lunedì 25 gennaio 2016

PROFUGO -- Lo scippo e poi le botte alla giovane mamma: arrestato grazie a un video l’uomo più odiato di Svezia


Era stato ripreso a Stoccolma mentre picchiava una donna che gli voleva impedire di scippare una signora. È un profugo: è stato espulso, ma nessun Paese lo vuole

di Luigi Offeddu





L a ragione per cui giornali e blog l’hanno bollato come «l’uomo più odiato della Svezia» sta nel video ripreso da una telecamera nel centro di Stoccolma, e diffuso sul web dalla polizia svedese. Lui si calca il berretto di lana sulla fronte e affianca l’anziana signora che risale le scale della metropolitana. Cerca di strapparle la borsa, ma accade qualcosa di imprevisto: una giovane madre con due bambini si mette in mezzo, grida, cerca di allontanare lo scippatore. Lui allora le salta addosso: una spinta, due pugni, la ragazza prende in braccio uno dei bambini e cerca di fuggire. L’uomo torna indietro e le sputa in faccia.




Arrestato grazie al video

Grazie a quel video, con la scritta «wanted», l’hanno identificato e arrestato: tunisino, in ottobre aveva chiesto asilo in Svezia ma gli era stato rifiutato, e da allora viveva in un centro profughi in attesa che la sua situazione si chiarisse. 
Sul piano legale, si è proceduto quasi in automatico: tentato scippo e violenza privata, espulsione verso la Danimarca, ultimo Paese da cui l’uomo era arrivato in Svezia. Le autorità danesi hanno formalmente accettato il provvedimento, ma a Copenaghen si sono udite le stesse proteste di Stoccolma: perché la Danimarca dovrebbe accogliere «l’uomo più odiato della Svezia»? Così lui è diventato un caso emblematico, di quel che agita l’Europa del 2016.


Le reazioni

Per qualcuno, quel video ha un significato simbolico: la giovane madre è vestita con eleganza come i suoi bambini, ha i capelli sciolti sulle spalle, un volto gentile, l’immagine stessa di come il Nord Europa è, o era, secondo certi luoghi comuni. Il suo aggressore ha sul volto una smorfia di rabbia, o di disperazione. «Sono così contento di aver investito da poco i miei soldi nell’industria europea della corda - scrive qualcuno sul web - che diventerò dannatamente ricco». È un europeo, probabilmente. E parla di impiccagioni, della legge di Lynch, non del Trattato di Schengen. 

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