sabato 31 marzo 2012

Bossi: “Legge elettorale non passa senza il nostro accordo”

''Per passare in Aula dobbiamo essere d'accordo un po' anche noi''. Lo ha detto il segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, sull'ipotesi di riforma della legge elettorale.
Arrivando ad una cena con i militanti della Lega, organizzata per Roberto Maroni, vicino alla sua casa di Gemonio, Bossi ha spiegato ai giornalisti di non avere ancora letto la bozza della nuova legge elettorale, ma ha osservato che se sono vere le prime indiscrezioni, ''cambia tutto''.
''Evidentemente – ha detto il leader della Lega a proposito del mancato obbligo di coalizione – questi qui cambiano tutto per affossare il rischio Berlusconi-Lega, la sinistra non sa piu' come vincere le elezioni: il passato glielo ha risolto il presidente della Repubblica, tirando fuori dai piedi Berlusconi, il futuro questa legge elettorale''.
Attacco a Monti. ''Monti minaccia di andarsene? Speriamo, perche' lui e' la garanzia che non si fanno le riforme: fino ad adesso ha fatto tutte controriforme, perche' risponde solo alle banche, all'Europa e non alla gente''. Lo ha detto il segretario federale della Lega, Umberto Bossi, interpellato al suo arrivo ad una cena con i militanti organizzata per Roberto Maroni.
Liste civiche e amministrative. ''Tanti chiedono, pero' per adesso andiamo da soli, anche se qualche eccezione la faro' con le liste civiche''. Il segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, ha confermato cosi' la determinazione di correre da soli alle elezioni amministrative di maggio, nonostante le richieste in senso contrario arrivate fino all'ultimo dal Pdl.
Bossi ha detto che per la Lega sara' valido il cosi' detto 'modello Verona', che ''e' di andare con le liste civiche: anche Berlusconi voleva fare le liste civiche cosi' evita di contarsi, e non e' sbagliato neppure da parte sua''. Bossi si e' anche detto di sicuro che il Carroccio raccogliera' un buon numero di consensi al nord: ''Un po' di voti – ha spiegato a margine di una cena con i militanti a Gemonio – li raccogliamo, con le leggi di iniziativa popolare il voto lo spostiamo''.

ITALIA-CINA: FAVA, BENE INVESTIMENTI MA NON ABBIAMO BISOGNO DI NUOVE COLONIZZAZIONI

Roma, 27 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "In un momento di difficolta' della nostra economia come questo, ben vengano investimenti cinesi cosi' come quelli di tutti i paesi. Ma attenzione a dove si fanno gli investimenti: non abbiamo bisogno di nuove colonizzazioni, ma di investitori seri che non facciano speculazione ma che investano nel settore manifatturiero, che in questo momento manca di liquidita'. E servono investimenti di medio-lungo periodo".
Cosi' Giovanni Fava, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, commenta, con LABITALIA, l'invito agli imprenditori cinesi a investire in Italia, fatto dal presidente Hu Jintau in occasione dell'incontro bilaterale con il premier Monti a Seoul.

Per Fava, investimenti stranieri e cinesi in particolare "non dovrebbero essere diretti a settori strategici come quelli del credito, delle telecomunicazioni, dell'energia: sarebbe una svendita".

Non solo. "La Cina -avverte- ha dimostrato scarso interesse per temi che noi riteniamo centrali: non vorremmo che questo tipo di investimenti ci facessero fare passi indetro sul fronte delle conquiste sociali"

Beffa per gli anziani ricoverati: l’Imu è doppia

Per gli anziani ricoverati «a vita» nelle case di riposo e nelle residenze socio assistenziali pubbliche arriva la beffa della «Super-Imu», la nuova imposta sugli immobili che sostituisce la vecchia Ici. Come conseguenza dell’articolo 13 del decreto «Salva Italia», infatti, se il ricovero è permanente il tributo per il 2012 deve essere calcolato come per la seconda casa. Ossia quasi il doppio: 7,6 per mille contro il 4 dovuto per l’abitazione principale. A svelare la beffa è lo Spi Cgil, il sindacato pensionati che ha analizzato bene la norma, dove genericamente è stabilito che anche chi sia in possesso di una sola abitazione ma abbia la residenza altrove su quell’unico immobile in suo possesso deve comunque pagare l’imposta nella versione maxi prevista per la seconda casa.

Questo, spiegano al sindacato, è appunto il caso dei non pochi anziani che possiedono una sola casa ma risiedono in via permanente in case di riposo private o in strutture residenziali socio-assistenziali pubbliche. Risultato: a giugno per circa 300mila anziani ricoverati in via permanente arriverà una stangata di parecchie migliaia di euro se il governo non si affretterà a correre ai ripari, o con una norma ad hoc o con una circolare interpretativa.

Allo stato attuale i ricoverati a tempo indeterminato ma proprietari di casa non sfuggiranno al tributo, dal quale fino a ieri erano completamente esentati e che ora dovranno versare in versione «super». Anche perché nella stragrande maggioranza dei Comuni sull’Imu sono pronte a scattare le addizionali che il decreto prevede possano arrivare fino a un più tre per mille. Sulla base delle prime indiscrezioni sulle addizionali comunali Imu la stangata per gli anziani in ricovero permanente potrebbe aggirarsi tra i 1.500 e i 2.000 euro, aggiuntivi rispetto a quello che si sarebbe dovuto pagare se l’imposta fosse stata calcolata sulla prima casa.

Un salasso insopportabile per chi spesso in quell’unica abitazione ha una indispensabile integrazione al reddito di pensione, denaro necessario a pagare le rette (sempre più salate) dovute sia per le case di riposo private che per le residenze socio assistenziali pubbliche. Un’indagine della Cgil funzione pubblica rileva che, complici le ultime politiche di tagli, per le strutture private la retta a carico dell’assistito è ormai salita in media a circa duemila euro al mese mentre nelle strutture pubbliche in media il super-ticket a carico degli anziani si aggira intorno ai 1.400.

Troppo per chi in media possiede pensioni di 800 euro lordi mensili e che ora si troverà costretto a versare la superImu. «E’ una norma vergognosa - dichiara senza mezzi termini il Segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone - perché fa cassa sulle persone in assoluto più fragili ed esposte. Confidiamo nel fatto che il Governo non si sia accorto di questo obbrobrio e che corra ai ripari. Nemmeno il Principe Giovanni in Robin Hood avrebbe osato così. Non si può imporre una patrimoniale sulla pelle degli anziani non autosufficienti».

venerdì 30 marzo 2012

Il Giorno - Cava le solite panzane della Sinistra !

Maroni: “D’accordo sulla riduzione numero parlamentari ma con il Senato federale”.

Roberto Maroni si e’ detto “completamente d’accordo” alla riduzione del numero dei parlamentari, “purche’ sia contemporanea all’introduzione del Senato federale”. “Allora si’ che e’ una riforma vera, senno’ e’ una cosa che fa ridere”, ha avvertito l’ex ministro dell’Interno, dopo aver ricordato che la Lega introdusse il taglio dei parlamentari con la devolution del 2006 poi bocciata dal referendum.
MILANO Modello Verona da Monza a Conegliano Veneto, da Treviso a Cantù, con tanto di tappeti rossi per il sostegno delle liste civiche locali. La Lega conferma la sua corsa solitaria alle elezioni del 6 e 7 maggio, ma allo stesso tempo, come ha ribadito qualche settimana fa il pontiere Luca Zaia, «non escludiamo che le nostre strade non possano tornare a incrociarsi». E cosa c'è di meglio che incrociarsi al ballottaggio, correndo in soccorso la Lega del Pdl o viceversa? Un modo semplice per accontentare la base e corroborare una posizione politica coerente con le contestazioni al governo Monti, per i leghisti una sorta di linea del Piave. Dunque, nulla di nuovo sotto il sole delle Alpi. Al primo turno ci si conta, al secondo si vedrà. Praticamente impossibile un ripensamento, anche alla luce degli incontri politici programmati da settimane dai vari leader leghisti. Esempio: ieri Bobo Maroni ha lasciato via Bellerio  alle 18 per correre prima a Erba e poi a Cantù. In entrambe le città della provincia di Como la Lega si era presentata cinque anni fa insieme con il Pdl. Un quadro politico totalmente ribaltato. A Erba, un paio di anni fa, la sindaca del Pdl Marcella Tili ha addirittura cacciato dalla giunta la parlamentare leghista e suo assessore alla Cultura, Erica Rivolta. Questione di scelte politiche inconciliabili. E Maroni è corso a Erba per benedire la corsa della Rivolta come candidato sindaco della Lega. 
 Scovato senza nessuna fatica anche l'aspirante sindaco del partito di Bossi a Cantù, dove i lumbard governano da vent'anni. Sulla rampa di lancio c'è il deputato Nicola Molteni. A Monza, la tanto discussa città capoluogo di Monza-Brianza, il primo cittadino uscente, il leghista Marco Mariani, stanco del balletto sulle deroghe sì, deroghe no, tre giorni fa ha rotto gli indugi ed è partito con la campagna elettorale. «Se il Pdl vuole può sempre accodarsi. Certo che io non farò nessun passo indietro», ha detto il primo cittadino riferendosi all'altalena delle candidature del Pdl, che un giorno sembrerebbe puntare sul presidente della Provincia, Dario Allevi, e l'altro su eventuali outsider.
 Ci rimarrà male Angelino Alfano, che qualche ora prima della riunione di via Bellerio aveva caldeggiato con una battuta scelte concilianti da parte dei vertici leghisti: «Speriamo che Bossi possa concedere alcune deroghe per dimostrare che al Nord uniti si vince». Al Nord, invece, la Lega vuole prevalere da sola. Una preoccupazione di cui si è fatto portavoce lo sfidante di Flavio Tosi, il vicepresidente di Unicredit Luigi Castelletti, che ieri ha chiamato alla mobilitazione l'elettorato moderato e cattolico della sua città:  «Mi pare chiaro a questo punto che Verona sia stata scelta per un esperimento politico autonomistico: fare della Lega il partito egemonico del Nord Italia». Un'egemonia che si può costruire soprattutto a spese del Pdl, ecco perché Angelino Alfano ha sospeso i 14 transfughi citando il rispetto di un simbolo, quello del partito di Berlusconi, che «rappresenta la nostra bandiera». 
  È la linea maroniana del partito unico del Nord, oramai pienamente accettata da Bossi, che impensierisce non poco i vertici degli azzurri. La domanda sempre più ricorrente è: quanti transfughi decideranno di seguire le orme di Vito Giacino (il vicesindaco di Flavio Tosi che ha abbandonato il Pdl) & Company? 

Lega, 7 liste per Tosi a Verona Carroccio piu' sei civiche

Saranno sette liste - quella della Lega e sei civiche - a sostenere la ricandidatura di Flavio Tosi a sindaco di Verona e in tutte ci sara' la dicitura ''per Tosi''.
Questo, a quanto s'e' appreso a Milano, l'accordo raggiunto nella riunione pomeridiana con Umberto Bossi nella sede federale della Lega Nord di via Bellerio.
In particolare ci sarà una lista, tra le sei civiche, che sarà composta da candidati vicini al sindaco di Verona. Si chiamerà "Civica per Verona - Tosi sindaco". Per quanto riguarda la lista del Carroccio, il simbolo riporterà la dicitura "Lega Nord - Liga Veneta per Tosi" mantenendo il nome di Bossi nella parte inferiore. Simboli e aggiustamenti grafici sono stati esaminati nel pomeriggio dai vertici leghisti a Milano prima del via libera definitivo. In via Bellerio, intanto, è stato fatto sapere ai giornalisti che sulla questione verrà diramata una nota a Verona dalla Lega con i dettagli della questione.

giovedì 29 marzo 2012

L.elettorale: Maroni, maggioranza dopo voto è porcata

"Se la nuova triplice, Pdl, Pd e Udc si mette d'accordo per fare una riforma in cui si sceglie la maggioranza dopo il voto sottraendo ai cittadini il potere di decidere, sarebbe la vera porcata". Lo ha detto il leghista Roberto Maroni sull'ipotesi di riforma della legge elettorale.

Arrivando ad una cena con i militanti alla quale è atteso anche Umberto Bossi, Maroni ha osservato che dalle anticipazioni dell'accordo "si tornerebbe al voto proporzionale con l'indicazione della maggioranza dopo le elezioni: se è così, è un ritorno al passato di vent'anni, non penso che Berlusconi possa accettare una cosa del genere e noi men che meno". Ansa

Matteo Salvini a Matrix (Canale 5) “Siamo contrari alla modifica dell’Art. 18”

Il blocco che la CGIL sta facendo all'erticolo 18 è solamente un modo per giustificare la sua esistenza. La nostra opposizione nasce da motivi diversi.
Voler modificare l'art 18 per combattere la disoccupazione e la crisi è come iniziare a costruire una casa partendo dal tetto. E' una discussione sterile e fine a se stessa che non avrà conseguenze concrete.
Dobbiamo lavorare per tagliare e ridurre gli sprechi. Le riforme del Governo Monti poteva pensarle anche mia nonna: aumentare le tasse per superare la crisi è ridicolo.
Quale azienda investirebbe in una nazione dove il 54% del profitto viene trattenuto dallo stato con le tasse?
Il nostro no è un "no" alla pianificazione degli espropri nei confronti dei comuni e degli imprenditori che sono il vero scheletro della nostra economia.

Modena, sentenza choc "Sono nati in Italia niente espulsione"

Niente Cie per i figli di stranieri nati in Italia. Sulla base di questo principio, affermato per la prima volta nel nostro Paese, il giudice di pace di Modena ha liberato due fratelli di origine bosniaca che erano trattenuti da oltre un mese nel Centro di identificazione ed espulsione modenese.
Motivo? La decisione del giudice di pace modenese potrebbe aprire la strada al una legge per lo ius soli, vale a dire il diritto di cittadinanza italiana che si acquisisce in virtù del solo fatto di essere nato nel nostro Paese, a prescindere dalla nazionalità dei genitori e dal loro status giuridico. Una legge auspicata anche recentemente dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Mi auguro che in Parlamento si possa affronare anche la questione dela cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Nagarla è un’autentica follia, un’assurdita».Una vicenda, quella di Andrea e Senad Seferovic, che si è trasformata in un caso politico, con il Pdl e la Lega Nord che hanno annunciato un’interrogazione parlamentare, mentre il centrosinistra attacca la legge Bossi-Fini e parla di una «sentenza importantissima».
E veniamo al caso su cui si è pronunciato il giudice di pace di Modena. I due fratelli, di 23 e 24 anni, nati e cresciuti in Italia, erano stati fermati dalla polizia il 10 febbraio, nel corso di un servizio volto al contrasto di reati predatori. Alle loro spalle, precisa la questura, alcuni provvedimenti coercitivi per sentenze passate in giudicato. Privi di permesso di soggiorno da quando i genitori avevano perso il lavoro, e quindi anche i documenti per restare in Italia, nei loro confronti sono stati emessi due provvedimenti di espulsione, «nel rispetto - precisa la questura - della normativa vigente».
Questa mattina, però, il giudice di pace ha annullato i provvedimenti e ha disposto la liberazione di Andrea e Senad, che ora sognano «una vita normale», anche se la questura «valuterà l’opportunità di disporre ulteriori misure di prevenzione». La sentenza, nel frattempo, ha scatenato le reazioni della politica. Secondo il sindaco di Modena, «fa chiarezza e deve essere rispettata». Parla di decisione «storica» l’Arci, che spera «induca il Parlamento a calendarizzare al più presto la discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare» depositata lo scorso 6 marzo per modificare l’attuale normativa sulla cittadinanza.
L’Arci invita il Parlamento a rivedere al più presto la Legge Bossi-Fini, mentre il senatore Pd Roberto Di Giovan Paolo chiede anche di «attivare un processo per arrivare allo ius soli e fare dell’Italia un Paese davvero europeo». Il senatore Carlo Giovanardi, che ricorda la «pericolosità sociale» dei due bosniaci, parla di «sentenza creativa». «Ormai ognuno si inventa la sua legge», rincara la dose la vicepresidente dei deputati del Pdl, Isabella Bertolini. 
Critica anche la Lega Nord; il segretario emiliano, Angelo Alessandri, parla di «razzismo al contrario»: «Si premiano gli stranieri a danno dei cittadini onesti»

mercoledì 28 marzo 2012

Flash da Consiglio Comunale del 27 Marzo 2012

Consiglio abbastanza interlocutorio con molti  punti tecnici

Dopo l’Approvazione verbali sedute consiglieri del 29 febbraio 2012 e del 7 marzo 2012.

Surroga del Consigliere Valtorta Sandro Angelo ai sensi degli artt. 38 e 45 del D.Lgs. 267/2000.
Atto dovuto

Approvazione modifica regolamento Istituzione Belvedere.
Abbiamo votato a favore chiedendo che si porti al piu presto in discussione il futuro della Istituzione in Consiglio Comunale

Approvazione regolamento comunale per la celebrazione dei matrimoni civili.
Abbiamo votato a favore, chiedendo di inserire che vi sia sempre presente qualcuno della amministrazione per tutelare le proprieta’ comunali, hanno approvato

Approvazione modifica statuto dell'Agenzia Formazione Orientamento Lavoro - AFOL.
Abbiamo votato a favore, chiedendo di capire se vi e’ l’interese e la possibilta’ di portare l’ex ufficio di colocamento a Cassano

Presa d'atto conclusione fase istruttoria ed approvazione proposta di revisione statutaria - Modifiche degli artt. 2,4, 5, 7, 8 ter, 8 quater, 8 quinquies, 9, 12, 18, 20, 22 e 25 dello Statuto di CEM Ambiente S.p.a..
Abbiamo votato a favore, perche’non e’ possibile fare modifiche in questa fase

Interrogazione in merito a incidente stradale del 15 marzo 2012. Proponente: Consigliere Comunale M. Lomini.
Sono state indicate grosse problematiche che l’amminstrazione ha detto che valuterà in fase di PGT

Interpellanza in merito a situazione amianto. Proponente: Consigliere Comunale E. Casirati.
Hanno risposto che esiste un piano di smaltimento, vigileremo su che vanga eseguito correttamente

Interpellanza in merito a situazione abuso edilizio Park Hotel. Proponente: Consigliere Comunale E. Casirati.
 E’ stato detto che la sanzione e’ stata pagata, ma l’abuso non e’ stato sanato, a questo punto il consigliere proponente, ha esternato il proprio disappunto per quello che e’ stato detto alla stampa dal progettista Arch Lonati

Tribunali di Legnano, Rho e Cassano d’Adda

Lombardia contraria alla chiusura delle sedi decentrate.” 
il Consiglio regionale ha approvato una mozione condivisa relativa ai Tribunali di Legnano, Rho e Cassano d’Adda. 
 Con l’approvazione unanime di questa mozione condivisa anche Regione Lombardia si è schierata con sindaci, professionisti, lavoratori e cittadini che da mesi si stanno battendo per impedire la chiusura dei tribunali di Legnano, Rho e Cassano d’Adda.
La decisione di trasferire tutti i processi penali e gran parte di quelli civili dalle sezioni distaccate alla sede centrale di Milano ha già ottenuto il diniego del Tar della Lombardia e del Consiglio di Stato e l’opinione pressoché unanime, da parte di tutti gli attori in campo, è di ritenere sbagliata e controproducente questa scelta. 
Le sedi distaccate di Legnano, Rho e Cassano d’Adda sono una ricchezza per il territorio e offrono servizi a circa 750.000 persone, numeri che da soli basterebbero a giustificare l’istituzione di un Tribunale ordinario a se stante e indipendente da Milano. Inoltre vanno considerate le conseguenze che l’accentramento giudiziario comporterebbe, in primis un rallentamento generale di tutti i processi in corso.
Per queste ragioni, con la mozione approvata nella seduta odierna, si impegna la Giunta a farsi parte attiva presso il Parlamento, il Governo e il Consiglio Superiore della Magistratura perché vengano mantenute le sezioni distaccate di Legnano, Rho e Cassano d’Adda che rappresentano certamente un valore aggiunto importante per il territorio e non un costo inutile.”

La Lega trasferisce il congresso da Milano a Bergamo

Il congresso della Lega Lombarda si terrà a Bergamo, al Creberg Teatro, anziché nella Villa Borromeo a Senago (Milano). Confermate le date: 1, 2 e 3 giugno. Lo spostamento dell’assise s’è reso necessario per i problemi logistici dovuti alla visita del Santo Padre in occasione del “VII Incontro Mondiale delle Famiglie” e che richiamerà centinaia di migliaia di pellegrini.
Venuta meno l’opzione Milano, in via Bellerio hanno immediatamente pensato a Bergamo

Dal crollo della produzione industriale all’aumento dell’inflazione: i numeri del disastro Monti

di Riccardo Ghezzi
L’Italia si salverà? Gli italiani possono esultare per il calo dello spread? I numeri e le statistiche dicono che gli effetti della manovra salva-Italia del governo Monti si stanno rivelando a dir poco disastrosi per l’economia reale.

Vero, da un mese e mezzo lo spread è calato e pare in fase discendente, almeno per il momento. Forse il clima mutato, l’improvvisa assenza dei contestatori di piazza ad oltranza, la fine della politica del tutti contro tutti, dell’odio e dell’antiberlusconismo senza se e senza ma sta giovando alla coesione di un governo di conseguenza ritenuto più affidabile e “forte” dai mercati. Gli organi di informazione dovrebbero anche evitare di omettere che l’attuale calo dello spread è determinato in primis da un sensibile rialzo dei tassi di rendimento sui bund tedeschi, mentre i rendimenti sui titoli decennali italiani in queste ultime settimane sono in lieve calo se non stabili, e restano comunque alti (intorno al 5%, attualmente al 4,83% i titoli decennali).
Dalla stampa italiana e da gran parte dei tg non si può pretendere granché, ma al di là dello spread i numeri che dovrebbero preoccupare sono altri.
Lo scorso 28 gennaio proprio qui su Qelsi abbiamo pubblicato dati piuttosto allarmanti sul danno alle casse statali causato dall’aumento dei prezzi di benzina e gasolio: un crollo dei consumi che ha determinato un netto calo delle entrate, ossia proprio il contrario di ciò che sarebbe l’obiettivo dell’esecutivo dei tecnici, intenti a cercare soldi a destra e manca per riempire le casse statali.
Ma c’è di peggio.
I dati sull’economia reale, molto più importante della finanza di carta per determinare lo stato di salute di un Paese e di chi lo abita, a partire dall’inizio del 2012 sono tutti negativi. Gli impatti del governo Monti, in carica da novembre 2011, e della manovra salva-italia, licenziata dal parlamento a dicembre, non sono stati dei migliori.
Ecco i veri risultati della politica “sviluppo-salva-italia” del governo Monti:
- Immatricolazioni Automobili (Gen-Feb. 2012 – a/a): -17,8% (UNRAE)
- Movimenti aerei passeg. e cargo (Gen. 2012 – a/a): -6,5% (ASSOAEROPORTI)
- Richieste Mutui (Gen. 2012 – a/a): -44,0% (EURISC)
- Inflazione (Feb. 2012 – a/a): +3,3% (ISTAT)
- Prezzi alla produzione dei prodotti industriali (Gen. 2012 – a/a): +3,3% (ISTAT)
- Prezzi beni energetici (Feb. 2012 – a/a): +15,6% (ISTAT)
- Consumi petroliferi (Gen-Feb. 2012 – a/a): -8,3% (Destag. -10,0%) (M.SV.EC.)
- Consumi gas (Gen. 2012 – a/a): -4,3% (MIN. SVIL. ECON.)
- Consumi En. Elettrica (Gen-Feb. 2012 – a/a): -0,2% (Destag. -2,0%) (TERNA)
- Produzione Industriale (Gen. 2012 – a/a): -2,1% (Destag. -5,0%) (ISTAT)
- Fatturato industriale (Gen. 2012 – a/a): -1,4% (Destag. -4,4%) (ISTAT)
- Ordinativi dell’industria (Gen. 2012 – a/a): -5,6% (ISTAT)

I dati si riferiscono tutti al rapporto anno su anno (a/a), ossia il raffronto tra il periodo analizzato nel 2012 (generalmente gennaio, oppure il bimestre gennaio-febbraio) e il medesimo periodo dell’anno precedente.
Tra parentesi è citata la fonte (Istat, Terna, Ministero dello Sviluppo Economico, Assoaeroporti, Eurisc e Unrae, fonti attendibili e verificabili).  ”Destag” invece sta per “destagionalizzato”, dal verbo “destagionalizzare” che in statistica significa “Non tenere conto, nell’analisi del mercato o di fenomeni di lungo periodo, dei dati evidentemente condizionati dall’influenza economica di un preciso periodo dell’anno”.
In sintesi: crolli di immatricolazioni auto, movimenti dei passeggeri su aerei e cargo, richieste mutui (tracollo clamoroso, -44%), consumi petroliferi, consumi di gas ed energia elettrica, produzione e fatturato industriale e ordinativi dell’industria; aumenti dell’ inflazione e dei prezzi dei prodotti industriali e dei beni energetici.
Si possono aggiungere anche altri dati:
-L’aumento delle ore di cassa integrazione (Feb. 2012 – a/a) + 16,8% (UIL)
-L’aumento della pressione fiscale, prevista al 45,2% nel 2012 dalla manovra Monti, mentre era al 42,7% nel 2011.
Infine, il calo del potere d’acquisto: le retribuzioni orarie contrattuali da dicembre 2011 a dicembre 2012 sono aumentare solo del dell’1,4% (fonte ISTAT), mentre i prezzi dei beni di prima necessità e acquistati con più frequenza sono saliti del 4,5% (fonte sempre ISTAT). C’è una differenza del 3%.
Insomma, forse l’Italia guidata da Monti-Napolitano-Merkel, dall’Ue e dai potentati finanziari, si salverà. Ma gli italiani?

martedì 27 marzo 2012

Il Giorno - Guerra Finita Tornino a Casa

Articolo pubblicato qualche giorno fa,che non avevamo ancora postato

Lega, ora Pd si ricorda del Parlamento. Dozzo, non possibile che prerogative siano svilite da esecutivo

''Dalle dichiarazioni di autorevolissimi esponenti del Pd, a cominciare dal segretario Bersani, notiamo che finalmente anche loro si sono accorti dell'esistenza del Parlamento e della necessita' che il Governo la smetta di procedere a colpi di decreti legge e voti di fiducia. Non e' piu' accettabile che le prerogative delle Camere e dei singoli parlamentari vengano costantemente svilite dall'Esecutivo''. Lo dice il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo.

Liberalizzazioni, dai tecnici nessuna vera riforma


“Nessuna vera liberalizzazione, mancata crescita, privilegi mantenuti per le grandi realtà economiche, bancarie, assicurative e per i settori aereo e ferroviario. e rapina a danno degli enti locali. Ecco l’unica sintesi possibile per il decreto liberalizzazioni che il governo dei professori ha saputo partorire: un topolino che dovrebbe traghettare il Paese fuori dalla crisi e che invece non porterà nessun cambiamento”. Questo il commento del vice capogruppo della Lega Nord alla Camera,Alessandro Montagnoli,intervenuto in Aula, in discussione generale sul decreto. “Cari ministri, dovete prenderne atto: in questo decreto non c’è assolutamente niente che possa far bene al Paese, alle imprese e ai lavoratori. È solo aria fritta, ma di questo i cittadini se ne stanno già accorgendo, non sono così stupidi. Tutti i gruppi parlamentari – incalza Montagnoli – Lega in primis, hanno presentato emendamenti per migliorarlo, eppure siete andati avanti per la vostra strada, senza ascoltare niente e nessuno. Agendo per decreto con il benestare di un arbitro che evidentemente non è più super partes”.
 “Solo la Lega Nord – dice Montagnoli – ha condotto una battaglia coraggiosa, cercando di limitare al minimo i danni di un vero e proprio scempio. Eppure avete liberalizzato l’orario di apertura dei negozi: con quale scopo? Fare un favore ai grandi centri commerciali, uccidendo i piccoli commercianti e le loro famiglie. Dimenticando persino che la competenza in materia è regionale. Non è certo aumentando l’orario di apertura degli esercizi commerciali che l’economia si rimette in moto: senza soldi non ripartirà mai. E la politica di questo esecutivo è solo recessiva”.
 “Avete modificato la normativa dei servizi pubblici gestiti dagli enti locali senza tener conto dell’esito del referendum e soprattutto della distinzione fra enti e società ben gestite e i vari carrozzoni, – spiega Montagnoli – andando a modificare, tra l’altro, una norma che il governo precedente aveva approvato almeno per gli enti locali di minori dimensioni”. “Cosa c’entra – chiede il vice capogruppo della Lega a Montecitorio - con le liberalizzazioni la concessione da parte dei Comuni della residenza in due giorni? Complimenti davvero: prima di scrivere un decreto vi consiglio di scendere nel mondo reale”. “Per non parlare – conclude Montagnoli – della rapina fatta ai danni degli enti locali con l’introduzione della tesoreria unica. Dovevate proseguire sulla strada intrapresa con il federalismo e con l’immediata applicazione dei costi standard e, invece, avete introdotto la più centralista delle norme, con cui lo Stato ruberà 9 miliardi di euro agli enti locali. Dovete vergognarvi. Ad ogni modo l’autonomia e l’indipendenza i cittadini se la prenderanno da soli con l’aiuto della Lega Nord”.

lunedì 26 marzo 2012

LEGA: RIUNIONE SEGRETERIA SU AMMINISTRATIVE E RIFORMA LAVORO

E' iniziata, nella sede federale della Lega Nord, la riunione delle segreteria politica del movimento con Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni. In agenda le possibili deroghe alla corsa solitaria 'lumbard' alle amministrative di maggio, anche se la maggior parte delle candidature sono gia' state presentate e sono pochi i casi per i quali e' ancora in discussione un'eventuale alleanza col Pdl (tra questi Gorizia e Monza, dove il sindaco Marco Mariani, in corsa per la riconferma, chiede un'apertura al partito di Angelino Alfano). Sulla questione e' intervenuto ancora una volta proprio il segretario nazionale del Pdl, che, prima di un incontro, a Milano, con i coordinatori provinciali lombardi, ha auspicato: "Spero che dalla Lega arrivino segnali di apertura perche' sarebbe un errore consegnare il nord alla sinistra. Speriamo che Bossi possa fare delle deroghe. Noi siamo disponibili ad andare all'apparentamento dove si vota".

Sul tavolo di via Bellerio, come hanno spiegato i dirigenti del partito nei giorni scorsi, anche l'esame del testo governativo di riforma del mercato del lavoro. La riunione servira' per fare il punto sulle strategie della Lega, che e' contraria al provvedimento, in vista del passaggio della riforma in Parlamento

I furti dilagano mentre l’Assessore pensa solo alle solite Carnevalte

Come ogni inizio settimana siamo purtroppo a riportare gli ennesimi episodi di furti che stanno ormai diventando l'amara consuetudine.

E mentre la Giunta si distingue per rassegnazione e per presenzialismo, il solito Assessore al Carnevale, pensando di fare ridere mette in piedi l'ennesima ..... (lasciamo ad ognuno inserire il termine che ritiene più appropriato), ed invece di occuparsi dei problemi dei cittadini perde tempo con goliardate che lasciamo a voi giudicare, vedi il suo pseudo sondaggio sulle tre scimmiette.

Questa volta il primo episodio che riposta la Gazzetta sarebbe davvero comico, se non fosse stato perpetrato ai danni di una associazione di volontariato, comico perche' e' avvenuto sotto i piedi del Sindaco e dei suoi Assessori. Non ci stupiremmo se la cosa fosse voluta, da chi vuole dimostrare che Cassano ora e' cosa loro e non più di tutti i cittadini e che sa di potere agire impunemente, vista la scarsa attenzione che questa amminstrazione presta a tutto quello che ha a che fare con la Sicurezza!!


Gazzetta dell'Adda 26 Marzo 2012

CASSANO TOLTI I PNEUMATICI ALL'AUTO DEI VOLONTARI, LADRI A «RUOTA LIBERA» IN CENTRO

Un furto senza vergogna quello ai danni dell'associazione volontari cassanesi che accompagna i malati all'ospedale. Nella notte di domenica scorsa i ladri hanno smontato e rubato le quattro ruote della loro vettura ricoverata nel parcheggio interrato sotto il Municipio. Saccheggiati anche i mezzi del Comune. E l'ennesimo colpo nel centro storico

Cassano -  Rubate le ruote all'auto dei volontari in sosta nel parcheggio sotterraneo del Municipio. Ha davvero dell'incredibile il furto messo a segno ai danni dell'Associazione volontari cassanesi impegnata da anni nel trasporto a case di cura e ospedali di anziani e malati. Un compito per il quale il gruppo si avvaleva di una «Fiat Punto» argento lasciata in eredità  da Sergio Galetti . Un simbolo di solidarietà  importante di cui però i ladri del centro non hanno avuto alcun rispetto. A far pensare che a mettere a segno il colpo sia il gruppo di delinquenti che da settimane imperversa nel centro cittadino l'uso del cric, attrezzo principe di tutte le loro imprese e in questo caso, pur a fini illegali, usato secondo la sua funzione e non per divellere inferiate o spaccare vetrine. Il colpo nel parcheggio interrato del Comune è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Qui infatti la «Fiat Punto» dei volontari viene ricoverata per il weekend. Nel cuore della notte i ladri hanno aperto il cancello, che pare sia rotto da tempo, quindi hanno avuto libero accesso alla rimessa. Qui nonostante fosse ben evidente che la «Fiat Punto» appartenga a un'associazione l'hanno presa di mira. Con tutta probabilità  sono stati ingolositi dai cerchioni in lega che l'auto montava, eredità  anche questa del precedente proprietario. I ladri per smontare le ruote si sono dovuti procurare un cric... e siccome non se lo erano portati da casa hanno pensato bene di trovarlo in una delle vetture dei Servizi sociali del Comune, un'altra «Fiat Punto». Per questo hanno infranto un finestrino e aperto il baule. Preso il cric hanno smontato le quattro ruote e poi le hanno staccate lasciando che l'auto rovinasse per terra. Non contenti si sono portati via anche la ruota di scorta della vettura del Comune. E siccome l'appetito vien mangiando, già  che c'erano i delinquenti hanno fatto razzia degli attrezzi di giardinaggio lasciati nel cassone di un furgone, sempre di proprietà  del Comune e utilizzato dai Lavori pubblici. A scoprire il furto lunedì mattina l'autista dell'associazione Leonardo Marchesi che non credeva ai suoi occhi quando ha visto la «Fiat Punto per terra». Immediatamente è corso nella sede poco distante dell'associazione per raccontare il fatto alla presidentessaAdria Groppioni e alla segretaria Lucia Casadei . «Quando ci ha spiegato cosa era successo - ha raccontato - non riuscivamo a crederci. Ci sembrava impossibile che potesse essere accaduto un fatto del genere». L'associazione ha fatto intervenire un meccanico per ripristinare la vettura che è indispensabile per accompagnare gli anziani nei luoghi di cura.
«Il preventivo è stato di 1.800 euro solo per sostituire gomme e cerchioni - ha raccontato la Groppioni - una bella cifra per un'associazione che vive di volontariato - Senza contare che nel togliere le ruote l'auto ha picchiato marmitta, coppa dell'olio e motore. I danni devono ancora essere ancora stimati. Chi ha messo a segno un furto di questo genere dovrebbe veramente vergognarsi». 


RUBANO PURE LE SIEPI APPENA PIANTATE E' SUCCESSO IN VIALE DELLE RIMEMBRANZE  

I ladri si rubano anche i cespugli delle siepi! Criminali con il pollice verde quelli entrati in azione a inizio della scorsa settimana in viale Rimembranze. Approfittando del buio si sono portati via le piantine appena messe a dimora. Qualche giorno prima l'Amministrazione comunale nell'ambito dei lavori di sistemazione del verde pubblico aveva fatto rinfoltire la siepe che costeggia la via sostituendo gli arbusti che erano morti nel corso degli ultimi anni. Un'operazione che però non deve essere sfuggita a qualche maleintenzionato, che chissà  magari ha pensato bene di poter sistemare così il proprio giardino. Fatto sta che durante la notte ignoti hanno strappato le nuove piantine portandosele via..



Crisi: Calderoli, da Lega Nord 10 proposte legge d'iniziativa popolare

- Una delegazione della Lega Nord, capitanata dal segretario federale, Umberto Bossi, ha depositato alla Corte di Cassazione dieci proposte di legge di iniziativa popolare contro la crisi, che si aggiungono a quella depositata due settimane fa sulle pensioni.

''Queste nostre proposte - spiega il coordinatore delle segreterie nazionali, Roberto Calderoli - rappresentano le prime risposte provenienti dalla Lega Nord, cui ne seguiranno altre, per superare questa situazione di crisi e venire incontro alle crescenti difficolta' delle famiglie e delle imprese e per contribuire ad un recupero della democrazia''.

Le proposte di legge verranno illustrate alla stampa la prossima settimana e riguardano: garanzia del credito a famiglie e imprese: separazione tra credito produttivo e attivita' finanziaria speculativa; Tfr in busta e prestito del lavoro; busta paga pesante: abolizione del sostituto d'imposta; disposizioni atte a garantire l'autonomia finanziaria dei comuni, delle province e delle regioni; attribuzione dell'Imu ai comuni e abrogazione dell'imposta sulla prima casa; misure dirette ad evitare l'infiltrazione mafiosa nei territori padani; tutela della sovranita' popolare; trasformazione in senso federale dello Stato e tagli alla spesa pubblica; federalismo fiscale portuale: attribuzione al porto di Genova e ai porti di interesse internazionale di quote del gettito derivante dai tributi erariali; interventi a favore del settore agricolo e abolizione dell'Imu in agricoltura

“La Fornero fa shopping in auto blu” - La Lega all'attacco del ministro del lavoro

Attenzione a misurare le parole sulla riforma del lavoro, evitando di accentuare i toni sulla figura del ministro Elsa Fornero. E’ il richiamo giunto in aula alla Camera, alla vigilia della presentazione del testo con cui il governo punta a un profondo riassetto del mondo del lavoro.
LO SHOPPING - Tutto e’ nato da un intervento in aula del leghista Stefano Allasia, che ha riferito di un episodio riportato da un “quotidiano on line” avvenuto nei giorni passati a Torino. “Il ministro Fornero -ha dichiarato Allasia- si e’ recata a fare shopping in centro con quattro auto di servizio, scortata da una decina di agenti con dei costi notevoli per lo Stato. Viste le difficolta’ che devono affrontare gli italiani, il ministro avrebbe dovuto evitarlo”.

LE SCRITTE SUI MURI – Parole che hanno fatto il paio con le scritte apparse sui muri di alcune citta’ contro la titolare del Welfare. “Non possiamo non manifestare una profondissima preoccupazione – ha affermato Roberto Giachetti del Pd – purtroppo il passato ci ammonisce. Nel prendere atto che al ministro Fornero e’ stato rafforzato il servizio di sicurezza, esprimiamo la nostra preoccupazione e la nostra solidarieta’, cosi’ come avremmo fatto nei confronti di qualsiasi altro ministro che si fosse trovato nella stessa situazione”.”Il clima nel nostro Paese si sta imbarbarendo -ha aggiunto Renato Cambursano, ex Idv ora al gruppo Misto- non giovano certamente le scritte ‘Fornero al cimitero’ apparse sui muri o di fianco alle quali si e’ fatto ritrarre un segretario di partito. Parole che ci riportano indietro nel tempo e contro le quali occorre fare quadrato. Sulla riforma ognuno puo’ avere le proprie opinioni ma e’ necessario che il clima non degeneri”.

LA SOLIDARIETA’ – “Voglio associarmi alla solidarieta’ espressa la ministro Fornero -ha dichiarato Paola Binetti a nome dell’Udc- che sta svolgendo con determinazione un compito difficilissimo. Il momento e’ molto complicato e c’e’ bisogno di coesione sociale che si costruisce anche con l’integrita’ di una comunicazione serena e misurata, che non faccia mai della diversita’ dei punti di vista un bersaglio”. “Non possiamo non solidarizzare con il ministro -ha detto Francesco Barbato dell’Idv- pero’ vogliamo anche allertare il governo e le forze politiche a non contribuire ad alimentare tensioni sociali e a mettere a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica. Con la modifica dell’articolo 18 il governo getta benzina sul fuoco

Toh, leghisti laziali: “Portiamo qui il modello Nord di Bossi”. Nuove leghe crescono ben al di sotto del Po

 sotto del Po. Qui per la verità siamo più vicini al Tevere di Roma (ladrona), ma qualcosa di verde si muove. La cosa leghista viterbese ha un nome, Lega federalista, un simbolo, diverso dall’Alberto da Giussano, ma con cui ha sfilato, con l’ok del coordinatore leghista Calderoli, sotto gli occhi di Bossi, Maroni e gli altri big del Carroccio. 

Ma cos’è questa Lega laziale? 

“Vogliamo portare il modello Nord anche in questa regione” dice il Bossi alla viterbese, Umberto Fusco, che ha guidato il corteo dei leghisti laziali a Milano, a gennaio, contro il governo dei Monti raptor. “Noi seguiamo l’esempio della Lega di Bossi, perché vediamo anche noi nel federalismo l’unica strada possibile per un vero ammodernamento del Paese. Il nostro partito fa del “modello Nord” il suo vessillo, vogliamo lavorare per portare la stessa efficienza anche nel centro-sud dell’Italia” spiega Fusco. Le parole d’ordine di Bossi e compagni padani riecheggiano nel lontano Lazio, profondo centro (centralista). Da tempo la Lega studia come scendere nelle regioni del centro Italia, e in molti casi ci è già riuscita. Nelle Marche il Carroccio è una realtà già sviluppata, in Umbria anche, per non parlare di Toscana ed Emilia Romagna, dove si registra un boom. Nel Lazio la conquista è più complicata, poiché è la regione di Roma, nemico costante della propaganda federalista leghista. Alle regionali 2010 si ventilò l’ipotesi di presentare il marchio leghista alle amministrative, ma poi non se ne fece nulla, probabilmente per evitare inutili flop. Più percorribile l’altra strada, quella delle liste amiche, sotto il comune segno del federalismo. Tipo appunto la Lega federalista, che conta già tre consiglieri al Comune di Viterbo, lo stesso Fusco (capogruppo), poi Alfiero Spadoni e Maurizio Pinna. Leghisti veri e propri, seguaci di Bossi. Anche nella difesa delle Province: “E’ insensato pensare di abolire le Province – dicono quelli della Lega Federalista - quando tutte le organizzazioni, le associazioni, le Prefetture e tutte le altre istituzioni d’Italia sono organizzate su base provinciale. Il Governo vorrebbe trasformare le Province in un generico Ente di coordinamento, sostanzialmente privo di competenze, che sarebbero assegnate alle Regioni e ai Comuni. Non è così che si riducono i costi della pubblica amministrazione. Togliere di mezzo le 107 Province italiane è inaccettabile e rischia di rivelarsi pericoloso”. E mentre Zaia e Cota sfilano con gli agricoltori, i loro emuli laziali fanno lo stesso. Quando il Lazio è stato messo in ginocchio dalla super nevicata (Roma per prima), i leghisti laziali hanno fatto un accordo con gli agricoltori della zona, facendo in quattro e quattr’otto l’associazione Risorsa Verde. “Grazie a trattori e pale è stato quindi possibile liberare le zone periferiche della città e alleggerire le difficoltà di molte famiglie bloccate dalla neve”. Nell’elenco delle sedi e sezioni ufficiali della Lega nord, il Lazio non c’è, si arriva a sfiorarlo ma la regione è assente. Chissà che la Lega federalista non apra un varco ai barbari sognanti per conquistare il Lazio.

domenica 25 marzo 2012

Exploit leghista tra gli immigrati: 7 stranieri su 100 votano Bossi

All'indomani della giornata mondiale contro il razzismo, si moltiplicano le richieste da più parti politiche di estendere il diritto di voti anche ai cittadini stranieri, almeno a quelli dell'Unione Europea. Ma come voterebbero gli extracomunitari.Affaritaliani.it lo ha chiesto a uno dei principali sondaggisti, Nicola Piepoli. I risultati sono a dir poco sorprendenti.
Il 50%, ovvero la metà esatta sceglierebbe un partito di centrosinistra. Con un incremento di Sel e Idv sul Pd, che comunque resterebbe la principale forza, rispetto agli elettori italiani. Il Terzo Polo di Udc, Fli e Api si attesta complessivamente tra i cittadini stranieri al 15%, ovvero lo stesso dato che ottiene tra gli italiani. Nessuna variazione dunque.
E qui arrivano i colpi di scena. Il centrodestra, notoriamente più distante dai cittadini non italiani cala rispetto al voto "ufficiale" ma soltanto di 5 punti percentuali. Ovvero dal 35 al 30%. E all'interno di questo dato soprendentemente la Lega Nord raccoglie ben il 7% dei consensi tra i cittadini extracomuntiari. Un dato inatteso considerando la posizione dura del Carroccio nei confronti degli stranieri. Il Pdl, anch'esso più basso rispetto al dato "ufficiale" si attesta invece attorno al 23%.
Per quanto riguarda la città di Milano, dove la Lega è più forte rispetto al dato nazionale, le proporzioni tra i partiti rimangono più o meno le stesse. Ma da sottolineare, seco

VINCONO LE BANCHE, STOP AI CONTI CORRENTI GRATIS PER I PENSIONATI

Il governo interverrà, con un successivo provvedimento, sulla misura del dl liberalizzazioni che prevede la gratuità dei conti correnti per i pensionati che percepiscono fino a 1.500 euro al mese. Lo ha detto il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo alla Camera sottolineando come la misura sia un danno per le banche.
Il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo sottolinea come le misure sui conti correnti gratis per i soggetti titolari di trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro, «comportando un notevole danno per le banche, potrebbero causare un'ulteriore stretta creditizia che si riverbererebbe inevitabilmente sulle imprese e le famiglie». Inoltre, rileva «come la disposizione sulla riduzione delle commissioni interbancarie si risolverebbe in una riduzione dei ricavi per le banche con effetti indiretti anche sul gettito fiscale». 
Sempre secondo quanto riferito dai bollettini, Polillo segnala come «la commissione Bilancio del Senato abbia ritenuto di dare nulla osta sul punto per la mancanza di effetti diretti sulla finanza pubblica, malgrado la contrarietà del Governo» e fa dunque «presente che il Governo si riserva di intervenire in merito, presumibilmente con un successivo provvedimento, data la difficoltà di introdurre modifiche a quello in esame». 
Polillo, come si legge nel bollettino delle commissioni parlamentari, ricorda come «siano state introdotte nel corso dell'esame presso il Senato con il parere contrario del Governo e rileva come tale contrarietà fosse dovuta, più che a motivazioni di merito, a ragioni di metodo, in quanto, a suo avviso, sarebbe stata preferibile la convocazione di un tavolo tecnico tra i soggetti interessati, piuttosto che intervenire con legge». Il Sottosegretario «osserva peraltro come la disposizione porrebbe anche problemi di natura applicativa, non essendo espressamente prevista l'esclusione dei soggetti che percepiscono altri redditi tali da fare superare, magari largamente, la soglia dei 1.500 euro mensili»

“Volevo fare l’imbianchino, ma sono un buon amministratore”. Prima intervista a Gianfranco Crosta, candidato sindaco della Lega Nord a Tradate

Era il figlio del birèe del paese, un ragazzo con la passione per le moto, un imprenditore che è nato facendo le cambiali. Oggi ha sotto di lui 47 dipendenti, effettua consulenze per il Ministero, è il presidente della Seprio Servizied è il candidato sindaco della Lega Nord. Gianfranco Crosta si definisce «più un amministratore che un politico, ma è logico che la politica è fatta di decisioni ed indirizzi, in ogni sua forma». Ha 56 anni, è sposato e ha avuto tre figli. Si presenta come un tradatese doc, gli piace raccontare della sua infanzia e della sua città, ma senza troppa nostalgia: «So che la città è cresciuta e cambiata, soprattutto in meglio. Ora, dopo le grandi opere, serve quello che mi piace definire un periodo dirivisitazione razionale».


In che senso?
«Parole politiche forse, ma solo per dire le persone dovrebbero tornare a dialogare di più. In città le grandi opere sono state fatte, Tradate è migliorata molto negli anni. La mia impressione è che la città vada finita. Con opere che si vedono meno, come marciapiedi e fognature, ma che sono per tutti. Come diceva qualcuno “non c’è progresso se i benefici non sono per tutti”».

Lei è il figlio del birèe, il birraio del paese, come è nata la sua avventura imprenditoriale?
«Mio padre ha fatto anche da distributore del ghiaccio quando non c’erano i frigoriferi, e poi ha avuto un attività di trasporti. Io lo aiutavo, ma poi quando ho iniziato a fare il rappresentante nel settore delle automobili, mi hanno detto che, se volevo andare avanti, dovevo mettermi in proprio».

Una scelta difficile?
«Obbligata. Dovevo prendere un camioncino usato, che ho pagato con le cambiali. Con gli anni la ditta è cresciuta, ho 47 dipendenti, ci diamo tutti del tu. Oggi ci occupiamo di produrre e vendere quegli impianti che servono a fare la revisione degli automobili e di tutti i mezzi che circolano. Facciamo progettazione, sperimentazione, ma anche produzione. Tutte piccole società specializzate che rispondono alla Vamag, l’azienda che gestisce tutti questi settori, tra Cassano Magnago e Bulgaro Grasso. Facciamo tutto noi, con materiale solo italiano. Oggi non è facilissimo mantenere una situazione di questo tipo, ma è una scelta precisa».

Quali erano i sogni del Crosta bambino?
«Il Crosta bambino era un disgraziato, per modo di dire. Un bambino vivace, mi dicono. Dicevo sempre che volevo fare l’imbianchino o il pilota di aeri. Due cose un po’ tanto lontane tra loro. L’imbianchino lo faccio a casa ogni tanto, mi aiuta anche a riflettere, anche se non sono molto bravo. Il pilota prevedeva un percorso impossibile».  

Quale passione ha mantenuto negli anni?
«Sicuramente la moto. Vado in scooter da sempre, ovunque. Ho fatto anche qualche corsa agonista per tre anni, nel campionato italiano alla fine degli anni ’70. Lavoravo e nel fine settimana caricavo il furgone del mio meccanico e partivo per fare le gare. Una passione che ho voluto coltivare. Credo che qualsiasi cosa si faccia, che sia la politica o l’imprenditore, se si fa con passione, può solo venire bene».  

Da grande è arrivata anche la politica. Cosa ha portato un giovane imprenditore ad abbracciare la Lega?
«È avvenuto nel ’93 a Tradate, con la prima Giunta Galli. Dario mi chiese di dare il mio contributo e divenni assessore e vicesindaco ai servizi sociali. A quei tempi era molto diverso, è cambiato il mondo da allora. Il mio pensiero era quello di portare avanti il concetto di meritocrazia, lo stesso concetto che si vorrebbe vedere maggiormente applicato anche oggi. Questo perché qualcuno fa il furbo e qualcun altro ci rimette. Situazioni che non mi sono mai piaciute. Quello che mi ha fatto entrare in politica è stata una questione di giustizia, forse anche per quello che si stava vivendo con Tangentopoli».

In 20 anni di Lega secondo lei è cambiato qualcosa?
«Secondo me è cambiata la mentalità delle persone. Perché una persona va a fare la revisione? Perché è obbligato. Ma lo scopo della revisione è quello di fare entrare nella testa della gente che andando a fare la revisione si va in giro più sicuri. È un processo evolutivo lungo. È questo il processo che mi interessa, anche da portare in comune a Tradate. Sembra banale, ma non lo è».

Come giudica il suo operato politico in questi anni?
«Sono sempre stato un po’ appartato, in seconda fila, ma per me è stata una scelta ben precisa. Non sono mai stato in prima linea politicamente, non mi interessa nemmeno oggi. Ma la politica ha bisogno anche di una struttura amministrativa che sappia fare il suo mestiere».

La politica l’ha portata anche ad altri incarichi, come diventare presidente di Sogeiva e Seprio Servizi…
«Incarichi soprattutto amministrativi, anche se arrivato dalla politica. In Sogeiva doveva esserci una persona che si occupasse della parte amministrativa e ho accettato. In tre anni ho imparato tanto, ma ho detto subito che avevo la mia famiglia e la mia attività che ha quasi 50 persone a cui dovevo rispondere».

Fare il sindaco però le porterà via parecchio tempo…
«Certo, ma oggi la ditta è cresciuta, è più autonoma senza di me. Ci sono anche i miei figli. E poi il tempo che adesso impiego in Seprio, lo userei per il Comune. Sottolineiamo che il sindaco non lavora da solo, ci devono essere i collaboratori. Il concetto di squadra è quello che ho sempre portato avanti negli anni».

Ma l’incarico come candidato sindaco lo vede più come amministrativo o come politico?
«Io devo andare ad amministrare un comune e questo è il mio obiettivo. Lo vedo quindi come un incarico soprattutto amministrativo. Evidentemente ci saranno delle scelte politiche. Ma in questo periodo servono scelte soprattutto amministrative ed è quello che voglio andare a fare. Non mi spaventa andare ad amministrare un comune e comunque ogni sindaco della Lega può essere diverso da un altro. Io posso avere idee molto diverse da chi mi ha preceduto e su questo sono sempre stato molto chiaro».

Che libro ha sul comodino?
«Sto leggendo i libri di Pansa, non so perché. Ma poi mi piacciono molto i libri di avventura. Sto leggendo anche Robert Crais, libri leggeri che in una settimana li finisco».

Un vizio?
«Ogni tanto mi piace assaporare un sigaro, magari mentre mi occupo del giardino o leggo un libro».

Oggi, il sogno di Crosta adulto?
«Non è che ho tanti sogni. Io guardo soprattutto la famiglia, ho molto chiare le mie responsabilità, anche nei confronti delle persone che vivono grazie all’azienda. In 30 anni non ho mai lasciato a casa una persona e ne sono fiero. Alla mia città ci tengo molto, vorrei che la società si sviluppi in una certa direzione, e come sindaco vorrei dargliela, magari con un maggiore dialogo tra i cittadini».