venerdì 6 febbraio 2015

Esplora il significato del termine: Regione, il rilancio di Maroni «Cancello i ticket sulla sanità»

Stop ai ticket sanitari in Lombardia. Almeno per coloro che sono al di sotto di una certa soglia di reddito, 20 o 30 mila euro. È la proposta che Roberto Maroni intende rilanciare nei prossimi giorni. Il governatore lombardo, è noto, ci pensa da tempo. Anzi, lo scorso autunno sembrava già cosa certa. Ma, fatti i conti anche con la Finanziaria 2015, la Regione aveva dovuto frenare con tutti e due i piedi. Ora Maroni vuole rilanciare. Anche perché Matteo Salvini, nella sua visita in Regione di mercoledì, ha esortato il partito e il governatore a dare «segnali forti». L’abolizione dei ticket lo sarebbe di sicuro. Meno chiaro è da dove arriveranno le risorse che fin qui non c’erano. Soprattutto, occorrerà discuterne anche nella segreteria politica della Lega, già convocata per lunedì mattina. Il rischio è, senza un coordinamento, di mettere in difficoltà la corsa di Luca Zaia alla riconferma: se il governatore del Veneto non lo facesse, sarebbe sin troppo facile per i suoi competitori rinfacciarglielo.



In Regione, tuttavia, le tensioni tra Lega e Ncd sono al massimo. Non è crisi, almeno non ancora: il Nuovo centrodestra, per il momento, non intende lasciare la giunta lombarda. Ma è indubbio che i rapporti siano al minimo storico. La data da segnare sull’agenda è il 17 febbraio. Quel giorno approderà in consiglio regionale il referendum sulle autonomie della Lombardia voluto dal Carroccio e già approvato in giunta anche dal Ncd. Un voto ostile in Aula da parte del Nuovo centrodestra sarebbe un passo senza ritorno. La giornata ieri è iniziata con la presentazione, da parte del Ncd, di una propria bozza di riforma della sanità. Diversa, quindi, da quella del governatore Maroni. La cosa era annunciata, non si è trattato di una mossa determinata dall’attuale clima surriscaldato.

Una considerazione capace di far uscire dai gangheri parecchi leghisti. Tra cui il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti. Non soltanto perché «la Lega è il suo segretario federale». Ma anche perché «il leader del centrodestra non lo sceglie né l’Ncd, né gruppetti vari, ma i cittadini. Il popolo. Una cosa che l’Ncd conosce poco». E chi «in questo momento ha il favore del popolo è, senza ombra di dubbio, Matteo Salvini». 

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento