venerdì 23 gennaio 2015

Venti minuti di terrore in treno Ragazza violentata e rapinata - Grazie ai Buonisti

Clandestino con precedenti per reati sessuali tradito dall’Iphone che si era fatto consegnare dalla sua vittima, una 22enne di Bergamo: la polizia lo ha arrestato.


Quando gli uomini della Squadra mobile di Bergamo lo hanno bloccato in stazione, mercoledì sera, nascosto nei pantaloni aveva uno dei coltelli da cucina che aveva puntato contro la sua vittima, una ragazza di 22 anni residente in città. Era il 12 dicembre, sul treno regionale per Milano Porta Garibaldi, ore 21. La ragazza era su un vagone vuoto. Modou Niang Ndir, 32 anni, senegalese clandestino con una sfilza di alias e con precedenti per violenza sessuale e per reati contro il patrimonio, una sfilza di alias, le si siede accanto. E l’incubo ha inizio.



Modou Niang Ndir, 32 anni

Intuite le intenzioni, la giovane fa per alzarsi, ma il nordafricano, un metro e 85, la blocca mostrandole uno zaino pieno di coltelli. Le mette le mani ovunque, la costringe a baciarlo. Lei piange, lo supplica di lasciarla andare, ma la tortura prosegue per 20 interminabili minuti, alla fine dei quali l’uomo si fa consegnare l’Iphone 6 che le ha visto nella borsa. Il giorno successivo, il 13 dicembre, la ventenne si presenta alla polizia per denunciare l’accaduto e la Procura di Monza, competente per territorio, dispone subito l’analisi del tabulato telefonico. Nello smartphone il senegalese aveva lasciato la Sim della ragazza. Si scopre così, da una telefonata fatta cinque minuti dopo la rapina, che lo ha venduto per 300 euro a un marocchino, regolare, di professione muratore e venditore ambulante al mercatino dell’usato di Cormano. Sentito dagli investigatori, spiega di aver conosciuto il senegalese proprio al mercatino, di non sapere indicare il suo nome, ma che in rubrica si era registrato i numeri dai quali lo aveva contattato in passato. Attraverso le utenze telefoniche, gli agenti risalgono a Ndir, nullafacente e con domicilio a Merate. Sia il marocchino sia la vittima lo riconoscono in una fotografia.

Mercoledì, alle 21, è stato rintracciato nella zona della stazione ferroviaria di Bergamo proprio mentre stava per prendere il treno. Controllato, aveva tra i pantaloni un coltello da cucina a lama liscia e una bomboletta al peperoncino non a norma di legge. A casa gli sono stati sequestrati altri cinque coltelli simili. Dopo le formalità di rito, considerati i gravi indizi di colpevolezza e la sussistenza del pericolo di fuga (in un’intercettazione diceva di voler partire per la Francia), il senegalese è stato fermato. La Procura di Bergamo ha disposto il trasferimento in carcere in attesa della convalida.
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