mercoledì 14 marzo 2012

Addizionale Irpef: Zaia (Veneto), salasso voluto da Stato esattore

''Non siamo disposti a farci prendere in giro e ho dato mandato al nostro ufficio legale di verificare le forme per tutelarci anche in sede giuridico-amministrativa, affinche' sia inequivocabilmente stabilita la verita': lo facciamo per rispetto nei confronti dell'istituzione regionale e dei cittadini veneti che non possono essere buggerati una volta di piu' attraverso manovre centraliste''. Il presidente Luca Zaia ritorna sulla questione dell'addizionale Irpef e sull'incremento dell'aliquota, per ribadire la totale estraneita' della Regione nell'applicazione di questa tassa che, come rilevato dal Centro Studi della Cgia di Mestre, gravera' pesantemente sulle buste paga dei cittadini veneti.

''Quest'anno i nostri contribuenti si vedranno sfilare dallo stipendio mediamente circa 75 euro in piu' - continua Zaia - e il prelievo avviene attraverso un vero e proprio inganno, etichettando bugiardamente come regionale una tassa che di regionale non ha proprio nulla e grazie alla cui applicazione saranno rimpinguate esclusivamente la casse dello Stato''.

Queste ultime, per effetto dell'incremento dell'aliquota dello 0,33% deciso dal Governo, riceveranno dal Veneto circa 208 milioni in piu': ''Dati che fanno emergere chiaramente il ruolo di esattore che sta sempre piu' assumendo lo Stato - ha concluso Zaia -. Se non possiamo impedire il salasso imposto ai nostri cittadini, faremo almeno il possibile per evitare che la Regione del Veneto, che con grande senso di responsabilita' non ha aumentato la pressione fiscale alle famiglie e alle aziende, rischi addirittura di essere confusa con il vero protagonista e beneficiario di questa imposta, il Governo centrale''

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