“Dopo le promesse della Kyenge sullo Ius soli, è partita la tratta dei bambini”. Non si ferma la crociata della Lega Nord contro il ministro per la Cooperazione interazione e l’integrazione di origine congolese, Cecile Kyenge, che sembra diventata ormai l’obiettivo e l’ossessione delle camicie verdi di Maroni. Questa volta l’ attacco al ministro è firmato dal deputato della Lega e capogruppo in commissione Giustizia, Nicola Molteni, e dal consigliere regionale in Emilia Romagna, Manes Bernardini.
Secondo i due esponenti del Carroccio il ministro Kyenge, con la sua campagna a favore della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia, incentiva l’arrivo di immigrati sulle nostre coste. Anche l’ultimo caso di Bianco, in provincia di Reggio Calabria, dove oggi sono arrivati 121 stranieri a bordo di una barca a vela, trai quali 49 uomini, 23 donne e 49 bambini, sarebbe risultato dell’atteggiamento mantenuto dal Ministro. “Dopo le parole della Kyenge gli schiavisti del terzo millennio riempiono le barche di bambini e donne” è il commento di Bernardini. “Oltre il 60% dei componenti dei nuovi arrivi sono bambini e donne. Inizia l’invasione dei fiocchi rosa e azzurri, conditi da confetti. Un’ ondata di immigrati che non si fermerà se non manderemo oltremare segnali di una politica diversa da quella oggi caldeggiata da Pd Pdl e Movimento 5 stelle e dal ministro Cecile Kyenge”.
Ci sarebbe dunque un collegamento diretto tra l’attività degli scafisti e le dichiarazioni della Kyenge. Molteni è convinto che “le promesse del ministro Kyenge sullo Ius soli abbiano già attivato i primi barconi e potenziato il business degli scafisti”. Oltremare, continua, “sta passando il messaggio che sulla pelle dei bambini si può conquistare l’agognata cittadinanza italiana. Ed è partita la corsa alla regolarizzazione. Siamo in piena situazione di rischio. Il Governo corra ai ripari immediatamente. O sarà troppo tardi”. Intanto, il parlamentare del Carroccio ha già presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno per sapere il numero dei “bambini sbarcati in Italia dal giorno dell’insediamento del governo Letta ed eventuali parentele con altri immigrati”.
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