martedì 16 ottobre 2012

Zaia: «Se non danno l'autonomia al Veneto, ce la prendiamo» - Tosi "Non rinunciamo all'identità"

IL PRESIDENTE: BUONI SCUOLA E CASE POPOLARI PRIMA AI NOSTRI CITTADINI. TOSI DIFENDE LE PROVINCE: NON RINUNCIAMO ALL'IDENTITÀ

VENEZIA - «Se non mi danno l'autonomia me la prendo»: così il governatore del Veneto Luca Zaia, nel corso del suo intervento a Venezia, alla festa dei popoli padani della Lega Nord, provocando applausi a scroscio. Rivolto al pubblico, Zaia ha detto «mi sembrate poco convinti» e gli applausi si sono fatti più forti e molti hanno gridato «secessione». 

«Abbiamo bloccato a due il numero dei mandati, la politica si fa con il cambiamento». Parla della politica attuata in Regione, Zaia ha anche aggiunto: «I buoni scuola devono andare prima ai ragazzi veneti, così anche le case popolari, se siamo per "Prima il Veneto" dobbiamo ricordare che abbiamo 162mila disoccupati, quindi prima i nostri veneti e poi il resto del mondo». Zaia ha quindi ricordato che alcuni giorni fa «i lavoratori della Vinyls sono saliti sul campanile di San Marco per dire che non c'è più lavoro, sono saliti per i 1.200 euro al mese che servono per sfamare le loro famiglie». Per il governatore veneto, «non è più la Lega a fare la secessione, sono le nostre imprese che vanno in Slovenia, che emigrano da altre parti, a farla».

«Il governo Monti vuole costringere il nostro Veneto a una guerra tra poveri» ha detto il segretario veneto della Lega Nord Flavio Tosi parlando della riduzione delle province: «Non ci devono costringere a rinunciare alla nostra identità per ridurre le spese dello Stato. A Roma fanno i maiali con i nostri soldi. Dice ai rodigini se vogliono andare a Verona, dice ai bellunesi che la loro provincia non esiste più, ma l'identità è sacra e non si tocca. Chi è veronese è di Verona, chi è bellunese è di Belluno e chi è del polesine è di Rovigo».

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