martedì 13 marzo 2012

Inchiesta scandalo su formazione professionale in Sicilia

“Agghiacciante inchiesta sugli sprechi siciliani, ma il Governo Monti preferisce perseguitare i milanesi.”
In merito a quanto emerso dall’indagine della commissione d’inchiesta sulla formazione professionale in Sicilia che ha svelato un intreccio di sprechi, clientele e irregolarità.

“La commissione d’inchiesta sulla formazione professionale in Sicilia ha tolto il velo su un settore cresciuto in maniera mostruosa e assolutamente fuori controllo, ma che soprattutto funge da serbatoio di consenso per la classe politica siciliana. Dalle rilevazioni emerge che in Sicilia è presente addirittura il 46% sul totale degli addetti sulla formazione professionale di tutto Paese, circa il triplo rispetto a quelli impiegati in Lombardia, che però ha una popolazione doppia rispetto all’isola.
E non è tutto: si apprende infatti di fondi pubblici assegnati ad associazioni addirittura prive di sedi, assunzioni pilotate e aumentate in misura esponenziale proprio in concomitanza delle elezioni regionali, regole aggirate, quando non del tutto assenti e personale docente con la sola licenza elementare.
Si tratta di una notizia scandalosa che dovrebbe far provare vergogna e che deve portare il Governo a mettere in campo azioni forti per contrastare gli sprechi, quelli veri. In questi giorni abbiamo assistito ad una vera e propria caccia alle streghe contro i commercianti di Milano, nel tentativo squallido di far passare la capitale lombarda come un covo di ladri ed evasori. Quando però si scopre che un’intera Regione vive a sbaffo sulle spalle di tutta la collettività cala il silenzio e si reagisce con una scrollata di spalle, come se si trattasse di cose normali. 
Si lascino quindi perdere le “operazioni spot” e si cominci a colpire il malcostume diffuso dove realmente esiste, magari commissariando certe istituzioni che hanno fatto del parassitismo un modo di vita.”     

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