venerdì 27 novembre 2015

Fiaccolata della Lega Nord con Salvini davanti alla villetta di Lucino

Rodano (Milano), 26 novembre 2015 - In serata alcune decine di militanti della Lega Nord hanno preso parte a una fiaccolata in segno di solidarietà di fronte alla casa di Rodano del commerciante Rodolfo Corazzo, che ha sparato ad un rapinatore uccidendolo (FOTO DELLA  FIACCOLATA) Presente anche il segretario Matteo Salvini che, megafono in mano di fronte al cancello della villetta, ha sostenuto che "la legittima difesa è sempre legittima" e in questo caso dareiuna medaglia a chi ha difeso la sua famiglia e ha liberato la società da un pregiudicato come quello". 


"NON SONO UN EROE NE' UN KILLER" - Oggi Corazzo, ospite de "La vita in diretta" ha parlato della drammatica notte di martedì: "Sono stato costretto a sparare per salvare la mia famiglia,non sono né un eroe né un killer."Per ora sono tranquillo, può darsi che col tempo cambi, ora non penso a quello, penso a mia moglie e a mia figlia che sono più traumatizzate di me". Il commerciante ha sottolineato: "In quella situazione lo rifarei sicuramente, sono vivo esclusivamente perchè avevo la pistola, erano determinati a farmi del male".
Rodolfo Corazzo ha inoltre spiegato: "Non pensavo di averlo colpito al cuore. Di sicuro, però, ho una buona mira grazie ad anni di poligono - ha detto- Ora vado raramente a sparare ma in passato ho frequentato parecchio il poligono. Le mie pistole sono tutte registrate. Mi hanno sequestrato tutte le armi per le indagini ma non ho paura. Credo che idue complici in fuga abbiamo altri problemi a cui pensare. Non temo per la mia vita, anche se ora sono disarmato. I banditi devono pensare a scappare ed è possibile che vengano catturati a breve. Non credo che io sia il loro prossimo obiettivo". Ha aggiunto: "Spero solo che prendano gli altri due e finisca questo incubo. Con questi due in giro non sono tranquillo, anche se è difficile che tornino. I carabinieri hanno una pattuglia davanti a casa. Spero non succeda niente". Il commerciante oggi ha anche espresso una sua convinzione: "La mia ipotesi è che uno dei banditi fosse un basista italiano. Durante il colpo non ha mai parlato e dava indicazioni a gesti - ha detto- Credo che addirittura sia originario della zona. È l'unico che non ha parlato, dava indicazioni a gesti. Potrebbe aver fornito lui le indicazioni per arrivare a me". 
LE INDAGINI - L'ipotesi di reato che nelle prossime ore i pm Alberto Nobili e Grazia Colacicco dovrebbero contestare a Rodolfo Corazzo, dovrebbe essere quella di eccesso colposo di legittima difesa. Si tratterebbe di un atto dovuto, per consentire all'uomo di nominare un suo consulente in vista dell'autopsia e di qualsiasi altro accertamento tecnico irripetibile. Corazzo ha assicurato ai magistrati di essere stato costretto a sparare "per difendere la mia famiglia" e il suo racconto è ritenuto coerente dagli 

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