mercoledì 7 marzo 2012

Il Giorno - Indagato Davide Boni

Milano, 6 marzo 2012 - Davide Boni (Lega Nord), presidente del consiglio regionale lombardo, è indagato per corruzione dalla procura di Milano in relazione a un filone di indagine nato dall'inchiesta su tangenti al comune di Cassano D'Adda. Inchiesta che aveva portato all'arresto dell'allora sindaco. In serata Boni ha così commentato: "Sono sereno, la magistratura faccia il suo lavoro"
INDAGATO PORTAVOCE DARIO GHEZZI E ALTRE 6 PERSONE - Boni è indagato insieme al suo portavoce Dario Ghezzi e altre sei persone. Tra queste, Luigi Zunino, che sarebbe stato beneficiario di alcuni interventi compiuti sul piano regolatore di Cassano d'Adda. La guardia di finanza, su ordine del procuratore aggiunto Robledo e del pm Paolo Filippini, sta perquisendo l'ufficio di Boni in Regione Lombardia. Risultano indagati anche l'imprenditore Francesco Monastero, Gilberto Leuci, l'architetto Michele Ugliola, Marco Paoletti (Lega) e l'ex sindaco di Cassano d'Adda, Marco Sala.
L'INCHIESTA - Da quanto si è saputo, sarebbero stati una serie di dichiarazioni rese agli inquirenti dall'architetto Michele Ugliola anche lui indagato per la vicenda che riguarda il comune del milanese e coinvolto anche nel caso Montecity-Santa Giulia e da un'altra persona interna alla Lega Nord. I fatti al centro dell'inchiesta sono riferiti al periodo in cui Boni era assessore all'edilizia e al territorio. Quello di Ugliola è un nome ricorrente nelle inchieste per corruzione fin dai tempi di ‘Mani pulite’. Ugliola aveva parlato di Boni e di un suo collaboratore l’estate scorsa e il verbale era stato secretato dai pm per compiere accertamenti al fine di riscontrare le accuse.
Voci e indiscrezioni su Boni indagato circolavano da tempo nei palazzi del potere a Milano. A metà novembre il difensore Federico Cecconi chiedeva formalmente alla procura se il suo assistito fosse indagato. Non riceveva risposta perchè nei primi 90 giorni la notizia può essere tenuta riservata. Le perquisizioni in corso sono state decise perchè ormai la procura era vicina alla richiesta di proroga delle indagini che sarà inoltrata al gip nei prossimi giorni.
"TANGENTI PER UN MILIONE DI EURO" - Dall'inchiesta che vede indagato per corruzione il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni, emerge, da quanto si è appreso, un giro di tangenti di oltre un milione di euro. Soldi che sarebbero stati versati in contanti tra il 2008 e il 2010 (forse anche fino ad oggi), nell'ambito di una decina di accordi corruttivi, a Boni e al capo della sua segreteria Dario Ghezzi e a loroconsegnati anche negli uffici della Regione. I soldi venivano consegnati dentro alcune buste dall'architetto Michele Ugliola e dal cognato Gilberto Leuci. Le intercettazioni eseguite nei confronti dell'ex consigliere provinciale Marco Paoletti e dell'imprenditore Francesco Monastero hanno "dimostrato il pieno coinvolgimento di Boni e di Ghezzi" nel sistema corruttivo. Boni, però, al telefono sarebbe stato molto prudente.
L'ipotesi degli inquirenti è che parte di quelle mazzette non sia stato intascato ma in qualche modo sarebbe arrivato ad esponenti locali del Carroccio, si suppone per finanziare iniziative del partito a livello territoriale. Tant'è che la procura di Milano sta vagliando l'ipotesi di contestare il reato di finanziamento illecito al partito. Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Alfredo Robledo e del pm Paolo Filippini, il denaro veniva versato dagli imprenditori per ottenere facilitazioni per la realizzazione, in particolare, di centri commerciali nell'hinterland milanese. Un sistema nel quale a fare da tramite ci sarebbe stato l' architetto Michele Ugliola.
BONI: ''SONO SERENO" - "Ho ricevuto un avviso di garanzia,  c'e' stata una perquisizione per cui adesso vedremo quello che succedera', naturalmente la magistratura deve fare il suo lavoro, io sono totalmente estraneo a questa cosa come ho detto sul comunicato stampa e rimango in attesa. E' naturale che un avviso di garanzia e' un avviso di garanzia, non e' ne' il primo ne' l'ultimo che ho ricevuto, nel mio lavoro tra virgolette di politica''. Lo ha detto il presidente del Consiglio della Lombardia Davide Boni alla trasmissione 'Forte e Chiaro', che ha distribuito una sintesi dell'intervista, in onda su Antenna 3.
Riferendosi a un precedente caso giudiziario in cui fu coinvolto quando era presidente della Provincia di Mantova, Boni ha ricordato: ''A quel tempo ci fu una condanna a 8 mesi in primo grado e un'assoluzionein appello perche' il fatto non sussisteva. Questa fu allora la situazione, per cui l'affronto serenamente. E' naturale che nel rispetto degli inquirenti credo che ci siano tutti i passaggi che poi col tempo vedremo. Sono sereno, mi dispiace non aver potuto seguire il consiglio regionale di oggi''.
''Sinceramente non so se sorridere - ha aggiunto l'esponente della Lega - cerco di mantenere la mia posizione di presidente del Consiglio regionale. Leggo dai giornali, questa e' la situazione''. ''Io sono un uomo di movimento da 22 anni perche' ci credo nel movimento, credo nell'idealita' del mio movimento politico, perche' e' un movimento nuovo e diverso - ha concluso -. Per cui la cosa mi amareggia, credo e quanto prima io spero che la
situazione evolva, per cui ci sia la possibilita' di dire tutte le cose che devono essere dette e d'altra parte sono un uomo che rispetta il suo movimento politico perche' come ho sempre detto: io non sono qui perche' mi chiamo Davide Boni. Quando ho cominciato la mia avventura politica qualcuno ha creduto nelle capacita' e tutto il resto''.
LA NOTIZIA DURANTE IL CONSIGLIO - La notizia dell'indagine ha raggiunto il Pirellone durante la seduta dell'Aula, poco prima della pausa pranzo. Il Consiglio sta discutendo della nuova legge sull'edilizia, ma ovviamente in pochi minuti le accuse a Boni sono diventate l'argomento di conversazione alla buvette.  Per ora non c'è stata alcuna reazione ufficiale da parte dei gruppi, ma il caso politico è aperto, anche perchè Boni è accusato di corruzione dopo che lo stesso è capitato ai due vicepresidenti che erano stati eletti con lui all'inizio della legislatura, Filippo Penati (Pd) e Franco Nicoli Cristiani (Pdl) così come è accaduto con il consigliere segretario Massimo Ponzoni (Pdl).
ROBERTO FORMIGONI - Lo scioglimento del consiglio regionale della Lombardia, dopo l'inchiesta per un giro di tangenti, non lo vorrebbero neanche le opposizioni, che tuttavia questo pomeriggio lo hanno chiesto. Se ne dice convinto il presidente della Regione, Roberto Formigoni. "E' cosi' sicuro - si domanda Formigoni - che le opposizioni vogliano davvero lo scioglimento del consiglio regionale, oppure abbaiano molto perchè sanno che c'e' qualcuno che invece responsabilmente continuerà a tenere in vita una legislatura?". Lo scioglimento del consiglio regionale lombardo, secondo Formigoni "non lo vogliono neanche loro (le opposizioni). E d'altra parte è giusto così" perchè si deve rispettare il voto degli elettori.  
SOLIDARIETA' SU FACEBOOK - . "Ci vogliono eliminare", "piena solidarietà'", "ci fidiamo di te", "non credo a nulla, sarebbe come se crollasse il Duomo": sono decine i messaggi di sostegno e incredulita' postati sul profilo Facebook di Davide Boni.  A scrivere sono tanti esponenti della Lega, molti dei quali esprimono il timore che il partito dia "fastidio" e, per questo, vada punito. La giornata era iniziata con un post in cui Boni faceva riferimento al Tribunale di Milano, non in relazione ai guai giudiziari che di lì a poco lo avrebbero travolto: "Oggi si inizia con Aula alle 10, Piano casa. Ricordo anche che alle 10,30 di fronte al Palazzo di Giustizia ci sara' una manifestazione contro la violenza sulle donne!! Partecipate numerosi! Buona giornata...". "Impossibile", "Non è vero", "ci vogliono far passare per i soliti italioti ladri", sono stati i primi commenti quando si è diffusa la notizia dell'avviso di garanzia, seguiti poi da numerosi altri, quasi tutti dello stesso tenore.  
Davide Boni ha postato su Facebook un messaggio di ringraziamento a tutti coloro che gli hanno mandato parole di solidarietà, spiegando che non intende arrendersi. ''Vi ringrazio tutti - ha scritto - appena posso vi rispondo ad uno ad uno in posta, buona serata, io non mi arrendo have a nice evening..''.

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