martedì 3 febbraio 2015

Cassano, spari nella notte contro la finestra di un pensionato: "Bravata o scambio di persona"

Il movente è un mistero. Felice Motta stava dormendo quando i proiettili hanno infranto la finestra della sua camera da letto fra le 5 e le 6 del mattino. Grande lo spavento, gli amici provano a sdrammatizzare: "Sarà stato qualche marito geloso"

IL GIORNO di Monica Autunno


TERRORE I fori dei proiettili sulla finestra dell’appartamento di via Papa Giovanni XXIII dove abita Felice Motta


Cassano d'Adda, 3 febbraio 2015 - Spari nella nottealla finestra di un pensionato: «Bravata o errore di persona», ma le indagini sono in corso. Per l’uomo, 64 anni, nessun precedente, nessun nemico, nessuna ombra, uno spavento da dimenticare al più presto: «Una brutta botta e un bel danno, ma non voglio più pensarci». Tutta la piccola frazione diGroppello d’Adda, intanto, è sconvolta per quanto avvenuto l’altra notte, verso l’alba, al civico 12 di via Papa Giovanni XXIII, dove vive solo ilconosciutissimo Felice Motta, pensionato del Carrefour, tutto casa e piazzetta del paese.
Dormiva tranquillo, quando è stato svegliato dal rumore di un’auto, dal botto dei colpi di pistola e poi da una «doccia» di schegge e vetri che gli sono piovuti addosso nel letto. I due colpi, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ora alle prese conl’indagine, sarebbero stati sparati da un’auto e dalla strada, diretti alle finestre della stanza da letto dell’uomo. «Dormivo, ci mancherebbe altro alle cinque, sei di mattina - racconta mostrando i fori sui vetri -. Non ho visto niente, all’improvviso ci sono stati i colpi e poi i vetri. Per fortuna non mi sono fatto niente. Ho chiamato subito i carabinieri». Nemici, alterchi? «Nulla, ma figuriamoci». Scherzano con Felice, gli amici: «Troppe donne, qualche marito geloso», «Qualcuna che non hai invitato a ballare». Una bravata da ubriachi? Può essere, ma strano.

I colpi hanno centrato un bersaglio. Forse, un bersaglio sbagliato. Fra le voci che si inseguono,
quella che, sulla facciata del grande caseggiato, i malviventi abbiano puntato la finestra sbagliata e che non si possa escludere l’intimidazione. I carabinieri di Cassano d’Adda indagano. L’altra notte hanno potuto accertare chei proiettili erano di piccolo calibro e che sono stati esplosi da un revolver. Nessuno, stando all’ufficialità, avrebbe visto l’auto fuggire dopo gli spari. Solo dopo qualche minuto il palazzo, poco fuori dal centro, si è risvegliato. Fra battute e pacche sulla spalla al malcapitato concittadino, anche un po’ di timore del giorno dopo. «Abito proprio sotto - così una vicina di casa - ci siamo presi un bello spavento».

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