sabato 22 settembre 2012

Bitonci: “La Sicilia ha 58.000 statali? In Veneto faremo come la Scozia.”

Signor Presidente, Onorevoli colleghi, per una discussione approfondita e puntuale della mozione presentata, è assolutamente necessario partire dal giudizio della sezione della Corte dei Conti della regione Sicilia.
Tra fine luglio e i primi giorni di agosto, infatti, come voi tutti ricorderete, i rappresentanti della Corte dei Conti della Sicilia sono stati auditi in Commissione Bilancio alla Camera per cercare di spiegare la notizia dell’enorme “buco di bilancio”, avvalorata dai numeri del rendiconto della Regione. Un deficit enorme che ha costretto il Governatore Lombardo alle dimissioni.
In realtà, al di là di quanto hanno riportato i media nazionali, pochi hanno avuto il “piacere” di conoscere nel dettaglio le magie contabili della Regione Sicilia. E allora mi permetto io di dare qualche numero presentato nel corso dell’audizione.
Il Governo invece di sprecare i nostri soldi in surreali spot “pubblicità progresso” sull’evasione fiscale, facendo figurare i nostri artigiani e imprenditori del Nord come dei parassiti evasori da annientare, dovrebbe stampare in milioni di copie questo “best seller” della Corte dei Conti Siciliana intitolandolo, “ecco perché il Nord vuole la secessione”, inserendolo magari anche nel piano di studi obbligatorio per le scuole elementari e medie.
La Sicilia risulta infatti esposta finanziariamente per più di 5 miliardi di euro, mentre la spesa regionale complessiva è incrementata di quasi 300 milioni di euro tra il 2010 ed il 2011, (che tra l’altro è lo stesso importo che regalate a Taranto per la vertenza Ilva). La stessa Regione evidenzia l’immensa cifra di oltre 15, 3 miliardi di euro di residui attivi di cui ben 14 risalenti ad anni precedenti al 2001.
A questo punto appare assai chiaro come sia molto improbabile l’esigibilità di questa montagna di denaro pubblico, pari a tre volte la tanto acclamata spending review di Monti. Una manovra presentata come la panacea di tutti gli sprechi della Pubblica Amministrazione, ma la cui utilità è risultata pari alla aspirina prescritta dal medico per un malato terminale di cancro!!
In verità questi soldi non verranno mai incassati, anche a giudizio della corte, consolidando quindi una buco miliardario che alla fine dovremo pagare sempre noi del Nord.
Quindici miliardi di euro, signor presidente, solo tre miliardi meno dell’intero gettito IMU sulle seconde abitazioni stimato dal governo per l’intera Italia! Ma attenzione, onorevoli colleghi: il peggio della finanza regionale Siciliana deve ancora arrivare. Perché il punto più oscuro e diabolico dei conti della Regione Sicilia si annida nelle spese per il personale: i dipendenti della regione Sicilia sono oggi 20 mila, anche perché nel solo 2011 ne sono stati stabilizzati 4.900.
Si stabilizzati, perché questo è il vero tumore dell’assistenzialismo meridionalista, dare un qualsiasi posto di lavoro, indennità, pensione, falsa invalidità a tutti. E’ quasi come fosse stato assunto, in un colpo solo, tutto il personale della Regione Veneto e Piemonte!
Poi però nel conto dobbiamo mettere anche i 31 mila forestali, sempre a carico della regione. E senza dimenticarci di altri 7 mila dipendenti delle società regionali. E così arriviamo alla modica cifra di…58 mila persone!! Giusto per dare un termine di confronto, in Lombardia vi sono 5 mila dipendenti regionali con una popolazione di quasi 10 milioni di abitanti, il doppio degli abitanti della Sicilia!!
Ora, in periodi di risparmi di spesa, di tagli e di spending review, qualcuno certo si porrà un’altra domanda: quanto spendela Regione Sicilia per questo vero e proprio, e soprattutto efficiente e efficace esercito?? Bene, nel 2011la Regione Sicilia ha evidenziato una spesa per stipendi di personale, tra retribuzione, voci ad essa collegata, per un ammontante di 1.724.166.000 euro.
Di fronte a cifre simili l’imprenditore del nord che non può essere pagato dalla Pubblica Amministrazione, piuttosto che il sindaco bloccato dal Patto di Stabilità, avrebbe tutti i diritti, i sacrosanti diritti, e lo dico con convinzione, di non pagare più le tasse. La rivolta fiscale è l’unica soluzione a tutto ciò, drastica, dolorosa, ma sicuramente più efficace e legittima, delle aspirine di Monti per curare il cancro dell’assistenzialismo.
Il problema è che la risposta di chi oggi amministra il Paese, l’unica cosa che il Governo ha pensato bene di fare per sospendere questa nefandezza, è stata quella di… elargire alla Sicilia ancora 400 milioni di euro. Complimenti, allora!
Mentre c’è un Paese che sta affondando, mentre le nostre aziende chiudono, sono 150 i tavoli aperti al ministero dello sviluppo economico, caro sottosegretario, sono 180.000 i lavoratori coinvolti e 30.000 gli esuberi in corso, non esiste solo l’ILVA di Taranto, ci sono anche molte realta produttive del nord, Fincantieri, Lucchini, Merloni, Elettrolux, Indesit, Natuzzi, tutto il settore tessile, tutto il settore delle costruzioni pure il Turismo è in crisi, e i nostri giovani scappano per cercare lavoro, sono 200.000 i giovani che sono emigrati in Germania per trovare un posto di lavoro, è non sono i famosi “cervelli” in fuga, ma sono artigiani e operai.
C’è bisogno di altro per convincervi che questa storia del continuare a mantenere certe Regioni deve assolutamente terminare? Qui c’è tutto un Paese che sta affondando, ci sono giovani che non trovano lavoro ed aziende che chiudono, imprenditori che si suicidano, 50 suicidi in veneto in due anni, e sindaci che non riusciranno a chiudere i bilanci e saranno costretti, per mantenere gli stessi servizi ai cittadini, di aumentare l’Imu o l’Irpef Comunale.
Cosa sta facendo il Governo per loro? Dà ancora soldi a chi i nostri soldi li ha sperperati da sempre! E se credete che le mie affermazioni siano faziose, sappiate che la stessa Corte dei Conti, parla di “ricorso ad un numero di assunzioni da parte del settore pubblico in misura superiore alle effettive esigenze”. Questo ha dettola Corte dei Conti siciliana, signor Sottosegretario! Non la Lega, ma la sezione regionale della Sicilia della Corte dei Conti.
Sono di questi giorni i dati aggiornati del Ministero sui trasferimenti ai Comuni, i tagli ai nostri Municipi sono così drammatici da arrivare in molti casi al completo azzeramento dei trasferimenti erariali dovuti, è questo capita proprio ai Comuni virtuosi del Nord.
Ed è avvilente assistere al fatto che il Governo, di fronte a cotanto spreco di risorse pubbliche, invece di punire i responsabili e dare così prova di saper gestire ed adeguare correttamente una situazione drammatica, non trova niente di meglio da fare che mandare altri soldi, altre risorse.
Siamo stanchi, e lo diciamo soprattutto ai colleghi settentrionali degli altri partiti, che silenti ed ubbidienti agli ordini dei propri partiti romano-centrici continuano ad avvallare scelte contro il territorio dove sono nati e cresciuti, Ma dove siete, non potete più avvallare questo furto, perché di furto si tratta.
Come spiegherete, cari colleghi, al nostro nord, che più il 60% dell’IMU viene pagato sempre dai soliti polentoni? Che ci sono ancora due milioni di fabbricati non censiti al sud che non lo pagheranno mai?
Cosa direte agli operai veneti che stanno perdendo il lavoro a Marghera mentre a Taranto avete concesso degli aiuti di stato? C’è infine, e concludo, signor presidente, un aspetto quasi tragico di tutta questa vicenda. L’assurdo di tutto, infatti, è che lo sperpero che sta avvenendo in Sicilia, si sta consumando in una Regione autonoma.
Una Regione, quindi, che gode di un regime fiscale particolarmente agevolato, di diritti più che di doveri, di benefici più che di aggravi, ma che riesce, nonostante tutto, a gettare i soldi pubblici dalla proprie casse e che, quando arriva con l’acqua alla gola, non trova di meglio che chiedere aiuto al Governo. Un bel modo davvero per dirsi autonomi.
Signor Presidente, la Sicilia ha quello per il quale noi da anni ci battiamo tutti i giorni: l’autonomia! Continuate così, e vedrete che scenderanno in piazza milioni di persone per l’indipendenza del Nord, come è successo a Barcellona perla Catalogna o come sarà a Edimburgo sabato prossimo , per la libertà del popolo Scozzese.

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