Ha tenuto banco nel corso
del Consiglio comunale dello scorso martedì la mozione della Lega Nord che
chiedeva limitazioni ai permessi per le sale giochi. L'obiettivo, del tutto
condivisibile, è stato sposato anche dagli avversari politici del Carroccio: evitare
che le macchinette mangiasoldi portino ancor più scompiglio e danni nella
società moderna. Sembra un problema secondario ma non lo è: ci sono persone che
buttano centinaia di euro con il miraggio di poter vincere, speranza regolarmente
delusa. D'altronde, non vi sono abilità in questi giochi. A differenza ad
esempio dialtre specialità , come il biliardo o il poker che prevedono una dose
di bravura oltre al minimo di fortuna, inserire euro in una macchinetta per
veder girare i simboli è solo un'azione ripetitiva che punta esclusivamente al
caso. Poi diventa compulsione: ovvero, quando si comincia non si riesce più a
fermarsi. Ecco perché la Lega si è fatta interprete di questo problema
proponendo regole più severe quando non repressive nei confronti dei bar con
macchinette mangiasoldi. Perlopiù d'accordo anche la maggioranza (hanno parlato
Roberto Cantù e Lorenzo Colombo ) che però, rammaricandosi,
hanno anche annunciato il loro voto contrario alla mozione. Il motivo è presto detto:
il Consiglio comunale non può vietare i permessi agli esercizi commerciali che
rispettano le leggi varate dallo Stato. Ci sono precedenti di Comuni che hanno
perso ricorsi al Tar, quindi non è il caso di rischiare figuracce. La mozione,
su suggerimento della presidenza del Consiglio, è stata ritirata per scrivere
un testo condiviso da tutte le forze politiche.
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