giovedì 17 maggio 2012

Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) eletto Presidente del Consiglio regionale


Nel suo discorso di insediamento ha toccato gli obiettivi più importanti del suo mandato. Primo traguardo: ridare dignità all’Assemblea regionale, difesa del ruolo di indirizzo e controllo dell’Assemblea legislativa e dell’autonomia regionale. Sollecitata la revisione del Patto di Stabilità e la necessità di aprirsi alla società: “Rompere la logica dell’autocelebrazione. E’ arrivata l’ora di un bagno nella realtà, le istituzioni stiano fra la gente”.

Fabrizio Cecchetti è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Lombardia. La sua elezione è avvenuta stamani dubito dopo che l’Aula ha ratificato le dimissioni di Davide Boni.
Cecchetti, che ha 34 anni e che ricopriva la carica di Presidente della Commissione Bilancio, è stato eletto alla quarta votazione con 45 voti.
Nel suo discorso di insediamento il Presidente Cecchetti ha evidenziato l’obiettivo che si prefigge col mandato: “Ridare la giusta dignità all’Assemblea della Lombardia, un Parlamento regionale che rappresenta i quasi 10 milioni di abitanti di una delle aree più industrializzate e ricche di cultura e storia, non soltanto d’Europa, ma del mondo intero”.
Per raggiungere l’obiettivo, Cecchetti ha tracciato una strada ben precisa. Ha riconosciuto la virtuosità del parlamento lombardo che è riuscito a varare un taglio ai cosiddetti costi della politica, ma ha chiesto di andare oltre perché “in gioco non c’è soltanto la reputazione dell’istituzione che rappresentiamo ma anche, e soprattutto, la legittimità e il valore del principio democratico e quindi, in ultima istanza, della sovranità popolare.
Cecchetti ha invitato il “Palazzo” ad aprirsi al territorio “rompendo con la logica dell’autocelebrazione in favore di un più sano pragmatismo istituzionale. Non è più il tempo – ha detto - di barricarsi nelle “torri d’avorio” ed è arrivata l’ora di un bagno nella realtà, indispensabile per sfatare il fastidioso luogo comune che vuole la politica come completamente sconnessa dal mondo esterno e impegnata unicamente nella difesa dei propri privilegi. Bisogna quindi – ha aggiunto - che siano le Istituzioni a entrare nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei mercati, ad andare da commercianti e artigiani, utilizzando al meglio anche mezzi di comunicazione moderni come la rete”.
Cecchetti ha evidenziato la “necessità che il Consiglio assuma il ruolo di primo piano che gli spetta e che non sia ridotto alla funzione di mero organo di ratifica delle decisioni assunte dalla Giunta Regionale” e sollecitato lo sblocco del Patto di Stabilità affinché la Lombardia possa usufruire delle risorse frutto delle tasse dei suoi cittadini “per dare quelle risposte che famiglie, lavoratori e imprese si aspettando per superare questo drammatico momento di crisi”. Non è mancato un accenno alla riforma federale dello Stato sulla quale ravvisa “una battuta di arresto con l’avvento del nuovo Governo nazionale”. E ha picchiato più volte il tasto sul valore dell’Autonomia invitando a “sfruttare in maniera più opportuna gli spazi di manovra concessi dalla riforma del titolo V della Costituzione perché troppo spesso lo Stato emana leggi che invadano in modo esplicito gli ambiti dell’attività regionale, dunque è giusto e sacrosanto ritagliarci altri spazi che comunque dovrebbero essere nostri di diritto”.
Il nuovo Presidente del Consiglio regionale ha poi evidenziato la necessità di proseguire e rafforzare la collaborazione con gli organi legislativi delleRegioni padane ed europee come Baden WuttenbergCatalunya e Rhone –Alpes anche “per fronte comune con le realtà a noi affini può fornire un serio aiuto e una via d'uscita dalla crisi economica che stiamo attraversando”. Poi un invito ai consiglieri: “Sento su di me il peso di una grande e importante responsabilità. Per questo vi chiedo di supportarmi con consigli e proposte perché faro’ tesoro delle vostre esperienze”.

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