giovedì 12 aprile 2012

Rosi Mauro espulsa dalla Lega

Il Consiglio federale del Carroccio decide di radiare la vicepresidente del Senato e l'ex tesoriere Belsito

MILANO - Alla fine il consiglio federale della Lega ha optato per la punizione più drastica: Rosi Mauro è stata espulsa dal partito. La notizia rimbalza sul piazzale antistante la sede di via Bellerio, ed è stata subito ripresa dai principali organi di informazione. La decisione è stata presa ad unanimità dal direttivo del Carroccio a seguito del clamore suscitato dall'inchiesta. Secondo le prime indiscrezioni, la segretaria del Sinpa avrebbe infatti approfittato della gestione allegra delle casse del partito, usufruendo di fondi utilizzati per pagare i propri studi e quelli del compagno Pierangelo Moscagiuro.
LA RIUNIONE - Mauro era apparsa a sorpresa a via Bellerio, accompagnata dall'inseparabile Moscagiuro, in arte Pier Mosca. E fin dalle 16 ha partecipato alla riunione del consiglio, convocato per decidere sulla sua espulsione e su quella di Belsito. Avendone tra l'altro diritto come «uditrice».

Il consiglio federale della Lega
               
I PRESENTI - Poco prima della Mauro, era arrivato in auto per partecipare all'incontro il segretario federale dimissionario Umberto Bossi. In via Bellerio anche l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni e Roberto Calderoli che - assieme a Manuela Dal Lago - reggeranno il partito fino al congresso federale di fine giugno.

REGUZZONI: «NON MI SENTO NEL MIRINO» - Arriva nella sede del partito anche Marco Reguzzoni, ex capogrupppo leghista alla Camera. E precisa di non sentirsi nel mirino: «Il cerchio magico, come ha detto Bossi, non esiste» dice facendo riferimento al gruppo di persone vicine al Senatur, tra cui lui stesso, accusate di averlo influenzato nelle decisioni. Rispondendo alla domanda se voterà per l'eventuale espulsione di Rosi Mauro dal partito, invece, glissa: «Non so che cosa verrà posto in votazione, in base a ciò si vedrà».

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