venerdì 15 marzo 2013

Lega/ Maroni: Cambiare patto stabilità, obiettivo è macroregione



Ne discuteremo con questo governo, con quello che verrà, con Pd




La Lega nord mette al primo posto come macroregione del Nord il cambio del patto di stabilità. Lo ha ribadito il segretario federale del Carroccio e neo-presidente della Lombardia, Roberto Maroni in visita al collega governatore del Veneto, Luca Zaia. "Sarà il primo punto - ha spiegato Maroni - su cui le Regioni del nord svilupperanno un'azione comune con il governo che c'è o con quello che ci sarà".

"È la prima volta che, da presidente del Veneto, ho l'onore di ospitare il governatore della Lombardia", aveva sottolineato poco prima Zaia, assicurando che "all'interno di questo grande progetto che abbiamo, della macroregione, il nostro blocco di interessi sarà difeso dai governatori e faremo pesare le nostre richieste a Roma".

L'obiettivo, ha rilanciato Maroni dopo un incontro "molto utile", è confermare "il nostro totale impegno a realizzare la Macroregione", una strada "non ideologica ma utile per risolvere i problemi delle nostre Regioni, che sono comuni"; le linee guida tracciate sono tre, legate a struttura economica, mobilità e infrastrutture, e comunità.

"Su questi tre temi si concentrerà la nostra azione - ha detto - dotare il nord di un'infrastrutturazione degna del ruolo che ha in Europa, dove è la prima regione, andando da Torino a Trieste, coordinando e collegando le iniziative. Affrontando, sul terreno economico, la crisi: ci sono strumenti finanziari che vanno rifinanziati, come la cassa integrazione in deroga. Proprio ieri ho incontrato il ministro Fornero, che mi dice che soldi non ci sono più e su questo svilupperemo un'azione comune".

Terzo punto, ma primo nell'agenda, è "il sostegno ai Comuni, con il tema centrale del patto di stabilità, che impedisce loro di operare, investire, di pagare i fornitori anche se hanno i soldi". "Questo grida vendetta, c'è un'iniziativa dell'Anci e noi come Regioni sosteniamo urgenza di modificare il patto per premiare i comuni virtuosi e dare loro la possibilità di usare le risorse che hanno", ha aggiunto Maroni.

La questione, hanno spiegato Maroni e Zaia, "si risolve convincendo il governo a modificarlo o costringendolo". "Se un allentamento non c'è - ragionano - uno sfondamento del patto, se fatto come Regioni del nord, è una detonazione: se 1000 sindaci della Lombardia e 581 del Veneto lo violano, con le Regioni davanti, il patto di stabilità si cambia". Da venerdì, poi, ci sarà il nuovo Parlamento "e noi porremo loro questa questione".

Un tema su cui sarà coinvolto anche il Partito democratico, seppur "non passando da Roma", dove domani ci sarà un incontro con i nuovi capigruppo della Lega. "Ne ho già parlato con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, così come gli ho parlato di altre questioni, come l'Expo", ha assicurato Maroni, che ha spiegato come l'obiettivo leghista sia, per tutto cio' che riguarda il territorio, "coinvolgere gli amministratori al di la' del colore politico". "Non ragioneremo più sull'asse orizzontale destra-sinistera, ma su quello verticale nord-sud", ha chiosato. La conclusione del suo ragionamento, poi, Maroni l'ha dedicata al ruolo 'istituzionale' della Macroregione, che, all'interno della 'Regione Alpina' e del modello europeo che rappresenta, "vuole essere un motore di accelerazione", "un'anticipazione della nuova Europa".

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