sabato 18 febbraio 2012

Consiglio regionale e parlamento del Canton Ticino: ”Roma e Berna si attivino, serve l’accordo”


Durante l’incontro svoltosi a Lugano tra i due parlamenti poste anche le basi per ampliare la discussione su turismo e navigazione lacuale. Il Presidente Boni: “Interessante la riforma svizzera fatta sulle municipalità, potrebbe essere replicata anche da noi” LUGANO (Canton Ticino), 16 febbraio 2012 - Un’azione forte del Consiglio affinché Regione Lombardia si attivi con il Governo per “stringere” gli accordi con Berna e chiudere così definitivamente le questioni che riguardano i frontalieri e i collegamenti (Alp –Transit e chiusura della galleria del San Gottardo) tra Lombardia e Canton Ticino. E’ quanto è emerso oggi a Lugano al termine del Tavolo permanente tra Consiglio Regionale lombardo e Gran Consiglio del Canton Ticino istituito nel novembre dello scorso anno e che vede i due parlamenti lavorare congiuntamente per accelerare le soluzioni alle problematiche che interessano i due territori. All’incontro erano presenti per il Canton Ticino, oltre al Presidente e ai due vicepresidenti del Gran Consiglio, rispettivamente Gianni Guidicelli, Michele Foletti e Alessandro del Bufalo, i rappresentanti di diversi partiti del Cantone (Partito Liberali e Radicali, Lega, Partito Popolare Democratico e Partito Socialista), il Consigliere di Stato Marco Borradori e il Consigliere agli Stati Filippo Lombardi. Per il Consiglio regionale della Lombardia sono intervenuti il Presidente Davide Boni, il Presidente della Commissione Territorio Giorgio Pozzi (PdL) con il Vicepresidente Ugo Parolo (Lega Nord) e il Consigliere Segretario Francesco Prina (Pd), il capogruppo del Partito democratico Luca Gaffuri e il consigliere regionale della Lega Nord di Como Dario Bianchi. Presenti anche il Console generale, Ministro Plenipotenziario, Alberto Galluccio e il Presidente di Eupolis Lombardia, Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione di Regione Lombardia, prof. Stefano Bruno Galli. Il Presidente Davide Boni è stato chiaro: “Il parlamento lombardo è intenzionato ad accelerare la collaborazione con il parlamento del Canton Ticino. Abbiamo visioni comuni, le nostre sono realtà divise solo da una linea di confine. Ecco perché vogliamo chiudere al più presto, per dare un aiuto anche alle nostre economie, le problematiche che sono sul tappeto. Berna, da quanto ci hanno riferito, è pronta a scendere a patti, lo stesso governo ticinese può sbloccare i 28 milioni trattenuti dai ristorni per i frontalieri in pochissime ore ma tutto questo può avvenire – ha aggiunto il Presidente Boni – solo se i due governi, Roma e Berna, arriveranno a un accordo. Ecco perché il nostro parlamento e quello del Canton Ticino sono pronti a sollecitare i rispettivi esecutivi affinché si esercitino le opportune pressioni”. D’accordo si sono detti anche il Presidente della Commissione Territorio Giorgio Pozzi, il capogruppo del Pd Luca Gaffuri e il consigliere della Lega Nord Dario Bianchi in rappresentanza del capogruppo della Lega Nord. Il Tavolo tecnico tra i due parlamenti, che per la parte lombarda è coordinato dal Vicesegretario del Consiglio regionale Antonello Grimaldi, tornerà a riunirsi nei prossimi mesi a Milano. Sul tappeto ci sarà anche la questione riguardante la navigazione sui laghi, che in seguito ai tagli imposti dalla manovra finanziaria, rischia di avere gravi ripercussioni alla vigilia della stagione turistica. E, come annunciato dal Presidente Boni, una riflessione sulla riorganizzazione delle municipalità avviate, con successo, in Canton Ticino. “E’ – ha sottolineato Boni – un modello che può essere studiato anche da noi che siamo alle prese con la riorganizzazione dei Comuni. Ne ho già parlato con il sindaco di Lugano e presto su questa questione ci sarà un’azione forte del Consiglio regionale”.



'Il tavolo vuole essere una spinta propulsiva e un volano per i Comuni lombardi affinche' creino delle aggregazioni con pari dignita', prendendo spunto dal modello elvetico per affrontare le diverse problematiche''. Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni (Lega), ha preso spunto dalla riunione di a Lugano del tavolo permanente con il Gran Consiglio del Canton Ticino per indicare nel modello di aggregazione dei Comuni svizzeri un esempio da seguire anche al di qua del confine. ''Questo - ha aggiunto Boni - rappresenterebbe una novita' e una grande opportunita' per esempio per i Comuni di Como e di Varese''. Quanto ai temi affrontati a Lugano, quello delle infrastrutture fra Italia e Svizzera e quello dei lavoratori frontalieri, il presidente del Consiglio regionale lombardo ha ''auspicato che si concretizzino'' tutti gli impegni che sono stati presi.



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