mercoledì 1 maggio 2013

Zaia non c'è integrazione senza legalità


VENEZIA - «Il nuovo Ministro dell'Integrazione Kyenge venga a Vicenza a rendere visita alla vittima, con il coraggio di affrontare i problemi per quello che sono e per ribadire a tutti che non ci può essere integrazione senza legalità». È quanto chiede al neo ministro Cecile Kyenge il presidente del Veneto, Luca Zaia (Lega), commentando il fermo nel vicentino di due ghanesi presunti violentatori di una giovane austriaca. Dopo aver ringraziato i carabinieri per l'operazione Zaia dice di augurarsi ora «che la magistratura applichi il codice penale con la massima severità perchè di fronte a una efferatezza del genere non c'è alternativa se non la tolleranza zero». «Colgo l'occasione - prosegue Zaia - per ricordare a tutti che il Veneto è la prima Regione d'Italia per immigrazione legale. Chi viene legalmente e lavora qui è il benvenuto, ma tutti devono rispettare la legge e chi delinque deve essere espulso. Il rispetto della donna e della sua identità è uno dei pilastri della nostra cultura veneta. Chi viene da noi deve accettare questo principio sociale e rispettarlo senza se e senza ma».

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