lunedì 17 settembre 2012

SALVINI: "DIFENDERE I POPOLI VUOL DIRE DIFENDERE ANCHE LE LINGUE LOCALI E NAZIONALI"

La protesta dell'indipendentista Sardo Doddore Meloni, a cui é stato impedito di avere in carcere un interrogatorio di garanzia in lingua Sarda, riapre e il dibattito sulle lingue regionali o minoritarie.

Il Parlamentare Europeo della Lega Nord, Matteo Salvini, ha depositato proprio ieri un'interrogazione alla Commissione Europea per chiedere, tra le altre cose, se questa vicenda non rappresenti una violazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea che prescrive l'uguaglianza di ciascuna persona davanti alla legge e la non discriminazione linguistica.

Il Segretario della Lega Lombarda afferma: "Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria di Doddore Meloni. Spero solo che possa fornire ai giudici chiarimenti circa le accuse, anche gravi, che gli sono mosse contro. Devo dire che questa vicenda sottolinea ancora una volta, e non ne sentivamo francamente il bisogno, che lo stato italiano non rispetta le autonomie e i popoli che sono costretti a vivere sotto le sue leggi".

"Il Governo Monti - prosegue Salvini - ha finalmente avviato la procedura di ratifica della Carta Europea delle lingue regionali e minoritarie, ma ha posto molte, troppe riserve, soprattutto su temi delicati come quello della giustizia. Così facendo, lo stato italiano discrimina esplicitamente lingue come il Sardo, il Friulano e il Ladino, favorendo il Francese, il Tedesco e lo Sloveno le cui comunità godono della protezione data da stati esteri o trattati internazionali".

Ma se per Roma il Sardo é nella"serie b" delle lingue, la situazione é ancora più grave per gli idiomi non riconosciuti dallo stato, ma solo dalla legislazione regionale come il Lombardo, il Veneto, il Piemontese e altri ancora. Assurda, inoltre , la situazione del Ligure: tutelato e protetto in Francia, nel Principato di Monaco e in Sardegna, ma non dalla stessa Regione Liguria.

"Certo - conclude Salvini - oggi le priorità della Sardegna sono altre: il lavoro, una continuità territoriale che umilia e non funziona e collegamenti via mare sempre più costosi e sempre meno frequenti che stanno allontanando non solo il turismo ma pure i tanti Sardi che lavorano o studiano nel continente e che ancora oggi devono trovare con l'emigrazione la soluzione al problema della ricerca di un lavoro".

"Solo il dialogo e il confronto tra i movimenti autonomisti ed indipendentisti, auspicato da Roberto Maroni proprio in Sardegna alcune settimane fa, potrà permetterci di non disperdere la ricchezza delle nostre identità e a costruire quell'Europa dei Popoli e non degli stati centralisti che noi, come Lega Nord, auspichiamo da tempo".

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