martedì 20 marzo 2012

de Magistris Sindaco degli Annunci e la Letteraccia dell' Unesco su Napoli

L' ultimo a «impazzire», come diceva Goethe, per la bellezza del centro storico di Napoli dev' essere stato John Turturro, che ne ha fatto la quinta permanente del film Passione e ha portato in giro per gli Stati Uniti (recensioni entusiastiche del New York Times ) i bugnati scrostati, le scale di pietra lavica ricoperte dall' erba, le edicole votive in alluminio anodizzato, le cancellate arrugginite delle mille chiese dei Decumani e dei dintorni. Prima di lui erano «impazziti» i funzionari dell' Unesco, che nel 1995 l' hanno inserito nella lista dei beni mondiali da tutelare e che ora minacciano di ripensarci. Quella bellezza, infatti, è instabile e precaria, e l' organizzazione delle Nazioni Unite aveva preteso da Bassolino e Iervolino uno stanziamento di 200 milioni, progetti di restauri, la nomina di un supermanager. La musica, nel frattempo, è cambiata, è arrivato Luigi de Magistris che aveva in mente altre priorità. Gli stanziamenti sono stati dimezzati dalla Regione e il Comune li ha dirottati sul Forum delle Culture, che li destinerà solo in parte al centro storico. Ammesso che riesca a decollare, perché l' unica cosa che si muove, per ora, sono le dimissioni dei responsabili: prima Roberto Vecchioni, poi il musicista Peppe Barra, infine il direttore generale. Nessuna gara, nessun progetto avviato. Neppure il manager è stato nominato. Dev' essere stato per questo che l' Unesco ha scritto una letteraccia a de Magistris, fissando una visita degli ispettori e minacciando il declassamento del centro, ridotto «in condizioni deplorevoli». Sarebbe l' ennesimo smacco per il sindaco degli annunci. Diceva che la raccolta differenziata dei rifiuti sarebbe arrivata al 70 per cento entro la fine del 2011: si è fermata al 18. Assicurava che avrebbe ammodernato le strade di Napoli: il Corriere del Mezzogiorno ha contato una buca nuova ogni due ore. Nel frattempo ha speso 4 milioni di euro per creare una nuova scogliera sul lungomare e far approdare le barche della Coppa America. Sempre qualcosa, si dirà. Peccato che dovrà essere smontata subito dopo le regate 

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