"L'Unione Europea sbatte la porta in faccia al Popolo Veneto: con un secco doppio «no» Barroso in persona ha liquidato, senza alcuna spiegazione, la mia richiesta di tutelare a livello europeo il referendum per l'indipendenza del Veneto, sottoscritto nei mesi scorsi da decine di migliaia di cittadini”.
Così l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vicesegretaria veneta della Lega Nord, annuncia la risposta shock che il Presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, ha dato alla sua interrogazione sul referendum per l'indipendenza del Veneto. “Da Bruxelles arrivano due no vergognosi, immotivati e senza senso, che dimostrano purtroppo tutta l'insofferenza che quest'Europa centralista e statalista nutre nei confronti di popoli come il Veneto che chiedono soltanto di esercitare, in maniera libera e democratica, il proprio sacrosanto diritto all'autodeterminazione" spiega l’on. Bizzotto.
Più precisamente, l'eurodeputataBizzotto chiedeva alla Commissione UE di "garantire il diritto all'autodeterminazione dei popoli all'interno dell'UE anche attraverso la modifica dei Trattati" e di "aprire dei tavoli di confronto fra le varie istituzioni" al fine di trovare soluzioni per quei popoli, come il Veneto, che vogliono esercitare questo diritto attraverso un referendum libero e democratico. Ad entrambi i quesiti la risposta è stata sempre la stessa: un lapidario «NO» che rappresenta una risposta pressoché unica nella prassi parlamentare. "Per mesi gli uffici di Bruxelles hanno operato un osceno ostruzionismo alle mie richieste sul referendum veneto, tanto da cassare la mia interrogazione originaria e da costringermi a presentarne una seconda versione - continua la Bizzotto – Ora, dopo infiniti tira e molla, l’esecutivo UE è stato costretto a rispondere e a palesare pubblicamente il proprio atteggiamento pilatesco e schizofrenico: se, infatti, nell'agosto 2012 proprio Barroso, in risposta a una mia interrogazione sull'indipendenza della Catalogna, aveva indicato per la prima volta il ricorso al diritto internazionale quale soluzione alle possibili secessioni in uno Stato Membro, non si capisce per quali assurdi motivi oggi chiuda così ruvidamente alle richieste di libertà del Veneto”. "Probabilmente – chiosa l’on.Bizzotto – l’incredibile eco mediatico e le aspettative suscitate in mezza Europa dalla risposta di Barroso alla mia interrogazione sulla Catalogna, hanno indotto la Commissione UE a fare retromarcia su tutta la linea".
A supporto di questa tesi, vi è un’altra risposta shock ricevuta dall’on. Bizzotto, questa volta a firma del Commissario UE Viviane Reding, che ha dichiarato testualmente di considerare i popoli del Nord Italia, i catalani e gli scozzesi alla stregua di ‘minoranze’. "Proprio così: ad una mia interrogazione sul diritto all'autodeterminazione dei popoli in Europa, con particolare riferimento al Nord Italia che chiede libertà da Roma, la Reding ha risposto dandoci espressamente delle minoranze, sulle quali la Commissione UE non ha né la volontà né la facoltà di esprimersi – continua la Bizzotto – Insomma, l'UE giudica alla stregua di minoranze 5 milioni di Veneti, 10 milioni di Lombardi, milioni di Piemontesi, Emiliani, Friulani, Trentini, così come gli oltre 7 milioni di Catalani e i 5 milioni di Scozzesi. Evidentemente per l’Europa noi siamo tutti cittadini di serie B!". "Se a Bruxelles pensano che risposte così sprezzanti e scandalose servano a chiudere il capitolo delle autonomie e dell’indipendenza si sbagliano di grosso – conclude Mara Bizzotto - Per quanto mi riguarda, il braccio di ferro con i sepolcri imbiancati della UE è appena incominciato. Molto presto, infatti, arriverà sui loro tavoli una nuova e articolata valanga di richieste di spiegazioni e di interrogazioni, fino a quando il nostro naturale diritto alla libertà sarà finalmente riconosciuto anche da questa Europa sempre più allo sbando".
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