venerdì 12 ottobre 2012

Puglia “Smart Region” d’Europa: l’ennesima bufala di Vendola per succhiare soldi (da Qelsi.it)


di Caelsius Mars © 2012 Qelsi
Bari, 12 febbraio 2011.
Conferenza stampa del presidente della Regione Puglia Nicola Vendola, detto Nichi in famiglia per scelta del padre, comunista ed infatuato ammiratore del premier russo-sovietico Nikita Sergeevic Chruscev, scritto anche Kruscev o Krusciov, non s’è mai capito bene.
Accanto allo Zar di tutte le Puglie siede l’ing. Livio Gallo, direttore della divisione Infrastrutture e Reti dell’Enel, un pezzo grosso del secondo più importante produttore d’energia d’Europa, mica il primo che passa.
Vendola è infervorato nella presentazione della Puglia del futuro, destinata ad essere la prima “smart region”, regione intelligente, d’Europa. Accanto a lui Gallo annuisce, appoggia e conferma tutto quello che esce dalla bocca di Vendola, tranne, ovvio, gli schizzi di saliva acida che spruzzano candidi dai radi incisivi del presidente regionale. Nichi non si risparmia, dà il meglio di sé, rapisce, ammalia e stupisce l’audience costituita dai rappresentanti dei principali organi di stampa europei, inclusi Locride Oggi e Calascibetta Sicula Domani. Si apprende così che la prima smart region europea non sarà realizzata in Germania, Finlandia, Olanda, Svezia o Danimarca, ma qui da noi, nel tacco d’Italia, in Puglia. I due conferenzieri snocciolano notizie, cifre e cronogrammi : la prima consistente realizzazione si manifesterà già l’anno prossimo, nel 2012, quando le case automobilistiche Mercedes, Nissan e Toyota, grazie ad un accordo con la Regione Puglia “fortemente” voluto dal Governatore, metteranno in circolazione auto elettriche e nella regione gli automobilisti troveranno 250-300 colonnine di distribuzione della nuova “benzina elettrica”. Non solo, ma sono in corso di realizzazione a cura dell’Enel 35 cabine primarie collocate sulle reti elettriche che consentiranno lo smistamento in tutta la regione di energia prodotta da fonti rinnovabili (pale eoliche, pannelli solari, ecc.). Ovviamente, anche la rete elettrica non sarà quella cui siamo abituati oggi, ma sarà quella del futuro, intelligente come la Puglia ed il suo presidente. Una rete intelligente fatta di reti intelligenti perché riescono, grazie a dati che viaggiano su banda larga, a mettere in connessione le fonti di produzione con gli utenti finali, dai cui contatori elettronici è possibile monitorare il livello di consumo ed il fabbisogno istantaneo, onde dirottare l’energia proprio lì dove serve, evitando dispendiosi sovradimensionamenti della capacità di produzione nelle centrali tradizionali. Sembra di assistere allo scenario futurista raffigurato da Metropolis, il mitico film muto del regista austriaco Fritz Lang, cui sia stata sovrapposta la colonna sonora con le “sparate” di Vendola e la quiescente accondiscendenza “eneliana”. E i due danno i numeri, mica solo chiacchiere. “Saranno impiantate ben 4mila stazioni nelle sei province e distribuiti 100mila dispositivi che consentiranno a molte famiglie di monitorare in tempo reale i propri consumi elettrici, nonché le relative tariffe applicate, per potere immagazzinare l’energia in surplus e reindirizzarla al momento giusto secondo le esigenze. Questo progetto è già finanziato (i soldi ci sono, quelli sono veri. Con Vendola dentro su questo non avevamo dubbi, ndr) con 50 milioni di euro derivanti dai fondi comunitari Poin, dove Poin è l’acronimo dei fondi strutturali europei destinati ai Programmi Operativi Interregionali, anche se molti esperti “apulologi” pensano a ragione che significhi Programmi Operativi Interregionali da Non realizzare per far sparire i soldi e spenderli con amici e parenti. Di questi 50 mln, 13 sono destinati alle “smart grids”, cioè alle reti intelligenti propriamente dette, mentre 35 andranno per le cabine primarie (prego notare che 13 + 35 fa 48 e che 2 dei 50 mln di euro sono spariti prima ancora di avviare questo progetto, solo a parlarne. Potenza di San Nichi Vendola, ndr). Poi, dietro l’angolo, spunta il piano Ner 300, col quale mettere a sistema tutti gli interventi e consentire alla Puglia di diventare regione all’avanguardia in Europa anche in una nuova sperimentazione: la trasformazione di energia in surplus in idrogeno (boom! questa è proprio esagerata, ndr), da destinare insieme al metano alla mobilità urbana onde abbattere l’inquinamento da Co2. Attualmente il mercato lo valuta costoso, ma nel giro di pochi anni potrebbe esserci la svolta. Nel frattempo, e qui gli occhi del Governatore si socchiudono assumendo una forma a $, mentre un sorriso da gattone smaliziato gli illumina quella faccia fotocopiata da quella della Luna, tonda e piena di crateri pietrificati, gli investimenti Enel andranno avanti : circa 100 milioni di euro nel 2011, di cui 10 destinati allo sturt-up del progetto, con l’avvio di 9 cabine primarie. E siamo arrivati a 150 milioni di finanziamenti, di cui 148 sul tavolo e due misteriosamente scomparsi. Ma li ritroveranno; Vendola, si sa, è come la casa : nasconde, ma non ruba. Poi la trionfale conclusione finale: “La Puglia sarà un territorio connesso da tutti i punti di vista, realizzerà un’intelligenza che produce abbattimento di tutti i black out – ha concluso Vendola – e un aumento della velocità di comunicazione”. “Le reti intelligenti assicurano l’uso razionale dell’energia e la partecipazione attiva di cittadini, imprese e produttori – ha concluso Gallo – allo sviluppo sostenibile e all’efficienza energetica”. “Ci muoviamo all’interno del protocollo di Kyoto – ha sottolineato la vicepresidente della giunta Loredana Capone – e cioè utilizzare al meglio le fonti di energia rinnovabile e farle entrare nella rete”.
Bari, 29 agosto 2012
Esattamente un anno e mezzo dopo quella conferenza stampa epocale, il quotidiano di Bari tenta di fare il punto della situazione sul progetto Metropolis di Vendola. Giustamente, vuol verificare lo stato di avanzamento dei lavori, degli stanziamenti, di quanto sinora realizzato. Riprendiamo letteralmente: “Ieri (28 agosto, ndr) abbiamo cercato di sapere a che punto è quel progetto annunciato da Vendola e interpellato tre assessori regionali, tra i quali l’assessore Capone. Questa ci aveva assicurato che ci avrebbe fatto sapere entro un’ora i dettagli del progetto a suo tempo annunciato dal presidente Vendola e da lei stessa, la quale è anche vicepresidente della giunta regionale. Fino a questo momento (passate ore, tante ore, ndr) l’assessore Capone non ci ha fatto sapere nulla. Delle 250-300 centraline non ce n’é al momento neppure una. Ai pugliesi non resta che continuare a fare il pieno di carburante. La rivoluzione elettrica… può aspettare”.
A questa situazione che non richiede commenti, noi nulla possiamo aggiungere, se non precisare :a) che non solo non sono state realizzate le colonnine di rifornimento elettrico, ma che non c’è traccia né delle reti intelligenti, né delle centrali di distribuzione, né delle centraline per l’accumulo/distribuzione dei surplus di energia, né di alcuno dei 100mila strumenti presso gli utenti che permetterebbero la rilevazione dei consumi istantanei e delle tariffe applicate; b) che Mercedes, Nissan e Toyota sono incavolate come bisce; c) che l’unica cosa certa è che Vendola ha “solato” 150 mln di euro per un progetto fantasma che non sarà MAI realizzato, all’appello dei quali ne mancavano già due: che fine hanno fatto i 2+148? Infine, sottolineiamo che l’idrogeno liquido, ancor meglio se in forma metallica, è il combustibile più efficiente, potente e leggero che si possa immaginare. La reazione ossigeno-idrogeno è violentemente esotermica, produce una spinta formidabile e non inquina, perché il residuo della reazione è l’elemento più innocuo ed a noi più connaturato con l’aria, cioè l’acqua, che si forma appunto accoppiando due atomi di idrogeno con uno di ossigeno. E’ la propulsione del futuro, la Nasa ci sbava dietro da 60 anni per arrivarci per adottarla come sistema propulsivo nello spazio interplanetario, dozzine di scienziati della JPL – Jet Propulsion Laboratory di Pasadena – non ci dormono la notte per pensare all’idrogeno, ma non ci riescono ad ottenerne quantità industriali ed in modo economico perché per fare l’elettrolisi dell’acqua e separare l’ossigeno dall’idrogeno occorrono quantità di energia apocalittiche, attualmente non disponibili. Figuriamoci allora se ce la può fare in Puglia l’imbonitore di Terlizzi, con aglio, olio, negromaro e tarante.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento