mercoledì 13 gennaio 2016

EX Linificio - cementificazione selvaggia in arrivo 500 abitanti

Ci risiamo “come scrive il giorno qui sotto” la società proprietaria dell’area presenta l’ennesimo progetto, definito di “recupero” dell’aera EX Linificio, ad essere sinceri ormai abbiamo perso il conto se si tratta del quarto o del quinto.

Ma quello che importa è che in ogni progetto la sostanza non cambia e come abbiamo denunciato più volte in passato per noi  anche in questo caso si tratta di un progetto di cementificazione selvaggia in modo particolare quando si parla di “nuova residenza per 500 abitanti”,

Ci chiediamo ma l’amministrazione ha presente quanti vani sfitti ed immobili non venduti ci sono sul territorio comunale? Si ricordano quello che hanno scritto e fatto quando in passato e’ stato approvato il piano di recupero area Veca , (EX Harry) e loro erano in minoranza?

Evidentemente NO!

Noi abbiamo sempre detto che per l’area EX Linificio pensiamo qualche cosa di diverso ossia ad un area destinata a polo tecnologico, alla creazione di un incubatore tecnologico per promuovere l’imprenditoria giovanile e le nuove tecnologie, o in alternativa ad un area museale archeologica industriale sul esempio di Crespi d’Adda. Ribadiamo che in ogni caso non prevediamo nessuna destinazione urbanistica abitativa e su questo vorremmo che fossero i cittadini a decidere.

Avevamo anche già detto tre anni fa’ quando era stato presentato uno dei precedenti progetti e lo avevamo anche scritto nel nostro programma elettorale, secondo noi è importante che su certi temi venga utilizzato lo strumento del Referendum Comunale, strumento che questa Amministrazione non ha mai voluto istituire.

Invece cosa propongono i “paladini” della trasparenza, l’ennesima assemblea pubblica dopo di cui saranno i soliti quattro “amici” noti a decidere.

Questa e' la loro democrazia

Capiamo  che è iniziata la campagna elettorale e percio' dopo il Giro d’Italia arriva il Linificio e purtroppo ci aspettiamo mesi di annunci a raffica in puro stile Renzi il "Bomba”…




Il Giorno Monica Autunno
Cassano (Milano), 12 gennaio 2016 - Ex linificio, pronto il progetto ufficiale di recupero. Lo ha protocollato appena prima di Natale la società Alauda, titolare dei 140 mila metri quadrati di capannoni cadenti, eredità della più illustre attività industriale fluviale: un piano per un recupero a vocazione mista, con porzioni museali, nuova residenza per 500 abitanti e insediamenti di terziario attrattivo, di cui mancano ancora i contorni. Non ci si illuda che i tempi siano brevi: il progetto dovrà passare vari step prima di diventare piano urbanistico concreto. Obiettivo, arrivare quantomeno alla fine dell’iter urbanistico a fine mandato amministrativo. Intanto, però, è in vista un percorso di condivisione: "Al più presto un’assemblea pubblica: vogliamo condividere l’ipotesi di rinascita con la cittadinanza. Sappiamo che il futuro dell’area del Linificio è atteso con grande interesse da molti".

Così l’assessore all’Urbanistica Vittorio Caglio a pochi giorni dall’inoltro di un progetto «che di fatto recepisce le linee guida che avevamo inserito nella variante del Pgt: destinazione mista, utilizzo polivalente, e una parte conservativa. La società si è interfacciata con il Parco Adda Nord, entro il quale la zona ricade, ma ci vorranno esami successivi. E’ un progetto di massima, occorre percorrere tutto l’iter necessario a dargli la connotazione di piano urbanistico finito».
Tempi? "Come amministrazione ci eravamo impegnati ad arrivare alla soglia dei cantieri di recupero entro il mandato, e non perdiamo la speranza. Inutile però negare che la trafila burocratica, per un progetto di questa portata, è fatta di passaggi lunghi e complicati". Il progetto approderà in consiglio comunale? "Non sarebbe un obbligo normativo, ma dato il calibro della questione siamo concordi nell’idea che debba esserci la maggiore condivisione possibile. Dunque consiglio, ma prima ancora un’assemblea pubblica dove presentare in linea di massima il progetto".
L’area attende da quindici anni, e ogni anno che passa le condizioni del complesso peggiorano, e aumenta il degrado. La proprietà ha già compiuto negli anni scorsi la bonifica dall’eternit, il rischio crolli è tuttavia costante, e la problematica riguarda anche i muri perimetrali, transennati in più punti. L’inchiesta tangenti ha arenato a lungo le pratiche, in questi anni i contatti sono ripresi ma a rilento: «Rimane la volontà di chiudere». Fra i possibili insediamenti futuri si parla di un sito termale e di spazi fruitivi in qualche modo collegati alla vocazione dell’area, vicina al fiume e ricca di testimonianze storiche. Un’area il cui fascino e la fama travalicano i confini cittadini: solo sei mesi fa, una prestigiosa mostra fotografica internazionale, intitolata «Labbra Del Tempo» a opera della fotografa cilena Alessandra Di Consoli, ne ha celebrato la storia e il prestigio, ottenendo un palcoscenico di punta al Mia Fair dello scorso anno.


Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento