venerdì 16 ottobre 2015

Salvini: "No al reato di tortura, polizia deve fare il suo lavoro"

Il leader della Lega davanti a Palazzo Chigi: "Se qualcuno si fa male, affari suoi". Agenti in piazza a Roma, Milano e Palermo contro il ddl sull'introduzione del reato. Le Associazioni: "Sap fuori da Comunità Internazionale". Il Pd: "Legge serve per colpire gli abusi"

Il leader della Lega, Matteo Salvini, si schiera contro il reato di tortura, In una manifestazione davanti a Palazzo Chigi insieme al Sap, dichiara: "La Corte europea dei diritti umani potrebbe occuparsi di altro. Per qualcuno che ha sbagliato non devono pagare tutti. Carabinieri e polizia devono poter fare il loro lavoro. Se devo prendere per il collo un delinquente, lo prendo. Se cade e si sbuccia un ginocchio, sono cazzi suoi". "Idiozie come questa legge - ha aggiunto - espongono le forze dell'ordine al ricatto dei delinquenti". Secondo Salvini, inoltre, "l'attuale capo della polizia, Pansa,  non è il migliore capo della polizia.

Salvini ha aderito alla manifestazione indetta a Roma (ma anche a Milano e Palermo) dalla Polizia per dire no al ddl in discussione in Parlamento che introduce il reato di tortura, definito dal segretario generale del Sap Gianni Tonelli "un vero e proprio colpo di mano contro le forze dell'ordine e contro chi ogni giorno garantisce la sicurezza dei cittadini". I poliziotti, che manifestano essendo liberi dal servizio, a Roma hanno distribuito volantini ai cittadini per spiegare loro quali sarebbero le conseguenze del ddl del governo.

In un lungo editoriale sul sito del sindacato, Tonelli spiega: "Il reato di tortura, in Italia, porta con sè un pesante fardello di disprezzo ideologico, il desiderio mai sopito di 'dare una lezione' alle forze di polizia e agli operatori, una sorta di vendetta da parte di chi le divise non le ama e non le vuole: basti pensare che tra i promotori della legge ci sono soggetti ben noti ai nostri archivi, gente che ha fatto 'carriera' fomentando le piazze e che ora si ritrova in parlamento, (ben) pagata da tutti noi".

Il Sap ricorda che la proposta di legge c. 2168, Già approvata al senato e finalizzata all'introduzione del reato di tortura, prevede il concetto di "acute sofferenze psichiche" che "ogni mascalzone potrà utilizzare per accusarci, lamentando di averle patite queste 'sofferenze', anche se non sono oggettivamente rilevabili. Ci rendiamo conto di che cosa potrà accadere durante qualsiasi servizio di volante, durante un ordine pubblico o un arresto?".

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