mercoledì 21 marzo 2012

MILANO, IL COMUNE DÀ L'OK PER 16 MINI MOSCHEE. LA LEGA SULLE BARRICATE

MILANO - Il primo lasciapassare con il timbro di Palazzo Marino dovrebbe arrivare alla moschea di Cascina Gobba gestita dall’Associazione Islamica di Milano; la palazzina, un tempo dell’Enel, in via Padova, ristrutturata dalla comunità straniera, ogni venerdì accoglie abusivamente oltre 1.000 fedeli del Corano, ma ora potrebbe essere ufficialmente essere riconosciuta. 
Il minareto non c’è, e nemmeno ci sarà, ma uscirebbe dall’irregolarità per diventare di fatto una moschea, lontana dalle case e vicina alla metropolitana. Il vicesindaco, Maria Grazia Guida, che da mesi ha avviato il percorso per riconoscere i luoghi di preghiera islamica finora fuorilegge ma tollerati, anticipa di «non vedere problemi per regolarizzare la struttura di Cascina Gobba». Mancano ancora i sopralluoghi tecnici, ma a livello politico i credenti del Corano hanno incassato il sì. Lega sulle barricate con il capogruppo Matteo Salvini, che chiede «un referendum per ascoltare i milanesi»: «La giunta della mezzaluna è smaniosa di legalizzare una struttura riadattata abusivamente in barba alle normali regole di convivenza civile. Già nel marzo 2007 il Consiglio di Zona 2 aveva espresso parere contrario».
Il nuovo percorso sembra però già segnato. No a una grande moschea, meglio minimoschee di quartiere, luoghi di preghiera in più angoli della città, da nord a sud; Cascina Gobba è la prima, con l’Imam Abdellah Tchinapronta a festeggiare. La giunta Pisapia pare andare in quella direzione; altri centri (11 aderenti al Coordinamento associazioni islamiche milanesi - Caim - e 5 liberi) sono desiderosi di ricevere il visto: dall’Associazione Fajr di via Quaranta al Dar al Quran dello Stadera. E i casi di grave disagio, come i magazzini improvvisati moschea? Il nodo di viale Jenner, per esempio, da 20 anni difficile banco di prova di ogni amministrazione, potrebbe essere risolto concedendo un altro spazio: «Prima il Pgt poi ne parleremo - assicura il presidente del centro Abdel Hamid Shaari - A Cascina Gobba sono più fortunati, perché la palazzina è di loro proprietà e hanno solo bisogno dei permesso». Nell’aria anche un albo degli Imam, che dovranno seguire un corso di educazione civica per conoscere le leggi dello stato italiano, i diritti e i doveri di ogni cittadino. «Lo facciano e noi collaboreremo», chiosa Shaari. 

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