mercoledì 31 ottobre 2012

IL SEGRETARIO FEDERALE DEL CARROCCIO: «LEGGE DI STABILITÀ PESSIMA».



La Lega insiste nel suo attacco frontale a Monti: «Dopo aver approvato questa pessima legge di stabilità, questo governo ha ben poco da dire e da fare ed è bene che si dimetta e si vada ad elezioni anticipate anche a marzo», ha detto il segretario della Lega Roberto Maroni a margine di un incontro pubblico all'Ispi.
Interpellato sulle primarie del centrodestra, Maroni ha poi chiuso il discorso in maniera chiara: «Ho letto che saranno primarie del Popolo della libertà e quindi, non essendo io del Pdl, non sono interessato».
«PDL-UDC SAREBBE INCOERENTE».Però del partito di Berlusconi ne parla eccome: «In Lombardia il Pdl vuole l'accordo con Casini che in Sicilia (alleato con la sinistra) ha fatto perdere il Pdl: quando si dice la coerenza», ha scritto su Twitter.
Maroni ha poi svelato i suoi progetto per l'Europa: una Unione delle regioni e non più degli Stati Nazionali, con un 'Europremier' eletto direttamente del popolo e un parlamento bicamerale che abbia uno dei rami espresso dalle regioni.
Il segretario della Lega ne ha parlato in un dibattito pubblico su l'Italia e la politica internazionaleche si è tenuto la sera del 30 ottobre all'Ispi di Milano.
«Io sono perché il capo della commissione Ue sia eletto dal popolo, una sorta di Europremier, che avrebbe poteri veri come il presidente degli Stati Uniti. Sono per un parlamento bicamerale con un Bundesrat europeo che rappresenti le regioni».
«UN'OCCASIONE STRAORDINARIA NEL 2014». Il leader leghista ne ha discusso con l'ambasciatore Giancarlo Aragona, presidente dell'Ispi, con Maurizio Caprara, corrispondente diplomatico del Corriere della Sera e con Giovanni Puglisi, rettore dello Iulm.
Una cornice, quella dell'istituto dedicato agli studi sulla politica internazionale che può apparire insolita per il Carroccio ma che è servita a Maroni per spiegare quella che è la posizione che il suo movimento ha maturato nei confronti dell'Europa, tenendo conto anche delle spinte indipendentiste di Catalogna e Scozia giudicate con simpatia.
«Abbiamo una occasione straordinaria da cogliere con le elezioni europee del 2014, spero che si possa in quell'occasione proporre a tutti i Paesi Europei un sistema che ridisegni le istituzioni Ue, proprio nella chiave di superamento dell'attuale architettura e dell'attuale impostazione sugli Stati nazionali».

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