martedì 30 ottobre 2012

Maroni: «Si è conclusa un'era» Il segretario della Lega: «Vogliamo trasformare la Lombardia in una regione a Statuto speciale»


«È finita la sua era, ora se ne apre una nuova»: Bobo Maroni saluta Milano e la Lombardia con questo pensierino affettuoso nei confronti di Roberto Formigoni. Il segretario della Lega parla da un hotel a due passi da San Siro dove ha riunito il mondo delle professioni per la seconda tappa degli «stati generali» del nord. Inevitabile, per il segretario leghista, commentare la novità del consiglio regionale dimissionario e la notizia delle imminenti elezioni per il Pirellone. «La Lega vuole essere protagonista», scandisce Maroni, prima di spiegare: «Abbiamo uomini e abbiamo idee per il governo di questa Regione. Io voglio costruire un'ampia coalizione attorno a un progetto per una Lombardia più autonoma e più pulita». Infine, la proposta: «Vogliamo trasformare la Lombardia in una regione a Statuto speciale». Quanto all'alleanza col Pdl, il leader del Carroccio conferma di voler «proseguire l'esperienza di governo maturata in questi anni con il Pdl», ma anche, nel caso, di essere pronti «ad andare da soli».

La polemica continua anche il giorno dopo. I veleni della crisi nata di fatto sull'onda dell'arresto dell'assessore Zambetti, sono tutt'altro che smaltiti. La replica del presidente in carica è immediata. Il «cinguettio» di Formigoni è un ruggito: «Maroni dice che è finita l'era Formigoni e si apre l'era della Lega. Forse è vero il contrario: è finita l'era della Lega e continua la mia». Anche la contro-risposta arriva a tempo di record: «La Lega è immortale», sibila Maroni: «La questione settentrionale è la Lega e la Lega è la questione settentrionale. Capisco che tanti vogliano coprire questo spazio, ma la Lega ha radici profonde. Si rassegni chi vuole vederci sparire presto».

Il Celeste e i barbari sognanti. Sullo sfondo rimane la questione delle questioni: che cosa sarà del centrodestra nazionale, dell'alleanza siglata ai tempi da Bossi e Berlusconi. Il lungo discorso del Cavaliere, ieri pomeriggio da villa Gernetto, ha confermato di fatto che le primarie per la leadership nazionale si faranno e non è da escludere che Formigoni decida, una volta traghettata la «sua» Lombardia al voto invernale, di partecipare alla corsa. Nelle prossime ore, nei prossimi giorni si saprà se i piani del «governatore a vita» (celebre definizione dello stesso Berlusconi) portano davvero a Roma. Ieri è arrivato l'altolà preventivo firmato Daniela Santanchè: «Formigoni dovrebbe pensarci bene se presentarsi alle primarie. Io non glielo consiglio». Intanto - a proposito di coalizione e di alleanze - dice la sua anche il presidente della Provincia Guido Podestà: «Mi ritrovo nelle considerazioni di Maroni, che vuole un'ampia coalizione. Ma il buon governo in Provincia, il cui perno si regge sull'alleanza tra Pdl e Lega, è un traguardo raggiunto anche grazie alla capacità di allargare il consenso anche all'Udc».
Formigoni si spinge oltre e annuncia (via Twitter, ovviamente): «In Lombardia i giochi sono praticamente già fatti; una coalizione di moderati veri con candidato Albertini per continuare il nostro buon governo!».

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