venerdì 8 gennaio 2016

Via il reato di clandestinità, Maroni: «Prepariamoci all’invasione»

Pronto il decreto per abrogare le norme del governo Berlusconi di sette anni fa. La dura reazione del presidente della 


«Renzi cancella per decreto il reato di immigrazione clandestina: prepariamoci all’invasione». Lo scrive su Twitter e con tanto di hashtag #cosedamatti, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a proposito del provvedimento che il governo starebbe mettendo a punto. Ma è tutta la Lega che è pronta a dare battaglia.

Lega sulle barricate

Il leader del Carroccio Matteo Salvini non usa mezzi termini per spiegare su Facebook la sua contrarietà al decreto legislativo che il governo Renzi è in procinto di varare: «Il governo Renzalfano si prepara a cancellare definitivamente, per decreto, il reato di immigrazione clandestina, come votato in Parlamento con la complicità di Pd e 5stelle. Ma si accorgono di cosa sta succedendo nel mondo? Questi sono matti! La Lega farà le barricate, in Parlamento e poi nelle piazze con un referendum, contro questa vergogna».

Come funziona la depenalizzazione e chi non la vuole oltre alla Lega

Motivo del contendere è infatti la cancellazione dal codice penale del reato di immigrazione clandestina. Sono infatti già pronti due schemi di decreti legislativi per la depenalizzazione e per l’introduzione di una serie di sanzioni pecuniarie di tipo civile. Il reato di immigrazione clandestina che non prevede il carcere ma solo un’ammenda dai 5 ai 10 mila euro viene dunque abolito. Mentre rimane in piedi il reato con reclusione fino a 5 anni per chi favorisce e trasporta e organizza l’immigrazione clandestina. Inoltre la depenalizzazione riguarderà solo il primo ingresso: restano reati penali i successivi ingressi. Voluta fortemente dal guardasigilli Andrea Orlando, è stata appoggiata quasi all’unanimità (alfaniani esclusi) dalla commissione Giustizia della Camera, e dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti, così come dai procuratori di frontiera alle prese con i trafficanti di esseri umani. Il giorno buono della cancellazione avrebbe potuto essere già oggi. Ma l’esame finale in Consiglio dei Ministri è stato ancora rinviato, pare alla prossima settimana, al consiglio dei ministri del 15 gennaio. Ufficialmente solo un problema tecnico, ufficiosamente il problema è Ncd, il partito del ministro degli Interni, che non accetta di cancellare il reato introdotto durante il quarto governo Berlusconi, esecutivo nel quale Alfano era Guardasigilli.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento