Sul conto corrente di 88 nomadi oltre 10 milioni di euro. Il Comune di Roma li allontana dai campi attrezzati. Ma il Tar del Lazio sospende il decreto
Il Tar del Lazio ha sospeso la decisione di allontanare una coppia di nomadi, nullatenenti per il Fisco ma in realtà milionari, che abitavano in un campo attrezzato del Comune di Roma.
Nei giorni scorsi, dopo essere finiti nel mirino dei vigili urbani, i due, marito e moglie, si erano rivolti al Tar che ha sospeso la decisione. I nomadi non dovranno, quindi, abbandonare gli alloggi nei campi attrezzati.
Oggi il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da due nomadi del campo rom di via di Salone. Viene così sospeso il decreto di allontanamento che era stato disposto nei loro confronti da Roma Capitale. "È una condizione inaccettabile - ha tuonato il vicesindaco e assessore alle politiche sociali, Sveva Belviso - queste persone non hanno il diritto di stare in quel campo dato che hanno più di 100 mila euro sul conto corrente". Molto duro anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha bocciato il provvedimento dal momento che difende i diritti di due persone che hanno commesso evidenti illegalità: "Non si può avere conti correnti postali di decine di migliaia di euro e contemporaneamente vivere in un campo nomadi dove dovrebbe risiedere soltanto soggetti fragili". "Questo non è un danno solamente a Roma Capitale ma anche agli altri rom che avrebbero il diritto di stare nei campi", ha incalzato il primo inquilino del Campidoglio convinto che sia necessario continuare lo sgombero di tutte le persone che, pur avendo redditi molto consistenti e spesso ingiustificati, risiedono nei campi rom.
Il decreto di allontanamento interesserebbe una cinquantina di nomadi, ma la sospensiva del Tar sarà valida soltanto per i due soggetti che hanno presentato il ricorso. Per gli altri, invece, i vigili hanno già notificato il decreto di allontanamento. "Ora occorrerà verificare la sua attuazione", ha commentato Alemanno. "In una situazione come quella che stiamo vivendo - ha concluso Belviso - in cui abbiamo una grave carenza di risorse, questa vicenda diventa veramente inaccettabile perchè ci sono altre persone che sono realmente in difficoltà, che non hanno un tetto e che lottano per la sopravvivenza". Il decreto di allontanamento è scattato in seguito a 3.500 controlli dai quali è emerso che 88 nomadi residenti nei campi a loro destinati avevano, complessivamente, 10 milioni di euro sul conto corrente. Il decreto interessa 50 di questi 88 soggetti i quali hanno ciascuno oltre 25mila euro sul proprio conto.
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