lunedì 19 marzo 2012

Gazzetta dell’Adda: DOPO IL FURTO LA RAPINA IN CORSO EUROPA IL BANDITO ARRIVA IN GIACCA E CRAVATTA

Questa volta per fortuna il malcapitato che e’ stato oggetto della rapina e’ stato davvero molto fortunato, e per pura fortuna la rapina non si e’ trasformata in un evento molto più tragico. Cosa dovra’ ancora accadere perche’ il sindaco e la sua maggioranza di buonisti, si rendano conto dove ci hanno portato e come in meno di un anno e che Cassano e’ diventata una citta’ di frontiera.
Ci sembra che questa amministrazione, in tema di sicurezza stia facendo la politica dello struzzo, nascondendo la testa sotto la sabbia, e facendo finta che nulla stia succedendo.
Per il bene di tutti nostri concittadini, speriamo che in tempi brevi questi signori si diano da fare e mettano in campo delle azioni concrete, noi delle idee e delle proposte possiamo anche mettere in campo,, ma deve esserci una volnota’ concreta di risolvere i problemi e non fare finta che non esistano, come e’ stato fatto fino ad ora !!!

Cassano -  Un rapinatore in giacca e cavatta prende d'assalto l'officina «Autoriparazioni Europa» di corso Europa. Dopo aver puntato la pistola al figlio minorenne del titolare si è fatto consegnare l'incasso della settimana e si è dato alla fuga. E' successo venerdì mattina poco dopo le 8.30. «Avevo appena aperto - ha raccontato Pasquale Galonzelli che lavora nell'officina con il padre Adamo - Mi papà  si era recato a Treviglio per acquistare alcuni ricambi. Non essendoci che un'auto da sistemare ho pensato che fosse il momento buono per fare un po' di pulizia. Così rispetto al solito non ho spalancato il portone ma l'ho solo accostato e mi sono messo a lavare il pavimento». E' stato a questo punto che nell'officina si è introdotto un uomo sui 35 anni. «Era basso - ha raccontato il ragazzo - ma vestito in abito con tanto di cravatta e scarpe eleganti. Si guardava in giro. Mi sono avvicinato per chiedergli di cosa avesse bisogno ma prima mi ha risposto che non gli serviva niente poi mi ha guardato fisso e mi ha detto di dargli i soldi. Non parlava bene italiano ed era scuro di carnagione». Il 17enne pensando a una questua ha sfilato dalla tasca il portafogli mostrandogli che non conteneva denaro. A questo punto però il 35enne ha estratto una pistola e gliel'ha spianata contro. «Dammi i soldi» ha intimato ancora il rapinatore. Parole secche che hanno lasciato di sasso il giovane meccanico. Spaventato ha fatto segno al delinquente di non sparare e sotto la minaccia dell'arma da fuoco è andato a prendere la cassa. «Dentro avevamo 1.600 euro - ha spiegato il derubato - era il guadagno di una settimana che proprio venerdì mattina dovevamo depositare in banca». Appena il rapinatore ha messo le mani sui soldi ha cominciato a indietreggiare verso l'uscita per darsi alla fuga. Poi notando una bici da donna appoggiata alla parete ha provato ad appropriarsene. A questo punto però Pasquale Galonzelli non ci ha visto più. Gli è montata la rabbia per quel rapinatore ingordo che non contento del bottino ora stava cercando di prendersi anche la bicicletta di sua sorella lo ha mandato su tutte le furie. Seguendo l'istinto ha afferrato dal banco di lavoro un grosso pappagallo e l'ha lanciato contro il rapinatore. «Non so cosa mi ha preso - ha spiegato il ragazzo - Però l'ho mancato e il pappagallo è finito contro una vetrata dell'ufficio mandandola in mille pezzi». Il bandito però ha abbandonato la bici e ha guadagnato l'uscita scappando a piedi. Solo allora il 17enne ha tirato il fiato e realizzato il pericolo che aveva corso. Frastornato ha chiamato i genitori per chiedere aiuto che hanno allertato i carabinieri. Del rapinatore del rapinatore però non c'era più traccia. E' un periodo davvero nero per l'officina della famiglia che solo tre settimane fa era stata svaligiata dai ladri. «Come è già  successo l'anno scorso sono entrati e ci hanno rubato i computer dei tester usati per le revisioni - ha spiegato Galonzelli - Questa volta però non hanno forzato il portone ma si sono calati da una finestrella».. 


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