Uno studio rilancerà la stazione di Cassano
Ormai terra di nessuno e ad altissimo rischio microcriminalità: si vogliono coinvolgere anche operatori privati
di Monica Autunno
[Cassano d'Adda, 8 gennaio 2014 - Isolata e deserta, senza l’ombra di un servizio e ad altissimo rischio microcriminalità: la stazione di Cassano è terra di nessuno, al via uno studio che piloti la rinascita. Obiettivo, coinvolgere in futuro operatori privati per la costruzione di un polo di terziario e artigianale che veicoli la possibilità di realizzare anche servizi per i pendolari e una serie di strutture-prestigio, dal negozio al bar agli uffici. Un progetto vecchio come idea, nuovissimo l’affidamento dell’incarico a una società trezzese di progettazione di spazi. "La riqualificazione dell’area a sud della stazione e del nuovo parcheggio - spiega il sindaco Roberto Maviglia - è non solo un’idea da tempo cullata, ma anche una previsione precisa del nuovo Pgt. L’affidamento dell’incarico ha l’obiettivo di realizzare un disegno complessivo di ciò che vogliamo, per poi passare alla fase più delicata, il coinvolgimento di operatori privati, assolutamente imprescindibile per motivi che chiunque può comprendere".
La superficie interessata dai futuri interventi è di circa 4mila metri quadrati, quasi tutti liberi, parte di proprietà pubblica parte di proprietà della confinante A2A. "Il contesto a sud dell’abitato che ospita la stazione - spiega la relazione che farà da base al lavoro dei progettisti - è stato condizionato da uno sviluppo urbanistico non omogeneo, caratterizzato dalla convivenza di funzioni residenziali e attività produttive. Fra gli elementi da tenere presente nel ridisegno sicuramente va considerato il prossimo passaggio della tangenziale". E l’area stazione? La relazione la definisce nientemeno che un polo "ai margini del sistema di relazioni urbane, in quanto sprovvista di connessioni con l’esterno e con il centro urbano. Questo fa sì che la stazione medesima non offra adeguati livelli di accessibilità alle diverse tipologie di utenti della ferrovia". Una condizione “svantaggiata” dovuta sicuramente a fattori logistici (la distanza dal centro) ma anche al fatto che, mentre si completavano i lavori dell’alta velocità, molti treni sono stati perduti sul fronte della riorganizzazione urbanistica. "Dobbiamo recuperare il tempo perduto - così ancora Maviglia - per trasformare lo scalo in quello che deve essere, e renderlo più sicuro".
La stazione abbandonata è bersaglio continuo di atti vandalici e furti: basti dire che la ciclostazione, che dovrà garantire la possibilità di raggiungere i binari e lasciare parcheggiata la bicicletta, è stata assicurata in un recinto con solide sbarre, e sarà accessibile a giorni solo con una tessera magnetica di riconoscimento.
Commenti:
Lo avevamo denunicato gia' due anni fa, ma questi "signori" se ne accorgono solo ora?
Aspettiamo di vedere cosa partorira' il loro "MIRACOLOSO" PGT, ma purtoppo per i prossimi anni prevediamo che la situazione rimarra' invariata....
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