domenica 18 marzo 2012

Bossi difende Boni e va all'attacco di Monti

Il senatùr al parlamento della Padania annuncia la raccolta di firme della lega contro la riforma delle pensioni e nega di pensare ad alleanze per le amministrative. Maroni: "In politica è necessario tornare all'etica vera" 


Lo scandalo sulle tangenti che lo tocca tanto da vicino non scalfisce la rabbia di Umberto Bossi contro il governo Monti, accusato delle peggiori nefandezze. Anzi, lo scandalo che coinvolge l'uomo di punta del Carroccio al Pirellone dà modo al Senatùr di difenderlo a spada tratta. Il leader della Lega approfitta per esternare della seduta del parlamento della Padania.

RISOLTO IL NODO-TOSI - Intanto, proprio nel parlamento della Padania, la Lega Nord ha trovato l’accordo sulle liste che sosterranno il candidato a sindaco Flavio Tosi. Ad annunciarlo è il presidente del cosidetto parlamento della Padania, Roberto Calderoli: “Posso comunicare che abbiamo avuto quest’oggi un incontro con il sindaco Flavio Tosi ed abbiamo raggiunto un’intesa sulle modalita’ della sua candidatura. Nella giornata di venerdì prossimo, verranno presentati tutti i simboli che sosterranno la lista che porterà a fare il sindaco per la seconda tornata a Flavio Tosi, perché sono convinto che riuscirà a superare il 60% in prima battuta”.
E, da parte sua un soddisfatto Flavio Tosi, spiega: “Se sono sorridente vuol dire che sono soddisfatto”, e quindi sottolinea che “oltre alla lista della Lega ci saranno alcune civiche “.

LO SCANDALO BONI - “La vicenda di Davide Boni diventa pesante grazie a voi giornalisti”,  ha detto Bossi  aggiungendo di non credere “alla spartizione delle tangenti tra Pdl e Lega di cui si parla. Non ho mai avuto sentore di robe del genere. è una cosa messa in piedi da un balordo. La magistratura fara’ quello che deve fare. Staremo a vedere”.
FIGLIO DELLE BANCHE - “Ma che mercati? Monti è un po’ figlio delle banche e dell’Europa, dell’Europa ormai fallita. Monti è stato messo lì a fare il senatore a vita per fare il cattivo. Noi non siamo disposti ad accettare scelte sbagliate. Quindi faremo tutto quello che dobbiamo fare”.
FIRME PER LE PENSIONI - “Non ci piace la riforma del governo Monti sulle pensioni. Noi siamo convinti che dopo quarant’anni di contributi uno debba avere il diritto alla pensione - attacca Bossi - Non è possibile che si versino i contributi per poi non avere la pensione. Questa è una cosa vergognosa quindi raccogliamo le firme e le porteremo in aula”.
ALLEANZE - Il leader della Lega Nord Umberto Bossi frena sull’ipotesi di tornare ad allearsi con Berlusconi nel caso le amministrative andassero male. “Per adesso - ha detto oggi Bossi - non vedo la necessità di tornare con Berlusconi. Siamo su due fronti diversi, lui va con Monti, noi andiano da soli”. Bossi si dichiara ottimista sull’esito delle elezioni: “Non penso che potra’ andare male”, ha detto e ha aggiunto: “La gente sa distinguere”. 
CALDEROLI E LA BANDA BASSOTTI - La foto che ritrae assieme Casini, Bersani, Alfano e il premier Mario Monti, riportata da tutti i media a simbolo dell’unione politica che sostiene il Governo, è stata paragonata daRoberto Calderoli a quella "dei quattro porcellini, o meglio - ha aggiunto - quella della banda BassottI".
MARONI E IL RITORNO ALL'ETICA - Anche l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni torna sul caso Boni: "Non è una difesa a oltranza - spiega - lo abbiamo incontrato e ci ha spiegato la sua posizione dicendo che non è vero niente e che questo personaggio che lo accusa è un millantatore”.
In ogni caso secondo Maroni oggi  “c’e’ la necessità di tornare all’etica vera: la politica deve tornare ai problemi della gente e lasciar perdere le tentazioni, non bisogna cedere alle tentazioni”. Maroni ha ricordato quando era ministro: “Quando incontravo qualcuno controllavo sempre la presenza di testimoni. E quando qualcuno mi diceva: ministro questa cosa può essere interessante anche per lei, rispondevo: tanti saluti e arrivederci. La politica deve avere il coraggio di risolvere i problemi guardando gli interessi dei cittadini e non i propri.
C’è la necessità di recuperare questi valori che sono alla base dell’impegno politico”.

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