venerdì 21 settembre 2012

Maroni: Monti fallimentare, presto le risposte dagli Stati Generali del Nord

Il prossimo appuntamento importante è a Torino, agli Stati Generali del Nord del 28 e 29 settembre quando al Lingotto si incontreranno imprenditori del Nord per discutere e trovare soluzioni per la rinascita economica del Settentrione. Roberto Maroni rilancia e fa il punto politico dai microfoni di Radio Anch'io . «Dopo mesi di governo Monti - dice il segretario del Carroccio - tutti i dati economici sono peggiorati. Vuol dire che i provvedimenti del governo, come ha ammesso lo stesso Monti, hanno aggravato la crisi. Poi se si dice che bisogna aggravare per stare bene... a me pare una stupidaggine». In più ci si mettono pure i soliti provvedimenti assistenzialisti, come quello annunciato dal ministro per l’istruzione nei giorni scorsi in favore del Mezzogiorno: «Non ho ben capito perché i tablet vanno solo ai professori del Sud.

Poi dicono che la Lega è razzista, ma noi rifiutiamo l'idea di una scuola di serie A e di serie B. La scuola dovrebbe essere uniforme ovunque, rispettare standard comuni. Quello del ministro Profumo è un atto di odiosa discriminazione, una cosa pazzesca che non ha nessun senso, spero che il governo ci ripensi». Anche sull’ipotesi di una patrimoniale Maroni parla chiaro: «Sono contrario - dice - alla patrimoniale. Che già c'è, tra l'altro, perché l'imposta sulla casa è unasuper patrimoniale. L'Imu è un'imposta odiosa». 
Sulla Libia invece, «l'Italia deve giocare un ruolo da protagonista, non possiamo lasciare agli americani la gestione di questa crisi. Sono nostri vicini di casa, ma purtroppo il governo italiano latita». Commentando fatti di stretta attualità parlamentare come il voto di ieri mattina del Comitato per i procedimenti d'accusa che ha archiviato all'unanimità la denuncia di Carlo Taormina contro il Capo dello Stato, Maroni ha sottolineato che, pur accogliendo con favore la decisione stessa del comitato, «non posso accettare, da ex ministro dell'Interno e soprattutto da cittadino, che le istituzioni abbiano trattato con la mafia. Bene che il presidente sia stato assolto da un’accusa ma serve una commissione speciale d'inchiesta per verificare se c'è stata la trattativa e chi ne ha fatto parte». Sulla legge elettorale, rilanciando la proposta del Carroccio per la reintroduzione delle preferenze, Maroni ha sottolineato che «c'è il rischio della disaffezione perché la gente non capirebbe se Parlamento non riuscisse a fare nemmeno la legge elettorale». Il segretario della Lega ha ribadito che «non c'è nessuna intesa» e «non c'è un asse Pdl-Udc perché sono tutti nella palude». «Noi guardiamo con attenzione - ha aggiunto - perché non vogliamo essere fregati da una legge fatta contro di noi. Ma non accadrà».

Infine Maroni ha parlato pure dell’evoluzione della Lega: «Come ben sapete sono milanista - ha sottolineato ricorrendo a un paragone calcistico - e con il Milan siamo andati in serie B ma non abbiamo mai mollato e poi abbiamo vinto tanto. Con la Lega abbiamo rischiato anche la serie C (a causa dello scandalo dei fondi, ndr) ma abbiamo avuto il coraggio di cambiare. A differenza di altri partiti abbiamo fatto un Congresso che ha cambiato leadership e dato il via ad un nuovo corso». «Anche noi abbiamo proceduto ad una rottamazione, abbiamo avviato un nuovo corso - aggiunge - In pochi anni vogliamo dare spazio ai giovani. Vogliamo continuare le storiche battaglie della Lega, dando una prospettiva e spazio ai giovani». Il Carroccio mantiene le promesse, ha concluso Maroni riferendosi al capitolo Lombardia: «Nel 2010 abbiamo fatto un accordo politico che intendiamo mantenere, anche se a livello nazionale il Pdl ha cambiato idea. Fino a che il presidente Formigoni e i nostri due governatori considereranno che ci sono le condizioni per continuare, noi andremo avanti».

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