Scippato sul treno il comandante dei vigili
Cassano d'Adda, 31 gennaio 2014 - Scippatori in corsa di cellulari, smartphone e tablet imperversano in carrozza. Fra i rapinati della Milano-Treviglio anche il comandante della Polizia locale Flavio Rossio. Ma lui la prende con filosofia, denuncia e racconta: «Sono una persona come le altre: che la mia esperienza, e ciò che ne ho tratto da esperto in materia, serva quantomeno di lezione ad altri».
È accaduto l’altra sera su un convoglio del treno del Passante, che il comandante prende spesso per rientrare a casa dopo il servizio. «Di solito leggo un giornale. Non l’avevo e mi sono seduto con il mio cellulare in mano, uno smartphone che stavo pagando a rate. E qui ho fatto il mio primo errore». Seduto in uno scompartimento aperto, sul lato corridoio, Rossio teneva il cellulare sull’esterno. Il treno si era intanto fermato alla stazione di Trecella. Un giochino da ragazzi per i bene allenati ladri di bordo, due, come si è capito dopo, il primo dei quali è piombato da dietro, ha sfilato il telefono dalle mani di Rossio ed è corso sino alla porta aperta, saltando giù e iniziando a correre nel buio sui binari.
«Istintivamente mi sono alzato e ho fatto per rincorrerlo, poi mi son fermato. Fortunatamente, perché dietro ce n’era un altro, che avrebbe acchiappato di lì a pochi istanti la borsa con i miei effetti personali che avevo sul sedile. Insomma, è finita qui. Ho presentato denuncia ai carabinieri, come chiunque altro». Il comandante ha deciso di raccontare l’esperienza che lo accomuna a molti viaggiatori alleggeriti nelle scorse settimane del loro telefono, per una ragione precisa. «Essendo laureato in criminologia — spiega — so bene che in questi casi il rischio è il processo di vittimizzazione, ci si sente turlupinati come allocchi e si teme di finire alla berlina. Specie se si ricopre un ruolo come il mio. Io invece preferisco raccontare, e mettere in guardia».
Le raccomandazioni? «Sedersi al finestrino se si è con il telefono in mano, evitare se il treno è fermo in stazione, non inseguire il ladro, chiedere subito e a voce alta, cosa che io non ho fatto, l’aiuto degli altri passeggeri. In qualche caso una reazione collettiva può essere utile. Ricordo anche che i nuovi telefoni sono dotati di codice Imei, che consente alle forze dell’ordine di disabilitare l’apparecchio rubato. Che si sappia. Magari sapere che il telefono può essere reso inutilizzabile farà passare la voglia di rubarlo».
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