domenica 1 luglio 2012

Lega Nord a congresso al Forum di Assago Il giorno di Maroni, i militanti:«Secessione»



Umberto Bossi in ritardo. Quando arriva il segretario in pectore Bobo Maroni, i militanti lo accolgono al grido «Secessione»

«Qualcuno ha aperto la fortezza della Lega dall'interno. Siamo qui in conseguenza dell'attacco della magistratura. La Lega non ha rubato nulla, i ladri sono altri, i farabutti romani». Umberto Bossi parla all'ultimo giorno del Congresso della Lega al Forum di Assago. È il congresso-svolta del Carroccio, l'appuntamento che segnerà ufficialmente il passaggio dall'era di Umberto Bossi a quella di Roberto Maroni, incoronando Bobo segretario federale del Carroccio. Ma è ancora Umberto Bossi a rubare la scena.
SENATUR - «Fatico a credere che il nostro amministratore sia legato all'ndrangheta - precisa Bossi - se pensavano che la Lega morisse, si sbagliavano, perchè la Lega si basa sulle idee e le idee camminano sulla gambe degli uomini». Momenti di suspence si sono registrati proprio per Umberto Bossi che era atteso al congresso, secondo il programma, intorno alle 10,30. Un semplice ritardo, hanno fatto sapere dall'organizzazione. Poi il discorso dal palco: «Mi dicono che sono stato un simbolo perchè ho combattuto contro uno Stato forte - ha proseguito Bossi - però i simboli servono se vengono utilizzati bene. Il sogno è una cosa sola. E lo dico per gli imbecilli che stanno nella Lega che girano col tricolore. Il sogno è la Padania libera». Il Senatùr che ha detto di credere ancora «alla Padania», ha parlato anche di superamento del centralismo. «Se ci fossero ancora i milioni di ragazzi morti nella prima guerra mondiale - ha detto - oggi sparerebbero verso Roma e verso il centralismo romano».
MARONI - Ad applaudire Bossi anche Roberto Maroni, che al suo arrivo al Forum ha acceso gli spalti: lunghi applausi e cori al grido di «secessione». «Maroni è il candidato unico alla segreteria - ha tenuto a precisare Roberto Cota, governatore del Piemonte, dal palco del congresso - alla faccia di chi ci vuole divisi. Oggi la Lega è unita più che mai». All'avvio dell'ultima giornata del Congresso, i delegati del Carroccio hanno approvato per alzata di mano un nuovo Statuto proposto dal Consiglio federale. C'è stata una larghissima maggioranza sul testo che regola la gestione del movimento e che da oggi tra l'altro affida il ruolo di presidente a vita ad Umberto Bossi e rende la Lega una confederazione (non più una federazione) in modo da garantire maggiore autonomia decisionale delle varie anime territoriali.

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