Muore il leader della Lega dei ticinesi: tra le tante provocazioni, "un muro che separasse Italia e Svizzera"
"Sono rattristato e colpito per la morte di Giuliano Bignasca, che noi abbiamo sempre chiamato "Nano". Era un amico della Lega, un uomo ruvido ma geniale": lo ha detto all'Ansa Roberto Maroni, neo governatore della Lombardia, commentando la morte avvenuta in Svizzera di Bignasca, fondatore della Lega dei Ticinesi.
Consigliere a Lugano per anni, politico e imprenditore, aveva 67 anni. Di carattere forte, si era sempre distinto per "le antipatie" nei confronti dei frontalieri e per un'appartenenza politica che, agli inizi degli anni Novanta, si ispirava molto alla Lega Nord, con la "Lega dei Ticinesi".
Sarebbe stato stroncato da un infarto nella notte tra mercoledì e giovedì 7 marzo.
"Il nostro rapporto con Bignasca - ha aggiunto Maroni - aveva posto le basi per una stretta collaborazione tra noi e il Canton Ticino. Porgo le condoglianze ai familiari di Giuliano e al suo partito e parteciperò alle esequie". "Da Governatore della Lombardia - ha concluso - il mio impegno è quello di creare le condizioni perché si intensifichino i rapporti di buon vicinato tra Lombardia e Canton Ticino.
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