcati in Italia dal giorno dell’insediamento del governo Letta ed eventuali parentele con altri immigrati”.

mercoledì 5 giugno 2013

Maroni-Jannacci (figlio): duetto per Enzo

L'improvvisata «jam session» a Palazzo Lombardia nel giorno del compleanno del cantautore scomparso

"Abbiiamo suontato qui al 39esimo piano per essere più vicini a dove si trova Enzo adesso". Alle 20 e 13 un tweet di Roberto Maroni spiega così il senso di quella «jam session» improvvisata a Palazzo Lombardia, sede della Regione. Alla tastiera del pianoforte ci sono appunto il governatore e Paolo Jannacci, il figlio del cantautore Enzo scomparso il 29 marzo all'età di 77 anni e di cui proprio il 3 giugno sarebbe stato il compleanno.

VECCHI AMICI - A ricordare Jannacci c'è un gruppo di persone che mescola autorità ed amici, fra i quali Paolo Rossi, Franco Cerri, Teo Teocoli, Renato Pozzetto, Cochi Ponzoni e Massimo Boldi.

«DIRETTA STREAMING» - Ad un tratto Maroni - appassionato musicista, suona anche il sax - e Jannacci figlio duettano un pezzo blues. Bandita la stampa, il «concerto», tra lucciconi e sorrisi, è stato dato quasi in «diretta streeming» visto che il pubblico lo ha potuto seguire attraverso un monitor al piano terra.

«EL PURTAVA I SCARP DE TENIS» - Il brano preferito da Maroni fra i tanti di Jannacci era «El purtava i scarp de tennis». «È profondo, perchè ci ricorda quanto sia importante stare con i piedi per terra - ha detto il governatore - Quanto si debba stare attenti a non lasciarsi affascinare dalle sirene del potere, ma rimanere sempre in mezzo alla gente, per lavorare e cercare di risolvere i problemi concreti».

ROSSI E CERRI - A margine dell'evento, molte le testimonianze di affetto delle personalitá presenti. Fra questi, Paolo Rossi, che l'ha definito: «Uno dei miei maestri». «Ne ho avuti tanti - ha sottolineato - ma solo Enzo mi ha insegnato a trovare le idee per strada». Commosso il grande jazzista Franco Cerri: «Enzo era nato per fare il musicista, insieme ne abbiamo fatte di tutti i colori. E soprattutto ci siamo fatti tante bellissime risate».

La Lombardia punisce i consiglieri assenteisti: multe fino a 1.400 euro


La norma sarà votata tra due settimane Solo il M5S non ha firmato la proposta

Dopo la sforbiciata alle indennità di funzione (in pratica lo stipendio) e ai rimborsi forfettari, ora arriva anche la multa per i consiglieri regionali che diserteranno le sedute in aula e le commissioni.

E' questo un altro dei capitoli del progetto di legge uscito dopo solo tre settimane di sedute del gruppo di lavoro istituito dal consiglio regionale della Lombardia per dare finalmente sostanza all'ormai ricorrente promessa di taglio dei costi della politica. A dimostrazione che se si vuole, si può perfino togliere i privilegi ai privilegiati. Certo, prima di cantar vittoria sarà necessario aspettare il passaggio in aula messo in calendario per martedì 18 giugno, ma la firma di tutti i gruppi sotto il progetto di legge consente un certo ottimismo. Tutti i gruppi, per la verità, ad accezione dei «grillini» del Movimento 5 stelle che come sempre più spesso succede sono saliti sull'Aventino lasciando per protesta il gruppo di lavoro, nonostante questo fosse stato un cavallo di battaglia delle campagne elettorali. Perché qualche volta a raccontare che si vuol guardare troppo il cielo, si finisce per cadere nel pozzo.

La proposta, dunque, è di una sanzione pecuniaria per i consiglieri assenteisti che si vedranno decurtare lo stipendio. Perché fino a oggi uno dei tanti privilegi delle «castine» regionali, prevedeva che i lauti guadagni fossero indipendenti dalla frequentazione delle sedute. E parliamo di stipendi lordi che erano di 8.500 euro al mese, a cui ne andavano aggiunti altri 8.300 per generiche (e da non giustificare) spese di «diaria», «missioni» e «trasporto». Perché un altro lusso dei frequentatori delle Regioni erano le auto blu, oppure una diaria chilometrica corrisposta semplicemente per gli spostamenti da casa al posto di lavoro. Come se a un qualunque lavoratore venisse rimborsato il tragitto fino alla scrivania.

Privilegi oggi eliminati in Lombardia che ha già dimezzato gli stipendi e con questa nuova legge vuol diventare la capofila delle regioni virtuose, visto che nonostante gli oltre 10 milioni di abitanti da governare gli stipendi dei suoi consiglieri saranno dimezzati (3.550meuro netti), mentre in Basilicata un consigliere di una Regione di appena 500mila residenti continuerà a incassare 11.600 euro al mese, più il lauto pacchetto «altre voci». E in più in Lombardia in caso di ripetute assenze non giustificate, i consiglieri vedranno il taglio da un quindicesimo a un terzo. Il che significa una multa che potrà partire da 281 euro e arrivare fino a 1.406 mensili. «Una sanzione - ha spiegato il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo - verso coloro che non eserciteranno fino in fondo la loro funzione, un ulteriore segno di impegno e serietà perché non dobbiamo soltanto ridurre i costi, ma anche aumentare i risultati».

Un'iniziativa, quella del taglio dei costi del Palazzo, accolta con grande soddisfazione anche dal governatore Roberto Maroni che ne aveva fatto di fronte agli elettori uno dei primi impegni della sua legislatura a guida leghista. E che ieri via Twitter ha dato un nuovo annuncio: «Equitalia fuori dalla Lombardia, siamo quasi pronti. I soldi nostri devono rimanere a casa nostra. #primailnord».

martedì 4 giugno 2013

Gazzetta POLEMICA La Lega mette sotto accusa lo spreco di soldi (20mila euro per 7 velocipedi) e l'Assessore si Arrampica sui Vetri!!!!

Bici alla stazione, tentato il primo furto

E l’assessore Gaiardelli: «Ma cosa vogliono? Il progetto è roba loro, del 2010»

EFFRAZIONE Una delle bici alla stazione, già manomesse da ignoti

(bgf) Da una parte gli aumenti, dall’altra le spese che qualcuno giudica eccessive per cose di secondaria importanza.

Ciascuno ha le sue idee, ma gli ultimi due mesi della Giunta Maviglia sono stati contrassegnati da un continuo batti e ribatti fra accuse e repliche. Oggetto del contendere, sempre lo stesso: i soldi pubblici. Come entrano (e a chi vengono chiesti) da un lato, come si spendono dall’altro. «Aumentano le rette della Casa di riposo e poi spendono 6.000 euro per fare l’area cani» è stato il tormentone ascoltato più volte di recente. L’ultima polemica l’ha innescata la Lega Nord che rimprovera al centrosinistra di governo la spesa eccessiva per le biciclette del bike-sharing: sette bici, 20mila euro. Ovvero tremila euro a bici. Scandalo! Spreco!

Facile il titolone ad effetto, ma stavolta l’assessore Andrea Gaiardelli ricaccia in gola l’urlo di battaglia dei detrattori: «Hanno anche il coraggio di parlare? Faccio notare ai signori della Lega, e a Fabio Colombo in particolare, che il progetto delle bici è roba loro. La delibera risale al 2010 e leggo testualmente fra chi la approvò il nome di Colombo, Paoletti, Conforti, Albano eccetera... Questo per la precisione, ma non solo. Vorrei assicurare che il costo assunto dall’Amministrazione comunale è di euro 17.920 euro più l’Iva e non si riferisce solo alle sette biciclette ma alla fornitura di tutta la postazione, compresa dei ciclo-posteggi, delle bici, del cànone web, dei trasporti e dei montaggi, dei sistemi d’aggancio, della stele con le indicazioni per il servizio, delle tessere e dei lucchetti per i primi cinquanta utenti. Tale intervento si è reso possibile grazie ad un finanziamento regionale che all’interno dei bandi Expo copre parte della spesa. Ciò chemi sorprende, ma forse con certi personaggi non dovremmo più stupirci, è che il progetto portato a termine dal mio assessorato risale all’ottobre del 2010. La delibera del progetto definitivo fu votata all’unanimità della Giunta Sala, quindi anche dal signor Colombo, e prevedeva, per il medesimo importo, la realizzazione alcuni posti bici coperti ma solo 3 o 4 biciclette in condivisione.
Appare evidente che Colombo intervenga ancora una volta solo per amor di polemica oppure non era consapevole delle decisioni che assumeva ai tempi, come del resto le ben note vicende successive sembrano aver dimostrato».
Intanto, chi scommetteva sul furto della prima bici è ancora in attesa di incassare: ci hanno provato, i ladri, ma non ci sono riusciti. L’effrazione messa a segno ha avuto il solo esito di danneggiare il sistema.


Commenti: Una replica e’ dovuta

Capisco che "l’illustre" Assessore Ghaiardelli si sia alterato, visto che per l’ennesima volta e’ preso con le mani nelle tasche dei cittadini, ma quando cita delle informazioni lo dovrebbe fare in modo completo e non parziale e solo non menzionare la parte che gli interessa, ma citare l'intero contesto, per questo lo invito a rileggere la delibera di Giunta 197 del 2010, approvata dalla Giunta di cui faceva parte il sottoscritto.

Per dovere di cronaca riporto integralmente un passaggio della stessa delibera:

CONSIDERATO che:

- nel rispetto e nell’attuazione delle volontà e delle progettualità delle indicazioni regionali si inserisce la proposta del Comune di Cassano d’Adda di realizzazione un sistema di “Bike Sharing” tra l’area di interscambio parcheggio Stazione ferroviaria e il circuito di piste ciclopedonali comunali e sovraccomunali;

- il progetto definitivo in oggetto prevede la posa di n. 3 moduli costituiti da pensilina in policarbonato e struttura metallica trattata con zincatura e verniciatura a polveri termoindurenti di colore grigio antracite. Un modulo potrà ospitare n. 3/4 biciclette del sistema di “bike sharing” mentre gli altri due moduli saranno liberi per i fruitori del servizio ferroviario (16 biciclette circa). Il progetto è studiato in maniera modulare in modo da permettere l’ampliamento una volta verificato l’effettivo utilizzo e necessità.

Pertanto il progetto prevedeva 3 Moduli e 16 Biciclette !

A questo punto o il signore, non sa leggere bene, oppure oppure ancora una volta per mascherare la propria difficolta, tenta di scaricare le sue incompetenze.

Ai lettori ogni giudizio sul merito.....