domenica 13 gennaio 2013

"L'accordo con il Pdl? Per vincere in Lombardia" "E dopo realizzeremo l'EuroRegione del Nord"


Un accordo per vincere. Per conquistare la Lombardia e mettere l’ultimo tassello per realizzare l’EuroRegione del Nord con Piemonte, Veneto e Friuli e poi trattenere il 75% delle tasse dei cittadini del Nord sul proprio territorio.
«Grazie a questo accordo posso ragionevolmente affermare che in Lombardia si vince. L'accordo col Pdl serve proprio per questo, per vincere in Lombardia e con questo accordo vincerò con buona pace dei miei avversari. E dopo le elezioni daremo vita alla EuroRegione del Nord».
Un sorridente Roberto Maroni ieri pomeriggio ha presentato così ai giornalisti gremiti nell’affollatissima sala stampa di via Bellerio, l’esito positivo della trattativa con il Popolo delle Libertà che ha portato ad un accordo che contiene, nero su bianco, tutte e tre le condizioni poste dal Carroccio per una corsa comune.
Ovvero il progetto dell’Euroregione del Nord e quello successivo di trattenere il 75% del gettito fiscale prodotto sul proprio territorio e infine l’indicazione, anche questa messa nero su bianco, che Silvio Berlusconi alle elezioni Politiche sarà il capo della rinnovata coalizione, come prevede esplicitamente la legge elettorale vigente, ma non potrà essere il candidato premier.
Tre punti chiave, scritti nero su bianco, per sancire un’intesa che corre su un doppio binario.
Da una parte l’intesa per le elezioni regionali in Lombardia, con Maroni candidato governatore al Pirellone, e dall’altra quella per le contestuali elezioni Politiche, con l’indicazione che il candidato premier verrà scelto congiuntamente dai due leader di Pdl e Lega ovvero dagli stessi Berlusconi e Maroni.
«Lo indicheremo io e Berlusconi di comune accordo. Intanto Berlusconi mi ha suggerito quale suo candidato il nome di Angelino Alfano, una persona che stimo, con cui ho lavorato bene quando eravamo ministri e che non mi dispiace, anche se io mi sono permesso a mia volta di indicare come mio candidato Giulio Tremonti, ma è una mia valutazione personale ed è presto per parlare di queste cose», ha chiarito il Segretario Federale della Lega Nord, che ha più volte rimarcato la sua soddisfazione per aver visto accettate e sottoscritte le due ’condizioni sine qua non’ per siglare questa intesa ovvero la volontà di procedere alla realizzazione dell’EuroRegione del Nord e quella di trattenere il 75% del gettito fiscale.
«Conquistando la Lombardia possiamo finalmente realizzare il nostro storico progetto di essere davvero e finalmente padroni a casa nostra, governando il Piemonte con Roberto Cota, la Lombardia e il Veneto con Luca Zaia. E insieme al Friuli - ha calcato il leader del Carroccio - realizzeremo l’Euroregione, con l’obiettivo, da raggiungere entro la legislatura, di riuscire a trattenere almeno il 75% del gettito fiscale qui sui nostri territori. Il 75%, cioè più del doppio di quanto oggi rimane nelle nostre regioni».
La grande macroregione padana profetizzata oltre vent’anni fa dall’indimenticato professor Gianfranco Miglio è dunque lì, a portata di mano.
«Questa per noi è un’occasione storica, un’occasione che potrebbe non ricapitare più e non potevamo lasciarcela sfuggire. Perché se riuscissimo ad avere l’Euroregione del Nord qualunque Governo ci fosse a Roma, che sia di centrodestra o che che di centrosinistra, non importa, dovrebbe piegarsi alle nostre condizioni e fare sempre i conti di noi. E i dovrebbero fare anche da Bruxelles. E’ da qui che passa il nostro futuro. Questa è l’occasione per realizzare il nostro grande sogno e non la voglio perdere», ha quindi precisato lo stesso Segretario Federale leghista, rispondendo ad alcuni domande dei cronisti che chiedevano di possibili malumori di una parte della base del Carroccio che avrebbe preferito una corsa solitaria e non in alleanza.
«Ci sono come prevedevo dei mal di pancia di leghisti che non vogliono l'accordo, ma io sono concreto: questo accordo serve per vincere e realizzare l’EuroRegione. Pertanto se necessario illustreremo ai nostri militanti i motivi di questo accordo ma ci sono tutte le ragioni per considerare questo accordo utile, positivo e coerente con quanto deciso al congresso federale dello scorso anno: la nostra idea, quella di Prima il Nord, significa realizzare l’Euroregione del Nord e solo vincendo in Lombardia possiamo riuscirci. Senza dimenticare che con il Pdl - ha ricordato il leader leghista - governiamo due regioni, il Piemonte e il Veneto, e le governiamo bene. E ben governiamo in oltre 400 amministrazioni locali. Questa alleanza in 13 anni a livello locale ha portato a ottimi risultati, ha portato a delle eccellenze di Governo, anche qui in Lombardia, che non intendevamo sprecare. Eccellenze che anzi ora possiamo persino valorizzare ulteriormente, soprattutto una volta che avremo concretizzato il progetto dell’Euroregione e quello successivo di trattenere almeno il 75% delle tasse sul nostro territorio».
Un mare di soldi, che si fa fatica quasi a quantificare. Solo per la Lombardia si potrebbe trattare persino di 40 miliardi l’anno.
«E con quei soldi intendo abolire l’Irap, che vale circa 6 miliardi, poi l’Imu sulla prima casa, e quindi il bollo sull’auto che è regionale. E con i tanti soldi che ancora avanzeranno possiamo aiutare i redditi più basse e le nostre imprese, per dare più lavoro ai nostri giovani e non solo a loro. E poi le infrastrutture, penso al collegamento con Malpensa per esempio: insomma con questi soldi in cinque anni  possiamo far diventare la nostra Lombardia la prima regione d'Europa».
L’accordo siglato con il Pdl verrà sottoposto oggi alla valutazione del Consiglio Federale della Lega Nord, che si riunirà già questa mattina in via Bellerio, come ha tenuto a precisare lo stesso Maroni: «Poco più di un mese fa avevo avuto dal Consiglio Federale un ampio mandato a trattare ed eventualmente a concludere eventuali alleanze ed è quello che ho fatto. Tuttavia desidero che il Consiglio Federale possa condividere i contenuti di questo accordo così importante».
Come detto l’intesa riguarda sia le elezioni regionali in Lombardia che quelle Politiche che si terranno contestualmente il prossimo 24 e 25 febbraio.
Elezioni diverse, che verranno affrontate con coalizioni diverse ma con l’ossatura dell’asse Lega-Pdl.
«In Lombardia come candidato Governatore ho tre liste che mi supportano, vale a dire la Lega Nord, il Pdl e la Lista civica Maroni presidente. Adesso ce ne sono molte altre che chiedono di entrare a far parte di questa coalizione e con alcune di queste si può fare un ragionamento. Ma essendo io il candidato governatore l’ultima parola a riguardo sarà mia. Nei prossimi giorni ci saranno degli incontri tra le federazioni dei due partiti proprio per vagliare l’allargamento o meno ad altre possibili liste. Comunque abbiamo ancora un po’ di tempo perché  i termini per la loro presentazione non scadono il 12 o 13 gennaio prossimi come per le politiche ma il 25. Invece per le liste che potranno fare parte della coalizione per le elezioni Politiche abbiamo sottoscritto nell’accordo che dovrà esserci il via libera sia da parte di Berlusconi che del sottoscritto» ha chiosato Maroni rispondendo ad una domanda precisa di un cronista circa le liste che stanno trattando una possibile alleanza con il Pdl, come neonata quella di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, denominata Fratelli d’Italia, in realtà una costola recentemente fuoriuscita dal Pdl, o la Destra di Francesco Storace che con il Pdl a livello locale, in Lazio, è già alleata dal 2008.
Quindi, sempre su precisa domanda di un giornalista, una risposta su un possibile scenario prossimo: «Dimissioni da Segretario federale della Lega se dovessi diventare il Governatore della Lombardia? Se vincerò, anzi quando vincerò - ha concluso Maroni - apriremo la seconda fase, quella in cui voglio dare il via, con una sostituzione alla segreteria della Lega, a un grande cambio generazionale».

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