Intesa sul nuovo governo Maroni. Niente giunta per i consiglieri
Sette assessori ciascuno. Lega e Pdl hanno concordato ieri i criteri di massima in base ai quali verranno indicati gli assessori della giunta Maroni: sette designazioni ciascuno, metà della rappresentanza rigorosamente femminile e l'obbligo di scegliere fra la poltrona di assessore e quella di consigliere, qualora si proponga un eletto per la squadra di governo. Dopo un vertice del Pdl regionale e, ovviamente in altra sede, un incontro fra il neopresidente Roberto Maroni e il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini, ieri si è svolto anche un summit fra lo stesso Maroni e il leader lombardo pidiellino, Mario Mantovani. In una saletta riservata di un hotel del centro, per la prima volta si è cominciato anche a parlare di deleghe e si è trovata l'intesa sul fatto che l'assessore alla Sanità verrà indicato dal Pdl e quello del Bilancio dalla Lega. Per gli altri incarichi, si pensa ad una collaborazione sui diversi temi: se quindi il Pdl indica il responsabile della Sanità, alla Lega andrà quello di Famiglia e servizi sociali; se uno occupa l'Industria e il commercio(Pdl) alla Lega va l'Agricoltura e così via. Sui nomi, Maroni ha ribadito di voler verificare curriculum e competenze di chi gli verrà proposto. Per la presidenza del consiglio, la candidatura più autorevole sarebbe quella dell'ex assessore Raffaele Cattaneo.
Il nuovo presidente ha intanto cominciato le tappe di avvicinamento al suo nuovo incarico: ieri mattina è stato negli uffici di Palazzo Lombardia dove ha incontrato alcuni dirigenti della macchina amministrativa, a partire dal segretario generale Nicola Sanese. L'ufficio di presidenza del consiglio regionale si è invece riunito ieri per rispondere alla richiesta del gruppo dei grillini, che avevano chiesto di poter utilizzare una sala al Pirellone per la loro prima riunione conoscitiva. Il presidente in carica, il leghista Fabrizio Cecchetti, ha esaminato ieri la questione con i suoi colleghi e ha deciso di concedere una deroga al regolamento (infatti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, come tutti gli eletti, entrano ufficialmente in carica soltanto dopo la proclamazione, che avverrà nei prossimi giorni e fino a quel punto sono degli esterni rispetto alla sede istituzionale): sala concessa, dunque, e riunione già fissata a questa mattina, dalle 10 alle 14. Nella sede del gruppo, invece, sempre questa mattina si riuniscono i neoeletti del Pd.
Il toto-giunta resta più o meno fermo agli stessi nomiche circolano da qualche giorno. Per la Sanità, il Pdl starebbe stringendo sul nome di Mantovani, berlusconiano della prima ora, laureato, imprenditore impegnato nel sociale: la Fondazione da lui costituita e lasciata nel 2008 per evitare conflitti di interesse quando era stato nominato sottosegretario. La Fondazione Mantovani è ora guidata da persone esterne (e una sorella del senatore siede nel consiglio di amministrazione) e gestisce diverse case di riposo in provincia di Milano. Per altro, il senatore ha già risposto a chi intravedeva il rischio del conflitto, facendo notare che quel tipo di attività dipende dall'assessorato alla Famiglia, non dalla Sanità.
Ancora nomi. Per il Bilancio la Lega punta sul senatore Massimo Garavaglia e Maroni, che ha già annunciato l'esordio da assessore regionale dell'olimpionico Antonio Rossi, sta preparando personalmente la sua pattuglia di donne assessori. Per il Pdl, sicuro l'ingresso di Valentina Aprea. Altra candidata al posto in giunta è Viviana Beccalossi, in quota Fratelli d'Italia: se invece ci fosse un altro assessore bresciano, quella casella verrebbe occupata da Alessandra Gallone, già capogruppo al Senato. Circolano poi i nomi dell'onorevole uscente Maurizio Del Tenno (di Sondrio) e di Mariella Bocciardo.
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