giovedì 26 novembre 2015

Fatima Salvi, l'albergatrice di profughi convertita all'Islam: "Minigonna invita allo stupro"

Fatima Salvi, al secolo Silvia Salvi, albergatrice di Cosio Valtellino (Sondrio), impegnata con il padre, Giulio, nella gestione di un hotel che da mesi ospita 71 profughi, ha deciso di buttare al gabinetto anni di battaglie per le libertà sociali e dei costumi femminili. "La donna italiana non dico si voglia fare violentare", ha affermato l'albergatrice, intervistata dal Tg4, in un servizio di approfondimento sugli italiani che si convertono alla religione mussulmana, "ma esce con minigonne e tacchi a spillo per far vedere cosa? Per essere sensuale? Sinceramente sembra quasi un invito".

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https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10153388053683155/


"Minigonna attira stupro" - In poche parole per la signora Silvia, che ha conosciuto l'amore proprio in albergo, il marito infatti è un ospite dell'hotel proveniente dal Pakistan, una minigonna sarebbe un lasciapassare per lo stupro. Molto meglio il velo, invece, di cui sembra essere una fervente suffraggetta.
La suffraggetta del velo - Manco a dirlo durante l'intervista lo indossa. "Non sono costretta a metterlo", precisa Fatima, "né mi ha costretta mio marito e sono una donna come lo ero prima". Di più, il velo, il culto islamico, per la signora Salvi - "albergatrice che guadagna soldi a palate con gli immigrati", ha detto di lei il leader della Lega, Matteo Salvini - hanno addirittura poteri estrogenici: "Mi sento quasi più donna ora che prima delle conversione", ha affermato la locandiera.
 


"Devi essere stuprata da musulmani" - Nella giornata che celebra la lotta alla violenza contro sulle donne c'è un'altra islamica ad essersi distinta per scarsa lungimiranza. Si chiama Bahar Mustafa, ha 28 anni e si occupa di Pari opportunità tra le minoranze etniche nel sindacato studentesco dell'università Goldsmiths a Londra. In passato Mustafa si era già distinta per affermazioni poco felici ed era stata portata in tribunale per messaggi di matrice razzista, suo l' hastag #killallwhitemen (uccidete tutti gli uomini bianchi). Martedì la responsabile delle diversità di Goldsmiths se l'è presa con la commentatrice radiofonica e avversario di lunga data dell'islam radicale, Pamela Geller. La signorina Mustafa ha inviato alla Geller una mail infarcita di insulti: "Meriti di essere violentata in ogni buco da orde di musulmani, schiaffeggiata e soffocata, mentre ti sputano in bocca e ti pisciano in faccia". La Geller si è detta ormai abituata a ricevere minacce del genere, "certo che", ha precisato, "ricevere questo messaggio da una che una donna che dovrebbe rappresentare le diversità è stato scioccante".

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