mercoledì 1 luglio 2015

Inzago: Blitz anti terrorismo, Maria Giulia Sergio al centro dell’inchiesta

Fatima, così si chiama la ragazza italiana dopo la conversione all’islam. È il perno intorno al quale si è mossa l’inchiesta della Digos di Milano


Ruota intorno alla storia di una ragazza italiana convertita all’islam e partita nel 2014 per unirsi al Califfato in Siria l’inchiesta della Digos di Milano che ha portato questa notte al l’esecuzione di 10 ordinanze d’arresto. Maria Giulia Sergio, 28 anni, originaria di Torre del Greco, convertita all’islam nel 2009 (prese il nome di Fatima) dopo il matrimonio con un giovane marocchino, è al centro del gruppo di 10 persone (4 italiane, 5 di nazionalità albanese ed 1 di nazionalità canadese), accusate a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo e di organizzazione del viaggio per finalità di terrorismo.



La ragazza, con tutta la famiglia, si è trasferita nel 2012 in provincia di Milano, a Inzago, dove ha in seguito contratto un secondo matrimonio, stavolta con un cittadino albanese, col quale ha iniziato a frequentare ambienti radicali, in particolare dopo lo spostamento a Grosseto dove viveva la famiglia del secondo marito. Tra 2012 e 2013 i gruppi radicali albanesi in Toscana hanno ospitato due grossi personaggi Imam-reclutatori, tra i quali Bilal Bosnic, albanese, già ritenuto ispiratore e facilitatore del viaggio di Ismar Mesimovic, l’imbianchino di Longarone morto combattendo in Siria per l’Isis. 

La nuova operazione della polizia milanese riguarda le famiglie di Maria Giulia e del marito: “Le indagini condotte dalla Sezione Antiterrorismo della Digos di Milano hanno permesso di accertare che gli indagati fanno parte di due nuclei familiari, di cui uno formato da cittadini italiani convertiti da qualche anno all’Islam e determinati a partire per la Siria, l’altro composto da cittadini di nazionalità albanese residenti nella provincia grossetana. Il collante tra le due famiglie è rappresentato da una giovane coppia che si unisce in matrimonio nel mese di settembre scorso, per poi partire alla volta della Siria”.

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