Il movente è un
mistero. Felice Motta stava dormendo quando i proiettili hanno infranto la
finestra della sua camera da letto fra le 5 e le 6 del mattino. Grande lo
spavento, gli amici provano a sdrammatizzare: "Sarà stato qualche marito
geloso"
IL GIORNO di Monica Autunno
TERRORE I fori dei proiettili sulla finestra
dell’appartamento di via Papa Giovanni XXIII dove abita Felice Motta
Cassano d'Adda, 3 febbraio 2015 - Spari nella
nottealla finestra di un pensionato: «Bravata o errore di persona», ma
le indagini sono in corso. Per l’uomo, 64 anni, nessun precedente, nessun
nemico, nessuna ombra, uno spavento da dimenticare al più presto: «Una
brutta botta e un bel danno, ma non voglio più pensarci». Tutta la piccola
frazione diGroppello d’Adda, intanto, è sconvolta per quanto
avvenuto l’altra notte, verso l’alba, al civico 12 di via Papa Giovanni
XXIII, dove vive solo ilconosciutissimo Felice Motta, pensionato
del Carrefour, tutto casa e piazzetta del paese.
Dormiva tranquillo, quando è stato svegliato dal
rumore di un’auto, dal botto dei colpi di
pistola e poi da una «doccia» di schegge e vetri che gli sono piovuti addosso
nel letto. I due colpi, secondo quanto ricostruito dai
carabinieri, ora alle prese conl’indagine, sarebbero stati sparati da
un’auto e dalla strada, diretti alle finestre della stanza da letto
dell’uomo. «Dormivo, ci mancherebbe altro alle cinque, sei di mattina -
racconta mostrando i fori sui vetri -. Non ho visto niente, all’improvviso ci
sono stati i colpi e poi i vetri. Per fortuna non mi sono fatto niente. Ho
chiamato subito i carabinieri». Nemici, alterchi? «Nulla, ma figuriamoci».
Scherzano con Felice, gli amici: «Troppe donne, qualche marito geloso», «Qualcuna
che non hai invitato a ballare». Una bravata da ubriachi? Può essere, ma
strano.
I colpi hanno centrato un bersaglio. Forse,
un bersaglio sbagliato. Fra le voci che si inseguono,
quella che,
sulla facciata del grande caseggiato, i malviventi abbiano puntato la finestra
sbagliata e che non si possa escludere l’intimidazione. I carabinieri di
Cassano d’Adda indagano. L’altra notte hanno potuto accertare chei
proiettili erano di piccolo calibro e che sono stati esplosi da un revolver. Nessuno,
stando all’ufficialità, avrebbe visto l’auto fuggire dopo gli spari. Solo dopo
qualche minuto il palazzo, poco fuori dal centro, si è risvegliato. Fra battute
e pacche sulla spalla al malcapitato concittadino, anche un po’ di timore del
giorno dopo. «Abito proprio sotto - così una vicina di casa - ci siamo presi
un bello spavento».
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